Nel 2021 abbiamo esplorato la lingua italiana, ma anche dei gioielli culturali.
In 2021 we explored the Italian language, but also some cultural jewels.
“Domus volusi fausti”, una scritta davanti a una casa tra le rovine di Pompei – “I wanted a happy home”, a sign in front of a house in the ruins of Pompeii.
Rintracciamo il percorso fatto insieme quest’anno attraverso la bellissima lingua italiana, la magica cultura, l’infinito vocabolario e, dulcis in fundo, i viaggi nella magnifica terra italiana.
Quale ti è piaciuto di piu?
Let’s trace the journey made together this year through the beautiful Italian language, the magical culture, the infinite vocabulary and, last but not least, traveling to the magnificent Italian land. Which one did you like the most?
Oggi parliamo di interiezioni, di cui l’italiano è ricco. Credo che potrebbero bastare per fare discorsi interi… eh, ahimè, be’ , povero me…mah!
L’interiezione si usa per esprimere emozioni, stati d’animo e reazioni istintive condensate in una sola espressione, senza legami sintattici con il resto della frase.
Molte interiezioni hanno origine vernacolare e vengono utilizzate con frequenza maggiore o minore a seconda della provenienza geografica dell’interlocutore, ma ormai quasi tutte sono entrate a diritto nell’uso della lingua italiana.
Comunque per essere compresa bisogna conoscerne il contesto. Per questo motivo l’interiezione si può definire deittica, cioè legata a un qui e ora ben determinato.
In base all’intonazione, l’interiezione è in grado di assumere il significato di un’intera frase.
Come le espressioni del viso le interiezioni esprimono un messaggio chiaro all’interlocutore senza il bisogno di aggiungere altro.
Invece quando ci troviamo di fronte a un testo scritto è necessario integrare l’interiezione con qualche parola che ne specifichi il senso, siccome non possiamo basarci sul tono con cui viene pronunciata.
Le interiezioni sono divise in due differenti gruppi:
Interiezioni che generalmente contengono la lettera h, sono brevi e assumono unicamente valore interiettivo come oh, ahimè, ahi…
Interiezioni che prendono a prestito parti del discorso anche molto diverse tra loro (avverbi, aggettivi, sostantivi, intere proposizioni…) e le utilizzano con valore esclamativo o interrogativo (bene!, evviva!, attenzione!).
Poi all’interno del secondo gruppo si trovano interiezioni improprie e locuzioni interiettive formate da proposizioni e modi di dire (povero me!, santa pazienza!).
All’interno della prima categoria: è facile individuare interiezioni semplici, composte e onomatopeiche:
Semplici – si compongono di uno o due suoni vocalici e possono esprimere dolore (ahi!, ohi!), esitazione o impaccio (ehm, uhm), repulsione (ih!), dubbio (mah, boh), sorpresa (uh!) e molti altri sentimenti e impulsi.
Composte – sono formate generalmente da un’interiezione semplice in combinazione con un pronome personale oppure da due parole (ahimè, orsù, suvvia…). Anche queste voci possiedono diverse sfumature di significato in base al contesto.
Onomatopeiche – come dice il nome stesso, derivano da suoni riconoscibili e provengono per la maggior parte dal mondo del fumetto (puah, splash, clap, toc, wow…).
Sicuramente tutte le interiezioni hanno un valore onomatopeico perché si basano sull’intonazione e il suono, e quindi più che prestare attenzione alle denominazioni dovremmo avere ben chiare le distinzioni e la provenienza etimologica di queste piccole istintive parti del discorso.
È importante poi la giusta grafia delle interiezioni! Spesso troviamo errori molto gravi come ho! al posto di oh!. L’h va messa sempre alla fine (eh, beh, mah, toh…) tranne nel caso in cui ci siano due vocali come per esempio in ehi!, ahi! e i loro composti come ahinoi! e nel caso di ehm euhm, dove si posiziona in mezzo.
Infine è possibile trovare O senza h quando si tratta di un vocativo (O cari fratelli!, O amica mia!). L’imperativo alla seconda persona singolare troncata di alcuni verbi funge talvolta da interiezione come nel caso di te’ per “tieni”, va’ per “guarda (ant. varda)”. Oppure ancora dall’apocope di alcune parole come be’ per “bene”.
Today we’re talking about interjections, of which Italian is rich. I think they might be enough to make whole speeches … eh, ahimè, be’ , povero me…mah!
The interjection is used to express emotions, moods and instinctive reactions condensed into a single expression, without syntactic links with the rest of the sentence.
Many interjections have a vernacular origin and are used with greater or lesser frequency depending on the geographical origin of the interlocutor, but now almost all of them have rightfully entered the use of the Italian language.
However, in order to be understood, it is necessary to know the context. For this reason, the interjection can be defined as deictic, that is, linked to a well-determined here and now.
Based on the intonation, the interjection is able to take on the meaning of an entire sentence. Like facial expressions, the interjections express a clear message to the interlocutor without the need to add anything else.
Instead, when we are faced with a written text it is necessary to integrate the interjection with some words that specify its meaning, since we cannot rely on the tone in which it is pronounced.
The interjections are divided into two different groups:
Interjections that generally contain the letter h, are short and assume only interjective value such as oh, ahimè, ahi…
Interjections that borrow parts of speech that are also very different from each other (adverbs, adjectives, nouns, whole sentences…) and use them with exclamation or interrogative value (bene!, evviva!, attenzione!). Then within the second group there are improper interjections and interjective phrases formed by propositions and idioms (povero me!, santa pazienza!).
Within the first category: it is easy to identify simple, compound and onomatopoeic interjections:
Simple – consist of one or two vowel sounds and can express pain (ahi!, ohi!) , hesitation or embarrassment (ehm, uhm) , repulsion (ih!), doubt (mah, boh), surprise (uh!) and many other feelings and impulses.
Compounds – are generally formed by a simple interjection in combination with a personal pronoun or by two words (ahimè, orsù, suvvia…) . These interjections also have different shades of meaning depending on the context.
Onomatopoeic – as the name implies, they derive from recognizable sounds and come for the most part from the world of comics (puah, splash, clap, toc, wow…).
Surely all the interjections have an onomatopoeic value because they are based on intonation and sound, and therefore, rather than paying attention to the denominations, we should be very clear about the distinctions and the etymological origin of these small instinctive parts of the speech.
The correct spelling of the interjections is also important! We often find very serious mistakes like ho! instead of oh!. . The h must always be placed at the end (eh, beh, mah, toh…) except in the case in which there are two vowels such as in ehi!, ahi! and their compounds like ahinoi and in the case of ehm and uhm, where it sits in the middle.
Finally, it is possible to find O without h when it’s a vocative (O cari fratelli!, O amica mia!) . The imperative in the truncated second person singular of some verbs sometimes acts as an interjection as in the case of te’ for “here/take” , va’ for “guarda (ant. varda)” . Or again from the apocope of some words such as be’ for “bene” .
Per fare pratica scrivi una frase con orecchiabile nei commenti.
Giorno #3 – 7 gennaio, 2020
La parole di oggi è pellicola.
Detta anche pellicola cinematografica o film, cioè un nastro perforato su uno o due lati. In italiano si usa per indicare sia il nastro che il film che guardiamo sullo schermo.
“La sua nuova pellicola esce nelle sale nel fine settimana.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
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Giorno #4 – 8 gennaio, 2020
La parola di oggi è binario.
“Il treno per Firenze parte dal binario 11 tra 5 minuti.“
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Giorno #5 – 9 gennaio, 2020
La parola di oggi è schizzo.
“Questo schizzo illustra tanti diversi tipi di piante.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
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Giorno #6 – 10 gennaio, 2020
La parola di oggi è abito.
“Stasera indossa un abito color verde acquamarina.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Alcuni tipi di abito sono: abito da sera, abito da cerimonia, abito da sposa.
Per fare pratica scrivi una frase con abito nei commenti.
Giorno #7 – 11 gennaio, 2020
La parola di oggi è pattinare.
“Ci piace pattinare sul lago ghiacciato.“
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
È un verbo regolare della prima coniugazione “-are”.
Per fare pratica scrivi una frase con pattinare nei commenti.
Giorno #8 – 12 gennaio, 2020
La parola di oggi è crostata di limone.
“La crostata di limone è uno dei miei dolci preferiti.“
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con crostata di limone nei commenti.
Giorno #9 – 13 gennaio, 2020
La parola di oggi è batteria.
“Suona la batteria in un popolare gruppo italiano.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
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Giorno #10 – 14 gennaio, 2020
La parola di oggi è botteghino.
“Questi film hanno avuto un grande successo al botteghino.“
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Giorno #11 – 15 gennaio, 2020
La parola di oggi è decollo.
“Bisogna allacciarsi le cinture di sicurezza al decollo.“
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Giorno #12 – 16 gennaio, 2020
La parola di oggi è pennello.
“Per dipingere uso pennelli di varie forme e grandezze.“
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Per fare pratica scrivi una frase con pennello nei commenti.
Giorno #13 – 17 gennaio, 2020
La parola di oggi è zainetto.
“Lo zainetto va molto di moda in questa stagione.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con zainetto nei commenti.
Giorno #14 – 18 gennaio, 2020
La parola di oggi è giocare a scacchi.
“Nel fine settimana giocano sempre a scacchi.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con giocare a scacchi nei commenti.
Giorno #15 – 19 gennaio, 2020
La parola di oggi è spaghettata.
Viene chiamata così una festa o un pasto di spaghetti; molto popolare è la spaghettata di mezzanotte.
“A pranzo ci facciamo una bella spaghettata.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con spaghettata nei commenti.
Giorno #16 – 20 gennaio, 2020
La parola di oggi è colonna sonora.
“I film diventano indimenticabili con una originale colonna sonora.”
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Giorno #17 – 21 gennaio, 2020
La parola di oggi è regista.
“Una regista emergente ha vinto il Leone d’Oro a Venezia.”
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Giorno #18 – 22 gennaio, 2020
La parola di oggi è biglietto di andata e ritorno.
“Costa meno fare il biglietto di andata e ritorno.”
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Giorno #19 – 23 gennaio, 2020
La parola di oggi è piastrelle in ceramica.
“Queste piastrelle in ceramica sono decorate a mano.“
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Giorno #20 – 24 gennaio, 2020
La parola di oggi è cravatta a farfalla.
Viene chiamata anche cravattino, farfalla o col termine francese papillon.
“Indossa la cravatta a farfalla con grande eleganza.”
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Giorno #21 – 25 gennaio, 2020
La parola di oggi è fare sci.
“Sugli Appennini ci sono molte piste per fare sci in inverno.”
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Giorno #22 – 26 gennaio, 2020
La parola di oggi è pinzimonio.
“Il pinzimonio è una salsa cruda buonissima con i carciofi crudi.”
Il pinzimonio si mangia come antipasto o contorno con verdure fresche.
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
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Giorno #23 – 27 gennaio, 2020
La parola di oggi è cinguettare.
“Sentire il cinguettare degli uccelli è musica per le mie orecchie.”
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Giorno #24 – 28 gennaio, 2020
La parola di oggi è poltroncina.
“Mi sono seduta sulla poltroncina in prima fila.”
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Per fare pratica scrivi una frase con poltroncina nei commenti.
Giorno #25 – 29 gennaio, 2020
La parola di oggi è villeggiatura.
“Ad agosto vado in villeggiatura al mare.”
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Giorno #26 – 30 gennaio, 2020
La parola di oggi è inchiostro di china.
“Utilizzo l’inchiostro di china per scrivere e disegnare.”
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Giorno #27 – 31 gennaio, 2020
La parola di oggi è sciarpa.
“Ho una sciarpa diversa per ogni occasione!”
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Condividi con persone che vogliono praticare l’italiano!
Imparare a nominare articoli di gioielleria in italiano è molto utile quando si acquista qualcosa di prezioso ad esempio sul Ponte Vecchio, il ponte d’oro!
Learning how to name jewelry items in Italian is very helpful when shopping for something precious for example on il Ponte Vecchio, il ponte d’oro!
Each word has two speeds. Listen and repeat them many times:
la fede nuziale – the wedding ring
il diamante – the diamond
il ciondolo – the trinket/pendant
la spilla – the pin
gli orecchini – the earrings
gli orecchini di perla – the pearl earrings
l’anello a fascia – the band ring
l’orologio – the watch
la tiara – the tiara
l’anello – the ring
la collana con ciondoli – the necklace with pendants