Let’s practice “riuscire a” with a joke and some exercises.
Questa è una pagina del mio libro “Laughing and Learning Italian”. Ci sono 52 barzellette per ogni settimana dell’anno più una traduzione in inglese. C’è anche un file audio in italiano di tutte le 52 barzellette per assicurare la corretta pronuncia e una giusta inflessione. Una delle mie studentesse, Linda, ha creato alcuni esercizi per aiutarla nella pratica. Mi suggerisce di creare un libro di esercizi per il libro. Cosa ne pensi? Ecco alcuni dei suoi esercizi. Di seguito troverai le soluzioni.
This is a page of my book “Laughing and Learning Italian”. There are 52 jokes for each week of the year plus an English translation. And there is also an audio file in Italian of all 52 jokes to make sure you pronounce the words properly and use a correct inflection. One of my students, Linda, created some exercises to help her practice. She suggests I create a workbook with exercises. What do you think? Here are some of her exercises. You’ll find the solutions below.
Esercizio 1: Riuscire a – to manage to do something, to succeed in doing something
Scrivi la forma corretta del verbo riuscire a (presente).
Non ___________(io) a farlo.
________________ (tu) a finire il tuo lavoro entro le sette?
Fernando _______________(lui) ad aiutarti.
__________________(loro) a parlare due lingue.
Non __________________ (noi) a capire quel concetto.
Esercizio 2: Riuscire a –
Rispondi alle domande usando la forma corretta del verbo riuscire a (presente)
Riesci a studiare con il rumore? Sì, ____________ a studiare.
Riuscite a trovare l’indirizzo? No, non _______________a trovarlo.
Signore, riesce a sollevare questa tavola pesante? Sì, ________________a sollevarla.
I romani usavano questa bevanda energizzante e disinfettante per dissetarsi.
(English follows)
“POSCA FORTEM….VINUM EBRIUM FACIT” -la POSCA fortifica mentre il vino inebria-
Sappiamo quanto sia importante bere tanta acqua per mantenersi idratati. Lo sapevano soprattutto i legionari romani che facevano massacranti marce di oltre 30 chilometri al giorno carichi di 20 chili e più di bagagli. Una cosa è certa, un esercito non può vincere se ha sete. La bevanda che li sosteneva era chiamata dal latino posca, affine a potare “bere”. Questa miscela di aceto e acqua – e probabilmente anche sale, erbe e altri ingredienti – occupa un posto speciale nella storia delle bevande grazie al suo ruolo essenziale nell’esercito romano.
Storia Già nella metà dell’era della Repubblica Romana (509-27 a.C.), i militari razionavano la posca alle truppe insieme a cereali e, molto occasionalmente, carne e formaggio. Questo sistema è continuato per secoli, fino all’Impero Romano. I soldati romani, ovviamente, bevevano acqua, ma documenti storici suggeriscono che non era la loro bevanda preferita. Infatti ecco cosa scrisse Plutarco di Catone il Vecchio, un ufficiale durante la Seconda Guerra Punica (218-202 a.C.), riguardo alla sua sete: “L’acqua era ciò che beveva nelle sue campagne, tranne per il fatto che di tanto in tanto, in una sete furiosa, voleva l’aceto, o quando la sua forza veniva meno, aggiungeva un po’ di vino.” Come Catone, i romani apprezzavano il vino per i suoi presunti benefici per la salute. Ciò rese la posca, che conteneva l’aceto fatto con il vino andato a male, di gran lunga preferibile alla semplice vecchia H20. Inoltre il vino all’epoca era abbondante. I ricchi romani ne producevano volumi titanici. Man mano che la portata dell’imperialismo romano si diffondeva in tutta Europa, è aumentata la viticoltura, che dava agli eserciti un accesso immediato ai depositi di vino quasi ovunque. Per i funzionari militari, il vino era una fonte economica di calorie da distribuire alla rinfusa. Diluendolo con acqua per fare la posca si raddoppiava il volume di razione liquida da dare ai soldati a un costo molto basso. Anche nella Bibbia c’è un passo in cui è protagonista proprio la posca: quando Gesù sulla croce, ormai vicino alla morte, lamenta di aver sete, un legionario infila in una canna una spugna pregna di aceto e gliela offre. Nella tradizione cristiana era stato visto nei secoli come un gesto di estremo sfregio nei riguardi del Cristo Redentore. In realtà si era trattato di un gesto misericordioso, infatti il legionario aveva impregnato la spugna proprio di posca, la bevanda che ogni legionario aveva con sé nella borraccia.
Benefici L’acido acetico presente nell’aceto eliminava gran parte dei microrganismi responsabili di disturbi gastrici, per cui il consumo della posca riduceva notevolmente la possibilità di ammalarsi di dissenteria. I romani, ovviamente, non sapevano a cosa fosse dovuta tale proprietà, ma notarono che si ammalavano meno e per questo il consumo della posca si diffuse quasi ovunque nell’Impero. L’acidità della bevanda e la leggera gradazione alcolica neutralizzano i batteri, rendendola più sicura del bere acqua pura. Questo era un grande vantaggio, dato che l’acqua contaminata è nota per aver devastato più eserciti delle battaglie stesse. Aveva anche proprietà dissetanti straordinarie al punto da ridurre di oltre un terzo il fabbisogno giornaliero rispetto all’acqua per ogni soldato, questa proprietà aveva positive ripercussioni anche nel trasporto e ingombro delle scorte, dovendo trasportare meno riserve d’acqua. La sua utilità non aveva soltanto una funzione dissetante, ma anche antisettica, sia per sanare ferite e abrasioni, sia per purificare l’acqua trovata durante il cammino. Inoltre si pensava che combattesse lo scorbuto. Persino all’esercito americano durante la Guerra Messicana nel 1800 veniva dato l’aceto di mele per le sue false virtù antiscorbutiche. Intendiamoci, i capi militari e altre élite in genere non si degnavano di bere la posca, che era più una bevanda della gente comune. Sia tra i soldati che tra la gente comune, la posca ha continuato a godere della sua fama anche nel Medioevo. Dunque, che sapore aveva la posca? È un po’ difficile dirlo, ma a causa della sua ubiquità nella letteratura romana possiamo tranquillamente concludere che consisteva di acqua e aceto di vino rosso. Dal momento che non esistono ricette di posca romane non sappiamo se fosse caratterizzata da altri gusti. Tuttavia, grazie agli scrittori medici bizantini non siamo completamente al buio. Ezio di Amida e Paolo di Egina, entrambi medici bizantini greci del sesto e settimo secolo, rispettivamente, scrivevano di ricette per una posca “appetibile e lassativa” che includeva cumino, semi di finocchio, semi di sedano, anice, timo e sale. È una bevanda che senz’altro aiuta a recuperare acqua e sali minerali persi durante l’esercizio fisico, o semplicemente sudando molto. Infatti andare in giro per l’Europa e l’Asia Minore mentre si è sellati con armature e sacchi pesanti faceva senza dubbio sudare.
La ricetta Per quanto riguarda i “moderni sudori”, perché comprare bevande sportive commerciali per placare la tua sete quando puoi farti la “Gatorade” degli antichi? Preparare la posca è semplicissimo e alla portata di tutti. Ecco una ricetta per aiutarti. Assicurati di usare solo aceto fermentato – vino rosso, nero, balsamico o sidro di mele, per esempio – e non distillato. È probabible che la posca fosse dolicificata a volte con del miele.
Ingredienti per una posca “forte”: 500 ml d’acqua, 2 cucchiai di aceto di mele, un pizzico di sale, erbe aromatiche a piacere (cumino, semi di finocchio, semi di sedano, anice, timo), dolcificare con miele o sciroppo d’acero.
Portare tutti gli ingredienti ad ebollizione, poi cuocere a fuoco lento per 30 minuti. Filtrare prima di bere. La bevanda può essere consumata anche fredda. Personalmente preferisco non cuocere gli ingredienti, ma consumarli a crudo. La mia versione è una posca leggera, siccome non sono una legionaria! Inoltre mi piace macerarci della frutta per aumentarne il valore vitaminico e renderla più gustosa.
I miei gusti preferiti: mela +cannella, ananas, agrumi, mirtillo, fragola, lampone, menta.
Si può lasciare la frutta per alcune ore prima di rimuoverla e poi filtrare la posca, la quale divido in tre “livelli di forza”:
posca leggera 1 cucchiaino di aceto di mele, 500 ml acqua
posca media 1 cucchiaio di aceto di mele, 500 ml acqua
posca forte 2 cucchiai di aceto di mele, 500 ml acqua
Ed ecco fatto, adesso puoi dissetarti e godere di ottima salute come un legionario. Bere la posca ormai fa parte del mio rituale quotidiano e in estate se fa tanto caldo aggiungo anche qualche cubetto di ghiaccio!
English version:
“POSCA FORTEM….VINUM EBRIUM FACIT” -POSCA fortifies while wine intoxicates- We know how important it is to drink lots of water to stay hydrated. The Roman legionaries who faced grueling marches of over 30 kilometers per day laden with 20 kilos and more of baggage knew it well. One thing is certain, an army cannot win if it’s thirsty. The drink that supported them was derived from the Latin word posca, akin to prune “drink”. This mixture of vinegar and water – and possibly salt, herbs and other ingredients – occupies a special place in the history of drinks thanks to its essential role in the Roman army.
History As early as the middle of the era of the Roman Republic (509-27 BC), the military rationed the troops with cereals and, very occasionally, meat and cheese. This system continued for centuries, until the Roman Empire. Roman soldiers obviously drank water, but historical records suggest that it was not their favorite beverage. In fact, here is what Plutarch wrote of Cato the Elder, an official during the Second Punic War (218-202 BC), about his thirst: “Water was what he drank in his campaigns, except for the fact that occasionally, in a raging thirst, he wanted vinegar, or when his strength waned, he added some wine.” Like Cato, the Romans appreciated wine for its alleged health benefits. This made posca, which contained vinegar made with wine gone bad, far preferable to good old H20. In addition, wine was abundant at the time. The rich Romans produced titanic volumes of it. As Roman imperialism spread across Europe, viticulture followed, giving armies immediate access to wine supplies almost everywhere. For military officials wine was an inexpensive source of calories to be distributed in bulk. Diluting it with water to make posca doubled the volume of liquid to be rationed to soldiers at a very low cost. Even in the Bible there is a passage in which posca is the protagonist: when Jesus on the cross is near death, he laments that he is thirsty, so a legionary places a sponge soaked with vinegar on a cane and offers it to him. In the Christian tradition it was seen over the centuries as a gesture of extreme scarring towards Christ the Redeemer. In reality it was a merciful gesture, in fact the legionary had soaked the sponge in posca, the drink that every legionary had inside his bottle.
Benefits The acetic acid present in the vinegar eliminated most of the microorganisms responsible for gastric disorders, so the consumption of posca significantly reduced the possibility of getting sick with dysentery. The Romans, of course, did not know what this property was due to, but they noticed that they became less sick and therefore the consumption of posca spread almost everywhere in the Empire. The acidity of the drink and the slight alcohol content neutralize the bacteria, making it safer than drinking pure water. This was a big plus, as contaminated water is known to have wreaked havoc on armies more than the battles themselves. It also had extraordinary thirst-quenching properties to the point of reducing by more than a third the daily requirement with respect to water for each soldier. This property had positive repercussions also in the transport and bulk of the stocks, having to carry fewer water reserves. Its usefulness had not only a thirst-quenching function, but also an antiseptic one, both to heal wounds and abrasions, and to purify the water found along the journey. It was also thought to fight scurvy. Even the American army during the Mexican War in 1800 was given apple cider vinegar for its false antiscorbutic virtues. Mind you, military leaders and other elites in general did not deign to drink posca, which was more a drink for ordinary people. However, both among soldiers and ordinary people, posca continued to enjoy its fame even in the Middle Ages. So what did posca taste like? It’s a little difficult to say, but because of its ubiquity in Roman literature we can safely conclude that it consisted of water and red wine vinegar. Since there are no Roman posca recipes we don’t know if it was characterized by other flavors. However, thanks to Byzantine medical writers we are not completely in the dark. Ezio di Amida and Paolo di Egina, both Greek Byzantine doctors of the sixth and seventh centuries, respectively, wrote of recipes for a “palatable and laxative” posca that included cumin, fennel seeds, celery seeds, anise, thyme, and salt. It’s a drink that certainly helps to recover water and minerals lost during exercise, or simply by sweating a lot. In fact, going around Europe and Asia Minor while saddled with armor and heavy bags certainly made one sweat.
Recipe As for the “modern sweats”, why buy commercial sports drinks to quench your thirst when you can make yourself the “Gatorade” of the ancients? Preparing posca is very simple and affordable for everyone. Here is a recipe to help you. Make sure to use only fermented vinegar, red, black wine, balsamic or apple cider vinegar, for example, and not distilled. It’s possible that posca was at times sweetened with honey.
Ingredients for a “strong” posca: 500 ml of water, 2 tablespoons of apple cider vinegar, a pinch of salt, aromatic herbs for taste (cumin, fennel seeds, celery seeds, anise, thyme), sweeten with honey or maple syrup.
Bring all the ingredients to a boil, then simmer for 30 minutes. Filter before drinking. The drink can also be consumed cold.
Personally I prefer not to cook the ingredients, but to consume them raw. My version is a light posca, since I’m not a legionary! In addition, I like to macerate fruit in it to increase its vitamin value and make it tastier.
My favorite flavors: apple + cinnamon, pineapple, citrus, blueberry, strawberry, raspberry, mint. You can leave the fruit for a few hours before removing it and filtering the posca, which I divide into three “strength levels”:
light posca 1 teaspoon of apple cider vinegar, 500 ml of water medium posca 1 tablespoon of apple cider vinegar, 500 ml of water strong posca 2 tablespoons of apple cider vinegar, 500 ml of water
And that’s it, now you can quench your thirst and enjoy excellent health like a legionary. Drinking posca is now part of my daily ritual and in the summer, if it’s very hot, I also add some ice cubes!
Una semplice strategia per imparare meglio, ed è utile anche per studiare le lingue.
(English folows)
È risaputo che avere il cervello riposato aiuta l’apprendimento, infatti diversi studi confermano che una piccola “pausa di riposo” dopo aver studiato permette di ricordare tutto con maggiore efficienza. Inoltre aiuta non solo gli studenti, ma anche persone affette dal morbo di Alzheimer.
Avevo già notato che studiare dei concetti prima di andare a letto avesse degli effetti positivi sull’apprendimento. Per questa ragione ho creato il corso digitale “Buonanotte Preposizioni”, in cui bisogna ascoltare, preferibilmente prima di coricarsi, dei brevi clip audio in cui vengono elencate delle frasi da ripetere con lo scopo di facilitare l’uso delle preposizioni.
Una intensa attività notturna potrebbe essere la ragione per cui spesso impariamo le cose meglio prima di andare a letto. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che questa dinamica non è limitata solo al sonno e che simili attività neuronali si verificano anche durante i periodi di veglia.
L’esatto meccanismo è ancora sconosciuto, anche se alcuni indizi ci arrivano da una crescente comprensione della formazione della memoria. Oggigiorno è ben riconosciuto che una volta che i ricordi sono stati inizialmente codificati, passano attraverso un periodo di consolidamento che li fissa nell’archiviazione a lungo termine. Una volta si pensava che ciò accadesse principalmente durante il sonno, in cui avviene un’accresciuta comunicazione tra l’ippocampo – dove si formano i ricordi per la prima volta – e la corteccia. Un processo che potrebbe costruire e rafforzare le nuove connessioni neurali necessarie per un successivo richiamo.
Forse il cervello impiega qualsiasi “tempo morto” per rafforzare ciò che ha appreso di recente e quindi ridurre le stimolazioni durante questo tempo può facilitare il processo. Sembrerebbe anche che danni neurologici possano rendere il cervello particolarmente vulnerabile a tale interferenza dopo aver appreso un nuovo ricordo, motivo per cui il periodo di riposo si è rivelato particolarmente favorevole per i sopravvissuti ad un ictus e le persone affette dal morbo di Alzheimer.
Dunque non è necessario dormire, basta solo evitare distrazioni per 10-15 minuti dopo lo studio e lasciare riposare la mente in tutta tranquillità. L’ideale sarebbe una “interferenza minima” durante la pausa evitando deliberatamente qualsiasi attività che possa compromettere il delicato compito della memorizzazione. Quindi non controllare le mail o navigare sul web sul tuo smartphone. Bisogna dare al cervello la possibilità di una ricarica completa senza distrazioni.
In conclusione non è vero che più sforzo facciamo più impariamo. È utile invece programmare periodi di riposo regolari, senza distrazioni, per aiutarci a trattenere un po’ più saldamente il nuovo materiale. Nell’era del sovraccarico di informazioni, vale la pena ricordare che il nostro smartphone non è l’unica cosa che necessita di una ricarica regolare. Anche le nostre menti ne hanno chiaramente bisogno.
Prova a fare una “pausa di riposo” dopo aver studiato l’italiano e fammi sapere come va. Ricordi meglio i concetti studiati?
English version –
Improve memory effortlessly – A simple strategy to learn better, also useful to study languages. It is known that resting your brain helps learning, in fact several studies confirm that a small “restful break” after studying allows you to remember everything more efficiently. It helps not only students, but also people with Alzheimer’s disease.
I had already noticed that studying concepts before going to bed had positive effects on learning. For this reason I created the digital course “Buonanotte Preposizioni”, where you have to listen to, preferably before going to bed, short audio clips in which there are sentences to repeat with the aim of facilitating the use of prepositions. Intense nighttime activity could be the reason why we often learn things better before going to bed. However, researchers found that this dynamic is not limited only to sleep and that similar neuronal activities also occur during waking periods.
The exact mechanism is still unknown, although some clues were found in a growing understanding of memory formation. Nowadays it is well recognized that once memories have been initially encoded, they go through a period of consolidation that fixes them in long-term archiving. It was once thought that this mainly happened during sleep, in which increased communication takes place between the hippocampus – where memories are formed for the first time – and the cortex. A process that could build and strengthen the new neural connections necessary for subsequent recall.
Perhaps the brain takes “downtime” to strengthen what it has recently learned, so reducing stimulation during this period can facilitate the process. It would also appear that neurological damage may make the brain particularly vulnerable to such interference after acquiring a new memory, which is why the rest period has proved to be particularly beneficial for stroke survivors and people with Alzheimer’s disease.
Therefore there is no need to sleep, just avoid distractions for 10-15 minutes after studying and let your mind rest quietly. Ideally having “minimal interference” during the break, deliberately avoiding any activity that could compromise the delicate task of memorization. So don’t check your emails or surf the web on your smartphone. The brain must be given the possibility of a full recharge without distraction.
In conclusion it’s not true that the more effort we make the more we learn. Instead, it is helpful to schedule regular rest periods, without distraction, to help us hold the new material a little more firmly.
In the era of information overload, it is worth remembering that our smartphone is not the only thing that needs regular charging. Even our minds clearly need it.
Try to take a small “restful break” after studying Italian and let me know how it goes. Do you remember the concepts studied better?
Un progetto dedicato alla memoria di mio padre e ai suoi bellissimi giardinetti. A project dedicated to the memory of my father and to his beautiful gardens
English follows –
In queste ultime settimane ho trovato molto conforto nel disegnare visto che la lucidità per esprimermi in parole mi mancava.
Per alcuni dei miei disegni mi sono ispirata ai giardinetti di mio padre che quest’anno, la prima estate senza di lui, sono fioriti da soli in tutto il loro splendore. Ho disegnato dei mandala fioriti.
Pare che l’Italia si stia rialzando e tra un mese finalmente sarò lì. Spero che potrò dire che dopo quest’apocalisse le cose cambieranno finalmente per il meglio nel bel paese. Chi vivrà vedrà.
Nel frattempo continuerò a disegnare mandala e a trovare ispirazione nei fiori.
In the last few weeks I have found a lot of comfort in drawing since I was missing the clarity to express myself in words. For some of my drawings I was inspired by my father’s gardens ”giardinetti” which this year, the first summer without him, have bloomed alone in all their splendor. I designed flowery mandalas. It seems that Italy is getting back up and in a month I will finally be there.
I hope I can say that after this apocalypse things will finally change for the better in the beautiful country ”bel paese”. Time will tell.
In the meantime, I will continue to draw mandalas and to find inspiration in flowers.
Con affetto, Mirella
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ECCO ALCUNE DELLE “GAFFE”, O MEGLIO FIGURACCE, STORICHE DI DEPUTATI E POLITICI, DIVISI NON PER GRUPPI POLITICI, MA PER GRUPPI STILISTICI E LINGUISTICI
Uso la parola inglese “optional” non a caso visto che sempre più parole straniere entrano ogni giorno nel gergo italiano. Così mentre tanti stranieri si prodigano ad impare la nostra bella lingua, i politici italiani la deturpano senza vergogna.
In quale categoria mettersti la prima figuraccia?
“Breve e circonciso. ma secondo voi perché Confindustria preme….”
On. Davide Tripiedi
Conciso! Circonciso è un’altra cosa…
GLI ERMETICI
Iniziamo con il Sentore Razzi, chiamato l’azzecca-garbugli della politica, come il personaggio dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni il cui nome è dovuto al fatto che «azzeccare» significa “indovinare” e «garbugli» “cose non giuste”, quindi: indovinare cose non giuste.
“Codesto dev’essere assicurato un’adeguato modernizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma. Però ormai inerudibile per strate (?)….drastica riduzione del fenomeno di codesta nel traffico veio…veiocular…veioculare a Roma.”
Sen. Razzi
Mamma mia, che minestrone. Non si capisce nulla e poi si dice veicolare!
Proseguiamo con l’Onorevole Eraldo Isidori:
“Si deve scontare la sua pena prescritta, che gli aspetta. Lo sapeva prima fare il reato. Io ritengo come Lega di non uscire prima della sua pena erogata. Grazie.”
On. Eraldo Isidori
Avete capito qualcosa? Io poco….
I LETTERATI
Secondo alcuni politici una citazione può fare guadagnare punti. La guerra all’avversario si combatte anche sul piano culturale, vediamo come va…
Onorevole Nunzia De Girolamo:
“In questa atmosfera un po’ da Gattopardo non vogliamo scomodare il principe di Salina esortando con il cuore il Presidente del Consiglio ad evitare che tutto cambi perché nulla cambia.”
On. Nunzia De Girolamo
Oltre al congiuntivo sbagliato, in realtà Tancredi nel Gattopardo diceva:
“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.”
Tancredi nel Gattopardo
Onorevole Ignazio La Russa
“Il grande George Orwell che scrisse come Lei sa <<Il Grande Fratello>>… non era il Il Grande Fratello Italia….”
On. Ignazio La Russa
Il libro come tutti o quasi sanno s’intitolava 1984 e non il Grande Fratello!
I LATINISTI
Ma i più ambiziosi sono i latinisti…
“C’è da dire però Presidente, usquie tandem abutere patientiam nostram.”
On. Anna Finocchiaro
Il Senatore Gasparre s’accorse dell’errore e corresse la collega.
“Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?”
Dice che le consiglierebbe anche maggiore cautela, maggiore pazienza con le citazioni latine perché forse c’era qualche piccola imperfezione.
Onorevole Francesco Barbato
” Ad monumentorum bustorunque debe storia flebe compulsa. Ve lo traduco subito. Era Svetonio… ”
On. Francesco Barbato
La correzione non tarda ad arrivare:
“Si dice Suetonio e non Svetonio. Invece di fare il paravento vai a scuola. Ignorante!”
On. Giancarlo Lebner
GLI ALLUSIVI
A proposito di latino bisogna fare attenzione alle traduzioni.
Onorevole Gianluca Buonanno:
“Mi viene in mente un celebre motto di D’Annunzio che diceva, << Non timeo culices>>, che per quelli di sinistra, stiano calmi… culices significa zanzare.”
On. Gianluca Buonanno
Culices non significa culo, ma zanzare… grazie per la precisazione!
Et dulcis in fundo….
Onorevole Roberto Giachetti:
“Lo dico sempre all’Onorevole Finetti che presa dall’orgia di votare contro tutto…scusate…!”
On. Roberto Giachetti
Orgia….?? Forse voleva dire “presa dalla foga… ”
Fammi sapere nei commenti quali errori ti hanno fatto ridere di più. 😄
Ci sono tante ricette diverse per studiare: fare i quiz, fare esercizi di ascolto, fare conversazione, guardare dei video, ecc. Basta trovare una buona ricetta che funziona per te e i risultati non tarderanno ad arrivare.
Ti ripropongo alcune ricette per studiare i verbi. Fammi sapere nei commenti quali ti sono stati di maggior aiuto.
There are many different recipes for studying: taking quizzes, doing listening exercises, having a conversation, watching videos, etc. Just find a good recipe that works for you and the results will not delay.
Here are some recipes for studying verbs. Let me know in the comments which were most helpful to you.
Per fare pratica scrivi una frase con orecchiabile nei commenti.
Giorno #3 – 7 gennaio, 2020
La parole di oggi è pellicola.
Detta anche pellicola cinematografica o film, cioè un nastro perforato su uno o due lati. In italiano si usa per indicare sia il nastro che il film che guardiamo sullo schermo.
“La sua nuova pellicola esce nelle sale nel fine settimana.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con pellicola nei commenti.
Giorno #4 – 8 gennaio, 2020
La parola di oggi è binario.
“Il treno per Firenze parte dal binario 11 tra 5 minuti.“
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con binario nei commenti.
Giorno #5 – 9 gennaio, 2020
La parola di oggi è schizzo.
“Questo schizzo illustra tanti diversi tipi di piante.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con schizzo nei commenti.
Giorno #6 – 10 gennaio, 2020
La parola di oggi è abito.
“Stasera indossa un abito color verde acquamarina.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Alcuni tipi di abito sono: abito da sera, abito da cerimonia, abito da sposa.
Per fare pratica scrivi una frase con abito nei commenti.
Giorno #7 – 11 gennaio, 2020
La parola di oggi è pattinare.
“Ci piace pattinare sul lago ghiacciato.“
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
È un verbo regolare della prima coniugazione “-are”.
Per fare pratica scrivi una frase con pattinare nei commenti.
Giorno #8 – 12 gennaio, 2020
La parola di oggi è crostata di limone.
“La crostata di limone è uno dei miei dolci preferiti.“
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con crostata di limone nei commenti.
Giorno #9 – 13 gennaio, 2020
La parola di oggi è batteria.
“Suona la batteria in un popolare gruppo italiano.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con batteria nei commenti.
Giorno #10 – 14 gennaio, 2020
La parola di oggi è botteghino.
“Questi film hanno avuto un grande successo al botteghino.“
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con botteghino nei commenti.
Giorno #11 – 15 gennaio, 2020
La parola di oggi è decollo.
“Bisogna allacciarsi le cinture di sicurezza al decollo.“
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con decollo nei commenti.
Giorno #12 – 16 gennaio, 2020
La parola di oggi è pennello.
“Per dipingere uso pennelli di varie forme e grandezze.“
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con pennello nei commenti.
Giorno #13 – 17 gennaio, 2020
La parola di oggi è zainetto.
“Lo zainetto va molto di moda in questa stagione.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con zainetto nei commenti.
Giorno #14 – 18 gennaio, 2020
La parola di oggi è giocare a scacchi.
“Nel fine settimana giocano sempre a scacchi.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con giocare a scacchi nei commenti.
Giorno #15 – 19 gennaio, 2020
La parola di oggi è spaghettata.
Viene chiamata così una festa o un pasto di spaghetti; molto popolare è la spaghettata di mezzanotte.
“A pranzo ci facciamo una bella spaghettata.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con spaghettata nei commenti.
Giorno #16 – 20 gennaio, 2020
La parola di oggi è colonna sonora.
“I film diventano indimenticabili con una originale colonna sonora.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con colonna sonora nei commenti.
Giorno #17 – 21 gennaio, 2020
La parola di oggi è regista.
“Una regista emergente ha vinto il Leone d’Oro a Venezia.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con regista nei commenti.
Giorno #18 – 22 gennaio, 2020
La parola di oggi è biglietto di andata e ritorno.
“Costa meno fare il biglietto di andata e ritorno.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con biglietto di andata e ritorno nei commenti.
Giorno #19 – 23 gennaio, 2020
La parola di oggi è piastrelle in ceramica.
“Queste piastrelle in ceramica sono decorate a mano.“
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con piastrelle in ceramica nei commenti.
Giorno #20 – 24 gennaio, 2020
La parola di oggi è cravatta a farfalla.
Viene chiamata anche cravattino, farfalla o col termine francese papillon.
“Indossa la cravatta a farfalla con grande eleganza.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con cravatta a farfalla nei commenti.
Giorno #21 – 25 gennaio, 2020
La parola di oggi è fare sci.
“Sugli Appennini ci sono molte piste per fare sci in inverno.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con fare sci nei commenti.
Giorno #22 – 26 gennaio, 2020
La parola di oggi è pinzimonio.
“Il pinzimonio è una salsa cruda buonissima con i carciofi crudi.”
Il pinzimonio si mangia come antipasto o contorno con verdure fresche.
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con pinzimonio nei commenti.
Giorno #23 – 27 gennaio, 2020
La parola di oggi è cinguettare.
“Sentire il cinguettare degli uccelli è musica per le mie orecchie.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con cinguettare nei commenti.
Giorno #24 – 28 gennaio, 2020
La parola di oggi è poltroncina.
“Mi sono seduta sulla poltroncina in prima fila.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con poltroncina nei commenti.
Giorno #25 – 29 gennaio, 2020
La parola di oggi è villeggiatura.
“Ad agosto vado in villeggiatura al mare.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con villeggiatura nei commenti.
Giorno #26 – 30 gennaio, 2020
La parola di oggi è inchiostro di china.
“Utilizzo l’inchiostro di china per scrivere e disegnare.”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con inchiostro di china nei commenti.
Giorno #27 – 31 gennaio, 2020
La parola di oggi è sciarpa.
“Ho una sciarpa diversa per ogni occasione!”
🎧 Puoi ascoltare la frase qui:
Per fare pratica scrivi una frase con sciarpa nei commenti.
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