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60 verbi italiani per viaggiare  #1

60 Italian verbs for travel #1

Questi 60 verbi sono fondamentali per viaggiare. Sono strumenti utili per comunicare bene.

Ecco in questo video i primi 3o verbi della lista dei 60 verbi italiani per viaggiare in Italia. Ascolta e ripeti i verbi e le frasi molte volte ad alta voce.

Scarica il PDF per avere la lista sempre con te mentre studi e viaggi.


Dieci verbi per l’estate

Ten verbs for the Summer

(Italian / English PDF below)

Ascolta le parole e le frasi nel video:

#1 Dissetarsi

  • Bevo una buona limonata per dissetarmi.
  • Ci siamo dissetati con l’acqua della fontanella.

#2 Nuotare

  • Ogni mattina nuoto tra le onde del mare.
  • Abbiamo nuotato nel lago per rinfrescarci.

#3 Andare in ferie/ in vacanza

  • Dove andrete in ferie quest’anno?
  • In agosto vado in vacanza in montagna.

#4 Tuffarsi

  • Mi sono tuffata in acqua dalla scogliera.
  • Dai, tuffatevi anche voi!

#5 Rinfrescarsi

  • Mi rinfrescherò con una doccia fredda.
  • Si è rinfrescata mangiando un gelato.

#6 Abbronzarsi/ Prendere il sole

  • Se prendi il sole sarai meno bianca.
  • Ti sei abbronzata tantissimo sulla spiaggia.

#7 Andare in barca

  • Se il mare sarà calmo, andremo in barca.
  • Mi piace andare in barca per rilassarmi.

#8 Fare il bagno

  • Che caldo, facciamo il bagno!
  • Prima di cena faranno il bagno.

#9 Fare una gita

  • Nel fine settimana faremo una gita.
  • Hanno fatto una gita lungo la costa.

#10 Viaggiare

  • A volte viaggio in luoghi remoti.
  • Anni fa viaggiavamo spesso in Europa.

10 proverbi italiani di luglio

Ten Italian proverbs for July


(English follows)

Sapevate che gli antichi Romani hanno dedicato il mese di luglio a Giove per l’abbondanza di frutta, verdura e cibo?

E inoltre il nome luglio, “Iulius” in latino, deriva da Giulio Cesare essendo nato intorno alla metà del mese di luglio dell’anno 101 a.C. Prima di essere dedicato al primo imperatore romano da Marco Antonio, questo bel mese estivo si chiamava “Quintilis”, poiché era il quinto mese dell’anno nel calendario di Romolo.

Non c’è da stupirsi che luglio abbia tanti detti e proverbi sopratutto legati all’agricoltura e alla saggezza dei nostri antenati. Vediamone insieme dieci. Nel video ho incluso brevi clip di undici magnifiche località italiane.

Guarda il video:

Quando luglio è molto caldo, bevi molto e tienti saldo.

significato: Fa caldissimo a luglio sia di notte che di giorno, quindi idratarsi e stare al fresco e indispensabile!

Quando piove a luglio, ti viene il batticuore.

significato: Le piogge esaltano i profumi e la natura tutta attorno risvegliando i nostri sensi e i nostri cuori.

Se luglio gran calura, a gennaio gran freddura. 

significato: Se fa molto caldo a luglio si prevede un gennaio molto freddo.

Il mattino scuro di luglio non significa brutta giornata. 

significato: Anche se la giornata inizia nuvolosa è molto probabile che il sole spunterà.

Luglio con sacco e staio – porta i chicchi nel granaio.

significato: Nel mese della mietitura il sacco si riempie di chicchi di grano.

Di luglio il temporale, dura poco e non fa male.

significato: A luglio i temporali vanno e vengono senza danni.

Non far tempeste, Luglio mio, sennò il mio vino addio.

significato: Le tempeste non fanno bene al raccolto che non riempiono le ceste d’uva.

Chi vuole un buon rapuglio, lo semini in luglio.

significato: Chi vuole ottenere un’ottima coltivazione di rape è bene che faccia la semina in luglio.

Con luglio soleggiato il vino è assicurato.

significato: Un cielo soleggiato fa crescere l’uva in abbondanza.

Luglio poltrone, porta la zucca col melone.

significato: L’essenza del mese di luglio è racchiusa in questo proverbio, perché è un mese generoso di frutta e finalmente di meritato riposo.


English version

Did you know that the ancient Romans dedicated the month of July to Jupiter for its abundance of fruit, vegetables and food?

And furthermore the name July, “Iulius” in Latin, derives from Julius Caesar having been born around the middle of July in the year 101 BC. Before being dedicated to the first Roman emperor by Mark Antony, this beautiful summer month was called “Quintilis”, since it was the fifth (quinto) month of the year in Romulus’ calendar.

It is no wonder that July has so many sayings and proverbs especially related to agriculture and the wisdom of our ancestors. In the video I included short clips of eleven magnificent Italian locations.

Quando luglio è molto caldo, bevi molto e tienti saldo.
– When July is very hot, drink a lot and hold your ground.
meaning: It’s very hot in July both at night and during the day, so hydrating and staying cool is essential!

Quando piove a luglio, ti viene il batticuore.
– Rain in July makes your heart beat.
meaning: The rains enhance the scents and nature all around, awakening our senses and our hearts.

Se Luglio gran calura, a Gennaio gran freddura. 
– If July is very hot, January is very cold.
meaning: If it is very hot in July, a very cold January is expected.

Il mattino scuro di luglio non significa brutta giornata. 
– The dark morning of July does not imply a bad day.
meaning: Even if the day starts cloudy it is very likely that the sun will come out.

Luglio con sacco e staio – porta i chicchi nel granaio.
– July with sack and bushel – take the grains to the barn.
meaning:In the month of harvest the sack is filled with wheat grains.

Di luglio il temporale, dura poco e non fa male.
– The storm in July is short time and causes no damage.
meaning: In July, storms come and go without damage.

Non far tempeste, Luglio mio, sennò il mio vino addio.
– Don’t make storms, my July, otherwise to my wine I’ll say goodbye.
meaning: Storms are not good for the harvest as they do not fill the baskets with grapes.

Chi vuole un buon rapuglio, lo semini in luglio.
– Those who want a good turnip crop should sow it in July.
meaning: Those who want to obtain an excellent cultivation of turnips should sow in July.

Con luglio soleggiato il vino è assicurato.
– With sunny July, wine is guaranteed;
meaning: A sunny sky makes grapes grow in abundance.

Luglio poltrone, porta la zucca col melone.
– Lazy July, brings pumpkins and melons.
meaning: The essence of the month of July is contained in this proverb, because it is a generous month of fruit and finally of well-deserved rest

6 significati del verbo trovare

6 meanings of the verb trovare – to find

Nel video spiego 6 significati del verbo trovare/
In the video I explain 6 meanings of the verb to find

1) Trovare qualcosa o qualcuno che cerchi;
– to find something or someone you are looking for;

Esempi:
1. Per fortuna hai trovato le mie chiavi!
Luckily you found my keys!

2. Sono certa che troveremo il gatto sotto al divano.
I’m sure we’ll find the cat under the sofa.

3. Ecco, ti ho trovato finalmente!
Well, I’ve finally found you!

2) Trovare qualcosa o qualcuno per caso;
– to find/come across someone or something by chance;

Esempi:
1. Trovava sempre dei quadrifogli ovunque.
She always used to find four-leaf clovers everywhere.

2. Abbiamo trovato dei pomodori a buon prezzo.
We found some tomatoes at a good price.

3. Ho trovato una vecchia foto nel quaderno.
I found an old photo in the notebook.

3) Trovarsi con qualcuno;
– to meet up with someone;

Esempi:

1. Ci troveremo davanti al cinema alle 20.
We will meet in front of the cinema at 8pm.

2. Si sono trovati al bar per prendere un caffè.
They met at the bar to have a coffee.

3. Troviamoci dopo per chiacchierare!
Let’s meet up later to chat!

4) Trovare qualcuno/qualcosa bello, interessente, antipatico, ecc.
– to find someone/something beautiful, interesting, unpleasant, etc.

Esempi:
1. Trovi utile questo libro di grammatica?
Do you find this grammar book useful?

2. Ho trovato gli spaghetti troppo piccanti.
I found the spaghetti too spicy.

3. Troviamo la tua idea geniale!
We find your idea brilliant!

5) Andare/venire a trovare qualcuno;
– to visit with someone;

Esempi:
1. Ti verremo a trovare tra qualche giorno.
We will visit you in a few days.

2. Ieri sono andata a trovare una vecchia amica.
Yesterday I went to visit an old friend.

3. Venivano sempre a trovare i nonni il sabato.
They always came to visit their grandparents on Saturdays.

6) trovarsi, essere situato;
– to be located, situated;

Esempi:
1. La nostra casa si trova davanti alla piazza.
Our house is located in front of the square.

2. Dove si trovano i parcheggi per le bici?
Where are the bike parks located?

3. Il nuovo teatro si troverà vicino al centro.
The new theater will be located near the center.

Per ricordare meglio questi 6 significati esercitati a scrivere delle frasi e condividile nei commenti di questo blog cosi te le valuto!

Inoltre, iscrivendoti all’Accademia dei Verbi avrai l’opportunita’ di perfezionarti ancora di più.

To better remember these 6 meanings, practice writing sentences and share them in the comments of this blog so I can evaluate them for you!

Furthermore, by enrolling in the Accademia dei Verbi you will have the opportunity to improve yourself even further.


Il fornaio celiaco del Rinascimento | Un racconto italiano

The celiac baker of the Renaissance| An Italian short story

(English follows)

Nell’incantevole città di Firenze, nell’italia del XVI secolo, viveva un talentuoso fornaio di nome Lapo. Era rinomato per il suo delizioso pane, le paste e tutti i suoi prodotti da forno che riempivano l’aria di aromi invitanti. Da ragazzo, Lapo aveva sempre amato cucinare insieme al padre, proprietario di un piccolo forno nel cuore di Firenze, e crescendo si appassionò sempre più all’arte della panificazione, sperimentando nuove ricette e tecniche.

Ma i fiorentini non sapevano che Lapo soffriva di una misteriosa malattia nota come celiachia. A quei tempi la conoscenza del glutine e dei suoi effetti sull’organismo era limitata e la condizione di Lapo veniva spesso sottovalutata dai suoi colleghi fornai. Il ventre gli faceva male e si gonfiava dopo aver consumato anche la più piccola quantità di grano, orzo o segale.

I sintomi della malattia tra cui febbri ed emicranie erano debilitanti, comunque nonostante le sue difficoltà, Lapo rifiutò di rinunciare alla sua passione per la panificazione. Sperimentò farine alternative, come il riso e la farina di granoturco, il miglio e la farina di ceci, tuttavia non avevano la stessa consistenza né il sapore del grano. I suoi genitori erano preoccupati per la sua salute e lo spingevano ad abbandonare il suo sogno di diventare fornaio. Malgrado ciò Lapo era determinato a seguire il suo sogno di diventare il miglior fornaio di Firenze.

Un giorno, mentre si cimentava con farine varie, Lapo scoprì che la farina di avena e la farina di grano saraceno non solo erano prive di glutine ma producevano anche un’ottima consistenza ed erano gustose.

Dopo mesi di tentativi ed errori, Lapo finalmente perfezionò le sue ricette utilizzando una combinazione di farine senza glutine. I suoi prodotti da forno erano deliziosi e sicuri da consumare. La notizia delle sue creazioni senza glutine si diffuse rapidamente in tutta Firenze e presto la gente si accalcò nel suo forno per assaggiare le sue prelibatezze.

I suoi pani, fragranti di erbe aromatiche, e decorati con motivi intricati, erano diversi da qualsiasi cosa mai assaggiata prima. L’inebriante profumo dei biscotti appena sfornati attirava anche i palati più esigenti.

Iniziò a fornire pane e maccheroni senza glutine a trattorie e conventi, contentando il crescente numero di persone con restrizioni dietetiche. I cittadini si meravigliarono del fatto che le creazioni di Lapo fossero non solo deliziose bensì soprattutto nutrienti per coloro che prima non avevano potuto godere di tali delizie. Infatti il grano saraceno e l’avena godevano di un eccellente profilo nutrizionale 

Lapo si guadagnò la lode e l’ammirazione dello stesso Duca di Firenze che si accorse della sua ingegnosità e lo invitò a diventare il fornaio ufficiale della corte. Lapo era talmente grato dell’opportunità che lavorava instancabilmente per creare piatti senza glutine squisiti e unici per la corte reale. Le sue paste, tra cui i maccheroni e i vermicelli, venivano condite con uvette e il pane preparato con erbe odorifere e olive.

Siccome Lapo aveva un cuore grande, regalava ai poveri il pane che costituiva la base della loro dieta, e lo mangiavano semplicemente senza condimenti. Potevano contare sulla generosità di Lapo per avere pane ai loro funerali e ai loro matrimoni.

Con il passare degli anni il forno di Lapo divenne sinonimo di eccellenza e innovazione. Le sue creazioni erano ricercate da persone provenienti da tutta Italia, e la sua fama di maestro fornaio si diffuse in lungo e in largo persino in Europa. Nonostante le sfide che dovette affrontare a causa della celiachia, la passione di Lapo per la panificazione lo portò a creare qualcosa di veramente speciale, un’eredità che sarebbe stata ricordata dalle future generazioni di fornai che avrebbero seguito le sue orme.

E così questa storia serve a ricordarci che anche di fronte alle avversità, la determinazione e la creatività possono portare a risultati notevoli. Per Lapo, il fornaio celiaco del Rinascimento, la passione per la panificazione era diventata non solo una vocazione ma un modo per fare la differenza nella vita degli altri.

Racconto di Mirella Colalillo


Leggi il seguente articolo e scarica il PDF con il vocabolario dei cibi senza glutine:

Read the article above and download the PDF with the vocabulary of gluten-free foods

English version

In the enchanting city of Florence in 16th century Italy, there lived a talented baker named Lapo. He was renowned for his delicious breads, pastries and all his baked goods which filled the air with inviting aromas. As a boy, Lapo had always loved cooking together with his father, owner of a small bakery in the heart of Florence, and as he grew up he became increasingly passionate about the art of baking, experimenting with new recipes and techniques.

But the Florentines did not know that Lapo suffered from a mysterious disease known as celiac disease. At that time, knowledge of gluten and its effects on the body was limited and Lapo’s condition was often underestimated by his fellow bakers. His belly ached and bloated after consuming even the smallest amount of wheat, barley or rye.

The symptoms of the disease including fevers and migraines were debilitating, nonetheless despite his difficulties, Lapo refused to give up his passion for baking. He experimented with alternative flours, such as rice and corn flour, millet and chickpea flour, however they did not have the same consistency or flavor as wheat. His parents were worried about his health and urged him to abandon his dream of becoming a baker. Regardless of this Lapo was determined to follow his dream of becoming the best baker in Florence.

One day, while experimenting with various flours, Lapo discovered that oat flour and buckwheat flour were not only gluten-free but also produced an excellent texture and were tasty. After months of trial and error, Lapo finally perfected his recipes using a combination of gluten-free flours. His baked goods were delicious and safe to consume. News of his gluten-free creations quickly spread throughout Florence and soon people were flocking to his bakery to sample his delicacies.

His breads, fragrant with aromatic herbs, and decorated with intricate patterns, were unlike anything anyone had ever tasted before. The heady scent of freshly baked biscuits attracted even the most demanding palates.

He began supplying gluten-free bread and macaroni to trattorias and convents, catering to the growing number of people with dietary restrictions. The citizens were amazed at the fact that Lapo’s creations were not only delicious but above all nutritious for those who had not previously been able to enjoy such delights. In fact, buckwheat flour and oat flour provided an excellent nutritional profile

Lapo earned the praise and admiration of the Duke of Florence himself who noticed his ingenuity and invited him to become the official baker of the court. Lapo was so grateful for the opportunity that he worked tirelessly to create exquisite and unique gluten-free dishes for the royal court. His pastas including macaroni and vermicelli were seasoned with raisins and his breads prepared with odoriferous bulbs and olives.

Since Lapo had a big heart, he gave bread to the poor which was the basis of their diet, and they ate it simply without condiments. They could count on Lapo’s generosity to provide bread for their funerals and weddings.

Over the years, Lapo’s bakery became synonymous with excellence and innovation. His creations were sought after by people from all over Italy, and his fame as a master baker spread far and wide even into Europe. Despite the challenges he faced due to celiac disease, Lapo’s passion for bread making led him to create something truly special, a legacy that would be remembered by future generations of bakers who would follow in his footsteps.

And so this story serves to remind us that even in the face of adversity, determination and creativity can lead to remarkable results. For Lapo, the celiac baker of the Renaissance, the passion for baking had become not only a vocation but a way to make a difference in the lives of others.

Story by Mirella Colalillo


Il Discorso diretto e discorso indiretto in italiano

Direct speech and indirect speech in Italian

(English follows)

Come funzionano il discorso diretto e il discorso indiretto?

Per esprimere quello che viene detto da qualcuno si usano due modi differenti: il discorso diretto (frasi dette) e il discorso indiretto (frasi riportate)

1) Maria: “Vai a casa!”discorso diretto
2) Maria ha detto di andare a casa.discorso indiretto

Nell’esempio qui sopra abbiamo due frasi diverse:

Nella prima frase vengono scritte esattamente le parole pronunciate da Maria; Maria dice a qualcuno di andare a casa.

Mentre nel secondo caso un narratore riporta la frase di Maria.

DISCORSO DIRETTO

Nel discorso diretto si trascrivono le stesse parole pronunciate dai soggetti all’interno di segni grafici distintivi (< > ” “ ).
Il discorso diretto può essere introdotto dai due punti (  :  ).

IL DISCORSO INDIRETTO

Nel discorso indiretto si racconta ciò che è stato detto, introdotto di norma con “che“, “a“, “di“, “se“.

DA DIRETTO A INDIRETTO

Un discorso diretto può trasformarsi in un discorso indiretto (e viceversa), ma per avere una frase comprensibile e grammaticalmente corretta si devono cambiare i segni di punteggiatura, i pronomi, i tempi e i modi verbali e gli eventuali aggettivi.

RegolaDiscorso direttoDiscorso indiretto
presente -> imperfettoLucia ha detto: “vado a Milano”.Lucia ha detto che andava a Milano.
passato prossimo -> trapassato prossimoLucia ha detto: “sono andata a Milano”.Lucia ha detto che era andata a Milano.
futuro -> condizionale passatoLucia ha detto: “andrò a Milano”.Lucia ha detto che sarebbe andata a Milano.
condizionale presente -> condizionale passatoLucia ha detto: “andrei a Milano”.Lucia ha detto che sarebbe andata a Milano.
imperfetto -> imperfettoLucia ha detto: “andavo a Milano”.Lucia ha detto che andava a Milano.
imperativo -> infinitoLucia ha detto: “andiamo Milano”.Lucia ha detto di andare a Milano.

Prova ad esercitarti: scrivi nei commenti sotto una frase in discorso diretto e trasformala in discorso indiretto.


Scarica qui il programma dei primi 4 moduli dell’Accademia dei Verbi.

Fai alcune lezioni gratuite.


English version

How do direct speech and indirect speech work?

Two different ways are used to express what someone says: direct speech (spoken sentences) and indirect speech (reported sentences).

1) Maria: “Vai a casa!”direct speech
– Maria: ” Go home!”
2) Maria ha detto di andare a casa.indirect speech
– Maria said to go home.

In the example above we have two different sentences:

In the first sentence the exact words spoken by Mary are written; Maria tells someone to go home.

While in the second case a narrator reports Maria’s sentence.

DIRECT SPEECH

In direct speech, the same words pronounced by the characters are transcribed within distinctive graphic signs (< > ,  ” ” ,  – ).
Direct speech can be introduced by colons (  :  )

INDIRECT SPEECH

In indirect speech we tell what has been said, usually introduced with “che“, “a“, “di“, “se“. (“that”, “to”, “of”, “if”)

FROM DIRECT TO INDIRECT

Direct speech can transform into indirect speech (and vice versa), but for the sentence to be understandable and grammatically correct, the punctuation marks, pronouns, tenses and verbal forms and any adjectives must be changed.

RegolaDiscorso direttoDiscorso indiretto
presente -> imperfettoLucia ha detto: “vado a Milano”.Lucia ha detto che andava a Milano.
passato prossimo -> trapassato prossimoLucia ha detto: “sono andata a Milano”.Lucia ha detto che era andata a Milano.
futuro -> condizionale passatoLucia ha detto: “andrò a Milano”.Lucia ha detto che sarebbe andata a Milano.
condizionale presente -> condizionale passatoLucia ha detto: “andrei a Milano”.Lucia ha detto che sarebbe andata a Milano.
imperfetto -> imperfettoLucia ha detto: “andavo a Milano”.Lucia ha detto che andava a Milano.
imperativo -> infinitoLucia ha detto: “andiamoa Milano”.Lucia ha detto di andare a Milano.

Try to practice: write a sentence in direct speech in the comments below and transform it into indirect speech.


I verbi fraseologici: venire/andare a prendere

The phrasal verbs: venire/andare a prendere

(English follows)

Ascolta la lezione (listen to the lesson):

Studiando l’italiano hai mai incontrato dei verbi seguiti da una preposizione e poi da un altro verbo all’inifinito o al gerundio? Sono dei verbi fraseologici e a volte ti fanno grattare il capo se non sai come usarli! Vediamo in particolare come si usano i verbi fraseologici venire a prendere e  andare a prendere.

I verbi venire a prendere e andare a prendere sono chiamati verbi fraseologici. Sono usati davanti a un altro verbo all’infinito o al gerundio e sono spesso accompagnati da una preposizione.

I verbi fraseologici esprimono una particolare azione, per esempio:
cominciare a +infinito – (inizio dell’azione)
finire di + infinito – (fine dell’azione)
continuare a +infinito – (proseguimento dell’azione)
stare per + gerundio – (progressività dell’azione)

I verbi venire a + prendere e andare a + prendere indicano il movimento di un’azione.

Vediamo alcune frasi:

Venire a prendere – to come get, pick up

1. Vengo a prendere la mia bici domani quando sarà pronta.

2. Stasera i miei amici vengono a prendere dell’uva del mio orto.

3. Sono venuti a prenderci alla fermata dell’autobus.

4. Ti veniamo a prendere all’aeroporto.

Andare a prendere – to go get, pick up

1. Siete andati a prendere un caffè al bar?

2. Ogni giorno va a prendere la figlia all’uscita dalla scuola.

3. Sono andati a prendere le chiavi dell’appartamento.

4. Domani andremo a prendere del vino in cantina.

Consiglio

Quando hai dei dubbi, per non sbagliare, consulta sempre il dizionario!

Continua a esercitarti nell’Accademia dei Verbi.
Troverai tanti esercizi efficaci che ti aiuteranno a coniugare tutti i tempi verbali e a pronunciarli bene:


English version

While studying Italian, have you ever encountered verbs followed by a preposition and then by another verb in the infinitive or gerund? They are phrasal verbs and sometimes they make you scratch your head if you don’t know how to use them! Let’s see in particular how to use the phrasal verbs venire a prendere and andare a prendere.

The verbs venire a prendere and andare a prendere are called phrasal verbs. They are used before another verb in the infinitive or gerund and are often accompanied by a preposition.

Phrasal verbs express a particular action, for example:
cominciare a +infinito – (start of an action)
finire di + infinito – (end of an action)
continuare a +infinito – (continuation of an action)
stare per + gerundio – (progression an action)

The verbs venire a + prendere e andare a + prendere indicate the movement of an action.

Let’s have a look at some sentences:

Venire a prendere – to come get, pick up

1. Vengo a prendere la mia bici domani quando sarà pronta.
I’ll come get my bike tomorrow when it’s ready.

2. Stasera i miei amici vengono a prendere dell’uva del mio orto.
Tonight my friends are coming to get some grapes from my garden.

3. Sono venuti a prenderci alla fermata dell’autobus.
They came to pick us up at the bus stop.

4. Ti veniamo a prendere all’aeroporto.
We will pick you up at the airport.

Andare a prendere – to go get, pick up

1. Siete andati a prendere un caffe al bar?
Have you gone to and get a coffee at the bar?

2. Ogni giorno va a prendere la figlia all’uscita dalla scuola .
Every day he goes to pick up his daughter from school.

3. Sono andati a prendere le chiavi dell’appartamento.
They went to get the keys to the apartment.

4. Domani andremo a prendere del vino in cantina.
Tomorrow we will go to the cellar to get some wine.

Suggestion:

When in doubt, to avoid making mistakes, always consult the dictionary!

Continua a esercitarti (continue to practice) in the Accademia dei Verbi.
You will find many effective exercises that will help you conjugate all the verb tenses and pronounce them well:

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