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Italian words to keep a conversation going

Parole italiane per mantenere viva una conversazione

Abbiamo precedentemente visto come in italiano le ‘parole riempitive’ o ‘intercalari’ siano usate in abbondanza. Infatti la lista era interminabile!
Ma esiste anche un’altra categoria di parole ed espressioni che vengono usate per mantenere viva una conversazione. Queste parole ed espressioni aiutano anche a comunicare il nostro accordo, disaccordo e incertezza senza interrompere l’interlocutore.

Ecco una lista di alcune delle più comuni.

We have already seen how in Italian the “filler words”, ‘parole riempitive’ o ‘intercalari’ are used in abundance. In fact, the list was endless! But there is also another category of words and expressions that are used to keep a conversation going. These words and expressions also help communicate our agreement, disagreement, and uncertainty without interrupting the other party.

Here is a list of some of the more common ones.

Esprimere accordo – expressing agreement

La più popolare in assoluto per esprimere accordo è “infatti”. Si puo’ alternare con le altre espressioni, o ripetere molte volte sopratutto se l’interlocutore non dà segno di voler smettere di parlare!

The most popular by far is “infatti”. You can alternate it with the other expressions, or repeat it many times especially if the speaker shows no sign of wanting to stop talking!

Infatti (indeed)
Direi (I’d say so)
Sono d’accordo (I agree)
Certo (of course)
Senz’altro (certainly)
Come no… (of course)
Vero (True)
Verissimo (very True)
Bene (Good)

Esprimere disaccordo – expressing disagreement

Quando vuoi restare cortesemente in disaccordo con poche parole e senza interrompere chi parla:

When you want to politely disagree with a few words and without interrupting the speaker:

Non direi (I wouldn’t say so)
Ma no (Can’t be)
Al contrario (on the contrary)
Ma dai… (Come on)
Non credo (I don’t think so)

Esprimere incertezza – Expressing uncertainty

Queste parole possono incoraggiare l’interlocutore a fornire ulteriori informazioni:

These words can encourage the speaker to provide more information:

Dici? (Do you think so?)
Non so (I don’t know)
Mah… (Perhaps…)
Davvero? (Really?)
Credi davvero? (Do you really think so?)
Potrebbe essere (Could be)


Esempio misto:

– Domani ci sarà lo sciopero dei trasporti….
Davvero?
-…e io devo prendere il treno, è pazzesco! Il sistema dei trasporti è un disastro…
…infatti…
– Vedrai che lo sciopero durerà tutta la settimana!
Ma no…
– Non ci credi? Scommettiamo che ho ragione!

Mixed example:

– Tomorrow there will be a transport strike ….
Really?
– … and I have to take the train, it’s crazy! The transport system is a mess …
…indeed…
– You’ll see the strike will last all week!
Come on…
– You don’t believe it? We can bet I’m right!



How to say delicious in Italian – 16 words and phrases

16 parole e frasi per dire buonissimo in italiano

Sai, che il proverbio “De gustibus non disputandum est” – Sui gusti non si discute, è uno dei più utilizzati dagli italiani? E comunque non viene utilizzato solo riguardo al cibo, bensi anche per ogni altro tipo di gusto: musica, moda, genere letterario ecc.
Nell’articolo di questa settimana però restiamo nel campo del cibo e vediamo tutti i modi per dire “buonissimo” in italiano.

Le parole e le espressioni non mancano, come puoi immaginare! Parlare di buon cibo a livello gustativo e olfattivo fa parte dell’italianità!

RICORDA: gli aggettivi si concordano con il genere e numero del sostantivo. Per esempio:
Buono – maschile singolare
Buona – femminile singolare
Buoni – maschile plurale
Buone – femminile plurale

Do you know that the proverb “De gustibus non disputandum est”/ Sui gusti non si discute (there’s no accounting for taste) is one of the most used by Italians? And in any case it is not only used for food, but also for any other type of taste: music, fashion, literary genre, etc.
In this week’s article, however, we remain in the field of food and look intl all the ways to say “very good” in Italian.
There is no shortage of words and expressions, as you can imagine! Speaking of good food on a gustatory and olfactory level is part of being Italian!

REMEMBER: adjectives agree with the gender and number of the noun. For instance:
Buono – masculine singular
Buona – feminine singular
Buoni – masculine plural
Buone – feminine plural

Buonissimo / very good

Buono diventa un superlativo assoluto “buonissimo” quando dire buono proprio non basta!

Good becomes an absolute superlative “Buonissimo”/ “very good” when saying “buono” is just not enough!

  • E’ buonissima questa pasta al pesto!This pasta al pesto is very good!

Delizioso / delicious

Ecco una espressione che ha non solo il significato di “buonissimo”, ma pochi stranieri sanno che si può usare in altri contesti con il significato di carino, simpatico. Riferendosi per esempio a “una persona deliziosa” o a “un regalo delizioso”.

Here is an expression that not only has the meaning of “very good”, but few foreigners know that it can be used in other contexts with the meaning of delightful, charming. Referring for example to “a charming person” or “a delightful gift”.

  • Tutte le pizze del ristorante erano deliziose.All the pizzas at the restaurant were delicious!
  • Abbiamo conosciuto una deliziosa famiglia siciliana.We met a charming Sicilian family.

Che delizia / what a delight

In questo caso però la parola “delizia”, il sostantivo de cui deriva l’aggettivo delizioso, si riferisce solo al cibo.

In this case, however, the word “delizia”, the noun from which the adjective “delizioso” derives from, refers only to food.

  • Che delizia questo rustico agli spinaci!What a delight this spinach savory cake is!

Che buono / so good

Questa è sicuramente l’esclamazione più popolare: “Che buono” o semplicemente, “buono! A volte si tende ad allungare il suono della “o” alla fine in conseguenza al gusto della pietanza particolarmente apprezzata!

This is surely the most popular exclamation: “Che buono”/”So good” or simply, “Buono”/ “good! Sometimes there is a tendency to lengthen the sound of the “o” at the end as a result of the taste of the dish which is particularly appreciated!

  • Che buoni questi biscotti appena sfornati! These freshly baked cookies are so good!

Squisito / Exquisite

Come alternativa a “buonissimo” puoi anche dire “Squisito”.

As an alternative to “buonissimo” you can also say “Squisito” / Exquisite”.

  • La cena che hai preparato era squisita. – The dinner you cooked was exquisite.

Che bontà / So good

Se non vuoi ripeterti tropp dicendo “che buono” , prova invece a dire “Che bontà”/so good.

If you don’t want to repeat yourself too many times saying “che buono”, try saying instead “Che bontà” / “so good”.

  • Ma che bontà queste albicocche del tuo giardino. / These apricots from your garden are so good.

Che prelibatezza / What a delicacy

Dalla parola prelibato, nasce l’espressione “Che prelibatezza” / “What a delicacy”.

From the word “prelibato”/”delicious”, comes the expression”Che prelibatezza” / “What a delicacy”.

  • Che prelibatezza questa zuppa di legumi! / What a delicacy this legume soup!

Ottimo / Really good

Tra “buono” e “squisito” troviamo “Ottimo” / “Really good”

Between “buono” and “squisito” we find “Ottimo” / “Really good”.

  • Ottima la conserva di pomodoro di quest’anno! – This year’s tomato preserve is really good!

Eccellente / Excellent

Forse meno usata rispetto alle altre parole, ma “Eccellente” / “Excellent” ha il di sicuro il suo posto a tavola!

Perhaps less used than the other words, but “Eccellente” / “Excellent” certainly has its place at the table!

  • Abbiamo gustato un eccellente vino d’annata. / We tasted an excellent vintage wine.

Spettacolare / Spectacular

Se vuoi fare un complimento esagerato…

If you want to give an exaggerated compliment …

  • Questo risotto è più che buono. È spettacolare! – This pizza is more than good. It’s spectacular!

Gustoso – Saporito / Full of flavor-Tasty

Per dire che una cosa è ricca di sapore, si usano gli aggettivi “gustoso”/”saporito”, “tasty.

To say that something is rich in flavor, the adjectives “gustoso”/”saporito”, “tasty” are used.

  • I crostini dell’antipasto erano gustosi. / The crostini on the appetizer were tasty.

Invitante – allettante / tempting – inviting

Queste due parole si possono applicare al cibo, ma anche ad altre cose che ci tentano.

These two words can be applied to food, but also to other things that tempt us.

  • Il profumo del forno è molto invitante. / The smell of the bakery is very inviting.

Uno tira l’altro / moreish

A chi non capita di non riuscire a smettere di mangiare una cosa troppo buona!

Who doesn’t find themselves be unable to stop eating something that is too good!

  • Questi cioccolatini sono talmente buoni che uno tira l’altro! / These chocolates are so good that they are moreish!

Fa venire l’acquolina in bocca / It is mouth-watering

Un odore invitante o la vista di una cosa buonissima da mangiare “Fa venire l’acquolina in bocca” / “Is mouth-watering”.

  • Il profumo delle lasagne fa venire l’acquolina in bocca. / The smell of the lasagna is mouth-watering.

  • Non formali / non-formal:

Da leccarsi i baffi / It is mouth-watering

  • Gli spaghetti alle melanzane sono da leccarsi i baffi! / The spaghetti with eggplant are mouth-watering!

È buono: da morire – da urlo – impazzire /
It’s to die for – It’s crazy good

  • Ti assicuro che gli arancini sono da urlo! / I assure you that the arancini are to die for!

È da sbavo / It’s To drool for

Un’espressione non proprio adatta ad eventi formali ed eleganti! È sicuramente molto più usato tra i più giovani.

An expression not really suitable for formal and elegant events! It is certainly much more commonly used among the younger ones.

  • Ho mangiato un pasticcino alla crema da sbavo! I ate a cream pastry to drool for!

Fammi sapere nei commenti quale parole o espressione usi o userai!

Let me know in the comments which words or expressions you use or will use!

Allora, Cioè, Insomma: Italian filler words | parole riempitive – intercalari

In italiano le ‘parole riempitive’ o ‘intercalari’ si usano in abbondanza, come potrai notare dalla lunga lista che ho compilato. Si possono dividere in 3 catogorie: iniziatori, mediani e finalizzatori. Anche se, diciamo che, alcune di queste parole o espressioni si prestano bene in diverse situazioni. Sono particolarmente importanti per dare fluidità ad una conversazione. Comunque se non sei un madrelingua “allora diciamo che magari ti danno tutto sommato” più tempo per formulare i tuoi pensieri in italiano. Ecco alcune delle più comuni ‘parole riempitive’ o ‘intercalari’ della lingua italiana.

In Italian the ‘filler words’, “parole riempitive” o”intercalari” are used in abundance, as you can see from the long list I have compiled. They can be divided into 3 categories: starter words, middle words and ending words. Although, “diciamo”, let’s say that, some of these words or expressions lend themselves well in different situations. They are particularly important for giving fluidity to a conversation. However, if you are not a native speaker “then let’s say that maybe they give you all in all” (“allora diciamo che magari ti danno tutto sommato”) more time to formulate your thoughts in Italian. Here are some of the most common ‘filler words’ of the Italian language.

Iniziatori – Starter words

Sono molto utili per iniziare una frase o per darti tempo per organizzare i pensieri. Si può iniziare con anche più di uno….”mah, senti, allora….dunque.”

They are very useful for starting a sentence or giving you time to organize your thoughts. You can start with more than one …. ”mah, senti, allora….dunque.”

Allora (so)
Senti (hear me out)
Sai (you know)
Mah (indicates doubt, disappointment)
Guarda (look)
Dunque (so)
Onestamente (honestly)
Praticamente (practically)
Sostanzialmente (essentially)
Bene (great/well)
Vabbe (whatever)
Beh (well)
Fammi pensare (let me think)
Ehm (um)
Mica (perhaps)
Niente (anyway)

Esempio/ Example:

-Allora, che ne dici di andare al cinema stasera?
– Mah, onestamente, preferirei una pizza.
– Sai, possiamo mangiare la pizza prima e poi guardare il film.
– Ehm, fammi pensare…d’accordo. Ci sto!

-So, what about going to the cinema tonight?
– … honestly, I’d prefer a pizza.
– You know, we could eat the pizza first and then watch the film.
– Um, let me think … okay. I’m in!

Mediani – Middle Words

A volte mentre parli la parola giusta non ti viene immediatamente, allora per sbloccarti puoi usare queste parole riempitive :

Sometimes while you are speaking, the right word does not immediately come to mind, so to get unstuck you can use these filler words:

Che dire (what can I say)
Cioè (in other words)
Niente (anyway)
Capito (got it?)
Sai (you know)
Mah (indicates doubt, disappointment)
Onestamente (honestly)
Praticamente (practically)
Sostanzialmente (essentially)
Comunque (however)
Diciamo (let’s say)
Boh (I don’t know)
Ehm (um)
Insomma (in short)
Nel senso (I mean)
Per intenderci (to understand eachother)
Non so (I don’t know)
Tutto sommato (after all)
Che so io (what do I know)
Magari (perhaps)
Mica (perhaps
Tipo (like)

Esempio/ Example:

Sono andata alle poste ed era praticamente pieno di gente, insomma zeppo…tipo non ci si riusciva a muovere, boh, che dire, me ne sono tornata a casa.

I went to the post office and it was practically full of people, in short, packed … like we could’t move, I don’t know, what can I say, I went home.

Finalizzatori – Ending words

Per indicare che abbiamo finito di parlare usiamo i finalizzatori:

To indicate that we have finished speaking we use finalizers:

E quant’altro (and so on)
E niente (anyway)
Capito (got it?)
Mah (indicates doubt, disappointment)
Bene (great)
Vabbe/beh
Che dire (what can I say)
Diciamo (let’s say)
Boh (I don’t know)
Insomma (in short)
In conclusione (in conclusion)
Per intenderci (to understand eachother)
Purtroppo (unfortuntaley)

Esempio/ Example:

…E niente, la fila per il ristorante era lunga e ci hanno detto di pazientare ancora per 30 minuti, capito…

… Anyway, the line-up for the restaurant was long and we were told to wait another 30 minutes, got it…?


Insomma, che dire, in italiano, practicamente la varietà di espressioni non manca! (In short, what can I say, practically there’s no shortage of filler words!)

Scrivi una frase nei commenti con i tuoi intercalari preferiti. / Write a sentence in the comments with your favorite filler words.


How to use interjections in italian | Italian language

Le interiezioni in italiano

(English follows)

Oggi parliamo di interiezioni, di cui l’italiano è ricco. Credo che potrebbero bastare per fare discorsi interi… eh, ahimè, be’ , povero me…mah!

L’interiezione si usa per esprimere emozioni, stati d’animo e reazioni istintive condensate in una sola espressione, senza legami sintattici con il resto della frase.

Molte interiezioni hanno origine vernacolare e vengono utilizzate con frequenza maggiore o minore a seconda della provenienza geografica dell’interlocutore, ma ormai quasi tutte sono entrate a diritto nell’uso della lingua italiana.

Comunque per essere compresa bisogna conoscerne il contesto. Per questo motivo l’interiezione si può definire deittica, cioè legata a un qui e ora ben determinato.

In base all’intonazione, l’interiezione è in grado di assumere il significato di un’intera frase.

Come le espressioni del viso le interiezioni esprimono un messaggio chiaro all’interlocutore senza il bisogno di aggiungere altro.

Invece quando ci troviamo di fronte a un testo scritto è necessario integrare l’interiezione con qualche parola che ne specifichi il senso, siccome non possiamo basarci sul tono con cui viene pronunciata.

Le interiezioni sono divise in due differenti gruppi:

  1. Interiezioni che generalmente contengono la lettera h, sono brevi e assumono unicamente valore interiettivo come oh, ahimè, ahi
  2. Interiezioni che prendono a prestito parti del discorso anche molto diverse tra loro (avverbi, aggettivi, sostantivi, intere proposizioni…) e le utilizzano con valore esclamativo o interrogativo (bene!, evviva!, attenzione!).

Poi all’interno del secondo gruppo si trovano interiezioni improprie e locuzioni interiettive formate da proposizioni e modi di dire (povero me!, santa pazienza!).

All’interno della prima categoria: è facile individuare interiezioni semplici, composte e onomatopeiche:

Semplici – si compongono di uno o due suoni vocalici e possono esprimere dolore (ahi!, ohi!), esitazione o impaccio (ehm, uhm), repulsione (ih!), dubbio (mah, boh), sorpresa (uh!) e molti altri sentimenti e impulsi.

Composte – sono formate generalmente da un’interiezione semplice in combinazione con un pronome personale oppure da due parole (ahimè, orsù, suvvia). Anche queste voci possiedono diverse sfumature di significato in base al contesto.

Onomatopeiche – come dice il nome stesso, derivano da suoni riconoscibili e provengono per la maggior parte dal mondo del fumetto (puah, splash, clap, toc, wow).

Sicuramente tutte le interiezioni hanno un valore onomatopeico perché si basano sull’intonazione e il suono, e quindi più che prestare attenzione alle denominazioni dovremmo avere ben chiare le distinzioni e la provenienza etimologica di queste piccole istintive parti del discorso.

È importante poi la giusta grafia delle interiezioni! Spesso troviamo errori molto gravi come ho! al posto di oh!. L’h va messa sempre alla fine (eh, beh, mah, toh) tranne nel caso in cui ci siano due vocali come per esempio in ehi!, ahi! e i loro composti come ahinoi! e nel caso di ehm e uhm, dove si posiziona in mezzo.

Infine è possibile trovare O senza h quando si tratta di un vocativo (O cari fratelli!, O amica mia!). L’imperativo alla seconda persona singolare troncata di alcuni verbi funge talvolta da interiezione come nel caso di te’ per “tieni”, va’ per “guarda (ant. varda)”. Oppure ancora dall’apocope di alcune parole come be’ per “bene”.

Lista:

ahimè, oh,

povero me!, santa pazienza!

esprimere dolore ahi!, ohi!,

esitazione o impaccio ehm, uhm

repulsione (ih!), dubbio (mah, boh), sorpresa (uh!)

ahimè, orsù, suvvia

puah, splash, clap, toc, wow

eh, beh, mah, toh…)

ehi!, ahi! ahinoi!

O cari fratelli!, O amica mia!

te’ per “tieni”, va’ per “guarda (ant. Varda)

be’ per “bene”.


English version

Today we’re talking about interjections, of which Italian is rich. I think they might be enough to make whole speeches … eh, ahimè, be’ , povero me…mah!

The interjection is used to express emotions, moods and instinctive reactions condensed into a single expression, without syntactic links with the rest of the sentence.

Many interjections have a vernacular origin and are used with greater or lesser frequency depending on the geographical origin of the interlocutor, but now almost all of them have rightfully entered the use of the Italian language.

However, in order to be understood, it is necessary to know the context. For this reason, the interjection can be defined as deictic, that is, linked to a well-determined here and now.

Based on the intonation, the interjection is able to take on the meaning of an entire sentence. Like facial expressions, the interjections express a clear message to the interlocutor without the need to add anything else.

Instead, when we are faced with a written text it is necessary to integrate the interjection with some words that specify its meaning, since we cannot rely on the tone in which it is pronounced.

The interjections are divided into two different groups:

  1. Interjections that generally contain the letter h, are short and assume only interjective value such as oh, ahimè, ahi
  2. Interjections that borrow parts of speech that are also very different from each other (adverbs, adjectives, nouns, whole sentences…) and use them with exclamation or interrogative value (bene!, evviva!, attenzione!).
    Then within the second group there are improper interjections and interjective phrases formed by propositions and idioms (povero me!, santa pazienza!).

Within the first category: it is easy to identify simple, compound and onomatopoeic interjections:

Simple – consist of one or two vowel sounds and can express pain (ahi!, ohi!) , hesitation or embarrassment (ehm, uhm) , repulsion (ih!), doubt (mah, boh), surprise (uh!) and many other feelings and impulses.

Compounds – are generally formed by a simple interjection in combination with a personal pronoun or by two words (ahimè, orsù, suvvia) . These interjections also have different shades of meaning depending on the context.

Onomatopoeic – as the name implies, they derive from recognizable sounds and come for the most part from the world of comics (puah, splash, clap, toc, wow).

Surely all the interjections have an onomatopoeic value because they are based on intonation and sound, and therefore, rather than paying attention to the denominations, we should be very clear about the distinctions and the etymological origin of these small instinctive parts of the speech.

The correct spelling of the interjections is also important! We often find very serious mistakes like ho! instead of oh!. . The h must always be placed at the end (eh, beh, mah, toh) except in the case in which there are two vowels such as in ehi!, ahi! and their compounds like ahinoi and in the case of ehm and uhm, where it sits in the middle.

Finally, it is possible to find O without h when it’s a vocative (O cari fratelli!, O amica mia!) . The imperative in the truncated second person singular of some verbs sometimes acts as an interjection as in the case of te’ for “here/take” , va’ for “guarda (ant. varda)” . Or again from the apocope of some words such as be’ for “bene” .

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