Alcuni pensieri di pensatori italiani per trovare ispirazione / Some thoughts of Italian thinkers to find inspiration
Un popolare proverbio italiano si trasforma con un gioco di parole bello/bellico e piace/pace in un’affermazione pro-pace.
Non è bello ciò che è bellico, ma è bello ciò che è pace. – Versione originale: Non è bello ciò che è bello,ma è bello ciò che piace.
A popular Italian proverb turns into pro-peace word play of the words bello/bellico (beautiful/war) and piace/pace (like/peace)
What is beautiful is not bellic, but what is beautiful is peace. – Original version: What is beautiful is not beautiful, but what you like is what is beautiful.
Troviamo ispirazione con questi 7 pensieri italiani sulla libertà ~ Let’s find inspiration with these 7 Italian thoughts about freedom:
“Lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso, difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà, la libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere.” 🕊️ Oriana Fallaci – giornalista, scrittrice e partigiana italiana
“Fight, think with your brain, remember that everyone is someone, a precious, responsible individual, creator of h*self, defend your ego, the core of all freedom, freedom is a duty, before being a right it is a duty.”
“Se i popoli della terra, coralmente, potessero esprimersi, al di sopra di ogni differenza ideologica, politica, di ogni razza, al di sopra di ogni credo, e di ogni differenza di credo religioso, tutti i popoli della terra si pronuncerebbero per la pace contro la guerra.” 🕊️ Sandro Pertini – politico, giornalista e partigiano italiano
“If the peoples of the earth, unanimously, could express themselves, above every ideological, political difference, of every race, above every creed, and every difference in religious belief, all the peoples of the earth would speak out for the peace against war. “
“Nei campi di sterminio era la poesia a tenere vicine le teste mangiate dai pidocchi, nelle baracche gelide, dimentiche delle piaghe, della dissenteria, della fame che lacerava lo stomaco. Chi conosceva una poesia a memoria, la ripeteva lentamente a voce alta e gli altri ascoltavano in cerchio, silenziosi, incantati.” 🕊️ Dacia Maraini – scrittrice
“In the extermination camps it was poetry that kept the heads eaten by lice close to each other, in the cold shacks, oblivious to the sores, the dysentery, the hunger that tore the stomach. Those who knew a poem by heart would repeat it slowly aloud and the others would listen in a circle, silent, enchanted. “
“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.” 🕊️ Pietro Calamandrei – politico, avvocato e accademico italiano
“Freedom is like air: you realize what it’s worth when it begins to fail.”
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.” 🕊️ Primo Levi – scrittore, chimico, partigiano e superstite dell’Olocausto
“If understanding is impossible, knowing is necessary, because what happened can return, consciences can again be seduced and obscured: ours too.”
“Io sono diventata ‘ministro’ dell’Ossola quando ancora le donne non avevano il diritto di voto […] per la prima volta nella storia del nostro Paese, una donna che non fosse una regina, una principessa, una badessa, è diventata una dirigente di governo.” 🕊️ Gisella Floreanini – prima ministra italiana
“I became a ‘minister’ of Ossola when women still did not have the right to vote […] for the first time in the history of our country, a woman who was not a queen, a princess, an abbess, became a government executive.”
“La guerra non si abolisce coi trattati, ma stimolando la riflessione e la cultura di tutti. 9 volte su 10 la vittima è un civile, 1 su 3 è un bambino.” 🕊️ Gino Strada – medico, attivista e scrittore
“War is not abolished with treaties, but by stimulating everyone’s reflection and culture. 9 times out of 10 the victim is a civilian, 1 out of 3 is a child. “
Il 2 febbraio 2022 si è spenta a 90 anni Monica Vitti una delle più grandi attrici dell’intero cinema mondiale, non solo di quello italiano.
On February 2, 2022, Monica Vitti, one of the greatest actresses in the entire world cinema, not only in Italy, passed away at the age of 90.
«Sono stata l’unica donna ad avere il coraggio di essere comica.Per essere comici bisogna essere spudorati, non ci si può nascondere dietro un alone di mistero e di bellezza». Epoca, 1993
«Far ridere, per una donna, è sempre molto difficile, per mantenere il pudore, senza rinunciare alla propria femminilità, senza scadere nella volgarità.» Corriere della Sera, 1997
“I was the only woman who had the courage to be comical. To be comical you have to be shameless, you can’t hide behind an aura of mystery and beauty ». Epoca, 1993
“Making people laugh is always very difficult for a woman, to maintain modesty, without renouncing one’s femininity, without falling into vulgarity.” Corriere della Sera, 1997
Un cambiamento epocale è arrivato con Monica Vitti nei film di tutto il mondo. Rappresentava il cambiamento di un’intera forma d’arte con un viso bello, ma irrequieto e spigoloso, in cui non c’era traccia di celebrità standard o di profonda popolanità. Invece era una donna nervosa e fragile, con una voce roca e commovente, e un modo introietto di comunicare le sue emozioni.
Da bambina, Monica Vitti, metteva in scena spettacoli casalinghi per distrarre i suoi fratelli dagli orrori delle bombe negli ultimi anni di guerra.
Monica Vitti, pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli, naque a Roma nel 1931. Da adolescente apparve in produzioni teatrali amatoriali, raffinando poi il suo talento all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Il suo primo ruolo cinematografico è stato in “Ridere Ridere Ridere” di Scola nel 1954. L’ultimo è stato “Scandalo Segreto” nel 1989, che ha scritto, diretto e interpretato.
Il nome d’arte fu una scelta artistica su consiglio del suo insegnante in Accademia Sergio Tofano: Monica seguita da metà del cognome di sua madre, Vittiglia.
An epochal change has come with Monica Vitti in films all over the world. Monica represented the change of an entire art form with a beautiful, but restless and angular face, in which there was no trace of standard celebrity or deep folk. She instead she was a nervous and fragile woman, with a hoarse and moving voice, and an introject way of communicating her emotions.
As a child, Monica Vitti staged home shows to distract her brothers from the horrors of bombs in the last years of the war. Monica Vitti, pseudonym of Maria Luisa Ceciarelli, was born in Rome in 1931. As a teenager she appeared in amateur theatrical productions, then refining her talent at the National Academy of Dramatic Art in Rome. Her first film role was in Scola’s “Ridere Ridere Ridere” (“Laughing Laughing Laughing”) in 1954. Her last was “Secret Scandal” in 1989, which she wrote, directed and starred in.
Her name was an artistic choice on the advice of her teacher at the Academy, Sergio Tofano: Monica followed by half of her mother’s surname, Vittiglia.
“L’avventura”
Film del 1960 diretto da Michelangelo Antonioni
Una donna scompare durante una gita in barca nel Mediterraneo. Durante la ricerca, il suo amante e la sua migliore amica sono attratti l’uno dall’altro. Questo film è il primo capitolo della cosiddetta “trilogia esistenziale” o “trilogia dell’incomunicabilità”, seguita da “La notte” e conclusa con “L’eclisse”. Il film segna l’inizio del sodalizio sentimental-artistico tra Antonioni e Monica Vitti. Alla premiere del 1959 al Festival di Cannes, Michelangelo e Monica fuggirono dal teatro, a causa della violenta reazione del pubblico al loro film, che tuttavia ha vinto il Premio della Giuria Il film è uscito contemporaneamente a “La Dolce Vita” di Federico Fellini. Entrambi furono presentati al Festival di Cannes del 1960. Il film di Fellini ha vinto la Palma d’Oro mentre, “L’Avventura” ha vinto il Premio della Giuria.
A woman goes missing on a boat trip in the Mediterranean. While searching, her lover and her best friend are attracted to each other. This film is the first chapter of the so-called “existential trilogy” or “incommunicability trilogy”, followed by “The night” and concluded with “The eclipse”. The film marks the beginning of the sentimental-artistic partnership between Antonioni and Monica Vitti. At the 1959 premiere at the Cannes Film Festival, Michelangelo and Monica fled the theater, due to the violent reaction of the public to their film, which nevertheless won the Jury Prize The film was released at the same time as Federico Fellini’s “La Dolce Vita”. Both were presented at the 1960 Cannes Film Festival. Fellini’s film won the Palme d’Or while, “L’Avventura” won the Jury Prize.
“La ragazza con la pistola”
Film del 1968 diretto da Mario Monicelli
Una commedia italiana che affronta i temi del rapimento della sposa e del delitto d’onore, ancora attuali nella cultura meridionale dell’Italia dell’epoca e in una certa misura normalizzati dalla legge italiana. Solo di recente erano stati contestati quando Franca Viola si rifiutò pubblicamente di sposare l’uomo che l’ha violentata. Monica Vitti ha vinto il David di Donatello come migliore attrice. Il film è stato nominato per l’Oscar al miglior film in lingua straniera.
An Italian comedy that deals with the themes of bride kidnapping and honor killing, still current in the southern Italian culture of the time and to a certain extent normalized by Italian law. They had only recently been challenged when Franca Viola publicly refused to marry the man who raped her. Monica Vitti won il David di Donatello for best actress. The film was nominated for the Oscar for Best Foreign Language Film.
“Teresa, la ladra”
Film del 1973 diretto da Carlo Di Palma
Un grande classico del cinema italiano. Questa commedia all’italiana è tratta dal romanzo “Ricordi di un ladro” scritto da Dacia Maraini nel 1972. È una storia vera ambientata durante la seconda guerra mondiale. Teresa Numa, figlia orfana di un contadino senza cuore del Lazio, rimane incinta e vedova di guerra. Sarà costretta a reinventarsi come ladra e truffatrice per cercare di cavarsela. La sua entrata in delitto aprirà le porte del carcere e successivamente anche quelle del manicomio, senza poter riconciliarsi con il figlio.
A great classic of Italian cinema. This Italian comedy is based on the novel “Memories of a Thief” written by Dacia Maraini in 1972. It is a true story set during the Second World War. Teresa Numa, orphaned daughter of a heartless peasant from Lazio, becomes pregnant and a war widow. She will be forced to reinvent herself as a thief and scammer to try and get away with it. Her entering into crime will open the doors of the prison and subsequently also those of the asylum, without being able to reconcile with her son.
“Amore mio aiutami”
Film del 1969, diretto da Alberto Sordi.
Una commedia all’italiana che vede i due protagonisti, Giovanni e Raffaella, felicemente sposati da dieci anni, ma il loro rapporto va in crisi quando Raffaella si innamora di Valerio Mantovani, un bel quarantenne che ha conosciuto durante i concerti di musica da camera che frequenta settimanalmente con sua madre. Il film è stato il numero uno a Roma nel suo primo fine settimana di apertura.
An Italian comedy that sees the two protagonists, Giovanni and Raffaella, happily married for ten years, but their relationship goes into crisis when Raffaella falls in love with Valerio Mantovani, a handsome forty-year-old man she met during chamber music concerts which she attends with with her mother weekly. The film was the number one film in Rome in its first opening weekend.
“Cintura di castità”
Film del 1967 diretto da Pasquale Festa Campanile
È un film di genere avventura in cui il Duca Pandolfo prima di partire dal suo castello per le crociate pone una cintura di castità alla moglie, Boccadoro. Inoltre nomina nobile il cavaliere Guerrando, del quale Boccadoro si è innamorata. Appena parte il marito, Boccadoro rientra subito in possesso della chiave della cintura di castità.
It’s an adventure film in which Duke Pandolfo, before leaving his castle for the crusades, places a chastity belt on his wife, Boccadoro. He also appoints the knight Guerrando as nobleman, with whom Boccadoro falls in love. As soon as her husband leaves, she immediately regains possession of the key to the chastity belt.
Qual è il tuo film preferito di Monica Vitti? – What’s your favorite film with Monica Vitti?
La leggenda italiana narra che gli ultimi giorni di gennaio, i giorni della merla, siano i più freddi dell’anno.
English follows
La leggenda italiana narra che gli ultimi giorni di gennaio, i giorni della merla, siano i più freddi dell’anno. Se le giornate del 29, 30 e 31 gennaio sono particolarmente fredde, la primavera dovrebbe essere calda e soleggiata e arrivare presto. In caso contrario, la primavera sarà tardiva e piovosa. Ma come sappiamo, non sempre è così. Esistono tante storie legate a questa leggenda popolare che coinvolgono tutte la merla e gli ultimi giorni di gennaio.
La versione più popolare racconta la storia antica di una merla bianca. Al tempo pare che i merli avessero tutti le piume bianche. La merla tormentata da un gennaio dispettoso, che all’epoca aveva 28 giorni mentre febbraio ne aveva 31, era costretta a cercare un riparo più sicuro dal freddo.
La merla trovò rifugio accanto al tiepido comignolo di una casa. Ogni volta che la povera merla lasciava il nido per cercare cibo, il malizioso gennaio le si avventava addosso con neve, temperature frigide e una brezza gelida.
Il gennaio successivo la merla decise di fare scorta di cibo e di rimanere nel suo nido per 28 giorni prima di emergere trionfante per cantare e stuzzicare gennaio. Per vendetta, il mese di gennaio risentito ha allora preso in prestito tre giorni da febbraio scatenando una violenta tempesta di neve e costringendo la merla a nascondersi ancora una volta.
L’uccello si rifugiò in un comignolo, dove rimase per tre giorni, e quando emerse il 1° febbraio le sue candide piume erano diventate per sempre nere di fuliggine. Da quel momento in poi tutti i merli avrebbero avuto le piume scure.
E nacque così la leggenda dei Giorni della Merla.
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The Italian Legend has it that the last days of January, “I Giorni della Merla”, the days of the blackbird, are the coldest of the year. If the days of January 29th, 30th and 31st are particularly cold, spring should be warm and sunny and should come early. Otherwise, spring will be late and rainy. But as we know, this is not always the case. There are many stories related to this popular legend that all involve the blackbird and the last days of January.
The most popular version tells the ancient story of a white blackbird, una merla bianca. At the time it seems that the blackbirds all had white feathers. The blackbird tormented by a spiteful January, which at the time was 28 days long while February had 31 days, was forced to seek a safer shelter from the cold.
The blackbird found refuge next to the warm chimney of a house. Whenever the poor blackbird left the nest to look for food, the mischievous January pounced on it with snow, frigid temperatures and a freezing breeze.
The following January the blackbird decided to stock up on food and stay in its nest for 28 days before emerging triumphant to sing and tease January. In revenge, the resentful month of January borrowed three days from February unleashing a violent snowstorm and forcing the blackbird into hiding once again.
The bird took refuge in a chimney, where it remained for three days, and by the time it emerged on February 1st, its white feathers were forever black with soot. From then on, all blackbirds would have dark feathers.
And thus the legend of the,“Giorni della Merla”, the Days of the Blackbird was born.
Il 2021 è stato un anno difficile non solo a causa della pandemia. L’Italia ha registrato un aumento di migranti sulle coste, oltre 60 mila, e tra quelli che ce l’hanno fatta, c’erano tante mamme e bambini. I femminicidi sono anche aumentati. I miei pensieri vanno a tutte le persone che hanno sofferto e mi auguro che il 2022 porti un po’ di luce. Allora solleviamoci con alcuni avvenimenti importanti e belli allo stesso tempo.
2021 was a difficult year not only because of the pandemic. Italy has registered an increase in migrants on the coasts, over 60 thousand, and among those who made it, there were many mothers and children. Femicides have also increased. My thoughts go out to all the people who have suffered and I hope that 2022 will bring some light. So let’s rise up with some events that are important and beautiful at the same time.
Settimo centenario della morte di Dante Alighieri / Seventh centenary of the death of Dante Alighieri
Il Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi / The Nobel Prize in Physics to Giorgio Parisi
160° annivesario dell’ Unità d’Italia / 160th anniversary of the Unification of Italy
75° anniversario della Repubblica / 75th anniversary of the Republic
Luca, film Disney Pixar diretto da Enrico Casarosa e ambientato in Italia / Luca, Disney Pixar film directed by Enrico Casarosa and set in Italy
Paolo Sorrentino verso gli Oscar con “E’ stata la mano di Dio” / Paolo Sorrentino towards the Oscars with “The hand of God”
Parma, capitale della cultura / Parma, capital of culture
Forte nevicata a Vasto sulla costa abbruzzese / Heavy snow in Vasto on the Abruzzo coast
Settimo centenario della morte di Dante Alighieri
Il 2021 è stato in Italia e nel mondo l’anno delle celebrazioni dantesche. Ricorrono infatti i settecento anni dalla morte del poeta, avvenuta a Ravenna, suo luogo d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Dante è considerato il padre della lingua italiana, poiché fu lui per primo a capire l’importanza del volgare e a scrivere i suoi capolavori in quella particolare lingua. Durante l’anno dantesco, 02 gennaio 2021 -31 dicembre 2021, sono previste iniziative culturali e festeggiamenti in tutto il territorio nazionale e in molte città all’estero volte a celebrare il Sommo poeta, simbolo dell’unità del nostro Paese. La sua Commedia, considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei capolavori della letteratura mondiale, oggi è più che mai attuale perché infonde la speranza di riuscire presto anche noi a “rivedere le stelle”.
Seventh centenary of the death of Dante Alighieri 2021 was the year of Dante’s celebrations in Italy and around the world. In fact, it is seven hundred years since the poet’s death, which took place in Ravenna, his place of exile, on the night between 13 and 14 September 1321. Dante is considered the father of the Italian language, since he was the first to understand the importance of the vernacular and to write his masterpieces in that particular language. During the Dante year, 02 January 2021 – 31 December 2021, cultural initiatives and celebrations are planned throughout the national territory and in many cities abroad aimed at celebrating the Supreme Poet, a symbol of the unity of our country. His Commedia, considered the greatest work written in Italian and one of the masterpieces of world literature, is today more relevant than ever because it instills the hope that we too will soon be able to “see the stars” again.
Il Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi
Il Fisico italiano Giorgio Parisi è stato premiato «per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi», ma soprattutto «per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici da scala atomica a scala planetaria». Con le sue ricerche, l’accademico romano è riuscito a trovare una regola al disordine apparente, una specie di “libretto d’istruzioni” per decifrare aspetti nascosti della realtà che ci circonda. Infatti ha scoperto la presenza di certe strutture complesse in grado di dare ordinee coerenza a materiali e fenomeni in campo così vasto dominato da tanti fenomeni apparentemente casuali. Il suo lavoro interessa indirettamente e trova applicazione in tantissimi ambiti (biologia, medicina, matematica ecc..) e quindi comprendere questi fenomeni fisici aiuta a capire meglio anche la questione climatica. Lo studio dell’evoluzione del clima terrestre (composizione dell’atmosfera, modelli meteorologici ecc…) e la dimostrazione scientifica del riscaldamento globale.
The Nobel Prize in Physics to Giorgio Parisi The Italian physicist Giorgio Parisi was awarded «for his innovative contributions to the understanding of complex physical systems», but above all «for the discovery of the interaction between disorder and fluctuations in physical systems from the atomic scale to the planetary scale». With his research, the Roman academic managed to find a rule for apparent disorder, a kind of “instruction booklet” to decipher hidden aspects of the reality that surrounds us. In fact, he discovered the presence of certain complex structures capable of giving order and coherence to materials and phenomena in such a vast field dominated by so many apparently random phenomena, His work is of indirect interest and finds application in many fields (biology, medicine, mathematics, etc.) and therefore, understanding these physical phenomena helps to better understand the climate issue as well. The study of the evolution of the earth’s climate (composition of the atmosphere, meteorological models, etc.) and the scientific demonstration of global warming.
160° annivesario dell’ Unità d’Italia
Sono passati molti anni da quel fatidico 17 marzo 1861 che ha gettato le basi della storia del nostro paese. Ricordiamno l’operato di Garibaldi e dei suoi Mille uomini, la figura di Vittorio Emanuele, e la prima riunione del nuovo Parlamento a Torino.
160th anniversary of the Unification of Italy Many years have passed since that fateful March 17, 1861 which laid the foundations of the history of our country. Let’s remember the work of Garibaldi and his Thousand men, the figure of Vittorio Emanuele, and the first meeting of the new Parliament in Turin.
75° anniversario della Repubblica
Nel 2021 l’Italia ha celebrato i 75 anni della Repubblica italiana. La ricorrenza è stata commemorata con la deposizione di una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, all’Altare della Patria, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Celebriamo oggi il 75° anniversario della proclamazione della Repubblica, una tappa di fondamentale importanza per la storia del nostro Paese, che quest’anno cade all’indomani dell’avvio delle manifestazioni per il Centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto nel Sacello dell’Altare della Patria che culmineranno il prossimo 4 novembre, data della ricorrenza. Due date simbolo di un unico percorso storico che, dal sogno rinascimentale alla Liberazione, ha trovato concretezza e sintesi nella proclamazione dell’Unità d’Italia nel 1861 e si è completato con la scelta repubblicana nel referendum popolare del 2 giugno 1946. Le Forze Armate sono state protagoniste di questo cammino e costante punto di riferimento per il Paese, attraversando i momenti più alti della storia nazionale e affrontandone anche le pagine più dure insieme ai nostri cittadini. Oggi come allora, le donne e gli uomini della Difesa si confermano una risorsa imprescindibile sulla quale ogni italiano sa di poter contare, come accaduto nel corso dell’ultimo anno nella complessa gestione della pandemia”.
75th anniversary of the Republic In 2021, Italy celebrated the 75th anniversary of the Italian Republic. The anniversary was commemorated with the deposition of a laurel wreath at the Sacello del Milite Ignoto, at the Altare “Today we are celebrating the 75th anniversary of the proclamation of the Republic, a stage of fundamental importance for the history of our country, which this year falls on the day after the start of the demonstrations for the Centenary of the transfer of the body of the Unknown Soldier to the Sacello dell ‘Altare della Patria which will culminate on November 4th, the date of the anniversary. Two dates symbolizing a single historical journey which, from the Renaissance dream to the Liberation, found concreteness and synthesis in the proclamation of the Unification of Italy in 1861 and was completed with the republican choice in the popular referendum of June 2, 1946. The Armed Forces have been the protagonists of this journey and constant point of reference for the country, going through the highest moments of national history and also addressing the hardest pages together with our citizens. Today, as then, the women and men of the Defense are confirmed as an essential resource on which every Italian knows they can count on, just like over the last year in the complex management of the pandemic ”.
Luca, film Disney Pixar diretto da Enrico Casarosa e ambientato in Italia
Un nuovo film della Pixar diretto da un regista italiano e ambientato in Italia. E’ arrivato nelle sale italiane nell’estate del 2021 e ti assicuro che con la sua trama e la sua ambientazione ammalierà grandi e piccini: “Luca” è ambientato in estate, in una città della Riviera Ligure. Il protagonista è un giovane ragazzino che sta trascorrendo delle indimenticabili vacanze in compagnia del suo migliore amico.
“Oltre alla bellezza e al fascino del mare italiano, il film racconterà un’avventura estiva indimenticabile che cambierà radicalmente il suo protagonista” ha svelato il regista.
Luca, Disney Pixar film directed by Enrico Casarosa and set in Italy A new Pixar film directed by an Italian director and set in Italy. It arrived in Italian cinemas in the summer of 2021 and I assure you that with its plot and its setting it will charm young and old: “Luca” is set in the summer, in a town on the Ligurian Riviera. The protagonist is a young boy who is spending unforgettable holidays in the company of his best friend. “In addition to the beauty and charm of the Italian sea, the film will tell an unforgettable summer adventure that will radically change its protagonist,” revealed the director.
Paolo Sorrentino verso gli Oscar con “E’ stata la mano di Dio”
“È stata la mano di Dio è esteticamente diverso da tutti i film che ho girato. In questo film, sono gli aspetti estetici che si sono dovuti adattare alle location scelte. Dato che erano, in effetti, i luoghi reali della mia infanzia e della mia adolescenza. Casa mia nel film è casa mia davvero. Il giardino e il garage erano i luoghi in cui effettivamente vivevo. Non ho scelto io le location, così ho scelto un’estetica che prendesse ispirazione da loro” ha sottolineato il regista. La poetica del film, riassunta da Sorrentino, è dunque questa: “Tornare indietro per poter andare avanti”. – Paolo Sorrentino
Paolo Sorrentino towards the Oscars with “The hand of God” “The hand of God is aesthetically different from all the films I’ve made. In this film, it is the aesthetic aspects that have had to adapt to the chosen locations. Since they were, in fact, the real places of my childhood and adolescence. My home in the film is really my home. The garden and the garage were the places where I actually lived. I didn’t choose the locations, so I chose an aesthetic that was inspired by them “, the director emphasized. The poetics of the film, summarized by Sorrentino, is therefore this: “Go back to be able to move forward”. – Paolo Sorrentino
Parma, capitale della cultura
Parma è stata nominata capitale della cultura per il 2020, ma ha dovuto spostare le celebrazioni al 2021. Molti hanno avuto l’occasione di vedere o scoprire i luoghi iconici della città. Chiese, piazze, palazzi storici, musei, teatri ed ottimo cibo. Parma, ricca di natura e castelli, può essere un vero concentrato di cultura e tradizioni.
Parma, capital of culture Parma was named the capital of culture for 2020, but had to postpone the celebrations to 2021. Many have had the opportunity to see or discover the iconic places of the city. Churches, squares, historic buildings, museums, theaters and excellent food. Parma, rich in nature and castles, can be a true concentration of culture and traditions.
Forte nevicata a Vasto sulla costa abbruzzese / Heavy snow in Vasto on the Abruzzo coast
Nel 2021 abbiamo esplorato la lingua italiana, ma anche dei gioielli culturali.
In 2021 we explored the Italian language, but also some cultural jewels.
“Domus volusi fausti”, una scritta davanti a una casa tra le rovine di Pompei – “I wanted a happy home”, a sign in front of a house in the ruins of Pompeii.
Rintracciamo il percorso fatto insieme quest’anno attraverso la bellissima lingua italiana, la magica cultura, l’infinito vocabolario e, dulcis in fundo, i viaggi nella magnifica terra italiana.
Quale ti è piaciuto di piu?
Let’s trace the journey made together this year through the beautiful Italian language, the magical culture, the infinite vocabulary and, last but not least, traveling to the magnificent Italian land. Which one did you like the most?
Da nord a sud, il paesaggio italiano è costellato di bellissimi castelli un tempo molto importanti. A differenza dei castelli delle fiabe, molti di loro non hanno avuto un lieto fine. Infatti queste antiche strutture sono state abbandonate per secoli lasciando tracce indelebili della vita di chi le ha vissute. La maggior parte di noi ha sognato di vivere in un castello fin dall’infanzia, ma in realtà possederne uno richiede alti costi di manutenzione. Questo spiega perché innumerevoli castelli in Italia sono stati abbandonati e lasciati in rovina. Orami vivono in armonia con il paesaggio circostante e non hanno mai perso il loro fascino. Il territorio italiano ha prodotto una varietà di stili di castelli in base all’epoca e al territorio in cui sono stati eretti. Questi sono alcuni dei castelli abbandonati più affascinanti che si trovano in dieci diverse regioni italiane.
From North to South, the Italian landscape is dotted with beautiful Castles that were once very important.. Unlike the castles in fairy tales, many of them have not had a happy ending. In fact these ancient structures have been abandoned for centuries leaving behind indelible traces of the lives of those who lived in them. Most of us have dreamed of living in a castle since childhood, but in reality owning one requires high maintenance costs. This explains why countless castles in Italy have been abandoned and left in ruins. They now live in harmony with the surrounding landscape and have never lost their charm. The Italian land has produced a variety of styles of castles based on the era and the territory in which they were erected. These are some of the most fascinating abandoned castles found in ten different Italian regions.
Castello di Binetto – Puglia
Il Castello di Binetto è un maestoso palazzo baronale settecentesco in un piccolo borgo a sud-ovest di Bari in Puglia, nel sud Italia. Disabitato da decenni, porta ancora il nome del suo capostipite, Salvatore D’Amel, che ne restaurò ed elevò il piano nobile. Ne fece quindi la sua residenza principale. La sua famiglia, che a metà Ottocento prese anche il cognome Melodia, abitò nel palazzo per più di duecento anni, fino alla metà del ‘900, quando divenne definitivamente disabitato. La sua imponente facciata grigia si staglia sulla piazza principale del paese. Entrando nel castello si trovano saloni riccamente decorati, androni con arcate, soffitti a cassettoni e altari nascosti. La struttura cela anche un suggestivo e labirintico sottosuolo. Purtroppo la struttura non è in ottime condizioni e alcuni elementi strutturali sono addirittura crollati a causa dei molti anni di abbandono. Tuttavia, il suo innegabile fascino eclissa il degrado del castello.
The Castle of Binetto is a majestic eighteenth-century baronial palace in a small village south-west of Bari in Puglia, in southern Italy. It has been uninhabited for decades and still bears the name of its forefather, Salvatore D’Amel, who restored and elevated its noble floor. He then made it his main residence. His family, who also took the surname Melodia in the mid-19th century, lived in the building for more than two hundred years, until the mid-20th century, when it became definitively uninhabited. Its imposing gray facade stands out on the main square of the town. Upon entering the castle one finds abundantly decorated halls, hallways with arcades, coffered ceilings, and hidden altars. The structure also conceals an evocative and labyrinthine underground. Unfortunately the structure is not in excellent condition and some structural elements have even collapsed due to the many years of neglect. However, its undeniable charm eclipses the deterioration of the castle.
Castello di Rovasenda – Piemonte
Il castello abbandonato di Rovasenda, in Piemonte, ha una storia originale. In realtà è una copia perfetta, anche se molto più bella, di un castello medievale del 1170 che si trova a soli 200 metri di distanza. Nasce da una lite familiare sui diritti di successione. Il conte, parente che vantava diritti di eredità sull’originario castello, per ripicca ne fece una copia fedele. La posizione di questo castello medievale abbandonato è segreta per preservarne l’integrità e la sicurezza, tuttavia sorge in una piccola radura tra gli alberi e le colline piemontesi. Nonostante si trovi in uno stato di quasi totale abbandono, stupiscono la struttura e le sale completamente affrescate con scene bucoliche o che narrano la storia del paese. Presenta quattro torri merlate, fossato, ponte levatoio e porta con grata retrattile. Il cortile interno, ora sommerso dalla vegetazione, racchiude uno splendido pozzo artesiano in pietra e ferro. Come in ogni castello non mancano finestre policrome, stemmi nobiliari e passaggi segreti.
The abandoned Rovasenda Castle in the region of Piemonte has an original story to it. It is actually a perfect copy, albeit much more beautiful, of a medieval castle from 1170 which is located just 200 meters away. It was born from a family quarrel over inheritance rights. Out of spite, the count, a relative who boasted inheritance rights over the original castle, made a faithful copy of It. The location of this abandoned medieval castle is secret to preserve its integrity and safety, however it stands in a small clearing among the Piedmontese trees and hills. Although it lies in a state of almost total abandonment, the structure and the completely frescoed rooms displaying bucolic scenes or narrating the history of the town are astounding. It has four crenelated towers, a moat, a drawbridge, and a door with a retractable grill. The internal courtyard, which is now submerged by vegetation, encloses a splendid artesian well in stone and iron. As in every castle there is no shortage of polychrome windows, noble coats of arms, and secret passages.
Castello di Burgos – Sardegna
Questo castello fortezza medievale sorge su un picco granitico nella parte settentrionale della Sardegna ed è ricco di memorie storiche e racconti leggendari. E’ conosciuto anche come Castello del Goceano, dal nome di un’area storica che la rocca domina da 650 metri di altezza. Prende però il nome dal grazioso paesino che sorge ai suoi piedi. L’imponente struttura fu edificata intorno al 1134 per volontà di Gonario I di Torres. Da sempre considerato uno dei manieri meglio protetti, passò di proprietà per oltre 300 anni attraverso molteplici violente battaglie tra sardi, pisani e aragonesi. Intorno al 1478 il castello fu abbandonato e gli elementi del tempo hanno prevalso. Il castello di Binetto è costituito da una triplice cinta muraria a forma di ‘U’ realizzata con blocchi di granito e pietra. La massiccia torre principale a due piani si eleva per 16 metri al centro del cortile. Nel cortile si accede ad un vano interrato, una grande cisterna voltata a botte intonacata, destinata all’acqua piovana. A nord della torre si trovano i resti di una serie di stanze per truppe e servi. Il castello è visibile da lontano ed emana un fascino legato al Medioevo sardo.
This medieval fortress castle stands on a granite peak in the northern part of Sardinia and is rich in historical memories and legendary tales. It is also known as the Goceano Castle, the name of a historical area that the fortress overlooks from 650 meters above. However, it takes its name from the pretty village that stands at its feet. The imposing structure was built around 1134 by the will of Gonario I of Torres. It has always been considered one of the best protected manors and changed ownerships for over 300 years through multiple violent battles among Sardinians, Pisans and Aragonese. Around 1478 the castle was abandoned and the elements of time have prevailed. The castle of Binetto consists of a triple ‘U’ shaped wall made with blocks of granite and stone. The massive two-storey main tower rises for 16 meters at the center of the courtyard. In the courtyard is the entrance to an underground compartment, a large plastered barrel vaulted cistern, intended for rainwater. North of the tower are the remains of a series of rooms for troops and servants. The Castle is visible from afar and exudes a charm linked to the Sardinian Middle Ages.
Castello di Sammezzano – Toscana
Il Castello di Sammezzano in Toscana risale all’epoca romana. È circondato da un grande parco e si trova nel comune di Reggello vicino a Firenze. In tempi moderni il castello è stato utilizzato come ambientazione per diversi film e video musicali italiani. Il feudo appartenne nei secoli a molte importanti famiglie: gli Altoviti, i Medici, che lo vendettero infine a Sebastiano Ximenes. La famiglia Ximenes d’Aragona ne fu proprietaria fino alla morte dell’ultimo erede, Ferdinando, nel 1816. Lo stile dell’edificio principale rispecchia lo stile eclettico moresco della famiglia Ximenes D’Aragon che eseguì lavori di ristrutturazione nel 1605. Ha una struttura imponente di notevole volumetria, con bastione e scala d’ingresso. Mentre non ci sono più tracce delle scale di accesso. Il suo parco circostante è stato realizzato a metà dell’ottocento ed è uno dei più vasti della Toscana.
The Castle of Sammezzano in Tuscany dates back to Roman times. It’s surrounded by a large park and is located in the town of Reggello near Florence. In modern days the castle has been used as a setting for several Italian films and music videos. The estate belonged to many important families during the centuries: the Altovites, the Medicis, who finally sold it to Sebastiano Ximenes. The Ximenes d’Aragona family owned it until the last heir, Ferdinand, died in 1816. The style of the main building reflects the eclectic Moorish-style of the Ximenes D’Aragon family who carried out renovations in 1605. It has an imposing structure of considerable volume, with bastion and entrance stairs. While there are no longer traces of the access stairs. Its surrounding park was built in the middle of the nineteenth century and is one of the largest in Tuscany.
Castello di Rocca Calascio – Abruzzo
Il Castello di Rocca Calascio in Abruzzo ha ottenuto fama internazionale grazie a film famosi come Ladyhawke (1985) e Il nome della rosa (1986). Il Castello di Rocca Calascio fu costruito nel XII secolo ma fu gravemente danneggiato durante il terremoto del 1703. Questo evento fece scendere la maggior parte degli abitanti del paese ai piedi della rocca verso il paese di Calascio. Come molti altri castelli, il Castello di Rocca Calascio veniva utilizzato come punto di osservazione militare. E, per la sua posizione molto favorevole dal punto di vista difensivo, era in comunicazione con altre torri e castelli vicini, fino all’Adriatico. La struttura è in pietra bianca con bugne squadrate e composta da una struttura centrale. Presenta una cinta muraria merlata in ciottoli, e quattro torri angolari a base circolare. Al castello si accede dal lato orientale tramite una rampa di legno. Il castello è completamente disabitato dal Novecento ed è stato oggetto di una serie di restauri conservativi tra il 1986 e il 1989, finalizzati al suo recupero architettonico-funzionale.
The Castle of Rocca Calascio in Abruzzo gained international fame thanks to famous films such as Ladyhawke (1985) and The Name of the Rose (1986).The castle of Rocca Calascio was built in the 12th century but it was severely damaged during the earthquake in 1703. This event caused most of the inhabitants of the village at the foot of the fortress to descend towards the town of Calascio. Similar to many other castles, the Castle of Rocca Calascio was used as a military observation point. And, because of its very favorable position from a defensive point of view, it was in communication with other nearby towers and castles, up to the Adriatic. The structure is in white stone with squared ashlars and composed of a central structure. It has a crenelated pebble wall, and four corner towers with a circular base. There is an access to the castle on the eastern side via a wooden ramp. The castle has been completely uninhabited since the twentieth century and was the subject of a series of conservative restorations between 1986 and 1989, aimed at its architectural-functional recovery.
Castello di Civita Superiore – Molise
Un’escursione sull’Appennino da Bojano, comune del Molise in provincia di Campobasso, conduce ad un antico borgo noto come Civita. Questa zona fu uno dei centri più importanti della storia dell’Italia meridionale. In cima a Civita si trova Civita Superiore dove giacevano i ruderi della grande fortezza del Castello. Già nel 1053 il conte Rodolfo de Moulins rafforzò ulteriormente la fortezza introducendo una delle pagine più importanti della storia del Molise. Il Castello di Civita Superiore è tra le più importanti testimonianze storiche, artistiche e architettoniche della storia italiana. Mentre i reperti di epoca sannitica mostrano la presenza di questo magnifico popolo nella valle, quelli di epoca medievale si concentrano a Civita Superiore, a testimonianza del cosiddetto inglobamento. I primi lavori di fortificazione iniziarono intorno al IX secolo ad opera dei Longobardi come difesa contro le incursioni barbariche che nel tempo fecero di Bojano un punto di riferimento per la Contea.
A hike up the Apennine Mountain from Bojano, a municipality of Molise in the province of Campobasso, leads to an ancient town known as Civita. This area was one of the most important centers in the history of southern Italy. At the top of Civita is Civita Superiore where the ruins of the great Castle fortress lay. Count Rodolfo de Moulins further strengthened the fortress back in 1053 introducing one of the most important pages in the history of the Molise region. The Castle of Civita Superiore is among the most important historical, artistic and architectural testimonies in Italian history. While the finds from the Samnite era show the presence of this magnificent population in the valley, those from the Middle Ages are concentrated in Civita Superiore, as evidence of the so-called embedding. The first fortification works began around the 9th century by the Longobards as a defense against the barbarian incursions who ended up, over time, making Bojano a point of reference for the County.
Castello di Stazzano Vecchio – Lazio
Nascosto nella campagna della regione Lazio si trova il segreto Castello Di Stazzano Vecchio, nella piccola città dimenticata di Stazzano Vecchio immerso nei suoi magnifici boschi e nascosto agli occhi del pubblico. Ancora oggi Stazzano Vecchio non è citato né descritto in nessuna guida turistica dedicata al Lazio e per il particolare status di “proprietà privata” del sito il castello non è aperto al pubblico. Anche le indicazioni stradali sono oscure, il che rende difficile trovare il sito. Non si sa molto del castello. L’antropizzazione del Castello potrebbe essersi verificata in epoca costantiniana, e le fortificazioni costruite in epoca altomedievale, forse su iniziativa della vicina Abbazia di Farfa e successivamente ricostruite dai Savelli e dagli Orsini. Del castello restano l’antico mastio quadrato e quattro torri circolari con fossato laterale. A causa del terremoto del 24 aprile 1901, misurato all’ottavo grado della scala Mercalli, seguito da secoli di declino causato da epidemie di malaria, Stazzano fu definitivamente abbandonato.
Hidden in the countryside of the Lazio region is the secret Castle Of Stazzano Vecchio, in the small forgotten town of Stazzano Vecchio immersed in its magnificent woods and concealed from the public eye. Still today Stazzano Vecchio is not mentioned nor described in any tourist guide dedicated to Lazio and due to the special “private property” status of the site the castle is not open to the public. The driving directions are also obscure making it difficult to find the site. Not much is known about the castle. Anthropization of the Castle may have occurred in the Constantinian era, and fortifications were built in the early Medieval period, perhaps on the initiative of the nearby Farfa Abbey and later reconstructed by the Savellis and Orsini. All that remains of the castle are the ancient square keep and four circular towers with a moat on the side. Due to the earthquake of April 24, 1901, measured at the eighth degree of the Mercalli scale, followed by centuries of decline caused by malaria epidemics, Stazzano was definitively abandoned.
Castello di Beldiletto -Marche
Il Castello di Beldiletto fu costruito nel 1371 ed è il primo esempio in Italia di castello trasformato in villa rinascimentale. Si trova nelle Marche nella zona paludosa all’interno della Riserva della Polverina. Rievoca il periodo massimo della dinastia dei Varano e un tempo una parte importante del sistema difensivo della regione. Il nome “Bel-diletto”, “delizia”, fu dato al castello nel Rinascimento, quando era di moda dare nomi evocativi alle residenze dove i signori trascorrevano molte ore piacevoli. Fu edificato da Giovanni II di Berardo da Varano su un preesistente castrum. Ha forma rettangolare con torri angolari a base quadrata e terrapieno sui quattro lati. In origine era circondato da un ampio e profondo fossato, alimentato dalle acque del vicino fiume, e accessibile tramite un ponte levatoio che conduceva ad un’aula voltata a botte. Entrambi furono smantellati da Giulio Cesare Varano che lo modificò per la vita di corte. Infatti nel 1464 fu trasformata in villa fortificata. Sessanta personaggi storici quasi a grandezza naturale, ormai quasi del tutto illeggibili, evocanti la cultura della poesia cavalleresca, furono dipinti nella grande sala. Dopo il 1528 il palazzo cambiò molti proprietari e fu abbandonato a causa dei costi di ristrutturazione.
The Castle of Beldiletto was built in 1371 and is the first example in Italy of a castle transformed into a Renaissance villa. It’s located in the Marche region in the marshland within the Polverina Reserve. It is reminiscent of the greatest period of the Varano dynasty and once an important part of the defensive system of the region. The name ‘Bel-diletto’, “delight”, was given to the castle in the Renaissance, when it was fashionable to give evocative names to residences where the lords spent many pleasant hours. It was built by Giovanni II di Berardo da Varano on a pre-existing castrum. It has a rectangular shape with square based corner towers and embankment on its four sides. Originally it was surrounded by a large and deep moat, fed by the waters of the nearby river, and accessible via a drawbridge that led to a barrel-vaulted hall. Both were dismantled by Giulio Cesare Varano who modified it for court life. Infact in 1464 it was transformed into a fortified villa. Sixty historical figures nearly life-size, now almost completely illegible, evoking the culture of chivalrous poetry, were painted in the great hall. After 1528 the palace changed many owners and was abandoned due to renovation costs.
Castello di Cly – Valle D’Aosta
La Valle D’Aosta è una regione ricca di castelli e uno dei più antichi è il Castello di Cly. È probabile che risalga al 1207 quando fu menzionato per la prima volta nelle fonti storiche. Appartiene allo stile primitivo dei castelli valdostani, costituito da un massiccio mastio centrale circondato da un’imponente cinta muraria, che racchiudeva al suo interno anche una serie di altri edifici oltre al mastio. Le mura, ancora quasi integralmente conservate, erano sormontate da una merlatura e racchiudevano un’area di circa 2800 mq. All’interno delle mura si trovano anche i resti di una chiesa romanica dedicata a San Maurizio. Il castello può essere suddiviso in due parti principali: la parte occidentale era destinata ad ospitare civili in caso di attacco; quella a sud-est ospitava le stanze del Signore e della sua corte, le stalle e un grande salone. Anche questo castello cadde in decadenza nonostante sia stato acquistato dal comune e dall’associazione “Il Manero di Cly” che organizza diverse manifestazioni culturali ed eventi storici.
Valle D’Aosta is a region rich in castles and one of its oldest is the Castle of Cly. It is likely to date back to 1207 when it was first mentioned in historical sources. It belongs to the primitive style of Valle d’Aosta castles, consisting of a massive central donjon surrounded by an imposing wall, which enclosed within it also a series of other buildings in addition to the keep. The walls, still almost entirely preserved, were surmounted by a battlements and enclosed an area of approximately 2800 square meters. The remains of a Romanesque church dedicated to San Maurizio also lie within the walls. The castle can be divided into two main parts: the western part was intended to house civilians in the event of an attack; the one to the south-east housed the rooms of the Lord and his court, the stables and a large hall. This castle also fell into decline although it was bought by the municipality and the association “Il Manero di Cly” which organizes various cultural events and historical events.
Castel Lodrone – Trentino-Alto Adige
Nella regione settentrionale del Trentino-Alto Adige sorge il castello di Lodrone, noto dal 1600 anche come Santa Barbara per ricordare la cappella di Santa Barbara situata nel castello. Fu la più antica sede della famiglia Lodron e venne menzionata per la prima volta alla fine del XII secolo quando Calapino di Lodrone, feudatario dei Conti di Appiano, vi si stabilì nel 1185. A partire dal XVI secolo fu progressivamente abbandonata quando i conti preferivano le residenze più comode costruite sulle rive dei fiumi Caffaro e Lodrone. Rappresenta una tipologia in cui i caratteri militari prevalgono su quelli residenziali. Si trattava infatti di una vera e propria roccaforte, pensata e costruita soprattutto come strumento di guerra. La difesa esterna è compatta, in molti punti spessa oltre due metri e alta circa sei metri senza aperture. La cinta muraria segue una linea spezzata strettamente collegata alla torre per fungere da castello-torre con perimetro poligonale e sperone proteso verso il monte. Un’unica porta permetteva l’accesso al cortile e un’altra conduceva alla torre. Le strutture interne sono quasi interamente crollate. Verso sud e verso est il complesso era completato da edifici, probabilmente destinati a servizi, e da una torre semicircolare. Sul lato nord c’era una torretta che fungeva da estremo meccanismo di difesa.
In the northern region of Trentino-Alto Adige stands the castle of Lodrone, also known as Santa Barbara since 1600 to recall the chapel of St. Barbara located in the castle. It was the oldest seat of the Lodron family and was mentioned for the first time at the end of the 12th century when Calapino di Lodrone, feudal lord of the Counts of Appiano, settled here in 1185. Starting from the 16th century it was gradually abandoned when the counts preferred the more comfortable residences built on the banks of the Caffaro and Lodrone rivers. It represents a typology in which military characteristics prevail over residential ones. It was in fact a real stronghold, conceived and built above all as a war instrument. The external defense is compact, in many points over two meters thick and about six meters high without openings. The wall follows a broken line closely connected to the tower in order to function as a castle-tower with a polygonal perimeter and a spur extending towards the mountain. A single door allowed access to the courtyard and another led to the tower. The internal structures have almost entirely collapsed. Towards the south and east the complex was completed by buildings, probably intended for services, and by a semicircular tower. On the north side was a turret which served as an extreme defense mechanism.
Il fenomeno della deurbanizzazione dalle città intelligenti ai villaggi intelligenti
(English follows)
Da Città intelligentia Villaggi intelligenti
In Europa si discuteva già nel 2015 di una ridistribuzione della popolazione presso le zone rurali. Il fenomeno della deurbanizzazione dei borghi accomuna tutto il Vecchio Continente. La tematica però ha assunto maggiore rilievo nel 2020 con l’incremento dello slow tourism, il turismo lento, e del turismo locale. Durante il lockdown si è parlato molto di città intelligenti, smart city, soprattutto quando si attendeva il ritorno alla vita sociale e cittadina. Il dibattito si sposta adesso in periferia. Vediamo che dopo le città, anche borghi e paesini diventano “smart” e prendono il nome di smart village, villaggi intelligenti, ossia borghi e paesini in cui sostenibilità e riqualificazione si incontrano e creano benefici su diversi livelli.
Da un lato secondo gli esperti bisogna iniziare a rendere più autonomi i paesi, dall’altro progettare una decrescita della città. Rivitalizzare le aree rurali e le comunità invece di costruire ex novo, riqualificando ciò che già è presente nel luogo.
Gruppo tematico sui Villaggi intelligenti
Un gruppo tematico (WG) ha analizzato questo argomento dei “Villaggi intelligenti” da settembre 2017 a luglio 2020. Ha esplorato idee e iniziative per rilanciare i servizi rurali attraverso l’innovazione digitale e sociale. Ha esaminato soluzioni per potenziare e rendere più sostenibili i servizi rurali, quali ad esempio la sanità, i servizi sociali, l’istruzione, l’energia, i trasporti o il commercio al dettaglio, grazie all’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e a progetti e azioni locali di tipo partecipativo.
Si è concentrato anche sulla produzione e distribuzione locale di energia alternativa, diminuzione dell’impatto ambientale nel settore alimentare (attraverso la valorizzazione della produzione locale del cibo), e mediante la diminuzione del consumo di suolo.
Ha definito una guida pratica sull’utilizzo di tutti gli strumenti strategici atti a favorire la nascita e lo sviluppo di villaggi intelligenti. Inoltre ha creato un collegamento tra le varie iniziative in corso, che dimostrano il crescente interesse che questo tema suscita a tutti i livelli.
Il primo esempio di Villaggio intelligente
Il primo villaggio intelligente nasce in un borgo toscano che conta poco più di 2500 residenti. Il borgo di Santa Fiora sul Monte Amiata, in provincia di Grosseto ha messo a punto nel 2021 un progetto per trasformarsi nel primo villaggio Intelligente d’Italia. Non solo c’e’ la banda ultralarga per una connessione efficiente e veloce, ma persino un servizio di bici elettrica. Inoltre non mancano l’idraulico e il muratore a domicilio e la possibilità per le famiglie, di assumere una delle baby sitter messa a disposizione da una cooperativa locale. Da un loft si gode della vista dell’affascinante peschiera, voluta dagli Aldobrandeschi per convogliare l’acqua del monte Amiata.
“L’esperienza del Covid-19 – spiega il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi – ci ha costretto a rivedere l’organizzazione del lavoro sperimentando su larga scala lo smart working. Alcune strutture turistiche d’Italia hanno colto questa opportunità con un’offerta su misura per il lavoratore che cerca un ambiente rilassante, al mare o in montagna. Nel caso di Santa Fiora è un intero comune che si propone come smart working village”. “Crediamo, infatti – aggiunge Balocchi – che il lavoro da remoto, non sia solo una soluzione temporanea per affrontare l’emergenza, ma possa rappresentare il futuro, almeno per certe professioni, mettendo in modo intelligente la persona nella condizione di operare al meglio per la propria azienda e al tempo stesso di essere felice, senza dimenticare che stare bene significa anche essere più produttivi. Con il bando vogliamo offrire un incentivo per stimolare questo tipo di scelta, ma ovviamente l’auspicio è che dopo un periodo di prova, per alcuni Santa Fiora diventi una scelta permanente venendo a vivere definitivamente qui con la famiglia”.
Il vantaggio dei paesi è quello di contenere una comunità in grado di cooperare più facilmente. Infatti la differenza tra villaggi intelligentie città intelligenti va al di là del potenziale sostenibile e digitale.
Ti piacerebbe vivere in un villaggio intelligente?
English version
From Smart Cities to Smart Villages In Europe there was already discussion in 2015 of a redistribution of the population in rural areas. The phenomenon of the deurbanization of the villages unites the entire Old Continent. The issue, however, took on greater importance in 2020 with the increase in slow tourism, turismo lento, and local tourism. During the lockdown there was much talk of smart cities, città intelligenti , especially when the return to social and city life was expected. The debate now moves to the suburbs. We’ve seen that after the cities, even villages have become “smart” and are called smart villages, villaggi intelligenti, where sustainability and redevelopment meet and create benefits on different levels. On the one hand, according to experts, we need to start making the villages more autonomous, on the other, planning a decrease in the city. Revitalizing rural areas and communities instead of building from scratch, therefore redeveloping what is already present in the place.
Thematic Group on Smart Villages A thematic group (WG) analyzed this “Smart Villages” topic from September 2017 to July 2020. It explored ideas and initiatives to revive rural services through digital and social innovation. It explored ways to enhance and make rural services more sustainable, such as health, social services, education, energy, transport or retail, through the use of information and technology technologies. communication (ICT) and community-based local projects and actions. It also focuses on the local production and distribution of alternative energy, reduction of the environmental impact in the food sector (through the enhancement of local food production), and through the reduction of land consumption. It has defined a practical guide on the use of all the strategic tools aimed at favoring the birth and development of smart villages. It has also created a link between the various ongoing initiatives, which demonstrate the growing interest that this topic arouses at all levels.
The first example of an intelligent village The first intelligent village was born in a Tuscan village that has just over 2500 residents. The village of Santa Fiora on Monte Amiata, in the province of Grosseto developed a project in 2021 to become the first Intelligent village in Italy. Not only is there ultra-broadband for an efficient and fast connection, but even an e-bike service. There is also no shortage of plumbers and bricklayers and the possibility for families to hire one of the babysitters made available by a local cooperative. From a loft you can enjoy the view of the fascinating fish pond, commissioned by the Aldobrandeschi to convey the water of Mount Amiata. “The experience of Covid-19 – explains the mayor of Santa Fiora, Federico Balocchi – forced us to review the organization of work by experimenting with smart working on a large scale. Some tourist facilities in Italy have seized this opportunity with a tailor-made offer for the worker looking for a relaxing environment, by the sea or in the mountains. In the case of Santa Fiora it is an entire municipality that proposes itself as a smart working village “. “We believe, in fact – adds Balocchi – that remote work is not only a temporary solution to deal with the emergency, but can represent the future, at least for certain professions, intelligently putting the person in the condition to work at their best for your company and at the same time being happy, without forgetting that feeling good also means being more productive. With the announcement we want to offer an incentive to stimulate this type of choice, but obviously the hope is that after a trial period, for some Santa Fiora will become a permanent choice by coming to live here permanently with the family “. The advantage of the villages is that they contain a community that is able to cooperate more easily, in fact the difference between smart village and smart city goes beyond the sustainable and digital potential.