The explanation with English translation of “Il sabato del villaggio”, Saturday in the village, by Giacomo Leopardi.
Qual è il significato de Il sabato del villaggio? “Il sabato del villaggio” è una poesia scritta da Giacomo Leopardi nel 1829 a Recanati. Descrive in modo allegorico le attività dei paesani di Recanati durante un sabato, quando gli abitanti si preparano con ansia al giorno di festa della domenica. Il sabato rappresenta l’allegoria della giovinezza, dei sogni e delle speranze e la domenica, invece, simboleggia l’età adulta con la caduta delle illusioni. Secondo Leopardi la gioia umana si manifesta nell’attesa di un piacere irraggiungibile, ed è quindi fugace ed effimera.
What is the meaning of Saturday in the village? “Il sabato del villagio” is a poem written by Giacomo Leopardi in 1829 in Recanati. It allegorically describes the activities of the villagers of Recanati on a Saturday, when the inhabitants are anxiously preparing for the Sunday feast day. Saturday represents the allegory of youth, dreams and hopes and Sunday, on the other hand, symbolizes adulthood with the fall of illusions. According to Leopardi, human joy manifests itself in the expectation of unattainable pleasure, and is therefore fleeting and ephemeral.
Il giovane Leopardi usava accostare il suo tavolino accanto a una finestra per ottimizzare lo sfruttamento della luce solare: tale finestra si affacciava su una piazza dove gli abitanti di Recanati si ritrovavano per organizzare le piccole feste domenicali. È proprio questa piazza ad ispirargli la stesura del “Sabato del villaggio“.
The young Leopardi used to place his table next to a window to optimize the use of sunlight: this window overlooked a square where the inhabitants of Recanati gathered to organize small Sunday parties. It is this square that inspired him to write “Il sabato del villaggio”.
Testo
La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell’erba; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine Su la scala a filar la vecchierella, Incontro là dove si perde il giorno; E novellando vien del suo buon tempo, Quando ai dì della festa ella si ornava, Ed ancor sana e snella Solea danzar la sera intra di quei Ch’ebbe compagni dell’età più bella. Già tutta l’aria imbruna, Torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre Giù da’ colli e da’ tetti, Al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno Della festa che viene; Ed a quel suon diresti Che il cor si riconforta. I fanciulli gridando Su la piazzuola in frotta, E qua e là saltando, Fanno un lieto romore: E intanto riede alla sua parca mensa, Fischiando, il zappatore, E seco pensa al dì del suo riposo.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face, E tutto l’altro tace, Odi il martel picchiare, odi la sega Del legnaiuol, che veglia Nella chiusa bottega alla lucerna, E s’affretta, e s’adopra Di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba.
Questo di sette è il più gradito giorno, Pien di speme e di gioia: Diman tristezza e noia Recheran l’ore, ed al travaglio usato Ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso, Cotesta età fiorita È come un giorno d’allegrezza pieno, Giorno chiaro, sereno, Che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, Stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo’; ma la tua festa Ch’anco tardi a venir non ti sia grave.
Parafrasi
La ragazzetta torna dalla campagna, mentre il sole sta tramontando, con il suo fascio d’erba; e porta in mano anche un mazzolino di rose e di viole, con cui – come sua abitudine – si adornerà il petto e i capelli per l’indomani, giorno di festa. La vecchietta se ne sta seduta con le sue vicine sulla scala a filare, rivolta ai raggi del sole che tramonta, e ricorda e parla della sua giovinezza, quando era lei, ancora sana e slanciata, ad agghindarsi e a danzare la sera insieme a quelli che ebbe compagni della stagione più bella della vita. Già tutta l’aria imbrunisce, il cielo sereno si fa scuro e si disegnano le ombre delle colline e delle case al chiarore della luna appena sorta. Ora la campana ricorda a tutti la festa che sta arrivando, e potresti dire che il cuore si riconforta a quel suono. I bambini nella piazza si rincorrono gridando di entusiasmo, rompendo allegramente il silenzio: e intanto ritorna fischiettando alla sua cena il contadino che pensa al giorno di riposo.
Poi, quando tutte le luci sono spente, e tutto il paese è addormentato, si sente il picchiare del martello, e la sega del falegname ancora sveglio al chiarore della lucerna per ultimare in fretta il suo lavoro prima dell’alba.
Questo, di tutta la settimana, è il giorno più gradito, pieno di speranza e di gioia: domani le ore porteranno con sé tristezza e noia, e ciascuno ripenserà al consueto lavorio feriale.
Ragazzino che scherzi con leggerezza, questa età in fiore è un giorno di allegria, un giorno luminoso, sereno, che precede la festa della tua vita. Divertiti, mio caro ragazzo; è un momento incantato, questo, il periodo più felice. Non voglio svelarti altro; e se la tua festa tarda ad arrivare, non essere triste.
English translation of the Paraphrase:
The little girl returns from the countryside, while the sun is setting, with her bundle of grass; and she’s also carrying in her hand a bouquet of roses and violets, with which – as usual – she will adorn her bosom and hair for the next day, a holiday. The old lady is sitting with her neighbors spinning on the staircase, facing the rays of the setting sun, and remembering and talking about her youth, when she was still healthy and slender, and would also dress up and dance in the evening with her friends of the most beautiful season of life. Already all the air becoming dim, the clear sky is darkening and the shadows of the hills and houses are drawn in the light of the newly risen moon. Now the bell reminds everyone of the celebration that is coming, and you could say that the heart is comforted by that sound. The children in the square chase each other shouting with enthusiasm, happily breaking the silence: and in the meantime the peasant who is thinking of his day of rest returns whistling to his supper.
Then, when all the lights are out, and the whole town is asleep, one hears the pounding of the hammer, and the saw of the carpenter who still awake in the light of the lamp to quickly finish his work before dawn.
This, of the whole week, is the most pleasant day, full of hope and joy: tomorrow the hours will bring with them sadness and boredom, and everyone will start thining about the common workday.
Little boy you who are playing with levity lightly, this blossoming age is a day of joy, a bright, serene day that precedes the celebration of your life. Have fun, my dear boy; this is an enchanted moment the happiest time. I don’t want to reveal anything else; and if your celebration is late in coming, do not be sad.
E tu cosa ne pensi? Sei d’accordo con Giacomo Leopardi? //
What do you think? Do you agree with Giacomo Leopardi?
Let’s practice “riuscire a” with a joke and some exercises.
Questa è una pagina del mio libro “Laughing and Learning Italian”. Ci sono 52 barzellette per ogni settimana dell’anno più una traduzione in inglese. C’è anche un file audio in italiano di tutte le 52 barzellette per assicurare la corretta pronuncia e una giusta inflessione. Una delle mie studentesse, Linda, ha creato alcuni esercizi per aiutarla nella pratica. Mi suggerisce di creare un libro di esercizi per il libro. Cosa ne pensi? Ecco alcuni dei suoi esercizi. Di seguito troverai le soluzioni.
This is a page of my book “Laughing and Learning Italian”. There are 52 jokes for each week of the year plus an English translation. And there is also an audio file in Italian of all 52 jokes to make sure you pronounce the words properly and use a correct inflection. One of my students, Linda, created some exercises to help her practice. She suggests I create a workbook with exercises. What do you think? Here are some of her exercises. You’ll find the solutions below.
Esercizio 1: Riuscire a – to manage to do something, to succeed in doing something
Scrivi la forma corretta del verbo riuscire a (presente).
Non ___________(io) a farlo.
________________ (tu) a finire il tuo lavoro entro le sette?
Fernando _______________(lui) ad aiutarti.
__________________(loro) a parlare due lingue.
Non __________________ (noi) a capire quel concetto.
Esercizio 2: Riuscire a –
Rispondi alle domande usando la forma corretta del verbo riuscire a (presente)
Riesci a studiare con il rumore? Sì, ____________ a studiare.
Riuscite a trovare l’indirizzo? No, non _______________a trovarlo.
Signore, riesce a sollevare questa tavola pesante? Sì, ________________a sollevarla.
I romani usavano questa bevanda energizzante e disinfettante per dissetarsi.
(English follows)
“POSCA FORTEM….VINUM EBRIUM FACIT” -la POSCA fortifica mentre il vino inebria-
Sappiamo quanto sia importante bere tanta acqua per mantenersi idratati. Lo sapevano soprattutto i legionari romani che facevano massacranti marce di oltre 30 chilometri al giorno carichi di 20 chili e più di bagagli. Una cosa è certa, un esercito non può vincere se ha sete. La bevanda che li sosteneva era chiamata dal latino posca, affine a potare “bere”. Questa miscela di aceto e acqua – e probabilmente anche sale, erbe e altri ingredienti – occupa un posto speciale nella storia delle bevande grazie al suo ruolo essenziale nell’esercito romano.
Storia Già nella metà dell’era della Repubblica Romana (509-27 a.C.), i militari razionavano la posca alle truppe insieme a cereali e, molto occasionalmente, carne e formaggio. Questo sistema è continuato per secoli, fino all’Impero Romano. I soldati romani, ovviamente, bevevano acqua, ma documenti storici suggeriscono che non era la loro bevanda preferita. Infatti ecco cosa scrisse Plutarco di Catone il Vecchio, un ufficiale durante la Seconda Guerra Punica (218-202 a.C.), riguardo alla sua sete: “L’acqua era ciò che beveva nelle sue campagne, tranne per il fatto che di tanto in tanto, in una sete furiosa, voleva l’aceto, o quando la sua forza veniva meno, aggiungeva un po’ di vino.” Come Catone, i romani apprezzavano il vino per i suoi presunti benefici per la salute. Ciò rese la posca, che conteneva l’aceto fatto con il vino andato a male, di gran lunga preferibile alla semplice vecchia H20. Inoltre il vino all’epoca era abbondante. I ricchi romani ne producevano volumi titanici. Man mano che la portata dell’imperialismo romano si diffondeva in tutta Europa, è aumentata la viticoltura, che dava agli eserciti un accesso immediato ai depositi di vino quasi ovunque. Per i funzionari militari, il vino era una fonte economica di calorie da distribuire alla rinfusa. Diluendolo con acqua per fare la posca si raddoppiava il volume di razione liquida da dare ai soldati a un costo molto basso. Anche nella Bibbia c’è un passo in cui è protagonista proprio la posca: quando Gesù sulla croce, ormai vicino alla morte, lamenta di aver sete, un legionario infila in una canna una spugna pregna di aceto e gliela offre. Nella tradizione cristiana era stato visto nei secoli come un gesto di estremo sfregio nei riguardi del Cristo Redentore. In realtà si era trattato di un gesto misericordioso, infatti il legionario aveva impregnato la spugna proprio di posca, la bevanda che ogni legionario aveva con sé nella borraccia.
Benefici L’acido acetico presente nell’aceto eliminava gran parte dei microrganismi responsabili di disturbi gastrici, per cui il consumo della posca riduceva notevolmente la possibilità di ammalarsi di dissenteria. I romani, ovviamente, non sapevano a cosa fosse dovuta tale proprietà, ma notarono che si ammalavano meno e per questo il consumo della posca si diffuse quasi ovunque nell’Impero. L’acidità della bevanda e la leggera gradazione alcolica neutralizzano i batteri, rendendola più sicura del bere acqua pura. Questo era un grande vantaggio, dato che l’acqua contaminata è nota per aver devastato più eserciti delle battaglie stesse. Aveva anche proprietà dissetanti straordinarie al punto da ridurre di oltre un terzo il fabbisogno giornaliero rispetto all’acqua per ogni soldato, questa proprietà aveva positive ripercussioni anche nel trasporto e ingombro delle scorte, dovendo trasportare meno riserve d’acqua. La sua utilità non aveva soltanto una funzione dissetante, ma anche antisettica, sia per sanare ferite e abrasioni, sia per purificare l’acqua trovata durante il cammino. Inoltre si pensava che combattesse lo scorbuto. Persino all’esercito americano durante la Guerra Messicana nel 1800 veniva dato l’aceto di mele per le sue false virtù antiscorbutiche. Intendiamoci, i capi militari e altre élite in genere non si degnavano di bere la posca, che era più una bevanda della gente comune. Sia tra i soldati che tra la gente comune, la posca ha continuato a godere della sua fama anche nel Medioevo. Dunque, che sapore aveva la posca? È un po’ difficile dirlo, ma a causa della sua ubiquità nella letteratura romana possiamo tranquillamente concludere che consisteva di acqua e aceto di vino rosso. Dal momento che non esistono ricette di posca romane non sappiamo se fosse caratterizzata da altri gusti. Tuttavia, grazie agli scrittori medici bizantini non siamo completamente al buio. Ezio di Amida e Paolo di Egina, entrambi medici bizantini greci del sesto e settimo secolo, rispettivamente, scrivevano di ricette per una posca “appetibile e lassativa” che includeva cumino, semi di finocchio, semi di sedano, anice, timo e sale. È una bevanda che senz’altro aiuta a recuperare acqua e sali minerali persi durante l’esercizio fisico, o semplicemente sudando molto. Infatti andare in giro per l’Europa e l’Asia Minore mentre si è sellati con armature e sacchi pesanti faceva senza dubbio sudare.
La ricetta Per quanto riguarda i “moderni sudori”, perché comprare bevande sportive commerciali per placare la tua sete quando puoi farti la “Gatorade” degli antichi? Preparare la posca è semplicissimo e alla portata di tutti. Ecco una ricetta per aiutarti. Assicurati di usare solo aceto fermentato – vino rosso, nero, balsamico o sidro di mele, per esempio – e non distillato. È probabible che la posca fosse dolicificata a volte con del miele.
Ingredienti per una posca “forte”: 500 ml d’acqua, 2 cucchiai di aceto di mele, un pizzico di sale, erbe aromatiche a piacere (cumino, semi di finocchio, semi di sedano, anice, timo), dolcificare con miele o sciroppo d’acero.
Portare tutti gli ingredienti ad ebollizione, poi cuocere a fuoco lento per 30 minuti. Filtrare prima di bere. La bevanda può essere consumata anche fredda. Personalmente preferisco non cuocere gli ingredienti, ma consumarli a crudo. La mia versione è una posca leggera, siccome non sono una legionaria! Inoltre mi piace macerarci della frutta per aumentarne il valore vitaminico e renderla più gustosa.
I miei gusti preferiti: mela +cannella, ananas, agrumi, mirtillo, fragola, lampone, menta.
Si può lasciare la frutta per alcune ore prima di rimuoverla e poi filtrare la posca, la quale divido in tre “livelli di forza”:
posca leggera 1 cucchiaino di aceto di mele, 500 ml acqua
posca media 1 cucchiaio di aceto di mele, 500 ml acqua
posca forte 2 cucchiai di aceto di mele, 500 ml acqua
Ed ecco fatto, adesso puoi dissetarti e godere di ottima salute come un legionario. Bere la posca ormai fa parte del mio rituale quotidiano e in estate se fa tanto caldo aggiungo anche qualche cubetto di ghiaccio!
English version:
“POSCA FORTEM….VINUM EBRIUM FACIT” -POSCA fortifies while wine intoxicates- We know how important it is to drink lots of water to stay hydrated. The Roman legionaries who faced grueling marches of over 30 kilometers per day laden with 20 kilos and more of baggage knew it well. One thing is certain, an army cannot win if it’s thirsty. The drink that supported them was derived from the Latin word posca, akin to prune “drink”. This mixture of vinegar and water – and possibly salt, herbs and other ingredients – occupies a special place in the history of drinks thanks to its essential role in the Roman army.
History As early as the middle of the era of the Roman Republic (509-27 BC), the military rationed the troops with cereals and, very occasionally, meat and cheese. This system continued for centuries, until the Roman Empire. Roman soldiers obviously drank water, but historical records suggest that it was not their favorite beverage. In fact, here is what Plutarch wrote of Cato the Elder, an official during the Second Punic War (218-202 BC), about his thirst: “Water was what he drank in his campaigns, except for the fact that occasionally, in a raging thirst, he wanted vinegar, or when his strength waned, he added some wine.” Like Cato, the Romans appreciated wine for its alleged health benefits. This made posca, which contained vinegar made with wine gone bad, far preferable to good old H20. In addition, wine was abundant at the time. The rich Romans produced titanic volumes of it. As Roman imperialism spread across Europe, viticulture followed, giving armies immediate access to wine supplies almost everywhere. For military officials wine was an inexpensive source of calories to be distributed in bulk. Diluting it with water to make posca doubled the volume of liquid to be rationed to soldiers at a very low cost. Even in the Bible there is a passage in which posca is the protagonist: when Jesus on the cross is near death, he laments that he is thirsty, so a legionary places a sponge soaked with vinegar on a cane and offers it to him. In the Christian tradition it was seen over the centuries as a gesture of extreme scarring towards Christ the Redeemer. In reality it was a merciful gesture, in fact the legionary had soaked the sponge in posca, the drink that every legionary had inside his bottle.
Benefits The acetic acid present in the vinegar eliminated most of the microorganisms responsible for gastric disorders, so the consumption of posca significantly reduced the possibility of getting sick with dysentery. The Romans, of course, did not know what this property was due to, but they noticed that they became less sick and therefore the consumption of posca spread almost everywhere in the Empire. The acidity of the drink and the slight alcohol content neutralize the bacteria, making it safer than drinking pure water. This was a big plus, as contaminated water is known to have wreaked havoc on armies more than the battles themselves. It also had extraordinary thirst-quenching properties to the point of reducing by more than a third the daily requirement with respect to water for each soldier. This property had positive repercussions also in the transport and bulk of the stocks, having to carry fewer water reserves. Its usefulness had not only a thirst-quenching function, but also an antiseptic one, both to heal wounds and abrasions, and to purify the water found along the journey. It was also thought to fight scurvy. Even the American army during the Mexican War in 1800 was given apple cider vinegar for its false antiscorbutic virtues. Mind you, military leaders and other elites in general did not deign to drink posca, which was more a drink for ordinary people. However, both among soldiers and ordinary people, posca continued to enjoy its fame even in the Middle Ages. So what did posca taste like? It’s a little difficult to say, but because of its ubiquity in Roman literature we can safely conclude that it consisted of water and red wine vinegar. Since there are no Roman posca recipes we don’t know if it was characterized by other flavors. However, thanks to Byzantine medical writers we are not completely in the dark. Ezio di Amida and Paolo di Egina, both Greek Byzantine doctors of the sixth and seventh centuries, respectively, wrote of recipes for a “palatable and laxative” posca that included cumin, fennel seeds, celery seeds, anise, thyme, and salt. It’s a drink that certainly helps to recover water and minerals lost during exercise, or simply by sweating a lot. In fact, going around Europe and Asia Minor while saddled with armor and heavy bags certainly made one sweat.
Recipe As for the “modern sweats”, why buy commercial sports drinks to quench your thirst when you can make yourself the “Gatorade” of the ancients? Preparing posca is very simple and affordable for everyone. Here is a recipe to help you. Make sure to use only fermented vinegar, red, black wine, balsamic or apple cider vinegar, for example, and not distilled. It’s possible that posca was at times sweetened with honey.
Ingredients for a “strong” posca: 500 ml of water, 2 tablespoons of apple cider vinegar, a pinch of salt, aromatic herbs for taste (cumin, fennel seeds, celery seeds, anise, thyme), sweeten with honey or maple syrup.
Bring all the ingredients to a boil, then simmer for 30 minutes. Filter before drinking. The drink can also be consumed cold.
Personally I prefer not to cook the ingredients, but to consume them raw. My version is a light posca, since I’m not a legionary! In addition, I like to macerate fruit in it to increase its vitamin value and make it tastier.
My favorite flavors: apple + cinnamon, pineapple, citrus, blueberry, strawberry, raspberry, mint. You can leave the fruit for a few hours before removing it and filtering the posca, which I divide into three “strength levels”:
light posca 1 teaspoon of apple cider vinegar, 500 ml of water medium posca 1 tablespoon of apple cider vinegar, 500 ml of water strong posca 2 tablespoons of apple cider vinegar, 500 ml of water
And that’s it, now you can quench your thirst and enjoy excellent health like a legionary. Drinking posca is now part of my daily ritual and in the summer, if it’s very hot, I also add some ice cubes!
Una semplice strategia per imparare meglio, ed è utile anche per studiare le lingue.
(English folows)
È risaputo che avere il cervello riposato aiuta l’apprendimento, infatti diversi studi confermano che una piccola “pausa di riposo” dopo aver studiato permette di ricordare tutto con maggiore efficienza. Inoltre aiuta non solo gli studenti, ma anche persone affette dal morbo di Alzheimer.
Avevo già notato che studiare dei concetti prima di andare a letto avesse degli effetti positivi sull’apprendimento. Per questa ragione ho creato il corso digitale “Buonanotte Preposizioni”, in cui bisogna ascoltare, preferibilmente prima di coricarsi, dei brevi clip audio in cui vengono elencate delle frasi da ripetere con lo scopo di facilitare l’uso delle preposizioni.
Una intensa attività notturna potrebbe essere la ragione per cui spesso impariamo le cose meglio prima di andare a letto. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che questa dinamica non è limitata solo al sonno e che simili attività neuronali si verificano anche durante i periodi di veglia.
L’esatto meccanismo è ancora sconosciuto, anche se alcuni indizi ci arrivano da una crescente comprensione della formazione della memoria. Oggigiorno è ben riconosciuto che una volta che i ricordi sono stati inizialmente codificati, passano attraverso un periodo di consolidamento che li fissa nell’archiviazione a lungo termine. Una volta si pensava che ciò accadesse principalmente durante il sonno, in cui avviene un’accresciuta comunicazione tra l’ippocampo – dove si formano i ricordi per la prima volta – e la corteccia. Un processo che potrebbe costruire e rafforzare le nuove connessioni neurali necessarie per un successivo richiamo.
Forse il cervello impiega qualsiasi “tempo morto” per rafforzare ciò che ha appreso di recente e quindi ridurre le stimolazioni durante questo tempo può facilitare il processo. Sembrerebbe anche che danni neurologici possano rendere il cervello particolarmente vulnerabile a tale interferenza dopo aver appreso un nuovo ricordo, motivo per cui il periodo di riposo si è rivelato particolarmente favorevole per i sopravvissuti ad un ictus e le persone affette dal morbo di Alzheimer.
Dunque non è necessario dormire, basta solo evitare distrazioni per 10-15 minuti dopo lo studio e lasciare riposare la mente in tutta tranquillità. L’ideale sarebbe una “interferenza minima” durante la pausa evitando deliberatamente qualsiasi attività che possa compromettere il delicato compito della memorizzazione. Quindi non controllare le mail o navigare sul web sul tuo smartphone. Bisogna dare al cervello la possibilità di una ricarica completa senza distrazioni.
In conclusione non è vero che più sforzo facciamo più impariamo. È utile invece programmare periodi di riposo regolari, senza distrazioni, per aiutarci a trattenere un po’ più saldamente il nuovo materiale. Nell’era del sovraccarico di informazioni, vale la pena ricordare che il nostro smartphone non è l’unica cosa che necessita di una ricarica regolare. Anche le nostre menti ne hanno chiaramente bisogno.
Prova a fare una “pausa di riposo” dopo aver studiato l’italiano e fammi sapere come va. Ricordi meglio i concetti studiati?
English version –
Improve memory effortlessly – A simple strategy to learn better, also useful to study languages. It is known that resting your brain helps learning, in fact several studies confirm that a small “restful break” after studying allows you to remember everything more efficiently. It helps not only students, but also people with Alzheimer’s disease.
I had already noticed that studying concepts before going to bed had positive effects on learning. For this reason I created the digital course “Buonanotte Preposizioni”, where you have to listen to, preferably before going to bed, short audio clips in which there are sentences to repeat with the aim of facilitating the use of prepositions. Intense nighttime activity could be the reason why we often learn things better before going to bed. However, researchers found that this dynamic is not limited only to sleep and that similar neuronal activities also occur during waking periods.
The exact mechanism is still unknown, although some clues were found in a growing understanding of memory formation. Nowadays it is well recognized that once memories have been initially encoded, they go through a period of consolidation that fixes them in long-term archiving. It was once thought that this mainly happened during sleep, in which increased communication takes place between the hippocampus – where memories are formed for the first time – and the cortex. A process that could build and strengthen the new neural connections necessary for subsequent recall.
Perhaps the brain takes “downtime” to strengthen what it has recently learned, so reducing stimulation during this period can facilitate the process. It would also appear that neurological damage may make the brain particularly vulnerable to such interference after acquiring a new memory, which is why the rest period has proved to be particularly beneficial for stroke survivors and people with Alzheimer’s disease.
Therefore there is no need to sleep, just avoid distractions for 10-15 minutes after studying and let your mind rest quietly. Ideally having “minimal interference” during the break, deliberately avoiding any activity that could compromise the delicate task of memorization. So don’t check your emails or surf the web on your smartphone. The brain must be given the possibility of a full recharge without distraction.
In conclusion it’s not true that the more effort we make the more we learn. Instead, it is helpful to schedule regular rest periods, without distraction, to help us hold the new material a little more firmly.
In the era of information overload, it is worth remembering that our smartphone is not the only thing that needs regular charging. Even our minds clearly need it.
Try to take a small “restful break” after studying Italian and let me know how it goes. Do you remember the concepts studied better?
Un progetto dedicato alla memoria di mio padre e ai suoi bellissimi giardinetti. A project dedicated to the memory of my father and to his beautiful gardens
English follows –
In queste ultime settimane ho trovato molto conforto nel disegnare visto che la lucidità per esprimermi in parole mi mancava.
Per alcuni dei miei disegni mi sono ispirata ai giardinetti di mio padre che quest’anno, la prima estate senza di lui, sono fioriti da soli in tutto il loro splendore. Ho disegnato dei mandala fioriti.
Pare che l’Italia si stia rialzando e tra un mese finalmente sarò lì. Spero che potrò dire che dopo quest’apocalisse le cose cambieranno finalmente per il meglio nel bel paese. Chi vivrà vedrà.
Nel frattempo continuerò a disegnare mandala e a trovare ispirazione nei fiori.
In the last few weeks I have found a lot of comfort in drawing since I was missing the clarity to express myself in words. For some of my drawings I was inspired by my father’s gardens ”giardinetti” which this year, the first summer without him, have bloomed alone in all their splendor. I designed flowery mandalas. It seems that Italy is getting back up and in a month I will finally be there.
I hope I can say that after this apocalypse things will finally change for the better in the beautiful country ”bel paese”. Time will tell.
In the meantime, I will continue to draw mandalas and to find inspiration in flowers.
Con affetto, Mirella
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Sicuramente avrai sentito del focolaio del coronavirus in Italia.
Chi avesse sintomi deve chiamare il numero 1500 e non andare al pronto soccorso.
La settimana scorsa avevo parlato di mio padre ricoverato all’ospedale a Milano per vari problemi di salute. Doveva essere dimesso domani, lunedì 24 febbraio, e invece alcuni giorni fa, giovedì sera è stato ammesso nella sua stanza ospedaliera proprio accanto al suo letto un paziente infettato dal coronavirus. Il paziente è stato isolato ed è stabile, ma mio padre e tutto il personale e i pazienti del suo reparto sono stati messi in quarantena.
Aggiornamenti sul coronavirus: Ci saranno aggiornamenti su questa pagina nel corso delle prossime ore e giorni.
Per il momento ci sono 7 morti in Italia e diversi casi in Lombardia e Veneto.
Per evitare ulteriori contagi:
– è stato sospeso il Carnevale di Venezia; – è stata sospesa la fiera degli occhiali; – la fine della settimana della moda sarà a porte chiuse; – saranno chiuse scuole, università e musei; – saranno proibiti eventi sociali;
Chi avesse sintomi deve chiamare il numero 1500 e non andare al pronto soccorso.
You will surely have heard of the coronavirus outbreak in Italy.
Anyone with symptoms should call 1500 and not go to the emergency room.
Last week I had talked about my father hospitalized in Milan for various health problems. He was supposed to be discharged tomorrow, Monday, February 24th, and instead a few days ago, Thursday evening, a patient infected with the coronavirus was admitted to his hospital room right next to his bed.
The patient has been isolated and is stable, but my father and all the staff and patients in his ward have been quarantined.
There will be updates on this page over the next few hours and days.
For the moment there are seven deaths in Italy and several cases in Lombardy and Veneto.
To avoid further infections: – the Venice Carnival has been suspended; – the eyewear fair has been suspended; – the end of the fashion week will be behind closed doors; – schools and universities will be closed; – social events will be prohibited;
Anyone with symptoms should call 1500 and not go to the emergency room.