Ho l’abitudine di fare liste di frasi e aforismi che mi aiutano a trovare ispirazione e motivazione. In questo podcast ti leggo alcune frasi che mi sostengono durante le dure prove della vita. L’imperatore romano e filosofo stoico Marco Aurelio diceva che bisogna abituarsi a sentirsi a disagio. Se non siamo allenati alla durezza della vita, allora non saremo pronti ad affrontarla quando si presenterà. A chi dice che non devo complicarmi la vita, dico che mi alleno. Essere riuscita a risolvere le questioni che si sono presentate mi ha dato molte soddisfazioni. Scegliere il modo più semplice e conveniente non fa per me. Considero la vita una scuola fondamentalmente e mi dà pace sapere che ho tutto ciò che serve moralmente per affrontare qualsiasi cosa.
Queste sono alcune delle frasi. Non le seguo sempre diligentemente, anzi spesso con grande difficoltà! Ma la migliore delle tecniche per avere successo è la ripetizione, vero?
È il nostro atteggiamento all’inizio di un compito che più di ogni altra cosa influenzerà il suo esito positivo.
Pensa, agisci, parla, cammina e comportati in tutti i tuoi affari come farebbe la persona che desideri diventare.
Siamo interdipendenti; è impossibile avere successo senza gli altri. Ed è il nostro atteggiamento verso gli altri che determinerà il loro atteggiamento verso di noi.
È il nostro atteggiamento verso la vita che determinerà l’atteggiamento della vita verso di noi.
Abbi compassione ed empatia per il più piccolo degli animali. E’ una delle virtù più nobili che si possa avere.
La tua mente può contenere solo un pensiero alla volta. E poiché non c’è niente da guadagnare essendo negativi, sii positivo.
Il desiderio più profondo degli esseri umani è di essere necessari, di sentirsi importanti, di essere apprezzati. Offrilo agli altri e te lo restituiranno.
Cerca il meglio nelle nuove idee. Come qualcuno ha detto,”non ho mai incontrato una persona da cui non potessi imparare qualcosa”.
Non perdere tempo prezioso a parlare di problemi personali; probabilmente non ti aiuterà e non può aiutare gli altri.
Abbandonati nel silenzio per poter ascoltare e imparare.
Irradia l’atteggiamento di benessere, di fiducia, di una persona che sa dove sta andando. Questo ispirerà coloro che ti circondano e scoprirai che le cose belle cominceranno a succederti.
Tratta tutti quelli con cui entri in contatto come la persona più importante sulla terra.
Hai delle frasi che t’ispirano a dare il tuo meglio quotidianamenete oppure nei momenti difficili? Condividile nei commenti!
(English version)
I have a habit of making lists of phrases and aphorisms that help me find inspiration and motivation. In this podcast I’ll read some sentences that support me during the hard trials of life. The Roman emperor and Stoic philosopher Marcus Aurelius said that one must get used to feeling uncomfortable. If we aren’t trained in the harshness of life, then we won’t be ready to deal with it when it comes. To those who say I don’t have to complicate my life, I say that I’m training. Being able to resolve the issues that have arise has given me a lot of satisfaction. Choosing the easiest and most convenient way is not for me. I consider life basically a school and it gives me peace to know that I have what it takes morally to face anything.
These are some of the phrases. I don’t always follow them diligently, indeed often with great difficulty! But the best way to be successful is repetition, right?
1. It is our attitude at the beginning of a task that more than anything else will influence its successful outcome.
2. Think, act, talk, walk and behave in all your affairs as the person you wish to become.
3. We are interdependent; it is impossible to be successful without others. And it is our attitude towards others that will determine their attitude towards us.
4. It is our attitude towards life that will determine the attitude of life towards us.
5. Have compassion and empathy for the smallest of animals. It is one of the noblest virtues that one can have.
6. Your mind can only hold one thought at a time. And since there is nothing to be gained by being negative, be positive.
7. The deepest desire of human beings is to be needed, to feel important, to be appreciated. Offer it to others and they will return it to you.
8. Look for the best in new ideas. As someone said, “I’ve never met a person I couldn’t learn something from”.
9. Don’t waste precious time talking about personal problems; it probably won’t help you and can’t help others.
10. Abandon yourself in silence so that you can listen and learn.
11. Radiate the attitude of well-being, of trust, of a person who knows where they are going. This will inspire those around you and you will find that good things will begin to happen to you.
10. Treat everyone you come in contact with as the most important person on earth.
Do you have phrases that inspire you to give your best every day or in difficult moments? Share them in the comments!
Come pronunciare la r in italiano – esercizi di pronuncia
Parliamo della famosa erre (R). È una delle lettere più difficili da pronunciare non solo per studenti stranieri, ma anche per i madrelingua. Infatti non tutti vibrano la “R” allo stesso modo.
I diversi modi di pronunciare la “R” dipendono da fattori interni, la “r moscia”, o anche esterni, per esempio i dialetti regionali e il sistema fonetico di altre lingue che richiedono l’uso di un’altra parte della bocca o della lingua. In inglese britannico per esempio è un suono approssimativo, mentre in italiano è un trillo come anche in americano. Infatti nelle parole butter, better (la R e’ un trillo).
La R moscia, nota anche come “erre francese”, è un modo di articolare la “R”, che invece di essere vibrata nella parte anteriore della bocca si fa vibrare nella parte posteriore.
Proviamo per esempio a dire “Rosa” prima vibrando la parte posteriore, R moscia, e poi la parte anteriore, trillo.
In italiano la lettera “R” è definita una vibrante alveolare, il che significa che per produrre il suono correttola punta della lingua deve vibrare. La lingua si muove con la erre trillata e non è nella gola come la “R” francese.
Inoltre, in base alla posizione della “R” nella parola otteniamo suoni diversi:
la “erre leggera” – come nella parola “TRE” dove il suono non è forte perché si trova tra una vocale e una consonante; oppure quando si trova tra due vocali per esempio nella parola “AMORE”.
il “trillo lungo” – come nella parola “CARRO” poiché abbiamo una doppia erre; oppure all’inizio della parola come in “riso”. In questi due casi si tende a enfatizzare la “R”, producendo così un suono vibrante.
Comunque alcune persone pronunciano la “R” trillata in entrambi i casi e quindi “tre” e “riso” sono pronunciati con la “R” trillata.
ESERCIZI
Se si vuole cambiare la pronuncia della “R” basta fare degli esercizi regolarmente. Vediamone alcuni.
Un primo esercizio utilizza la lettera “L” un suono lungo con la lingua dietro i denti. Ripetiamo velocemente “TLA” mettendo la lingua tra i denti anteriori:
TLA TLA TLA TLA TLA TLA TLA TLA
Più velocemente si ripete più si sente una “R” vibrante.
Facciamo lo stesso con tutte le vocali.
TLE TLE TLE TLE TLE TLE TLE TLE
TLI TLI TLI TLI TLI TLI TLI TLI
TLO TLO TLO TLO TLO TLO TLO TLO
TLU TLU TLU TLU TLU TLU TLU TLU
2. Facciamo un altro esercizio con la lettera “D”. La punta della lingua è dietro ai denti e bisogna molto velocemente ripetere la D insieme alle vocali.…
DaDaDaDaDaDaDaDaDaDaDaDa
Viene molto bene con la “e”
DeDeDeDeDeDeDeDeDeDeDeDe
DiDiDiDiDiDiDiDiDiDiDiDiDiDiDiDi
DoDoDoDoDoDoDoDoDoDoDoDo
DuDuDuDuDuDuDuDuDuDuDuDu
Adesso ripetiamo “DRE” molto velocemente…..e magicamente diventa “TRE” con un bel trillo della “R”.
DRE DRE DRE DRE DRE DRE DRE
3. E poi ci sono gli scioglilingua, un altro ottimo esercizio per migliorare il suono della “R”
Ripetiamo i seguenti 3 scioglilingua molto conosciuti per pronunciare la R.
“Trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando.”.
“Tre tigri contro tre tigri”.
“Un ramarro sul muro marrone”.
Prova a ripetere ciascuno molte volte aumentando la velocità, ma mantenendo una buona forma di pronuncia.
Quando si pronunciano con regolarità gli scioglilingua e gli altri esercizi la coordinazione della lingua diventa un gesto naturale.
—————————————————-
(English version)
Let’s talk about the famous Italian R sound. It is one of the most difficult letters to pronounce not only for foreign students, but also for native speakers. In fact, not everyone vibrates the “R” in the same way.
The different ways of pronouncing the “R” depend on internal factors, the “r moscia” (dull R) or even external, regional dialects, but also the phonetic system of other languages that requires the use of another part of the mouth or tongue. In British English, for example, it is an approximate sound, while in Italian it is a trill as well as in American. In fact, in the words butter, better (the R is a trill)
The R moscia, also known as “French R”, is a way of articulating the “R”, which instead of being vibrated in the front part of the mouth is vibrated in the back.
For example, let’s try to say “Rosa” by vibrating the back first, R moscia, and then the front part, trill.
In Italian the letter “R” is defined as a vibrating alveolar, which means that to produce the correct sound the tip of the tongue must vibrate. The tongue moves with the trilled r, it is not in the throat like the French “R”.
Also based on the position of the “R” in the word you get different sounds:
Light R – as in the word “TRE” where the sound is not strong because the “R” is located between a vowel and a consonant; or when it is found between two vowels, for example in the word “AMORE”.
Long trill – as in the word “CARRO” because there’s a double “R”; or at the beginning of the word as in “RISO”. In these two cases we tend to emphasize the “R”, thus producing a vibrant sound.
However, some people pronounce the trilled “R” in both cases and therefore “TRE” and “RISO” are pronounced with the trilled “R”.
If you want to change the pronunciation of the “R” just do some exercises regularly. Let’s see some of them.
A first exercise uses the letter “L” a long sound with the tongue behind the teeth. We’ll quickly repeat “TLA” putting the tongue between the front teeth:
TLA TLA TLA TLA TLA TLA TLA TLA
The faster you repeat the more a vibrant “R” is.
We do the same with all vowels.
TLE TLE TLE TLE TLE TLE TLE TLE
TLI TLI TLI TLI TLI TLI TLI
TLO TLO TLO TLO TLO TLO TLO TLO
TLU TLU TLU TLU TLU TLU TLU TLU
Let’s do another exercise with the letter “D”. The tip of the tongue is behind the teeth and you have to repeat it very quickly together with the vowels. …
DaDaDaDaDaDaDaDaDaDa
It works very well with the “e”
DeDeDeDeDeDeDeDeDeDeDeDe
DoDoDoDoDoDoDoDoDoDoDoDoDo
DuDuDuDuDuDuDuDuDuDuDuDu
Now let’s repeat “DRE” very quickly… ..and magically it becomes “TRE” with a nice roll of the “R”.
And also the tongue twisters are another great exercise to improve the sound of the “R”
Let’s repeat the following 3 well-known tongue twisters for pronouncing the “R”.
“Trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando.”.
“Tre tigri contro tre tigri”.
“Un ramarro sul muro marrone”.
Try repeating each several times while increasing the speed, but maintaining a good form of pronunciation.
When tongue twisters and the other exercises are pronounced regularly, tongue coordination becomes a natural gesture.
Sophia Loren è una donna italiana amata e rispettata in tutto il mondo, un’icona del cinema internazionale, armata non solo di bellezza e fascino, ma soprattutto di rigore, tenacia e disciplina.
Dietro tanto successo si nasconde un’infanzia di estrema povertà e anni di duro lavoro. La sua vita è un affresco della società della seconda metà del secolo scorso.
Sophia Loren è il nome d’arte di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, nata a Roma il 20 settembre 1934 in un reparto d’ospedale per donne non sposate. Sua madre Romilda Villani è una bellissima donna che sogna di diventare una stella del cinema e vince il concorso come sosia di Greta Garbo, ma non riesce a realizzare il suo sogno di andare a Hollywood. Suo padre Riccardo Scicolone, un giovane ingegnere, finge di essere un produttore cinematografico, una delle sue tante bugie.
Sposato con un’altra donna, rifiuta di adottare la figlia illegittima, ma le permette di prendere il suo cognome.
Intanto la madre continua la sua relazione con Riccardo con cui concepisce nel 1937 la seconda figlia, Maria, ma lui rifiuta di riconoscerla.
Non potendosi permettere di vivere a Roma, Romilda torna con le figlie a vivere a Pozzuoli con la sua famiglia. Sofia cresce in estrema povertà e da bambina ha anche il soprannome di “stuzzicadenti” a causa della sua magrezza.
In questo periodo l’Italia è trascinata da Mussolini nella seconda guerra mondiale e la vita diventa un inferno a Pozzuoli. Il cibo manca e bisogna ricorrere a misure estreme per sopravvivere. Per circa 5 anni lottano contro la fame, la malattia e il pericolo.
Alla fine della guerra Sofia trova rifugio nel nuovo cinema di paese dove guarda film americani. I suoi preferiti sono i film romantici con Cary Grant e Tyrone Power. Da bambina magra e malata, Sofia diventa un’adolescente di una bellezza sorprendente. La mamma realizza che la bellezza della figlia offre una speranza di sfuggire alla povertà e l’accompagna a Roma in cerca di successo.
Nel 1950 vince il titolo di Miss Eleganza al concorso di Miss Italia a Roma durante il quale incontra il produttore Carlo Ponti, che diventa suo pigmalione artistico e la cambia il nome a Sophia Loren. Inizia la carriera di modella e fa il suo debutto cinematografico recitando in “Quo Vadis?”. Tra il 1950 e il 1952 recita in diversi fotoromanzi e fa piccole apparizioni in film minori che le permettono di pagare un modesto bilocale con la madre e la sorella.
Negli anni seguenti ottiene ruoli principali in una dozzina di film come “L’Africa sotto i mari”, “Aida”, e “Attila” con Anthony Quinn.
Nel 1954 inizia una lunga e proficua collaborazione con il regista Vittorio De Sica, che dirige alcuni dei suoi più grandi successi.
La stampa italiana chiama l’anno 1955, l’anno di Sofia. A 21 anni ha già alle spalle 36 film.
Ormai una stella in Italia, Carlo Ponti pianifica il suo approdo a Hollywood. Sofia prende lezioni d’inglese e lancia la sua carriera internazionale.
Riconoscendo le sue doti artistiche Paramount Pictures le offre un contratto di 4 film.
Le apparizioni cinematografiche degne di nota in questo periodo includono “Orgoglio e Passione” (“The Pride and the Passion”), “La Baia di Napoli” (“It Started in Naples”) e “Un marito per Cinzia” (“Houseboat”) con Cary Grant.
Nel film “L’orchidea nera”, dove torna a recitare al fianco di Anthony Quinn, rivela la sua bravura a immergersi nella propria psiche.
Nel 1959 tutto quello che lei, sua madre e Carlo sognavano diventa realtà quando al Festival di Venezia Sofia vince il premio come migliore attrice nel film “L’orchidea nera”.
Nel 1960 Vittorio De Sica annuncia di voler scegliere Sofia nel film “La Ciociara” come la figlia di una contadina durante la 2a guerra mondiale, ma Anna Magnani nel ruolo della madre rifiuta di essere la madre di Sofia. De Sica sorprende tutti e sceglie Sofia come la madre, nonostante i timori di Sofia di non avere la maturità e la profondità richieste dal ruolo a soli 26 anni. Ma De Sica sa che l’infanzia di Sofia le ha dato la preparazione necessaria. Parlando del ruolo, Sofia dice che si è immedesimata nella vita di sua madre.
Per il suo ruolo in “La Ciociara” vince molti premi tra cui l’Oscar nel 1962. E’ la prima artista a vincere un Oscar per un film straniero con il miglior ruolo da protagonista.
Sofia continua a mostrare di essere un’attrice di grande talento e spessore nei suoi ruoli successivi tra cui “El Cid” e “la Caduta dell’Impero Romano.” La sua spontaneità napoletana non è comune nel cinema americano.
Sofia, Carlo e Vittorio iniziano a una serie di nuovi progetti. Nel 1963 recita con Marcello Mastroianni in “Ieri, oggi, domani” che dà inizio al loro duo romantico dello schermo. Con “Matrimonio all’italiana” riceve la sua seconda nomination agli Oscar.
Sofia è ora l’attrice preferita al mondo richiesta dai maggiori studi cinematografici. Assume ruoli in film prestigiosi come “Arabesque” con Gregory Peck e “la Contessa di Hong Kong” con Marlon Brando, diretto da Charlie Chaplin.
Nel 1975 “Un giorno speciale” con Marcello Mastroianni diventa un altro acclamato successo internazionale. Sofia dice che “La ciociara” è il film della sua giovinezza, mentre “Un giorno speciale” è quello dell’età adulta.
Dopo aver messo su famiglia all’inizio degli anni ’70, la Loren sceglie di fare solo apparizioni cinematografiche occasionali e anche film per la TV, tra cui “Mamma Lucia”.
Pubblica anche un’autobiografia intitolata “Sophia’s Life and Love: Her Own Story”, che vende milioni di copie.
Nel 1991 Sophia riceve l’Oscar alla carriera e la Legion d’Onore francese.
Nel 1994 torna sul set con il suo amato Marcello nella commedia Pret-a-porter. Negli anni successivi, appare in film americani come “Grumpier Old Men” e “Nine”, ispirato a “Otto e mezzo” di Fellini.
Nel 1998 vince il Leone d’Oro, il Premio alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia, e il Pallone d’Oro.
Nel 1999 riceve il Premio David di Donatello alla carriera. Sofia detiene il record con sei David di Donatello come migliore attrice.
Nel 2014 partecipa in una serie di iniziative volte a festeggiare i suoi 80 anni.
Al 67mo Festival di Cannes è omaggiata Fuori Concorso con il cortometraggio diretto dal figlio Edoardo Ponti, “Voce umana”, in cui è protagonista.
Sofia recita nel 2021 nel film “La vita davanti” diretto dal figlio, Edoardo Ponti, il quale dice che il ruolo è perfetto per sua madre, che ha una combinazione di forza, fragilità, umorismo e irriverenza, ma soprattutto amore.
Sophia Loren is an Italian woman loved and respected all over the world, an icon of international cinema, armed not only with beauty and charm, but above all with rigor, tenacity and discipline.
Behind so much success, hides a childhood of extreme poverty and years of hard work. Her life is a fresco of the society of the second half of the last century.
Sophia Loren is the stage name of Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, born in Rome on 20 September 1934 in a hospital ward for unmarried women. Her mother Romilda Villani is a beautiful woman who dreams of becoming a movie star and wins the competition as an impersonator of Greta Garbo, but she fails to realize her dream of going to Hollywood. Her father Riccardo Scicolone, a young engineer, pretends to be a film producer, one of his many lies.
Married to another woman, he refuses to adopt his illegitimate daughter, but allows her to take her surname.
Meanwhile, her mother continues her relationship with Riccardo with whom she conceives in 1937 her second daughter, Maria, but he refuses to recognize her.
Unable to afford to live in Rome, Romilda returns with her daughters to live in Pozzuoli with her family. Sofia grows in extreme poverty and as a child her nickname is “toothpick” (stuzzicadenti) due to her thinness.
In this period, Italy is dragged by Mussolini into the Second World War and life becomes hell in Pozzuoli. Food is lacking and extreme measures must be used to survive. For about 5 years they fight against hunger, disease and danger.
At the end of the war, Sofia finds refuge in the new village cinema where she watches American films. Her favorites are romantic films with Cary Grant and Tyrone Power. From a thin and sick child, Sofia becomes a teenager of surprising beauty. Her mother realizes that the beauty of her daughter offers a hope of escaping poverty and she accompanies her to Rome in search of success.
In 1950 she wins the title of Miss Elegance at the Miss Italia contest in Rome during which she meets the producer Carlo Ponti, who becomes her artistic pygmalion and changes her name to Sophia Loren. She begins her modeling career and makes her film debut starring in “Quo Vadis?”. Between 1950 and 1952 she stars in several photo novels and makes small appearances in minor films that allowed her to pay for a modest one-bedroom apartment with her mother and sister.
In the following years she lands leading roles in a dozen films such as “Africa Under the Sea”, “Aida”, and “Attila” with Anthony Quinn.
In 1954 she begins a long and fruitful collaboration with film director Vittorio De Sica, who directs some of her greatest films.
The Italian press calls the year 1955 the year of Sofia. At 21, she already has 36 films behind her.
Now a star in Italy, Carlo Ponti plans her arrival in Hollywood. Sofia takes English lessons and launches her international career.
Recognizing her artistic talents, Paramount Pictures offers her a 4-film contract.
Notable film appearances during this period include “Pride and the Passion”, “La Baia di Napoli”, and “Houseboat” ) with Cary Grant.
In the film “The Black Orchid”, where she returns to act alongside Anthony Quinn, she reveals her ability to immerse herself in her own psyche.
In 1959, everything she, her mother and Carlo dreamed of become reality when Sofia wins the award for best actress in the film “The Black Orchid” at the Venice Film Festival.
In 1960 Vittorio De Sica announces that he wants to choose Sofia in the film “La Ciociara” (Two Women) as the daughter of a peasant woman during the 2nd World War, but Anna Magnani in the role of her mother refuses to be Sofia’s mother. De Sica surprises everyone and chooses Sofia as the mother, despite Sofia’s fears of not having the maturity and depth required by her role at just 26 years old. But De Sica knows that Sofia’s childhood gave her the necessary preparation. Speaking of her role, Sofia says that she identified with the life of her mother.
For her role in “La Ciociara” she wins many awards including the Oscar in 1962. She is the first artist to win an Oscar for a foreign film with the best leading role.
Sofia continues to show that she is an actress of great talent and depth in her later roles including “El Cid” and “The Fall of the Roman Empire.” Her Neapolitan spontaneity is not common in American cinema.
Sofia, Carlo and Vittorio begin a series of new projects. In 1963 she stars with Marcello Mastroianni in “Yesterday, today, tomorrow” which begins their romantic screen duo. With “Matrimonio all’italiana” she receives her second Oscar nomination.
Sofia is now the world’s favorite actress requested by major film studios. She takes on roles in prestigious films such as “Arabesque” with Gregory Peck and “The Countess of Hong Kong” with Marlon Brando, directed by Charlie Chaplin.
In 1975 “A special day” with Marcello Mastroianni becomes another acclaimed international success. Sofia says that “La ciociara” is the film from her youth, while “A special day” is that of adulthood.
After starting a family in the early 1970s, Loren chooses to make only occasional film appearances and some TV movies, including “Mamma Lucia”.
She also publishes an autobiography called “Sophia’s Life and Love: Her Own Story”, which sells millions of copies.
In 1991 Sophia receives the Academy Award for Lifetime Achievement and the French Legion of Honor.
In 1994 she returns to the set with her beloved Marcello in the comedy Pret-a-porter. In the following years, she appears in American films such as “Grumpier Old Men” and “Nine”, inspired by Fellini’s “Eight and a Half”.
In 1998 she won the Leone d’Oro, the Lifetime Achievement Award at the Venice Film Festival, and il Pallone D’Oro.
In 1999 she receives the David di Donatello Award for her career. Sofia holds the record with six David di Donatello as best actress.
In 2014 she participates in a series of initiatives aimed at celebrating her 80th birthday.
At the 67th Cannes Film Festival she is honored Out of Competition with the short film directed by her son Edoardo Ponti, “Human voice”, in which she is the protagonist.
Sofia stars in 2021 in the film “La vita prima” directed by her son, Edoardo Ponti, who says that the role is perfect for his mother, who has a combination of strength, fragility, humor and irreverence, but above all love.
Quante isole italiane conosci? Sicuramanete le più visitate dagli stranieri sono le isole siciliane, sarde, campane e dell’arcipelago toscano. Comunque, olte a queste meraviglie, ci sono altresì le Isole Tremiti, dette anche Isole Diomedee, che si trovano nel mare Adriatico di fronte al Molise e alla Puglia. Scopriamole insieme!
Le Isole Tremiti si trovano a circa 12 miglia a largo del Parco Nazionale del Gargano, nel nord della Puglia e sono l’unico arcipelago nel mare Adriatico. La natura qui si presenta ancora selvaggia ed incontaminata con una vegetazione rigogliosa. Il suo mare è limpido, i fondali puliti, il clima gradevole e l’aria pura.
Sono una meta ideale per chi cerca una vacanza tranquilla e in piena libertà a contatto con la natura.
Il nome
Il nome delle isole è legato alla loro pericolosità sismica dovuta a una storia di terremoti nella zona. Infatti tremiti deriva dal verbo “tremare”. Sono conosciute anche come Isole Diomedee, dal nome degli uccelli marini “diomedee” dal canto molto particolare e simile al vagito di un bambino che qui vivono in abbondanza.
La morfologia
La morfologia dell’isola si alterna tra baie e promontori, coste basse e sabbiose, ma anche alte e rocciose con falesie a strapiombo sul mare.
Caratteristica di tutto l’arcipelago sono le piccole insenature e calette tra cui Cala delle Arene, l’unica spiaggetta di una certa dimensione presente nell’arcipelago; Cala Matano che scende a strapiombo sul mare; Cala degli Inglesi, dove un battello inglese di contrabbandieri affondò; Cala Tamariello, da cui si accede direttamente al mare e nella quale è possibile l’attracco di piccoli natanti; Cala Tonda, che forma un suggestivo laghetto. Per gli appassionati di diving da non perdere le splendide Grotte delle Viole e i fondali blu nei pressi dei faraglioni dei Pagliai. Per chi ama lo snorkeling ci sono almeno 23 sentieri subacquei.
Le sue isole
Cinque isole compongono l’arcipelago: San Domino, San Nicola, Caprara, Cretaccio e Pianosa.
San Domino è l’isola più estesa e un tempo era chiamata dai monaci benedettini l’Orto del Paradiso per la sua bellezza paesaggistica e naturalistica. E’ ricoperta da una foresta di pini d’Aleppo. Intorno all’isola visitabili con la barca si trovano la grotta del Bue Marino, la grotta delle Viole, la grotta delle Rondinelle.
San Nicola è considerata un museo a cielo aperto che testimoniania la storia delle isole. E’ ricchissima di monumenti: torri, fortificazioni imponenti, muraglie, chiese e chiostri di una fortezza-abbazia, Santa Maria a Mare, che ricopre un rilevante interesse storico e artistico. In epoca medioevale l’abbazia di San Nicola diede ospitalità ad illustri personaggi.
Caprara non ha alberi né edifici, ma è coperta d’erbe e di fiori, meta e dimora di una sterminata colonia di gabbiani.
Cretaccio, poco più che uno scoglio, è un ponte naturale tra San Domino e San Nicola e per diverso tempo fu davvero il “pilone” di un possente ponte in legno che collegava le due isole maggiori.
Pianosa, posta ad una ventina di chilometri a nord-est dell’isola di Capraia, è un’isola a sé, anche se rientra amministrativamente nel comune delle Isole Tremiti. Costituisce riserva integrale del Parco Marino.
Un altro aspetto interessante è la presenza di numerose grotte sottomarine create dall’erosione del calcare. Le diverse configurazioni delle tre isole e coste si riflettono nel tipo di fondale che le circonda. Le pendici sudorientali di San Domino e Caprara hanno un fondo roccioso che si estende per una profondità non superiore a 10-15 m. Nei pressi dell’isola di San Nicola, il fondo roccioso è costituito da pietre crollate. Mentre il litorale di Caprara, ha un fondale roccioso che non supera i 30 metri. La costa nord-occidentale è caratterizzata da scogliere alte e ripide.
La storia
Migliaia di anni di storia si trovano in questo piccolo arcipelago conservata in un grande museo a cielo aperto.
Un tempo le Tremiti erano conosciute come “Insulae Diomedeae”, dal nome di Diomede, l’eroe greco di Omero che fu sepolto qui. Si racconta che Venere abbia mutato i suoi compagni di viaggio negli uccelli marini “diomedee”, destinati a piangere in eterno l’amico perduto e a vegliarne la sua tomba.
La storia documentata delle Tremiti ha inizio con la costruzione dell’abbazia “Santa Maria a mare”, edificata sull’isola di San Nicola da un eremita, ampliata dai benedettini e fortificata da Carlo II d’Angiò. Abbandonata dopo essere stata depredata dai sanguinari pirati di Almissa, che intorno al 1300 sterminarono la comunità monastica, l’abbazia tornò all’antico splendore con l’arrivo dei canonici regolari lateranensi di San Frediano.
A metà ottocento Ferdinando II, re delle Due Sicilie, con l’intento di ripopolare le isole, vi fece insediare diversi indigenti provenienti dei bassifondi napoletani, che poterono così sfruttare proficuamente la pescosità del mare, dando luogo così ad una seconda colonizzazione delle Tremiti.
Le isole sono state un luogo di confinamento fin dai tempi antichi. L’imperatore Augusto fece esiliare sua nipote, Giulia la Giovane, in una di queste isole, poi chiamata Trimerus, dove morì dopo 20 anni. Le isole furono anche utilizzate per l’internamento dei prigionieri politici durante il regime fascista di Benito Mussolini.
LUCIO DALLA e le isole tremiti
Il cantautore Lucio Dalla aveva scelto le isole come il suo refugio preferito e ne ha tratto ispirazione per la sua musica. Aveva anche una sala di registrazione. Ci trascorreva molti giorni dell’anno e aveva persino una casa che si affacciava sul mare, proprio su Cala Matana a San Domino (quella stessa caletta che ha dato il titolo alla canzone Luna Matana che ricorda i pleniluni sulla baia).
IL PARCO MARINO
Nel 1989 fu costituito il parco marino delle Isole Tremiti all’interno del Parco Nazionale del Gargano. E’ uno degli habitat naturali più belli dell’intero mediterraneo con la sua natura aspra e selvaggia. La sua riserva naturale comprende l’area costiera che circonda le cinque isole, un patrimonio ittico di pesci e crostacei che vivono protetti alle diverse profondità e che, assieme alle formazioni algali, rendono il panorama sottomarino di rara bellezza, ideale per le immersioni subacquee, anche a caccia di foto dei tanti relitti storici nascosti sui fondali.
English version:
How many Italian islands do you know? Surely the most visited by foreigners are the islands of Sicily, Sardinia, Campania and the Tuscan archipelago. However, in addition to these wonders, there are also the Tremiti Islands, also called Diomedee Islands, which are in the Adriatic Sea facing Molise and Puglia. Let’s discover them together!
The Tremiti Islands are located about 12 miles off the Gargano National Park, in the north of Puglia and are the only archipelago in the Adriatic Sea. Nature here is still wild and uncontaminated with flourishing vegetation, its sea is clear, clean sea bottoms, pleasant climate and pure air. It’s an ideal destination for those looking for a quiet holiday in full freedom in contact with nature.
THE NAME of the islands is linked to their seismic danger due to a history of earthquakes in the area. In fact, tremiti derives from the verb “tremare” (to tremble). They are also known as the Diomedee Islands, from the name of the seabirds “diomedee” who live here in abundance. They have a very particular song similar to the cry of a child
THE MORPHOLOGY of the island alternates between bays and promontories, low and sandy coasts, but also high and rocky cliffs overlooking the sea. Characteristic of the entire archipelago are the small inlets and coves including Cala delle Arene, the only beach of a certain size in the archipelago; Cala Matano that falls overhanging the sea; Cala degli Inglesi, where an English smuggler boat sank; Cala Tamariello, which leads directly to the sea and where it is possible to dock small boats; Cala Tonda, which forms a suggestive lake. For diving enthusiasts there’s the splendid Caves of Violets and the blue seabed near the stacks of the Pagliai. And for those who love snorkeling there are at least 23 underwater trails.
THE ISLANDS Five islands make up the archipelago: San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio and Pianosa.
San Domino is the largest island and was once called the Garden of Paradise by the Benedictine monks for its scenic and naturalistic beauty. It is covered by a forest of Aleppo pines. Around the island, which can be visited by boat, are the cave of the Bue Marino, the cave of the Violets, the cave of the Rondinelle. San Nicola is considered an open-air museum that testifies to the history of the islands. It is very rich in monuments: towers, imposing fortifications, walls, churches and cloisters of a fortress-abbey, Santa Maria a Mare, which holds a significant historical and artistic interest. In medieval times, the Abbey of San Nicola gave hospitality to illustrious personalities. Caprara has no trees or buildings, but is covered with grass and flowers, the destination and home of an endless colony of seagulls. Cretaccio, little more than a rock, is a natural bridge between San Domino and San Nicola and for some time it was really the “pillar” of a mighty wooden bridge that connected the two major islands. Pianosa, located about twenty kilometers north-east of the island of Capraia, is an island in itself, even if it falls administratively within the municipality of the Tremiti Islands. It constitutes an integral reserve of the Marine Park.
Another interesting aspect is the presence of numerous underwater caves created by the erosion of limestone. The different configurations of the three islands and coasts are reflected in the type of seabed that surrounds them. The south-eastern slopes of San Domino and Caprara have a rocky bottom that extends to a depth of no more than 10-15 m. Near the island of San Nicola, the rocky bottom is made up of collapsed stones. While the coast of Caprara has a rocky bottom that does not exceed 30 meters. The northwest coast is characterized by high and steep cliffs.
HISTORY Thousands of years of history can be found in this small archipelago preserved in a large open-air museum. Once the Tremiti were known as “Insulae Diomedeae ‘, from the name of Diomede, the Greek hero of Homer who was buried here. It is said that Venus tuned his traveling companions into the seabirds “diomedee”, destined to cry in eternal the lost friend and to watch over his grave.
The documented history of the Tremiti begins with the construction of the abbey “Santa Maria a mare”, built on the island of San Nicola by a hermit, enlarged by the Benedictines and fortified by Charles II of Anjou. Abandoned after being plundered by the bloodthirsty pirates of Omiš, who exterminated the monastic community around 1300, the abbey returned to its former glory with the arrival of the Lateran canons regular of San Frediano. In the mid-nineteenth century Ferdinand II, king of the Two Sicilies, with the intention of repopulating the islands, had several poor people from the Neapolitan slums settle there, who were able to profitably exploit the of the sea, thus giving rise to a second colonization of the Tremiti.
The islands have been a place of confinement since ancient times. Emperor Augustus had his niece, Julia the Younger, exiled to one of these islands, later called Trimerus, where she died after 20 years. The islands were also used for the internment of political prisoners during the fascist regime of Benito Mussolini.
THE TREMITI AND LUCIO DALLA The singer-songwriter Lucio Dalla had chosen the islands as his favorite refuge and drew inspiration from it for his music. He also had a recording studio here. He spent many days of the year here and even had a house that overlooked the sea, right on Cala Matana in San Domino (the same cove that gave the title to the song Luna Matana which recalls the full moons on the bay).
THE MARINE PARK In 1989 the marine park of the Tremiti Islands was established within the Gargano National Park. It is one of the most beautiful natural habitats in the entire Mediterranean with its harsh and wild nature. Its nature reserve includes the coastal area that surrounds the five islands, a fish heritage of fish and crustaceans that live protected at different depths and which, together with the algal formations, make the underwater panorama of rare beauty. Ideal for scuba diving, even hunting for photos of the many historical wrecks hidden on the seabed.
4 canzoni per raccontare facili storie in italiano, seconda parte
Hai cantato le canzoni della Prima Parte ? Erano corte e con semplici ripetizioni. La melodia e la ripetizione aiutano a migliorare la pronuncia.
In questa seconda parte ascoltiamo e cantiamo quattro canzoni che raccontano storie. Essere in grado di raccontare storie semplici è un bel traguardo che tutti vogliono raggiungere. La musica è il mezzo migliore per allenarsi.
Le quattro canzoni di popolari cantanti italiane fanno parte di un’epoca passata in cui la musica aveva una poesia diversa.
Did you sing the songs of the first part? They were short and with simple repetitions. Melody and repetition help improve pronunciation. In this second part we listen to and sing four songs that tell stories. Being able to tell simple stories is a great achievement that everyone wants to reach. Music is the best way to practice. The four songs by popular Italian singers are part of a bygone era where music had a different poetry.
vola colomba- Nilla pizzi (1952)
Brano originale del 1952 Brano cantato da Nilla Pizzi con l’orchestra di Ennio Morricone. La colomba era il messaggio che l’Italia uscita sconfitta e umiliata dalla guerra, inviava a Trieste, contesa fra i comunisti jugoslavi di Tito, gli inglesi e gli americani che la stavano occupando con le armi. La guerra a Trieste non finì infatti nel 1945 come nel resto del Paese, ma nel 1954 quando le truppe italiane ritornarono a liberarla.
Original piece from 1952 sung by Nilla Pizzi with the orchestra of Ennio Morricone. The dove “la colomba” was the message that Italy, defeated and humiliated by the war, sent to Trieste, disputed between Tito’s Yugoslav Communists, the British, and the Americans who were occupying it with arms. In fact, the war in Trieste did not end in 1945 as in the rest of the country, but in 1954 when the Italian troops returned to free it.
Pinguino Innamorato – Silvana Fioresi e Trio Lescano (1941)
Mentre la dittatura si avviava verso una terribile guerra e ancor più terribile guerra civile, il pubblico si deliziava con delle canzonette accattivanti per la melodia e lo swing. In contrasto le parole potrebbero essere definite come surreali, bizzarre, e grottesche.
As the dictatorship moved towards a terrible war and even more terrible civil war, the audience delighted with captivating songs for melody and swing. In contrast, the words could be defined as surreal, bizarre, and grotesque.
Canzone Da Due Soldi – Katyna Ranieri (1957)
Una canzone da due soldi, ci invita a vedere la vera felicità nel poco. Questi versi danno una voce “poetica” al dopoguerra, scuotono le masse ed entrano nelle case di un popolo assetato di normalità.
A simple song “una canzone da due soldi”, invites us to see true happiness in little. These verses give a “poetic” voice to the postwar period, it shakes the masses and enters the homes of a people thirsty for normality.
Casetta in Canadà – Carla Boni (1957)
Una canzone con un ritmo allegro ed accattivante con un testo – genere nonsense – di facile memorizzazione che si può ripetere all’infinito. Un grande successo fra gli Italiani emigrati in Canada.
A song with a cheerful and captivating rhythm with a text – nonsense genre – easy to memorize that can be repeated indefinitely. A great success among Italians who emigrated to Canada.
Mi raccomando canta ogni giorno, fa bene non solo allo studio dell’italiano ma anche alla salute!
I recommend singing every day, it’s good not only for your Italian, but also for your health!
A simple rule to use them correctly.
Una regola semplice per usarli correttamente.
English follows
Diciamocelo…i verbi italiani non sono proprio una passeggiata. Può infatti capitare di avere dei dubbi nel scegliere il tempo giusto al momento giusto. I due tempi verbali che capita a moltissimi di confondere sono l’imperfetto e il passato prossimo. Comunque ho un trucco facile facile per capire quando usare l’uno o l’altro. Sono sicura che applicarlo ti faciliterà la vita.
Ecco come funziona:
se parli di un’azione abituale nel passato, usi l’imperfetto. In inglese equivale a “used to”.
se parli di un’azione passata conclusa, avvenuta una o più volte, usi il passato prossimo.
Facciamo degli esempi:
imperfetto 1. L’anno scorso andavo in montagna. – Last year I used to go to the mountains.
passato prossimo 2. L’anno scorso sono andato in montagna. – Last year I went to the mountains.
ESERCIZIO – Scegli il tempo giusto:
Anni fa i maschi avevano/hanno avuto un unico problema esistenziale al mare: scegliere a quale categoria di uomo in costume da bagno appartenere. Slip o boxer? Il peso dell’apparenza estiva cadeva/è caduto sulle donne. L’uomo invece era/è stato funzionale alla vacanza: caricava/ha caricato l’auto di valigie, biciclette e gommoni, guidava/ha guidato fino a destinazione, montava/ha montato e smontava/ha smontato tavolini e ombrelloni, apriva/ha aperto e chiudeva/ha chiuso sdraio, gonfiava/ha gonfiato e sgonfiava/ha sgonfiato canotti. Provava/ha provato a cimentarsi in qualche attività sportiva che non praticava/ha praticato mai durante l’anno, combatteva/ha combattuto con il vento contrario alla direzione del suo riporto, fingeva/ha finto di approfondire le pagine di politica e sport. (adattato da Donna Moderna)
TRADUZIONE: Years ago, males used to have a single existential problem at the sea: choosing which category of man in a bathing suit to belong to. Slip or boxer? The weight of summer appearance used to fall on the women. The man, on the other hand, used to be functional to the holiday: he used to load the car with suitcases, bicycles and rafts, he sued to drive to their destination, he used to assemble and disassemble tables and umbrellas, he used to open and close deck chairs, he used to inflate and deflate dinghies. He used to try his hand at some sporting activity that he never used to practice during the year, he used to fight the wind against the direction of his come over, he used to pretend to deepen the pages of politics and sport. (adapted from Donna Moderna)
Soluzione in basso!
ENGLISH VERSION
Let’s face it … Italian verbs are not exactly a walk in the park. In fact, it may happen to have doubts in choosing the right tense at the right time. The two tenses that many people get confused are the imperfetto and the passato prossimo. However, I have a very easy trick for figuring out when to use one or the other. I’m sure applying it will make your life easier.
Here’s how it works:
if you talk about a habitual action in the past, you use the imperfetto. In English it is equivalent to “used to”.
if you are talking about a completed past action, that occurred once or more times, you use the passato prossimo.
Let’s make some examples:
imperfetto 1. L’anno scorso andavo in montagna. – Last year I used to go to the mountains.
passato prossimo 2. L’anno scorso sono andato in montagna. – Last year I went to the mountains.
EXERCISE – Choose the correct tense:
Anni fa i maschi avevano/hanno avuto un unico problema esistenziale al mare: scegliere a quale categoria di uomo in costume da bagno appartenere. Slip o boxer? Il peso dell’apparenza estiva cadeva/è caduto sulle donne. L’uomo invece era/è stato funzionale alla vacanza: caricava/ha caricato l’auto di valigie, biciclette e gommoni, guidava/ha guidato fino a destinazione, montava/ha montato e smontava/ha smontato tavolini e ombrelloni, apriva/ha aperto e chiudeva/ha chiuso sdraio, gonfiava/ha gonfiato e sgonfiava/ha sgonfiato canotti. Provava/ha provato a cimentarsi in qualche attività sportiva che non praticava/ha praticato mai durante l’anno, combatteva/ha combattuto con il vento contrario alla direzione del suo riporto, fingeva/ha finto di approfondire le pagine di politica e sport.(adattato da Donna Moderna)
TRANSLATION: Years ago, males used to have a single existential problem at the seaside: choosing which category of man in a bathing suit to belong to. Slip or boxer? The weight of summer appearance used to fall on the women. The man, on the other hand, used to be functional to the holiday: he used to load the car with suitcases, bicycles and rafts, he sued to drive to their destination, he used to assemble and disassemble tables and umbrellas, he used to open and close deck chairs, he used to inflate and deflate dinghies. He used to try his hand at some sporting activity that he never used to practice during the year, he used to fight the wind against the direction of his comb-over, he used to pretend to deepen the pages of politics and sport. (adapted from Donna Moderna)
SOLUZIONE: Anni fa i maschi avevano un unico problema esistenziale al mare: scegliere a quale categoria di uomo in costume da bagno appartenere. Slip o boxer? Il peso dell’apparenza estiva cadeva sulle donne. L’uomo invece era funzionale alla vacanza: caricava l’auto di valigie, biciclette e gommoni, guidava fino a destinazione, montava e smontava tavolini e ombrelloni, apriva e chiudeva sdraio, gonfiava e sgonfiava canotti. Provava a cimentarsi in qualche attività sportiva che non praticava mai durante l’anno, combatteva con il vento contrario alla direzione del suo riporto, fingeva di approfondire le pagine di politica e sport.(adattato da Donna Moderna)
Parole italiane per mantenere viva una conversazione
Abbiamo precedentemente visto come in italiano le ‘parole riempitive’ o ‘intercalari’ siano usate in abbondanza. Infatti la lista era interminabile! Ma esiste anche un’altra categoria di parole ed espressioni che vengono usate per mantenere viva una conversazione. Queste parole ed espressioni aiutano anche a comunicare il nostro accordo, disaccordo e incertezza senza interrompere l’interlocutore.
Ecco una lista di alcune delle più comuni.
We have already seen how in Italian the “filler words”, ‘parole riempitive’ o ‘intercalari’ are used in abundance. In fact, the list was endless! But there is also another category of words and expressions that are used to keep a conversation going. These words and expressions also help communicate our agreement, disagreement, and uncertainty without interrupting the other party.
Here is a list of some of the more common ones.
Esprimere accordo – expressing agreement
La più popolare in assoluto per esprimere accordo è “infatti”. Si puo’ alternare con le altre espressioni, o ripetere molte volte sopratutto se l’interlocutore non dà segno di voler smettere di parlare!
The most popular by far is “infatti”. You can alternate it with the other expressions, or repeat it many times especially if the speaker shows no sign of wanting to stop talking!
Infatti (indeed) Direi (I’d say so) Sono d’accordo (I agree) Certo (of course) Senz’altro (certainly) Come no… (of course) Vero (True) Verissimo (very True) Bene (Good)
Esprimere disaccordo – expressing disagreement
Quando vuoi restare cortesemente in disaccordo con poche parole e senza interrompere chi parla:
When you want to politely disagree with a few words and without interrupting the speaker:
Non direi (I wouldn’t say so) Ma no (Can’t be) Al contrario (on the contrary) Ma dai… (Come on) Non credo (I don’t think so)
Esprimere incertezza – Expressing uncertainty
Queste parole possono incoraggiare l’interlocutore a fornire ulteriori informazioni:
These words can encourage the speaker to provide more information:
Dici? (Do you think so?) Non so (I don’t know) Mah… (Perhaps…) Davvero? (Really?) Credi davvero? (Do you really think so?) Potrebbe essere (Could be)
Esempio misto:
– Domani ci sarà lo sciopero dei trasporti…. – Davvero? -…e io devo prendere il treno, è pazzesco! Il sistema dei trasporti è un disastro… – …infatti… – Vedrai che lo sciopero durerà tutta la settimana! – Ma no… – Non ci credi? Scommettiamo che ho ragione!
Mixed example:
– Tomorrow there will be a transport strike …. – Really? – … and I have to take the train, it’s crazy! The transport system is a mess … – …indeed… – You’ll see the strike will last all week! – Come on… – You don’t believe it? We can bet I’m right!