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How to use the past tense imperfetto prospettivo in Italian – Italian grammar

Come usare l’imperfetto prospettivo in italiano

Ti è mai capitato di voler esprimere un tempo futuro nel passato? Per esempio la frase, “Maria ha detto che faceva i cannelloni il giorno dopo”, indica un’azione futura nel passato di Maria.
Questo tipo di imperfetto in italiano (ce ne sono diversi!) si chiama imperfetto prospettivo e, come il condizionale passato, descrive un’azione futura in un contesto di eventi passati.

Have you ever wanted to express a future time in the past? For example, the phrase, “Maria ha detto che faceva i cannelloni il giorno dopo” (“Maria said she was making cannelloni the next day,”) indicates a future action in Maria’s past.
This type of imperfect in Italian (there are several!) is called imperfetto prospettivo (perspective imperfect) and, like the past conditional, describes a future action in a context of past events.

E’ molto comune anche per indicare un’intenzione futura che non avverrà, per esempio, “Dopodomani doveva uscire con gli amici, ma è malata.” L’equivalente in inglese è “supposed to” e in francese “J’étais supposé”. La grammatica italiana non annoia mai, vero?

It is also very common to indicate a future intention that will not happen, for example, “Dopodomani doveva uscire con gli amici, ma è malata.” (“The day after tomorrow she was supposed to go out with friends, but she is sick.”) The equivalent in English is “supposed to” and in French “J’étais supposé.” Italian grammar is never boring, right?


Per capire meglio vediamone altri esempi / To understand better, let’s see other examples:

  1. Sonia ci disse che partiva tra un mese.
    – Sonia told us we was leaving in a month.
  2. Ha scritto nel messaggio che veniva tra due giorni.
    – He wrote in the message that he was coming in two days.
  3. La prossima settimana riposavo se non dovevo lavorare.
    – Next week I was going on vacation, if I didn’t have to work.
  4. Mi dissero che andavano in campagna il prossimo fine settimana.
    – They told me they were going to the country-side next weekend

    Tutto chiaro?
    Adesso tocca a te, prova tu a fare delle frasi! / Now it’s your turn, try making some sentences!

How to use interjections in italian | Italian language

Le interiezioni in italiano

(English follows)

Oggi parliamo di interiezioni, di cui l’italiano è ricco. Credo che potrebbero bastare per fare discorsi interi… eh, ahimè, be’ , povero me…mah!

L’interiezione si usa per esprimere emozioni, stati d’animo e reazioni istintive condensate in una sola espressione, senza legami sintattici con il resto della frase.

Molte interiezioni hanno origine vernacolare e vengono utilizzate con frequenza maggiore o minore a seconda della provenienza geografica dell’interlocutore, ma ormai quasi tutte sono entrate a diritto nell’uso della lingua italiana.

Comunque per essere compresa bisogna conoscerne il contesto. Per questo motivo l’interiezione si può definire deittica, cioè legata a un qui e ora ben determinato.

In base all’intonazione, l’interiezione è in grado di assumere il significato di un’intera frase.

Come le espressioni del viso le interiezioni esprimono un messaggio chiaro all’interlocutore senza il bisogno di aggiungere altro.

Invece quando ci troviamo di fronte a un testo scritto è necessario integrare l’interiezione con qualche parola che ne specifichi il senso, siccome non possiamo basarci sul tono con cui viene pronunciata.

Le interiezioni sono divise in due differenti gruppi:

  1. Interiezioni che generalmente contengono la lettera h, sono brevi e assumono unicamente valore interiettivo come oh, ahimè, ahi
  2. Interiezioni che prendono a prestito parti del discorso anche molto diverse tra loro (avverbi, aggettivi, sostantivi, intere proposizioni…) e le utilizzano con valore esclamativo o interrogativo (bene!, evviva!, attenzione!).

Poi all’interno del secondo gruppo si trovano interiezioni improprie e locuzioni interiettive formate da proposizioni e modi di dire (povero me!, santa pazienza!).

All’interno della prima categoria: è facile individuare interiezioni semplici, composte e onomatopeiche:

Semplici – si compongono di uno o due suoni vocalici e possono esprimere dolore (ahi!, ohi!), esitazione o impaccio (ehm, uhm), repulsione (ih!), dubbio (mah, boh), sorpresa (uh!) e molti altri sentimenti e impulsi.

Composte – sono formate generalmente da un’interiezione semplice in combinazione con un pronome personale oppure da due parole (ahimè, orsù, suvvia). Anche queste voci possiedono diverse sfumature di significato in base al contesto.

Onomatopeiche – come dice il nome stesso, derivano da suoni riconoscibili e provengono per la maggior parte dal mondo del fumetto (puah, splash, clap, toc, wow).

Sicuramente tutte le interiezioni hanno un valore onomatopeico perché si basano sull’intonazione e il suono, e quindi più che prestare attenzione alle denominazioni dovremmo avere ben chiare le distinzioni e la provenienza etimologica di queste piccole istintive parti del discorso.

È importante poi la giusta grafia delle interiezioni! Spesso troviamo errori molto gravi come ho! al posto di oh!. L’h va messa sempre alla fine (eh, beh, mah, toh) tranne nel caso in cui ci siano due vocali come per esempio in ehi!, ahi! e i loro composti come ahinoi! e nel caso di ehm e uhm, dove si posiziona in mezzo.

Infine è possibile trovare O senza h quando si tratta di un vocativo (O cari fratelli!, O amica mia!). L’imperativo alla seconda persona singolare troncata di alcuni verbi funge talvolta da interiezione come nel caso di te’ per “tieni”, va’ per “guarda (ant. varda)”. Oppure ancora dall’apocope di alcune parole come be’ per “bene”.

Lista:

ahimè, oh,

povero me!, santa pazienza!

esprimere dolore ahi!, ohi!,

esitazione o impaccio ehm, uhm

repulsione (ih!), dubbio (mah, boh), sorpresa (uh!)

ahimè, orsù, suvvia

puah, splash, clap, toc, wow

eh, beh, mah, toh…)

ehi!, ahi! ahinoi!

O cari fratelli!, O amica mia!

te’ per “tieni”, va’ per “guarda (ant. Varda)

be’ per “bene”.


English version

Today we’re talking about interjections, of which Italian is rich. I think they might be enough to make whole speeches … eh, ahimè, be’ , povero me…mah!

The interjection is used to express emotions, moods and instinctive reactions condensed into a single expression, without syntactic links with the rest of the sentence.

Many interjections have a vernacular origin and are used with greater or lesser frequency depending on the geographical origin of the interlocutor, but now almost all of them have rightfully entered the use of the Italian language.

However, in order to be understood, it is necessary to know the context. For this reason, the interjection can be defined as deictic, that is, linked to a well-determined here and now.

Based on the intonation, the interjection is able to take on the meaning of an entire sentence. Like facial expressions, the interjections express a clear message to the interlocutor without the need to add anything else.

Instead, when we are faced with a written text it is necessary to integrate the interjection with some words that specify its meaning, since we cannot rely on the tone in which it is pronounced.

The interjections are divided into two different groups:

  1. Interjections that generally contain the letter h, are short and assume only interjective value such as oh, ahimè, ahi
  2. Interjections that borrow parts of speech that are also very different from each other (adverbs, adjectives, nouns, whole sentences…) and use them with exclamation or interrogative value (bene!, evviva!, attenzione!).
    Then within the second group there are improper interjections and interjective phrases formed by propositions and idioms (povero me!, santa pazienza!).

Within the first category: it is easy to identify simple, compound and onomatopoeic interjections:

Simple – consist of one or two vowel sounds and can express pain (ahi!, ohi!) , hesitation or embarrassment (ehm, uhm) , repulsion (ih!), doubt (mah, boh), surprise (uh!) and many other feelings and impulses.

Compounds – are generally formed by a simple interjection in combination with a personal pronoun or by two words (ahimè, orsù, suvvia) . These interjections also have different shades of meaning depending on the context.

Onomatopoeic – as the name implies, they derive from recognizable sounds and come for the most part from the world of comics (puah, splash, clap, toc, wow).

Surely all the interjections have an onomatopoeic value because they are based on intonation and sound, and therefore, rather than paying attention to the denominations, we should be very clear about the distinctions and the etymological origin of these small instinctive parts of the speech.

The correct spelling of the interjections is also important! We often find very serious mistakes like ho! instead of oh!. . The h must always be placed at the end (eh, beh, mah, toh) except in the case in which there are two vowels such as in ehi!, ahi! and their compounds like ahinoi and in the case of ehm and uhm, where it sits in the middle.

Finally, it is possible to find O without h when it’s a vocative (O cari fratelli!, O amica mia!) . The imperative in the truncated second person singular of some verbs sometimes acts as an interjection as in the case of te’ for “here/take” , va’ for “guarda (ant. varda)” . Or again from the apocope of some words such as be’ for “bene” .

Italian tongue twisters based on sentence symmetry | Scioglilingua basati su una simmetria della frase

Tongue twisters based on sentence symmetry

(English follows)

Dopo la prima lista di scioglilingua basati sui numeri, la categoria di oggi include 7 divertenti scioglilingua basati sulla simmetria della frase.

Cerca di ripetere ogni scioglilingua almeno 4 volte. Buon divertimento!

After the first list of number-based tongue twisters, today’s category includes 7 fun tongue twisters based on sentence symmetry. Try to repeat each tongue twister at least 4 times. Have fun!

1. Tre tigri contro tre tigri.

2. Andavo a Lione cogliendo cotone, tornavo correndo cotone cogliendo.

3. Figlia, sfoglia la foglia sfoglia la foglia, figlia.

4. Il Papa pesa e pesta il pepe a Pisa, Pisa pesa e pesta il pepe al Papa.

5. Al solstizio il Sol sta, sol stando; sol stando il Sol sta al solstizio!

6. Scopo la casa, la scopa si sciupa; ma, se non scopo sciupando la scopa, la mia casetta con cosa la scopo?

7. Porte aperte per chi porta; chi non porta parta, pur che non importa aprir la porta.


Scioglilingua basati sui numeri

Tongue twisters based on numbers

(English follows)

9 divertenti scioglilingua per allenare la lingua e la pronuncia italiana.

Infatti, gli scioglilingua, detti anche scioglilingue, sono delle frasi che mettono in difficoltà intenzionalmente la nostra capacità di pronunciarle. Con la pratica migliorano la dizione e le abilità oratorie.

Il bello degli scioglilingua è sfidare sè stessi a pronunciarli il più velocemente possibile senza fare errori… ma il divertimento sta proprio quando si inciampa e ci si aggroviglia tra le parole.

Questa prima lista comprende gli scioglilingua basati sui numeri, ma ne seguiranno altre categorie nelle prossime settimane per occupare la lingua e  non solo mangiare. 🙂

Dai, prova anche tu da solo o insieme ai tuoi amici via zoom…

9 fun tongue twisters to train the Italian language and pronunciation.

In fact, tongue twisters, are phrases that intentionally challenge our ability to pronounce them. With practice they improve diction and speaking skills.

The beauty of tongue twisters is to challenge yourself to pronounce them as quickly as possible without making mistakes … but the fun is when you stumble and get tangled in words.

This first list includes number-based tongue twisters, but other categories will follow in the coming weeks to occupy the tongue and not just eat. 🙂

Come on, try it yourself or with your friends via zoom …

1. Due tazze strette in due strette tazze

2. Tre stecchi secchi in tre strette tasche stanno.

3. Tre fiaschi stretti stan dentro tre stretti fiaschi, ed ogni fiasco stretto sta dentro lo stretto fiasco.

4. Tré tozzi di pan secco in tré strette tasche stanno in tré strette tasche stan tré tozzi di pan secco

5. Sopra quattro rossi sassi quattro grossi gatti rossi.

6. Sette zucche secche e storte stanno strette dentro al sacco

7. Stanno stretti sotto i letti sette spettri a denti stretti.

8. Nove navi nuove navigavano.

9. Nell’anfratto della grotta trentatré gretti gatti si grattano

Clicca sui seguenti link per esercitarti con alcuni degli scioglilingua italiani più famosi / Click on the following links to practice some of the most popular Italian tongue twisters:


I migliori podcast italiani, lingua e dintorni

La scelta non manca per fortuna, anzi. Ci viene “quasi” voglia di restare a casa e ascoltare uno dei tanti podcast che popolano la rete. Ne ho scelti alcuni che spaziano dalla lingua alla letteratura, dalla storia al cinema.

The best Italian podcasts, about language and surrounding

La scelta non manca per fortuna, anzi. Ci viene “quasi” voglia di restare a casa e ascoltare uno dei tanti podcast che popolano la rete. Ne ho scelti alcuni che spaziano dalla lingua alla letteratura, dalla storia al cinema.

Il mio preferito è il primo in lista. Mi aiuta a mantenere l’equilibrio mentale in questo periodo destabilizzante. Buon ascolto.

Fortunately, the choice is not lacking, quite the contrary. We “almost” want to stay home and listen to one of the many podcasts that populate the net. I have chosen a few that range from language to literature, from history to cinema.
My favorite is the first on the list. It helps me keep my mental balance in this unsettling time. Buon ascolto.

Mindfulness in Voce è il podcast dove puoi ascoltare una grande selezione degli articoli più interessanti di Medium.com sulla Mindfulness, in formato audio.

The podcast where you can listen to a great selection of Medium.com’s most interesting articles on Mindfulness, in audio format.

Episodio 401: Lo Scopo della Vita? Essere Felici Mindfulness in Voce

Secondo gli insegnamenti buddisti, la felicità è l’essenza della vita. E gli ingredienti fondamentali per raggiungerla sono la gentilezza, la compassione e la capacità di vivere nel presente. Qualità che possiamo coltivare: perché essere felici è un "lavoro" personale e niente e nessuno può farlo per noi. Lascia un commento nella nostra community! https://discord.gg/hDVGVd2 Articolo originale di Sylvia Clare su Medium.com
  1. Episodio 401: Lo Scopo della Vita? Essere Felici
  2. Episodio 400: Liberarsi dalla Prigione dei Pensieri Limitanti
  3. Episodio 399: Tempeste Mentali? Sotto c'è un Oceano di Calma
  4. Episodio 398: Mindfulness e Relazioni Difficili
  5. Episodio 397: Apologia dello Sbadiglio in Meditazione

Radio Arlecchino: impara la grammatica italiana attraverso le storie di Arlecchino.

Learn Italian grammar through Harlequin’s stories.

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  1. (no title)
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Demoni Urbani: anche le più belle città italiane hanno un cuore di tenebra. In ogni puntata di Demoni Urbani, condotta da Francesco Migliaccio, una storia criminale agghiacciante e sorprendente, tra le vie più suggestive che accompagnano la nostra quotidianità. Ripercorrerle non sarà più come prima…

Even the most beautiful Italian cities have a heart of darkness. In each episode of Urban Demons, conducted by Francesco Migliaccio, a chilling and surprising criminal story, among the most evocative streets that accompany our daily life. Retracing them will no longer be the same …

Numeri – La rabbia di Tiago da Rocha Demoni Urbani

Nel 2014, tra le grandi strade di Goiânia, in Brasile, sfreccia una moto guidata da un giovane uomo, bello e atletico: Tiago Henrique Gomes da Rocha. Non ha una destinazione da raggiungere, vaga per la città accompagnato da una rabbia che gli infuoca lo stomaco, ira pura, immensa, inarrestabile. Cerca un modo per sfogarla e finalmente lo trova: deve uccidere. E ora che l’ha scoperto non può più farne a meno. L'autrice di questo episodio è Francesca Notaro. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
  1. Numeri – La rabbia di Tiago da Rocha
  2. La nota stonata – L'omicidio di Bruino
  3. La fine del gioco – L'ossessione di Kim Tae-Hyun
  4. La notte del naufragio – Dov'è Roberta Ragusa?
  5. Il terrore nei tuoi occhi – Le notti di Richard Ramirez

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Ad alta voce: ascolta la grande letteratura di scrittrici e scrittori italiani quali Ginzberg, Deledda, Collodi, Calvino, ecc.

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Racconti: storie di autori classici e contemporanei. Per tutti, famiglie, ragazzi e bambini. Come un di più, per amore della leggerezza.

Short stories of classical and contemporary authors. For everyone, families, teens and children. As a plus, for the sake of lightness.

Antologia di Sherlock Holmes: una raccolta dei più famosi e amati racconti di Sherlock Holmes, nati dalla sapiente penna di Arthur Conan Doyle.

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Every Sunday listening to or rereading a classic film or a preview with all the previews.

Notizie del giorno con Start: il podcast del Sole 24 Ore che ogni mattina ti racconta tre notizie che possono esserti utili nella tua giornata.

The podcast of the Sole 24 Ore that every morning tells you three news that can be useful in your day.

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Stories of women who didn’t need to marry a man with money. Women outside the box, against the tide, strange, dangerous, exaggerated, bitches, all different in their own way and difficult to place. Women who with their lives and work have contributed or contribute to bridging the gender gap starting from the possibility and ability to manage their money independently.

Quali sono i tuoi podcast preferiti? Mi raccomando fammi sapere nei commenti!

Buon ascolto,

Mirella


Il significato de Il sabato del villaggio

The explanation with English translation of “Il sabato del villaggio”, Saturday in the village, by Giacomo Leopardi.

Qual è il significato de Il sabato del villaggio?
“Il sabato del villaggio” è una poesia scritta da Giacomo Leopardi nel 1829 a Recanati. Descrive in modo allegorico le attività dei paesani di Recanati durante un sabato, quando gli abitanti si preparano con ansia al giorno di festa della domenica. Il sabato rappresenta l’allegoria della giovinezza, dei sogni e delle speranze e la domenica, invece, simboleggia l’età adulta con la caduta delle illusioni. Secondo Leopardi la gioia umana si manifesta nell’attesa di un piacere irraggiungibile, ed è quindi fugace ed effimera.

What is the meaning of Saturday in the village?
“Il sabato del villagio” is a poem written by Giacomo Leopardi in 1829 in Recanati. It allegorically describes the activities of the villagers of Recanati on a Saturday, when the inhabitants are anxiously preparing for the Sunday feast day. Saturday represents the allegory of youth, dreams and hopes and Sunday, on the other hand, symbolizes adulthood with the fall of illusions. According to Leopardi, human joy manifests itself in the expectation of unattainable pleasure, and is therefore fleeting and ephemeral.

Il giovane Leopardi usava accostare il suo tavolino accanto a una finestra per ottimizzare lo sfruttamento della luce solare: tale finestra si affacciava su una piazza dove gli abitanti di Recanati si ritrovavano per organizzare le piccole feste domenicali. È proprio questa piazza ad ispirargli la stesura del “Sabato del villaggio“.

The young Leopardi used to place his table next to a window to optimize the use of sunlight: this window overlooked a square where the inhabitants of Recanati gathered to organize small Sunday parties. It is this square that inspired him to write “Il sabato del villaggio”.

Testo

La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell’erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,                                Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
Su la scala a filar la vecchierella,
Incontro là dove si perde il giorno; E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì della festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei
Ch’ebbe compagni dell’età più bella.
Già tutta l’aria imbruna,
Torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre
Giù da’ colli e da’ tetti,
Al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno                                
Della festa che viene;            
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta,                            
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo.        

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto l’altro tace,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,          
E s’affretta, e s’adopra
Di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia                                
Recheran l’ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
È come un giorno d’allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo’; ma la tua festa        
Ch’anco tardi a venir non ti sia grave.

Parafrasi

La ragazzetta torna dalla campagna,
mentre il sole sta tramontando, con il suo fascio d’erba;
e porta in mano anche un mazzolino di rose e di viole,
con cui – come sua abitudine –
si adornerà il petto e i capelli per l’indomani, giorno di festa.
La vecchietta se ne sta seduta
con le sue vicine sulla scala
a filare, rivolta ai raggi del sole che tramonta, e ricorda e parla della sua giovinezza, quando era lei, ancora sana e slanciata, ad agghindarsi e a danzare la sera insieme
a quelli che ebbe compagni della stagione più bella della vita.
Già tutta l’aria imbrunisce, il cielo sereno si fa scuro e si disegnano le ombre delle colline e delle case
al chiarore della luna appena sorta. Ora la campana ricorda a tutti la festa
che sta arrivando, e potresti dire che il cuore si riconforta a quel suono.
I bambini nella piazza si rincorrono gridando di entusiasmo, rompendo allegramente il silenzio:
e intanto ritorna fischiettando alla sua cena il contadino che pensa al giorno di riposo.

Poi, quando tutte le luci sono spente, e tutto il paese è addormentato, si sente il picchiare
del martello, e la sega del falegname ancora sveglio al chiarore della lucerna per ultimare in fretta
il suo lavoro prima dell’alba.

Questo, di tutta la settimana, è il giorno più gradito, pieno di speranza e di gioia: domani le ore porteranno con sé tristezza e noia, e ciascuno ripenserà al consueto lavorio feriale.

Ragazzino che scherzi con leggerezza, questa età in fiore è un giorno di allegria, un giorno luminoso, sereno, che precede la festa della tua vita.
Divertiti, mio caro ragazzo;
è un momento incantato, questo,
il periodo più felice.
Non voglio svelarti altro; e se la tua
festa tarda ad arrivare,
non essere triste.


English translation of the Paraphrase:

The little girl returns from the countryside,
while the sun is setting, with her bundle of grass;
and she’s also carrying in her hand a bouquet of roses and violets,
with which – as usual – she will adorn her bosom and hair for the next day, a holiday.
The old lady is sitting with her neighbors spinning on the staircase, facing the rays of the setting sun, and remembering and talking about her youth, when she was still healthy and slender, and would also dress up and dance in the evening with her friends of the most beautiful season of life.
Already all the air becoming dim, the clear sky is darkening and the shadows of the hills and houses are drawn
in the light of the newly risen moon. Now the bell reminds everyone of the celebration that is coming, and you could say that the heart is comforted by that sound.
The children in the square chase each other shouting with enthusiasm, happily breaking the silence:
and in the meantime the peasant who is thinking of his day of rest returns whistling to his supper.

Then, when all the lights are out, and the whole town is asleep, one hears the pounding of the hammer, and the saw of the carpenter who still awake in the light of the lamp to quickly finish his work before dawn.

This, of the whole week, is the most pleasant day, full of hope and joy: tomorrow the hours will bring with them sadness and boredom, and everyone will start thining about the common workday.

Little boy you who are playing with levity lightly, this blossoming age is a day of joy, a bright, serene day that precedes the celebration of your life.
Have fun, my dear boy;
this is an enchanted moment
the happiest time.
I don’t want to reveal anything else; and if your
celebration is late in coming,
do not be sad.

E tu cosa ne pensi? Sei d’accordo con Giacomo Leopardi? //

What do you think? Do you agree with Giacomo Leopardi?


Leggi ancora altri articoli:

Per i politici italiani la lingua italiana è un optional

ECCO ALCUNE DELLE “GAFFE”, O MEGLIO FIGURACCE, STORICHE DI DEPUTATI E POLITICI, DIVISI NON PER GRUPPI POLITICI, MA PER GRUPPI STILISTICI E LINGUISTICI

Uso la parola inglese “optional” non a caso visto che sempre più parole straniere entrano ogni giorno nel gergo italiano. Così mentre tanti stranieri si prodigano ad impare la nostra bella lingua, i politici italiani la deturpano senza vergogna.

In quale categoria mettersti la prima figuraccia?

“Breve e circonciso. ma secondo voi perché Confindustria preme….”

On. Davide Tripiedi

Conciso! Circonciso è un’altra cosa…

GLI ERMETICI

Iniziamo con il Sentore Razzi, chiamato l’azzecca-garbugli della politica, come il personaggio dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni il cui nome è dovuto al fatto che «azzeccare» significa “indovinare” e «garbugli» “cose non giuste”, quindi: indovinare cose non giuste.

“Codesto dev’essere assicurato un’adeguato modernizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma. Però ormai inerudibile per strate (?)….drastica riduzione del fenomeno di codesta nel traffico veio…veiocular…veioculare a Roma.”

Sen. Razzi

Mamma mia, che minestrone. Non si capisce nulla e poi si dice veicolare!

Proseguiamo con l’Onorevole Eraldo Isidori:

“Si deve scontare la sua pena prescritta, che gli aspetta. Lo sapeva prima fare il reato. Io ritengo come Lega di non uscire prima della sua pena erogata. Grazie.”

On. Eraldo Isidori

Avete capito qualcosa? Io poco….

I LETTERATI

Secondo alcuni politici una citazione può fare guadagnare punti. La guerra all’avversario si combatte anche sul piano culturale, vediamo come va…

Onorevole Nunzia De Girolamo:

“In questa atmosfera un po’ da Gattopardo non vogliamo scomodare il principe di Salina esortando con il cuore il Presidente del Consiglio ad evitare che tutto cambi perché nulla cambia.”

On. Nunzia De Girolamo

Oltre al congiuntivo sbagliato, in realtà Tancredi nel Gattopardo diceva:

“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.”

Tancredi nel Gattopardo

Onorevole Ignazio La Russa

“Il grande George Orwell che scrisse come Lei sa <<Il Grande Fratello>>… non era il Il Grande Fratello Italia….”

On. Ignazio La Russa

Il libro come tutti o quasi sanno s’intitolava 1984 e non il Grande Fratello!

I LATINISTI

Ma i più ambiziosi sono i latinisti…

“C’è da dire però Presidente, usquie tandem abutere patientiam nostram.”

On. Anna Finocchiaro

Il Senatore Gasparre s’accorse dell’errore e corresse la collega.

“Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?”

Dice che le consiglierebbe anche maggiore cautela, maggiore pazienza con le citazioni latine perché forse c’era qualche piccola imperfezione.

Onorevole Francesco Barbato

” Ad monumentorum bustorunque debe storia flebe compulsa. Ve lo traduco subito. Era Svetonio… ”

On. Francesco Barbato

La correzione non tarda ad arrivare:

“Si dice Suetonio e non Svetonio. Invece di fare il paravento vai a scuola. Ignorante!”

On. Giancarlo Lebner

GLI ALLUSIVI

A proposito di latino bisogna fare attenzione alle traduzioni.

Onorevole Gianluca Buonanno:

“Mi viene in mente un celebre motto di D’Annunzio che diceva, << Non timeo culices>>, che per quelli di sinistra, stiano calmi… culices significa zanzare.”

On. Gianluca Buonanno

Culices non significa culo, ma zanzare… grazie per la precisazione!

Et dulcis in fundo….

Onorevole Roberto Giachetti:

“Lo dico sempre all’Onorevole Finetti che presa dall’orgia di votare contro tutto…scusate…!”

On. Roberto Giachetti

Orgia….?? Forse voleva dire “presa dalla foga… ”

Fammi sapere nei commenti quali errori ti hanno fatto ridere di più. 😄

Mosaico romano del I secolo a.C. raffigurante le maschere tragica e comica (Roma, Musei Capitolini) – Roman mosaic of the 1st century BC depicting the tragic and comic masks (Rome, Musei Capitolini)

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