La doppia negazione si usa quando non è seguito dal verbo + niente/ più/ mai Esempi :
Non voglio più tornare in quel ristorante. Non ho comprato niente in al negozio. Non mangiamo più la pasta. Non vengono mai a trovarvi?
The double negative is used when non is followed by the verb + niente/ più/ mai Examples:
Non voglio più tornare in quel ristornate. / I don’t want to go back to that restaurant anymore. Non ho comprato niente al negozio. / I didn’t buy anything at the store. Non mangiamo più la pasta. /We don’t eat pasta anymore. Non vengono mai a trovarvi? / Don’t they ever come to see you?
Se sono messi dopo il verbo, anche gli avverbi NEANCHE, NEMMENO, NEPPURE, hanno bisogno della negazione NON. Se invece sono posti prima del verbo la doppia negazione non si usa. Esempi:
Nemmeno Maria è venuta al cinema = Non è venuta al cinema nemmeno Maria. Neppure ieri ho lavorato = Non ho lavorato neppure ieri. Neppure i nostri amici sono stati in Italia = Non sono stati in Italia neppure i nostri amici Neanche lei verrà con noi = Non verrà con noi neanche lei. Neanche la libreria vendeva quel libro = La libreria non vendeva neanche quel libro.
If they are placed after the verb, the adverbs NEANCHE, NEMMENO, NEPPURE, also require NOT. If instead they are placed before the verb the double negation is not used. Examples:
Nemmeno Maria è venuta al cinema = Non è venuta al cinema nemmeno Maria. / Not even Maria came to the cinema. Neppure ieri ho lavorato = Non ho lavorato neppure ieri. / I didn’t work yesterday either. Neppure i nostri amici sono stati in Italia = Non sono stati in Italia neppure i nostri amici. / Not even our friends have been to Italy. Neanche lei verrà con noi = Non verrà con noi neanche lei. / Not even she will come with us. Neanche la libreria vendeva quel libro = La libreria non vendeva neanche quel libro. / Not even the bookstore sold that book.
Nell’italiano parlato l’avverbio di negazione “non” può essere sostituito o rafforzato dall’avverbio MICA, nel significato di “per nulla, affatto”. Usato in funzione rafforzativa, “mica” va sempre dopo il verbo. Esempi: Questo è riso biologico, mica di bassa qualità. Non ho mica letto il tuo messaggio!
In spoken Italian the adverb of negation “not/non” can be replaced or strengthened by the adverb MICA, meaning “not at all/not even”. Used as a strengthening function, “mica” is always placed after the verb. In English it may sound redundant. Examples:
Questo è riso biologico, mica di bassa qualità. /This is organic rice, not at all of low quality. Non ho mica letto il tuo messaggio! I have not at all read your message!
Per esercitarti, prova a fare delle frasi nei commenti e fai il quiz. / To practice try making some sentences in the comments and do the quiz.
How to use the double negative and mica
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5 Italian books to read that I recommend to immerse yourself in the Italian literature of the highest level. These authors represent contemporary Italy that escapes the naked eye.
5 libri italiani da leggere che vi consiglio per immergervi nella letteratura italiana del più alto livello. Questi autori e queste autrici rappresentano l’Italia contemporanea che sfugge all’occhio nudo.
5 Italian books to read that I recommend to immerse yourself in the Italian literature of the highest level. These authors represent contemporary Italy that escapes the naked eye.
Sono 5 tra i libri italiani che ho letto nel corso del 2018. They’re among 5 of the Italian books that I read in 2018.
1. ”LA MADRE” di Grazia Deledda
Il libro più bello che abbia letto non solo nel 2018, ma in tutta la mia vita! Sentirai i profumi e vedrai i colori della Sardegna. La poesia nelle descrizioni dei paesaggi sardi ti penetrano nel profondo. Lo spessore psicologico dei personaggi ti attanaglia fino all’ultima pagina. Lo struggimento di una madre che deve fare la “cosa giusta”: amare la sua fede più di suo figlio?
The most beautiful book I’ve read not only in 2018, but in all my life! You will perceive the scents and see the colors of Sardinia. The poetry in the descriptions of the Sardinian landscapes penetrate you profoundly. The psychological depth of the characters grab you till the last page. The yearning of a mother who has to do the “right thing”: to love her faith more than her son?
Una storia vagamente fiabesca ma dai risvolti drammatici di Suor Filomena, una giovane ragazza siciliana, la cui storia viene scoperta da una scrittrice. Il confronto tra le loro vite ed le epoche diverse è inevitabile. Il passato e la nostalgia, si alternano alla speranza del futuro.
A story vaguely fantastic but with dramatic implications of Sister Filomena, a young Sicilian girl, whose story is discovered by a writer. The comparison between their lives and different ages is inevitable. The past and the nostalgia, alternate with the hope of the future.
Questo gioiellino letterario è un breve saggio che ci fa riflettere sui momenti belli della nostra vita. Come si fa a scegliere l’ora più bella? Può darsi che ancora debba arrivare l’ora più bella in assoluto?
This literary gem is a short essay that makes us reflect on the beautiful moments of our lives. How do you choose the most beautiful moment? Is the most beautiful moment still to come?
Una storia che mette a confronto “due partite”, due generazioni di donne. Mamme e figlie, ambizioni e paure, che s’intrecciano tra contrasti e somiglianze. Come rompere lo schema delle carte se non si sconfiggono le paure? Secondo me, bisogna farsi delle domande nuove che porteranno a delle soluzioni nuove, altrimenti si cade negli stessi tranelli senza via d’uscita.
A story that compares “two card games”, two generations of women. Mothers and daughters, ambitions and fears, which are intertwined between contrasts and similarities. How to break the card scheme, if you don’t overcome the fears? In my opinion, we must ask ourselves new questions that will lead to new solutions, otherwise we will fall into the same pitfalls with no way out.
Mario Tozzi è un mio super eroe! Lo scienziato, geologo etico che dice quello che i giornali e le autorità non vi diranno mai. Dai terremoti, al cambiamento climatico, ecc. In questo libro mette a nostra disposizione le sue consoscenze geologiche e geografiche che riguardano il territorio italiano per farci conoscere luoghi inesplorati e, grazie al cielo, ancora intatti.
Mario Tozzi is one of my super heros! The ethical scientist, and geologist who says what the newspapers and authorities will never tell you. From earthquakes, to climate change, etc. In this book he puts at our disposal his geological and geographical knowledge concerning the Italian territory to make us learn about unexplored places and, thank heavens, still intact.
(Quest’articolo contiene link di affiliati che, se usati, supportano il costo del mio sito./ This article contains affiliate links that support the cost of my website, if you use them.)
Mi sento molto fortunata ad essere viva nell’era digitale. Adoro l’internet e i dispositivi sempre più all’avanguardia che ci permettono di connetterci con persone di tutto il mondo, sia per lavoro, che per beneficenza o per sentirci più vicini ai nostri cari che vivono dall’altra parte dell’oceano.
E non dimentichiamo che possiamo imparare qualsiasi cosa online, anche l’italiano!! Per una persona come me che ama imparare, sono grata per i tempi in cui viviamo. Può sembrare che il mondo si stia oscurando e che tutto non sia “bellissimo”, ma penso che sia perché l’internet espone tutto ciò che una volta ignoravamo.
Grazie all’internet più persone possono ottenere un’istruzione e sfuggire alla povertà e lavorare in modo remoto da qualsiasi parte del mondo.
Senza l’internet non sarei in grado di condividere il mio amore per l’Italia con te! Ci rende tutti più italiani!
È anche bene sconnettersi ogni tanto per trovare un po’ di pace e tranquillità come ai vecchi tempi, quando i telefoni cellulari e l’internet non esistevano. A volte mi chiedo come siano riusciti i tre Re Magi senza wifi!
Buon Natale!
Mirella xoxo
I feel very lucky to be alive in the digital age. I love the internet and the ever-advancing devices that allow us to connect with people around the world, either for work, for charity or to feel closer to loved ones who live across the ocean.
And let’s not forget that we can learn anything online, even Italian!! For an avid learner like myself, I’m grateful for the times we live in.
It may seem that the world is getting darker and that everything is not “bellissimo”, but I think it’s because the internet exposes everything that we once ignored.
Thanks to the internet, more people can get an education and escape poverty and work remotely from anywhere in the world.
Without the internet, I would not be able to share my love for Italy with you! It makes us all more Italian!
It’s also good to disconnect every now and then for some peace and quiet like in the old days when cell phones and the internet did not exist. I sometimes wonder how the three Wise Men managed without wifi!
As everyone knows food is sacrosanto in Italy! Sharing and enjoying meals in company of family and friends is central to Italian culture. In fact, we even have a popular proverb that says: “chi mangia da solo si strozza” (if you eat alone, you’ll choke).
– “Buon appetito!” – “Grazie, vuoi favorire?”
As everyone knows food is sacrosanto in Italy! Sharing and enjoying meals in the company of family and friends is central to Italian culture. In fact, we even have a popular proverb that says: “chi mangia da solo si strozza” (if you eat alone, you’ll choke).
The verb favorire, v. tr. [der. di favore] (io favorisco, tu favorisci, ecc.). to favor/to accommodate/to encourage, has many uses in the Italian language.
When it’s used at the dinner table, “Vuoi favorire?”, “Vuole favorire?” (formal), “Volete favorire?”, it’s an invitation while eating or about to start eating, to accept your food, and to eat together.
The answer that follows is “sì, grazie, tanto per favorire. (o tanto per gradire).” The translation may sound something like “Yes, thank you, I favor your kind offer.”
In English you would say, “Would you like to join me?”, although it’s not quite the same thing. Favorire demonstrates one’s favor to a person, granting her/him help and protection. It could originate from a recent past of famine and poverty in which Italians supported each other with food, and shelter.
The generosity implicit of this word has not become obsolete. I think it’s ingrained in our DNA.
A student of mine pointed out the other day that it would be funny in North America, if everybody at a food court in a mall went around with their food asking “Vuoi favorire?”
Yes, maybe she’s right! Nevertheless, my aunt always asks “Volete favorire?” laying a tablecloth on the deck during long ferry rides to Sardinia.
Written by Janine C. Funk / Scritto da Janine C. Funk
Article edited by Mirella. For simplicity we used passato prossimo instead of passato remoto
The History of Italian Culture / La Storia della Cultura Italiana
Part 1: The Etruscans / Capitolo I: Gli Etruschi
When you think of Italy, you probably think of Rome, the ancient heart of the Classical world and the center of one of history’s most esteemed empires. With 7.3 million international visitors in 2017, the city remains a top tourist destination and cultural landmark. But before the Colosseum and the Forum, before the Pantheon and the Arch of Constantine, when Rome was just a small collection of pastoral settlements whose names have been long lost to history, Italy belonged to the Etruscans.
Quando pensi all’Italia, pensi probabilmente a Roma, il cuore antico del mondo Classico ed il centro di uno degli imperi più stimati della storia. Con 7,3 milioni di turisti internazionali nel 2017, la città rimane una destinazione superlativa e una pietra miliare della cultura. Però, prima del Colosseo e del Foro, prima del Pantheon e del Arco di Constantino, quando Roma era solo un piccolo gruppo di cittadine pastorali i cui nomi si perdono nella storia, l’Italia ha appartenuto agli Etruschi.
The Etruscans were a group of indigenous peoples that inhabited the area of central Italy between the Arno river, which passes through Florence and Pisa, and the Tiber river, which flows through Rome, from at least the eleventh to the first century B.C.E.. Their political and cultural influence, however, reached far beyond the borders of Etruria – today, accounting for parts of Tuscany, Lazio and Umbria – across both space and time. Due to their significant impact on the development of modern Italian culture, including the adoption and adaptation of the Greek alphabet, mythology and art, the Etruscans are considered to be “… the most important of the indigenous peoples of pre-Roman Italy…”
Gli etruschi erano un gruppo di persone indigene che abitavano l’area dell’Italia centrale tra il fiume Arno, che attraversa Firenze e Pisa, e il fiume Tevere, che attraversa Roma, almeno dall’undicesimo secolo al primo secolo a.C. Però, l’influenza politica e culturale degli Etruschi si estendeva lontana oltre i confini di Etruria – oggi, include parte della Toscana, del Lazio e dell’Umbria – attraversando spazio e tempo. A causa del loro significativo impatto sull’evoluzione della cultura Italiana moderna, compresa l’adozione e la modificazione dell’alfabeto, della mitologia e dell’arte dei greci, gli etruschi sono considerati “…la più importante popolazione indigena dell’Italia prima dei romani…”
The Etruscans are particularly famous for their artistic achievements. Beginning in the late eighth century B.C.E., Etruscan art was heavily influenced by their Aegean and Levantine trading partners, which introduced new materials, techniques, and iconography such as “…the human figure, real and fantastic beasts (especially the lion), and vegetal and geometric motifs…” It is during this era, referred to as the Orientalizing period (late 8th – early 6th centuries B.C.E.), that the art forms for which the Etruscans are most celebrated – bronze work, pottery, sculpture, and wall paintings – emerged.
In particolare, gli etruschi sono famosi per le loro realizzazioni artistiche. Iniziando nell’ottavo secolo a.C., l’arte etrusca è stata molto influenzata dai loro compagni di commercio Egei e Levantini, che hanno introdotto nuovi materiali, nuove tecniche, e nuove iconografie come “…la figura umana, le bestie reali e fantastiche (specialmente il leone), e motivi vegetali e geometrici…”. Durante quest’epoca, che si chiama il periodo dell’Orientalizzazione (dalla fine dell’ottavo secolo fino all’inizio del sesto secolo a.C.), sono nate le forme di arte per cui gli Etruschi sono più celebri: la bronzistica, la ceramica, la scultura, e l’imbiancatura.
Thanks to rich local metal deposits, and contact with traders from Greece and the eastern Mediterranean, Etruscan production of bronze goods flourished. Even in antiquity, northern Etruscan cities were well known for their abilities to shape bronze into beautifully engraved hand-held mirrors, which were often decorated with scenes from Greek mythology, and votive statuettes, which were presented as offerings at sanctuaries and other sacred sites. However, it was not until the Classical period (c. 480-300 B.C.E.) that large-scale hollow-cast masterpieces – including perhaps the most famous Etruscan bronze, the Chimera of Arezzo (c. 375-350 B.C.E., Florence, Museum of Archaeology) – appeared. The curious elongated bronze figures of Volterra, including the Evening Shadow (c. 2nd century B.C.E., Volterra, Museo Etrusco Guarnacci), also began appearing during this era; these abstract votives would later inspire the early Italian tradition of board-like statuettes.
Grazie a depositi ricchi di metallo e il contatto con i mercanti della Grecia e del Mediterraneo orientale, la produzione delle merci di bronzo prosperava. In antichità, le città etrusche del nord erano famose per le loro abilità di plasmare bellissimi specchi incisi che ornavano spesso con scene della mitologia greca, e le statuine votive che offrivano ai santuari e ad altri luoghi sacri. Comunque, capolavori più grandi – come il bronzo etrusco più famoso, la Chimera d’Arezzo (c. 375-350 a.C., Firenze, Museo dell’Archaeologia) – non sono apparsi prima del periodo Classico (c. 480-300 a.C.). Durante quest’era, le curiose statuette allungate di Volterra, come l’Ombra della Sera (c. 200 a.C., Volterra, Museo Etrusco Guarnacci), hanno iniziato anche ad apparire; queste votive astratte hanno in seguito ispirato una tradizione italiana delle statuette schiacciate.
Bucchero, or “grey ware”, was developed in Ceveteri, as early as 675 B.C.E., and exported as far as Iberia and the Levant. This pottery was esteemed for its glossy dark grey to black finish, caused by the oxidation of the clay’s reddish ferric oxide while in the kiln. The forms that bucchero took are believed to have been inspired by both Greek pottery styles and contemporary metalwork, especially bronze. In addition to commonplace items like bowls, cups and jugs, bucchero was also shaped into cleverly designed vessels resembling animals, such as the cockerel of Viterbo. Most bucchero vessels were not decorated, but those that were embellished were incised or embossed with simple lines, geometeric patterns, motifs, and scenes from Greek mythology; some bucchero, in imitation of metalwork, were covered with gold or silver leaf, or with a thin layer of tin.
Bucchero si è sviluppato a Ceveteri circa 675 a.C., ed esportato fuori dell’Italia, alla penisola Iberica, al levante, e altre aree dell’Europa. Questa ceramica era pregiata per la sua lucida finitura nera, causata dell’ossidazione del rosso ossido ferrico nell’argilla. Le forme del bucchero s’ispiravano alle ceramice greche e ai metalli contemporanei, specialmente i bronzi. In aggiunta agli articoli usuali come le ciotole, le calici e le caraffe, bucchero veniva plasmato in recipienti ingegnosi che assomigliavano ad animali, come il galletto di Viterbo. La maggior parte del bucchero non è decorato, ma alcuni recipienti sono decorati con solchi semplici, disegni geometrichi, motivi, e scene di mitologia greca. Altri recipienti sono coperti con fogliame d’oro, di argento, o di latta per imitare i metalli.
The Etruscans used sculpture primarily for funerary or religious purposes, including sarcophagi, ash urns and votive offerings made from terracotta, local stone such as alabaster, limestone, sandstone and tufa, and bronze. Beginning in the seventh century B.C.E., large stone and terracotta figures began appearing in tombs as either representations of tomb guardians, like those in the Tomb of Five Chairs in Cerveteri (c. 625-600 B.C.E.), or replacements for the bodies of the deceased, as seen in terracotta and bronze urns in Chiusi. Some painted terracottas, such as the Sarcophagus of the Spouses (c. 525-500 B.C.E., Rome, Villa Giulia Museum), offer some insight into the nature of everyday Etruscan life, as well as funerary rituals. The Sarcophagus of Spouses, which depicts a married couple reclining on a banqueting couch, once brightly coloured, suggests that Etruscan women were regarded with more significance than their Greek counterparts. In addition, the wineskin cushions upon which the couple lounges may be a reference to the sharing of wine, an important aspect of Etruscan funerary ritual; the woman also appears to be pouring something, perhaps perfume, into her husband’s palm, alluding to the offering of perfume, another essential element of the Etruscan funeral.
Gli etruschi usavano principalmente le sculture per scopi funerari o religiosi come i sarcofaghi, le urne e le offerte votive di terracotta, di pietra locale come alabastro, calcare, arenaria e tufo, e bronzo. Dal 700 a.C., grandi figure di pietra e terracotta cominiciavano ad apparire nelle tombe in veste di rappresentazioni dei guardiani delle tombe, come quelle nella Tomba di Cinque Sedie a Cerveteri (c. 625-600 a.C.), o come sostituzioni dei corpi dei defunti, come le urne di terracotta e bronzo a Chiusi. Qualche terracotta dipinta, come il Sarcofago degli Sposi (c. 525-500 a.C., Roma, Museo Villa Giulia), offre alcuni scorci della natura della vita ordinaria degli etruschi, e anche dei riti funerari. Il Sarcofago degli Sposi raffigura una coppia sposata su un divano banchetto, che suggerisce che le donne etrusche avevano maggiore importanza delle donne greche. Inoltre i cuscini [WINESKIN] sono probabilmente un riferimento alla condivisione di vino, che era un aspetto importante dei riti funerare. La donna sembra versare qualcosa, forse profumo, sul palmo della mano del marito; quest’azione allude all’offerta dei profumi, che era un’altra parte essenziale dei funerali etruschi.
Many of the best examples of Etruscan painting were discovered in cemeteries, or necropoli, such as Monterozzi, near Tarquinia in Lazio, where huge works, depicting scenes of aristocratic life in Etruria, cover the interior walls of rock-cut chamber-tombs. One such tableau, found in the Tomb of the Lionesses in Monterozzi (c. 560 B.C.E.), illustrates a banquet, with dancers and musicians, and finely dressed nobles attended by naked servants. A second Monterozzi tomb painting, found in the Tomb of Hunting and Fishing (c. 510 B.C.E.), depicts a man hunting birds with what appears to be a slingshot, and a boat of fishermen casting a net. The murals of Monterozzi, along with a few other major centers, account for the largest surviving collection of wall paintings in the ancient world, outside of Egypt, Pompeii and Herculaneum.
Molti buoni esempi delle imbiancature etrusche sono state scoperte a necropoli, come Monterozzi vicino a Tarquinia nel Lazi, dove grandi imbiancature coprono le pareti delle tombe e mostrano scene della vita aristocratica in Etruria. Per esempio, un’imbiancatura nella Tomba delle Leonesse a Monterozzi (c. 560 a.C.) raffigura un banchetto con i ballerini, i musicisti, e i servi nudi che assistano gli aristocratichi. Una seconda imbiancatura a Monterozzi, nella Tomba della Caccia e della Pesca (c. 510 a.C.), raffigura un uomo che caccia gli uccelli con una fionda, e una barca con pescatori che gettano una rete. I murali di Monterozzi insieme a pochi altri centri importanti, sono considerati la più grande collezione di delle imbiancature del mondo antico fuori dall’Egitto, di Pompeii, e di Erculano.
When the Romans conquered the Etruscans in the late third century B.C.E., much of their culture disappeared as Etruscan nobles discarded their traditions for those of the dominant Greco-Roman society. However, the Etruscans also had a significant impact on Roman culture, as seen in the Roman adoption of Etruscan art, dress, music, and language. Today, the Etruscans survive in more than just museum collections; they survive in the artistic and cultural developments of their successors, and in the modern language that we know as Italian.
Quando i romani hanno conquistato gli etruschi nell’terzo secolo a.C., la maggior parte della loro cultura è morta, perché gli etruschi aristocratichi hanno abbandonato le loro tradizioni in favore di quelle della società greco-romana. Però, gli etruschi hanno avuto un’impatto significativo sulla cultura dei romani, che hanno adottato l’arte, i costumi, la musica e la lingua degli etruschi. Oggi, gli etruschi sono sopravvissuti non solo nelle collezioni dei musei; ma sono sopravvissuti negli sviluppi artistichi e culturali dei loro successori, e nella lingua moderna che conosciamo come la lingua italiana.
About the author:
Janine studies anthropology and history at university. She has a passion for the culture and the history of Italy, and she likes to share what she learns. He has been studying Italian with Mirella for several years. Some day she hopes to become a curator in a big museum in Europe, perhaps in beautiful Italy.
Janine studia antropologia e storia all’universita’. Ha una passione per la cultura e la storia d’Italia, e le piace condividere quello che impara. Studia l’Italiano con Mirella da parecchi anni. Qualche giorno spera diventare una curatrice in un museo grande in Europa, forse nella bella Italia.
Do you know how to use time schedules in Italian…or book a table at a restaurant, read opening and closing information at la pasticceria or il museo, etc.?
Also, did you know that “ferie” from the Latin word “feria” meaning holiday / party, while “feriale” means work day (from Monday to Friday)?
“Today’s use of the feminine plural noun “ferie” maintains the original meaning of ‘festive period, mostly summer rest’ .The weekday adjective (from the Latin ferialis) follows, semantically, the ecclesiastical calendar and indicates the days of the week not holidays (not dedicated to the celebration of the solemnity of Jesus or of Our Lady), therefore working days. In French, however, the ancient meaning has remained in the formula “jours fériés”, ‘holidays’.” via Accademia della Crusca
These situations all require the use of the prepositions ”da” and ”a” in the following cases:
Day
from Monday to Friday – Da lunedì a venerdì
Month
from April to October – da aprile a ottobre
Date
from the 7th to the 14 of August – dal 7 al 14 agosto
Time
from 10AM to 2PM – dalle 10 alle 14
Vocabolario:
giorno festivo – holiday
giorno feriale – weekday
chiuso – closed
aperto – open
giorno di chiusura – closed on…
orario – time schedule
orario estivo – summer schedule
orario invernale – winter schedule
pomeriggio chiuso – closed in the afternoon/lunchbreak
orario continuato – open in the afternoon/lunchbreak
Practice making appointments in the comments. Are there any other situations where you need to make an appointment in Italy?