20 ITALIAN TONGUE TWISTERS / SCIOGLILINGUA | Ascolta e Ripeti
Gli scioglilingua: aiutano a migliorare la dizione e a parlare fluentemente. / Tongue Twisters: help improve diction and speak fluently.
Ascolta e ripeti ciascun scioglilingua alle 2 velocità. Ripeti questo esercizio un paio di volte ogni settimana. / Listen and repeat each tongue twister at the 2 speeds. Repeat this exercise a couple of times every week.
20 Scioglilingua – 20 Tongue twisters:
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Alcuni pensano che il congiuntivo abbia i giorni contati. Tuttavia, lo studio del congiuntivo e del condizionale aiuta a formulare in italiano delle frasi e dei concetti i più complessi. Per esempio: “Se studiassi il congiuntivo imperfetto, farei delle frasi ipotetiche del secondo tipo.” Questa è una frase ipotetica del secondo tipo che si costruisce con il congiuntivo imperfetto e con il condizionale presente. Ci sono tre tipi di frasi ipotetiche oltre a quelle miste. Siccome ricordare quali verbi usare in ciascun caso rischia di diventare un gioco mnemonico poco pratico, la strategia migliore è di ricordarne il suono e la modulazione con la ripetizione orale. Nel video potrai ascotare e ripetere 32 frasi ipotetiche del secondo tipo. Più le ripeti, più diventerà naturale formularle senza pensarci, in quanto svilupperai una memoria orale. Ti consiglio di ripeterle spesso e di esercitarti a scriverne altre nei commenti.
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Some people think that the subjunctive has its days numbered. However, studying the subjunctive and the conditional helps to formulate more complex sentences and concepts in Italian. For example:“Se studiassi il congiuntivo imperfetto, farei delle frasi ipotetiche del secondo tipo.” (“If I studied the imperfect subjunctive, I would make second-type hypothetical sentences.”) This is a second-type hypothetical sentence that is constructed with the imperfect subjunctive and the present conditional. There are three types of hypothetical sentences in addition to mixed ones. Since remembering which verbs to use in each case risks becoming an impractical mnemonic game, the best strategy is to remember the sound and modulation with oral repetition. In the video you will be able to listen to and repeat 32 second-type hypothetical sentences. The more you repeat them, the more natural it will become to formulate them without thinking, as you will develop an oral memory. I recommend that you repeat them often and practice writing some in the comments.
25 verbi riflessivi comuni al passato prossimo per non dimenticare quale ausiliare usare….sempre lo stesso: ESSERE! Latini dicevano che, “repetita iuvant”, ripetere le cose giova, fa bene. Infatti a scuola i professori ce lo ripetevano spesso. Quando si studia non bisogna fermarsi a capire e poi passare subito al prossimo argomento. Per quanto riguarda lo studio delle lingue, ripetere giova soprattutto oralmente.
25 reflexive verbs in passato prossimo to not forget which auxiliary ti use…always the same one: ESSERE! The Latins used to say that, “repetita iuvant”, repeating things is beneficial, it does good. In fact, at school, teachers often repeated it to us. When studying, you should not stop to understand and then immediately move on to the next topic. As far as studying languages is concerned, repetition is especially beneficial orally.
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A volte basta una sola lettera pronunciata in modo errato per cambiare il significato di una parola. Prendiamo come esempio le due parole “rosa” e “rossa”. Con la prima indichiamo il fiore e, trovandosi tra due vocali, la “s” ha un suono sibilante come una “z” dolce. Mentre la seconda è un aggettivo di colore in cui la doppia “s” ha un suono forte. Quindi quando sentiamo “rosa rossa” notiamo la differenza nel suono della “s” il che ci permette di capire che parliamo di un fiore di colore rosso.
La lettera “s” ha 3 suoni particolari:
la doppia “ss“
la “s” che sembra “z”
la “s” normale (parole che iniziano con la “s” o la “s” è accanto ad una consonante
Ecco una lista di parole per esercitari.
Sometimes all it takes is one mispronounced letter to change the meaning of a word. Let’s take as an example, the two words “rosa” and “rossa”. With the first we indicate the flower and, being between two vowels, the “s” has a sibilant sound like a soft “z”. While the second is an adjective of color and the double “s” has a strong sound. So when we hear “rosa rossa” we notice the difference in the sound of the “s” which allows us to understand that we are talking about a red flower.
The letter “s” has 3 particular sounds:
la doppia “ss“/ the double “ss”
la “s” che sembra “z” / the “s” that sounds like “z”
la “s” normale (parole che iniziano con la “s” o la “s” è accanto ad una consonante / words starting with “s” or “s” is next to a consonant
Come usare le forme pronominali confidenziali e di cortesia
(English follows)
La domanda che ti sarai chiesto è: “Quale forma pronominale italiana devo usare per rivolgermi ad una persona….confidenziale/informale o di cortesia /formale?”
Allora vediamo come si usano i diversi pronomi allocutivi: tu, voi, Lei, Ella, Loro.
Pronomi allocutivi Un pronome allocutivo è una forma pronomiale che viene utilizzata per rivolgersi a una persona in modo diretto, come ad esempio “tu”, “lei”, “voi”, “vostra eccellenza”, “signor(e)”, “amico(a)”, “cara/o”, ecc. Un pronome allocutivo viene utilizzato per indicare la persona con cui si sta parlando in modo più diretto e personale, generalmente con l’intento di stabilire un rapporto di familiarità o rispetto.
L’italiano contemporaneo prevede due forme di uso dei pronomi allocutivi nei rapporti interpersonali:
– confidenziali il tu reciproco, riservato in genere ai rapporti informali (amicizie, famiglia, lavoro, con colleghi che si frequentano abitualmente);
– di cortesia(o di rispetto o reverenziali) il “Lei”reciproco, nei rapporti formali (ambito di lavoro e istituzionale fra persone che non si conoscono, rapporti gerarchici). L’uso del “voi” come alternativa al “Lei” nelle situazioni formali è quasi del tutto scomparso e sopravvive in alcuni italiani regionali meridionali.
Nella storia della lingua italiana, il pronome formale ha subito diverse trasformazioni. Fino al Trecento si usavano solo il “tu” e il “voi” come forme di rispetto, sia al singolare che al plurale. In seguito, è stato sostituito dal pronome “Vostra Signoria” in modo formale al singolare e “Vostra Maestà” al plurale per rivolgersi ai nobili e alla famiglia reale. Dal Quattrocento al Seicento si è diffuso gradualmente l’uso del “Lei” probabilmente per l’influsso dello spagnolo usted. Fino ai primi del Novecento“Lei “/ “ella” e “voi” erano usati indistintamente. Nel 1938 il regime fascista ha proibito ufficialmente l’uso del “Lei” a favore del “voi”. È forse proprio questa imposizione ha sancito l’abbandono del voi nel secondo dopoguerra. “Lei” ha di conseguenza acquisito un ruolo più centrale nel linguaggio formale come pronome di cortesia per indicare una persona singola.
Negli ultimi decenni il “tu” ha gradualmente ampliato la sua sfera d’uso, estendendosi a situazioni in cui prima non era previsto. Di fronte a una diversa sensibilità dei parlanti, è consigliabile non abusare del tu in situazioni formali e mantenere il lei, specie con persone che non si conoscono.
Esempi con “Lei”:
1. Mi scusi, Signora, potrebbe ripetere quello che ha detto?
2. La ringrazio per la sua gentilezza e disponibilità.
3. Signore, qui troverà tutte le informazioni di cui ha bisogno.
4. Lei è il nostro cliente più fedele.
Attenzione:
Quando si usa il pronome allocutivo “Lei”, il participio passato del predicato si accorda con il genere della persona alla quale si riferisce
Caro Professore, a lezione ieri (Lei) è stato davvero brillante.
Se però l’allocutivo è in forma di pronome atono, il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio
Caro Professore, l’ho (la ho) sentita parlare alla conferenza di ieri.
“Loro” può essere usato come pronome di cortesia quando ci si rivolge a persone che non si conoscono molto bene o in situazioni formali. Tuttavia, in Italiano, è più comune utilizzare il pronome “Lei” come forma di cortesia singolare, mentre “Loro” è utilizzato come forma di cortesia plurale.
“Ella” è limitato agli usi burocratici o altamente formali (in questo secondo caso, in riferimento ad alte cariche religiose o civili) e di solito si accompagna all’uso delle maiuscole di reverenza. Anche loro è marcato ormai come molto formale, e viene usato sempre più di rado: per rivolgersi collettivamente a persone alle quali singolarmente si darebbe del lei, oggi si ricorre quasi sempre al “voi“.
Pronomi neutri
Attualmente, in italiano, l’uso dei pronomi di terza persona (lui/lei) è ampiamente diffuso e non prevede l’uso di pronomi neutri per riferirsi a persone non binarie. Tuttavia, sempre più persone usano pronomi alternativi come “loro” o “elle” o “ellx” per riferirsi a sé stessi o ad altre persone non binarie ed includere tutte le identità di genere. Anche se l’uso di questi pronomi non è ancora ampiamente diffuso, è importante rispettare la preferenza di ogni individuo sulla forma di pronome che preferisce usare per sé.
Inoltre, alcuni linguisti e studiosi del linguaggio stanno lavorando per recuperare il genere neutro nella lingua italiana, proponendo nuove forme linguistiche o recuperando forme già esistenti ma poco utilizzate. Tuttavia, questi tentativi non hanno ancora ottenuto un ampio consenso e l’uso del genere neutro nell’italiano attuale è ancora in fase sperimentale.
Ricapitoliamo:
Tu, Maria, sei tanto gentile.
Voi siete bravissime, ragazze!
Signor Neri, Lei ha una padronanza eccellente della lingua italiana.
Ella Ella ha la nostra stima, signor Presidente
Loro sono pregati di entrare.
English version
The question you may have asked yourself is: “Which Italian pronominal form should I use to address a person….formal or informal?”
So let’s see how the different allocutive pronouns are used: tu, voi, Lei, Ella, Loro.
Allocutionary pronouns An allocution pronoun is a pronomial form that is used to address a person directly, such as “tu”/you, “Lei”/you, “voi”/you, “Vostra Eccellenza”/your Excellency, “signor(e)”/Sir, “amico(a)”/friend, “cara/o”/dear, etc. An allocution pronoun is used to indicate the person with whom you are speaking in a more direct and personal way, generally with the intention of establishing a relationship of familiarity or respect.
Contemporary Italian foresees two forms of allocutive pronouns in interpersonal relationships:
– confidential reciprocal “tu”/you, generally reserved for informal relationships (friendships, family, work, with colleagues who meet regularly);
– courtesy (or respect or reverential) the mutual “Lei”, in formal relationships (work and institutional environment between people who don’t know each other, hierarchical relationships). The use of “voi” as an alternative to “Lei” in formal situations is almost entirely disappeared and survives in some southern Italian regions.
In the history of the Italian language, the formal pronoun has undergone several transformations. Until the fourteenth century, only “tu”/you and “voi”/you were used as forms of respect, both in the singular and in the plural. Later, it was replaced by the pronoun “Vostra Signoria”/ “Your lordship” formally in the singular and “Vostra Maestà”/”Your Majesty” in the plural to address nobles and the royal family. From the fifteenth to the seventeenth century the use of “Lei” gradually spread, probably due to the influence of the Spanish “usted”. Until the early twentieth century “Lei “/ “ella” /you, and “voi”/you were used interchangeably. In 1938 the fascist regime officially forbade the use of “Lei” in favor of “Voi”. Perhaps it was precisely this imposition that sanctioned the abandonment of “voi” after the Second World War.”Lei” has consequently acquired a more central role in formal language as a courtesy pronoun for a single person.
In recent decades, “tu” has gradually expanded its sphere of use, extending itself to situations in which it was not previously foreseen. Faced with a different sensibility of the speakers, it is advisable not to abuse “tu” in formal situations and to keep the “Lei”, especially with people who don’t know each other.
Examples with “Lei”:
1. Mi scusi, Signora, potrebbe ripetere quello che ha detto? – Excuse me, Madam, could you repeat what you said?
2. La ringrazio per la sua gentilezza e disponibilità. – Thank you for your kindness and availability.
3. Signore, qui troverà tutte le informazioni di cui ha bisogno. – Sir, here you will find all the information you need.
4. Lei è il nostro cliente più fedele. – You are our most loyal customer.
Attention: When the allocutive pronoun “Lei” is used, the past participle of the predicate agrees with the gender of the person to whom it refers:
Caro Professore, a lezione ieri (Lei) è stato davvero brillante. –Dear Professor, in class yesterday (you) were really brilliant.
However, if the allocutive is in the form of an unstressed pronoun, the participle can agree in the feminine even if it refers to a male:
Caro Professore, l’ho (la ho) sentita parlare alla conferenza di ieri. – Dear Professor, I heard you speak at yesterday’s conference.
“Loro” can be used as a polite pronoun when addressing people who don’t know each other very well or in formal situations. However, in Italian, it is more common to use the pronoun “Lei” as a singular courtesy form, while “Loro” is used as a plural courtesy form.
Examples with “Loro”:
Loro sono invitati a prendere posto al tavolo. – You are invited to take a seat at the table.
Loro gradirebbero una bevanda? – Would you like a drink?
Potrebbero gentilmente fornirci maggiori dettagli sull’argomento? – Could you kindly give us more details on the matter?
Loro hanno fatto un ottimo lavoro. – You’ve done a great job.
“Ella” is limited to bureaucratic or highly formal uses (in the latter case, in reference to high religious or civil offices) and is usually accompanied by the use of capital letters of reverence. Even “Loro” is now marked as very formal, and is used more and more rarely: to collectively address people to whom one would address individually with “you”, today we almost always resort to “voi”.
Neutral pronouns Currently, in Italian, the use of third person pronouns (he/she) is widespread and does not include the use of neuter pronouns to refer to non-binary people. However, more and more people are using alternative pronouns such as “loro/they” or “elle” or “ellx” to refer to themselves or other non-binary people and include all gender identities. While the use of these pronouns is not yet widely used, it is important to respect each individual’s preference on the form of pronoun she prefers to use for herself. Furthermore, some linguists and language scholars are working to recover the neuter gender in the Italian language, proposing new linguistic forms or recovering existing but little-used forms. However, these attempts have not yet achieved widespread acceptance and the use of the neuter gender in present-day Italian is still in an experimental stage.
Let’s recap:
Tu, Maria, sei tanto gentile. – You, Maria, are so kind.
Voi siete bravissime, ragazze! – You are great, girls!
Signor Neri, Lei ha una padronanza eccellente della lingua italiana. – Mr. Neri, you have an excellent command of the Italian language.
Ella ha la nostra stima, signor Presidente. – You have our respect, Mr. President
Loro sono pregati di entrare. – You are requested to enter.
A simple rule to use them correctly.
Una regola semplice per usarli correttamente.
English follows
Diciamocelo…i verbi italiani non sono proprio una passeggiata. Può infatti capitare di avere dei dubbi nel scegliere il tempo giusto al momento giusto. I due tempi verbali che capita a moltissimi di confondere sono l’imperfetto e il passato prossimo. Comunque ho un trucco facile facile per capire quando usare l’uno o l’altro. Sono sicura che applicarlo ti faciliterà la vita.
Ecco come funziona:
se parli di un’azione abituale nel passato, usi l’imperfetto. In inglese equivale a “used to”.
se parli di un’azione passata conclusa, avvenuta una o più volte, usi il passato prossimo.
Facciamo degli esempi:
imperfetto 1. L’anno scorso andavo in montagna. – Last year I used to go to the mountains.
passato prossimo 2. L’anno scorso sono andato in montagna. – Last year I went to the mountains.
ESERCIZIO – Scegli il tempo giusto:
Anni fa i maschi avevano/hanno avuto un unico problema esistenziale al mare: scegliere a quale categoria di uomo in costume da bagno appartenere. Slip o boxer? Il peso dell’apparenza estiva cadeva/è caduto sulle donne. L’uomo invece era/è stato funzionale alla vacanza: caricava/ha caricato l’auto di valigie, biciclette e gommoni, guidava/ha guidato fino a destinazione, montava/ha montato e smontava/ha smontato tavolini e ombrelloni, apriva/ha aperto e chiudeva/ha chiuso sdraio, gonfiava/ha gonfiato e sgonfiava/ha sgonfiato canotti. Provava/ha provato a cimentarsi in qualche attività sportiva che non praticava/ha praticato mai durante l’anno, combatteva/ha combattuto con il vento contrario alla direzione del suo riporto, fingeva/ha finto di approfondire le pagine di politica e sport. (adattato da Donna Moderna)
TRADUZIONE: Years ago, males used to have a single existential problem at the sea: choosing which category of man in a bathing suit to belong to. Slip or boxer? The weight of summer appearance used to fall on the women. The man, on the other hand, used to be functional to the holiday: he used to load the car with suitcases, bicycles and rafts, he sued to drive to their destination, he used to assemble and disassemble tables and umbrellas, he used to open and close deck chairs, he used to inflate and deflate dinghies. He used to try his hand at some sporting activity that he never used to practice during the year, he used to fight the wind against the direction of his come over, he used to pretend to deepen the pages of politics and sport. (adapted from Donna Moderna)
Soluzione in basso!
ENGLISH VERSION
Let’s face it … Italian verbs are not exactly a walk in the park. In fact, it may happen to have doubts in choosing the right tense at the right time. The two tenses that many people get confused are the imperfetto and the passato prossimo. However, I have a very easy trick for figuring out when to use one or the other. I’m sure applying it will make your life easier.
Here’s how it works:
if you talk about a habitual action in the past, you use the imperfetto. In English it is equivalent to “used to”.
if you are talking about a completed past action, that occurred once or more times, you use the passato prossimo.
Let’s make some examples:
imperfetto 1. L’anno scorso andavo in montagna. – Last year I used to go to the mountains.
passato prossimo 2. L’anno scorso sono andato in montagna. – Last year I went to the mountains.
EXERCISE – Choose the correct tense:
Anni fa i maschi avevano/hanno avuto un unico problema esistenziale al mare: scegliere a quale categoria di uomo in costume da bagno appartenere. Slip o boxer? Il peso dell’apparenza estiva cadeva/è caduto sulle donne. L’uomo invece era/è stato funzionale alla vacanza: caricava/ha caricato l’auto di valigie, biciclette e gommoni, guidava/ha guidato fino a destinazione, montava/ha montato e smontava/ha smontato tavolini e ombrelloni, apriva/ha aperto e chiudeva/ha chiuso sdraio, gonfiava/ha gonfiato e sgonfiava/ha sgonfiato canotti. Provava/ha provato a cimentarsi in qualche attività sportiva che non praticava/ha praticato mai durante l’anno, combatteva/ha combattuto con il vento contrario alla direzione del suo riporto, fingeva/ha finto di approfondire le pagine di politica e sport.(adattato da Donna Moderna)
TRANSLATION: Years ago, males used to have a single existential problem at the seaside: choosing which category of man in a bathing suit to belong to. Slip or boxer? The weight of summer appearance used to fall on the women. The man, on the other hand, used to be functional to the holiday: he used to load the car with suitcases, bicycles and rafts, he sued to drive to their destination, he used to assemble and disassemble tables and umbrellas, he used to open and close deck chairs, he used to inflate and deflate dinghies. He used to try his hand at some sporting activity that he never used to practice during the year, he used to fight the wind against the direction of his comb-over, he used to pretend to deepen the pages of politics and sport. (adapted from Donna Moderna)
SOLUZIONE: Anni fa i maschi avevano un unico problema esistenziale al mare: scegliere a quale categoria di uomo in costume da bagno appartenere. Slip o boxer? Il peso dell’apparenza estiva cadeva sulle donne. L’uomo invece era funzionale alla vacanza: caricava l’auto di valigie, biciclette e gommoni, guidava fino a destinazione, montava e smontava tavolini e ombrelloni, apriva e chiudeva sdraio, gonfiava e sgonfiava canotti. Provava a cimentarsi in qualche attività sportiva che non praticava mai durante l’anno, combatteva con il vento contrario alla direzione del suo riporto, fingeva di approfondire le pagine di politica e sport.(adattato da Donna Moderna)
Sai, che il proverbio “De gustibus non disputandum est” – Sui gusti non si discute, è uno dei più utilizzati dagli italiani? E comunque non viene utilizzato solo riguardo al cibo, bensi anche per ogni altro tipo di gusto: musica, moda, genere letterario ecc. Nell’articolo di questa settimana però restiamo nel campo del cibo e vediamo tutti i modi per dire “buonissimo” in italiano.
Le parole e le espressioni non mancano, come puoi immaginare! Parlare di buon cibo a livello gustativo e olfattivo fa parte dell’italianità!
RICORDA: gli aggettivi si concordano con il genere e numero del sostantivo. Per esempio: Buono – maschile singolare Buona – femminile singolare Buoni – maschile plurale Buone – femminile plurale
Do you know that the proverb “De gustibus non disputandum est”/ Sui gusti non si discute (there’s no accounting for taste) is one of the most used by Italians? And in any case it is not only used for food, but also for any other type of taste: music, fashion, literary genre, etc. In this week’s article, however, we remain in the field of food and look intl all the ways to say “very good” in Italian. There is no shortage of words and expressions, as you can imagine! Speaking of good food on a gustatory and olfactory level is part of being Italian!
REMEMBER: adjectives agree with the gender and number of the noun. For instance: Buono – masculine singular Buona – feminine singular Buoni – masculine plural Buone – feminine plural
Buonissimo / very good
Buono diventa un superlativo assoluto “buonissimo” quando dire buono proprio non basta!
Good becomes an absolute superlative “Buonissimo”/ “very good” when saying “buono” is just not enough!
E’ buonissima questa pasta al pesto! – This pasta al pesto is very good!
Delizioso / delicious
Ecco una espressione che ha non solo il significato di “buonissimo”, ma pochi stranieri sanno che si può usare in altri contesti con il significato di carino, simpatico. Riferendosi per esempio a “una persona deliziosa” o a “un regalo delizioso”.
Here is an expression that not only has the meaning of “very good”, but few foreigners know that it can be used in other contexts with the meaning of delightful, charming. Referring for example to “a charming person” or “a delightful gift”.
Tutte le pizze del ristorante erano deliziose. – All the pizzas at the restaurant were delicious!
Abbiamo conosciuto una deliziosa famiglia siciliana. – We met a charming Sicilian family.
Che delizia / what a delight
In questo caso però la parola “delizia”, il sostantivo de cui deriva l’aggettivo delizioso, si riferisce solo al cibo.
In this case, however, the word “delizia”, the noun from which the adjective “delizioso” derives from, refers only to food.
Che delizia questo rustico agli spinaci! – What a delight this spinach savory cake is!
Che buono / so good
Questa è sicuramente l’esclamazione più popolare: “Che buono” o semplicemente, “buono! A volte si tende ad allungare il suono della “o” alla fine in conseguenza al gusto della pietanza particolarmente apprezzata!
This is surely the most popular exclamation: “Che buono”/”So good” or simply, “Buono”/ “good! Sometimes there is a tendency to lengthen the sound of the “o” at the end as a result of the taste of the dish which is particularly appreciated!
Che buoni questi biscotti appena sfornati! – These freshly baked cookies are so good!
Squisito / Exquisite
Come alternativa a “buonissimo” puoi anche dire “Squisito”.
As an alternative to “buonissimo” you can also say “Squisito” / Exquisite”.
La cena che hai preparato era squisita. – The dinner you cooked was exquisite.
Che bontà / So good
Se non vuoi ripeterti tropp dicendo “che buono” , prova invece a dire “Che bontà”/so good.
If you don’t want to repeat yourself too many times saying “che buono”, try saying instead “Che bontà” / “so good”.
Ma che bontà queste albicocche del tuo giardino. / These apricots from your garden are so good.
Che prelibatezza / What a delicacy
Dalla parola prelibato, nasce l’espressione “Che prelibatezza” / “What a delicacy”.
From the word “prelibato”/”delicious”, comes the expression”Che prelibatezza” / “What a delicacy”.
Che prelibatezza questa zuppa di legumi! / What a delicacy this legume soup!
Ottimo / Really good
Tra “buono” e “squisito” troviamo “Ottimo” / “Really good”
Between “buono” and “squisito” we find “Ottimo” / “Really good”.
Ottima la conserva di pomodoro di quest’anno! – This year’s tomato preserve is really good!
Eccellente / Excellent
Forse meno usata rispetto alle altre parole, ma “Eccellente” / “Excellent” ha il di sicuro il suo posto a tavola!
Perhaps less used than the other words, but “Eccellente” / “Excellent” certainly has its place at the table!
Abbiamo gustato un eccellente vino d’annata. / We tasted an excellent vintage wine.
Spettacolare / Spectacular
Se vuoi fare un complimento esagerato…
If you want to give an exaggerated compliment …
Questo risotto è più che buono. È spettacolare!– This pizza is more than good. It’s spectacular!
Gustoso – Saporito / Full of flavor-Tasty
Per dire che una cosa è ricca di sapore, si usano gli aggettivi “gustoso”/”saporito”, “tasty.
To say that something is rich in flavor, the adjectives “gustoso”/”saporito”, “tasty” are used.
I crostini dell’antipasto erano gustosi. / The crostini on the appetizer were tasty.
Invitante – allettante / tempting – inviting
Queste due parole si possono applicare al cibo, ma anche ad altre cose che ci tentano.
These two words can be applied to food, but also to other things that tempt us.
Il profumo del forno è molto invitante. / The smell of the bakery is very inviting.
Uno tira l’altro / moreish
A chi non capita di non riuscire a smettere di mangiare una cosa troppo buona!
Who doesn’t find themselves be unable to stop eating something that is too good!
Questi cioccolatini sono talmente buoni che uno tira l’altro! / These chocolates are so good that they are moreish!
Fa venire l’acquolina in bocca/ It is mouth-watering
Un odore invitante o la vista di una cosa buonissima da mangiare “Fa venire l’acquolina in bocca” / “Is mouth-watering”.
Il profumo delle lasagne fa venire l’acquolina in bocca. / The smell of the lasagna is mouth-watering.
Non formali / non-formal:
Da leccarsi i baffi / It is mouth-watering
Gli spaghetti alle melanzane sono da leccarsi i baffi! / The spaghetti with eggplant are mouth-watering!
È buono: da morire – da urlo – impazzire / It’s to die for – It’s crazy good
Ti assicuro che gli arancini sono da urlo! / I assure you that the arancini are to die for!
È da sbavo / It’s To drool for
Un’espressione non proprio adatta ad eventi formali ed eleganti! È sicuramente molto più usato tra i più giovani.
An expression not really suitable for formal and elegant events! It is certainly much more commonly used among the younger ones.
Ho mangiato un pasticcino alla crema da sbavo! I ate a cream pastry to drool for!
Fammi sapere nei commenti quale parole o espressione usi o userai!
Let me know in the comments which words or expressions you use or will use!