google.com, pub-1205142185266664 , DIRECT, f08c47fec0942fa0

Un viaggio virtuale in Abruzzo

A virtual trip in Abruzzo

Inizio la mia serie mensile di viaggi virtuali attraverso le regioni italiane con l’Abruzzo, una regione che conosco molto bene condividendo il territorio e quindi le tradizioni e la propria storia con il Molise, la terra dove affondono le mie radici.

Infatti fino al 1963 l’Abruzzo e il Molise erano unite secondo la Costituzione italiana per poi avere i territori separati in due distinte regioni.

Dell’Abruzzo mi piace la natura incontaminata e i simpaticissimi cervi!

E’ una regione che protegge la propria natura e la propria cultura pur restando competitiva con le altre regioni a livello economico.

Il volpino nella foto sembra contento e indaffarato nelle sue avventure sugli Appennini abruzzesi.

Iniziamo questo bel giro tra gli appennini, il mare, i parchi, le grotte,….

Buon viaggio!

(Se hai visitato l’Abruzzo condividi il tuo viaggio nei commenti con storie e foto!)

I’m starting my monthly series of virtual trips through the Italian regions with Abruzzo, a region that I know very well as it shares its territory and therefore traditions and history with Molise, the land where my roots lie.
In fact, until 1963 Abruzzo and Molise were united according to the Italian Constitution and then their territories were separated into two distinct regions.
I like the unspoiled nature of Abruzzo and the simpaticissimi deer!
It’s a region that protects its nature and culture while remaining competitive with other regions on an economic level. The volpino/little fox in the photo seems happy and busy in his adventures on the Abruzzo Apennines.
Let’s start this beautiful tour among the Apennines, the sea, the parks, the caves, …. Buon Viaggio!

(If you have visited Abruzzo, share your trip in the comments with stories and photos!)

Paesaggi d’Abruzzo – Un viaggio alla scoperta dell’Abruzzo.

Un viaggio alla scoperta dell’Abruzzo attraverso l’occhio di fotografi e fotoamatori.

A journey to discover Abruzzo through the eyes of photographers and photoamateurs.

120°anniversario della “Transiberiana d’Italia”

In occasione dei 120 anni della ferrovia Sulmona-Carpinone, Fondazione FS ha organizzato una spettacolare manifestazione della durata di tre giorni, che ha visto impegnato diverso materiale storico lungo le impegnative rampe della linea. Ben tre convogli si sono avvicendati durante l’evento, che ha permesso di conoscere una linea ferroviaria di montagna del centro Italia con ambienti di rara bellezza paesaggistica.

On the occasion of the 120th anniversary of the Sulmona-Carpinone railway, Fondazione FS organized a spectacular event lasting three days, which involved various historical material along the demanding ramps of the line. Three convoys took turns during the event, which was made possible to get to know a mountain railway line in central Italy with landscapes of rare scenic beauty.

Grotta Grande dei Cervi e Ovito di Pietrasecca – Abruzzo

Esplorata nel marzo del 1984 dal GS CAI Roma, in seguito all’ individuazione, da parte di P. Giaffei, di una nicchia nella roccia in gran parte occupata da una frana. Un lungo lavoro di scavo ha consentito, dopo alcuni giorni, di aprire il cunicolo d’ingresso. […] Nelle settimane successive è stata completata l’esplorazione”. Così recita il libro “Grotte del Lazio“.

“Explored in March 1984 by GS CAI Rome, following the identification, by P. Giaffei, of a niche in the rock largely occupied by a landslide. A long excavation work allowed, after a few days, to open the entrance tunnel. […] In the following weeks the exploration was completed ”. So says the book, “Caves of Lazio”.

Viaggio nei luoghi dannunziani IN ABRUZZO

Uno straordinario percorso tra i luoghi dannunziani. Rappresentazioni visive e parole viaggiano assieme per accompagnarci tra i tanti volti di un Abruzzo che, anche grazie ai segni letterari lasciati dal poeta Gabriele d’Annunzio, continua a stupire e incantare.

An extraordinary journey through D’Annunzio’s sites. Visual representations and words travel together to accompany us among the many faces of the Abruzzo region which, also thanks to the literary marks left by the poet Gabriele d’Annunzio, continues to amaze and enchant.

Abruzzo e Molise

Un documentario alla scoperta dell’Abruzzo e del Molise.

A documentary to discover Abruzzo and Molise.

Abruzzo: 5 luoghi imperdibili

Dagli antichi Trabocchi alle leggende del Castello delle Fiabe di Roccascalegna, passando per Laghi a forma di Cuore, Borghi medioevali incantati e sorgenti purissime.

From the ancient Trabocchi to the legends of the Fairytale Castle of Roccascalegna, passing through Heart-shaped lakes, enchanted medieval villages and pure springs.


Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

Week of Italian Cuisine in the World

(English follows)

Spero che tu abbia avuto del tempo per imparare le parole del vino della  settimana scorsa.

Oggi rimaniamo in cucina e ti presento 20 ricette originarie delle 20 regioni italiane. Infatti non a caso domani 23 novembre fino al 29 novembre si terrà
la V Settimana della Cucina Italiana nel mondo 2020.

Ci saranno molti eventi digitali educativi e culturali sull’argomento.

Ho scelto delle ricette meno conosciute perché scoprire sapori nuovi mette di buon umore.

Personalmente, oltre ai dolci, ho un debole per i primi e per le zuppe di stagione. Ovviamente amo le pizze, a casa mia si mangiava spesso la pizza scarola.

L’edizione 2020 coglie la ricorrenza del bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi, padre della cucina domestica italiana, un’occasione per riflettere sul rapporto essenziale che lega patrimonio gastronomico italiano e suoi territori d’origine. Nel suo manuale, “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”, viene valorizzata la varietà delle tradizioni culinarie dei territori italiani, oltre alla salubrità e sostenibilità dell’intera filiera (basandosi tradizionalmente sull’uso di prodotti locali e stagionali). Esemplari principi e valori della Dieta mediterranea.

Le Castagnole – un dolce dell’Emilia Romagna


Iniziamo con il nostro viaggio virtuale. Buon appetito!

Piemonte: Grissini

Valle d’Aosta: Zuppa di verza valdostana

Lombardia: Pan dei morti

Trentino Alto Adige: Canedeli di prugne

Veneto: Radicchio rosso fritto

Friuli Venezia Giulia: Gnocchi alla friulana

Liguria: Testaroli

Emilia Romagna: Castagnole

Toscana: Castagnaccio

Umbria: Pasta con gli asparagi

Marche: Il ciavarro

Lazio: Pasta e fagioli

Abruzzo: I sassi d’Abruzzo: le mandorle “atterrate”

Molise: Torrone ai fichi secchi

Campania: Pizza scarola napoletana

Puglia: Pancotto con verdure

Basilicata: Zuppa di cavoli, ceci e cicoria

Calabria: Peperoni ammollicati

Sicilia: La pasta alla Norma

Sardegna: Favata

Trova una ricetta italiana:
https://www.accademiaitalianadellacucina.it/it/ricette


English version

I hope you had some time to learn last week’s words about wine.

Today we’re staying in the kitchen as I present to you 20 recipes that originate from the 20 Italian regions.

In fact, it’s no coincidence that from tomorrow November 23rd until November 29th will be held the V Week of Italian Cuisine in the World 2020.

There will be many educational and cultural digital events on the topic. I’ve chosen lesser known recipes because discovering new flavors puts you in a good mood!

Personally, in addition to desserts, I have a weakness for first courses and seasonal soups. Obviously I love pizzas, in my house we often ate the Neapolitan escarole pizza.

The 2020 edition captures the bicentenary of the birth of Pellegrino Artusi, father of Italian home cooking, an opportunity to reflect on the essential relationship that binds Italian gastronomic heritage and its territories of origin. In his manual, “Science in the kitchen and the art of eating well”, the variety of culinary traditions of the Italian territories is enhanced, as well as the healthiness and sustainability of the entire supply chain (traditionally based on the use of local and seasonal products) . Exemplary principles and values of the Mediterranean Diet. Let’s start with our virtual journey. Enjoy your meal!


I migliori podcast italiani, lingua e dintorni

La scelta non manca per fortuna, anzi. Ci viene “quasi” voglia di restare a casa e ascoltare uno dei tanti podcast che popolano la rete. Ne ho scelti alcuni che spaziano dalla lingua alla letteratura, dalla storia al cinema.

The best Italian podcasts, about language and surrounding

La scelta non manca per fortuna, anzi. Ci viene “quasi” voglia di restare a casa e ascoltare uno dei tanti podcast che popolano la rete. Ne ho scelti alcuni che spaziano dalla lingua alla letteratura, dalla storia al cinema.

Il mio preferito è il primo in lista. Mi aiuta a mantenere l’equilibrio mentale in questo periodo destabilizzante. Buon ascolto.

Fortunately, the choice is not lacking, quite the contrary. We “almost” want to stay home and listen to one of the many podcasts that populate the net. I have chosen a few that range from language to literature, from history to cinema.
My favorite is the first on the list. It helps me keep my mental balance in this unsettling time. Buon ascolto.

Mindfulness in Voce è il podcast dove puoi ascoltare una grande selezione degli articoli più interessanti di Medium.com sulla Mindfulness, in formato audio.

The podcast where you can listen to a great selection of Medium.com’s most interesting articles on Mindfulness, in audio format.

Episodio 393: A Proposito di Bypass Spirituale Mindfulness in Voce

Bypass spirituale è la tendenza a rifugiarsi nella spiritualità (e nella meditazione) per non dover affrontare aspetti dolorosi della propria vita. Si tratta però di un malinteso: il dono della spiritualità non è estraniarci dalla realtà, ma anzi, aiutarci a viverla appieno con coraggio, passione e intenzionalità. Lascia un commento nella nostra community! https://discord.gg/hDVGVd2 Articolo originale di Sindi Sibanyoni su Medium.com
  1. Episodio 393: A Proposito di Bypass Spirituale
  2. Episodio 392: Mindfulness e Morte
  3. Episodio 391: Come Presti Attenzione Può Cambiarti la Vita
  4. Episodio 390: Vuoi Davvero Essere Felice?
  5. Episodio 389: Anche Questo Passerà

Radio Arlecchino: impara la grammatica italiana attraverso le storie di Arlecchino.

Learn Italian grammar through Harlequin’s stories.

asset title: filename: track number: time: size: MB bitrate: kbps
  1. (no title)
  2. (no title)
  3. (no title)
  4. (no title)
  5. (no title)

Demoni Urbani: anche le più belle città italiane hanno un cuore di tenebra. In ogni puntata di Demoni Urbani, condotta da Francesco Migliaccio, una storia criminale agghiacciante e sorprendente, tra le vie più suggestive che accompagnano la nostra quotidianità. Ripercorrerle non sarà più come prima…

Even the most beautiful Italian cities have a heart of darkness. In each episode of Urban Demons, conducted by Francesco Migliaccio, a chilling and surprising criminal story, among the most evocative streets that accompany our daily life. Retracing them will no longer be the same …

Numeri – La rabbia di Tiago da Rocha Demoni Urbani

Nel 2014, tra le grandi strade di Goiânia, in Brasile, sfreccia una moto guidata da un giovane uomo, bello e atletico: Tiago Henrique Gomes da Rocha. Non ha una destinazione da raggiungere, vaga per la città accompagnato da una rabbia che gli infuoca lo stomaco, ira pura, immensa, inarrestabile. Cerca un modo per sfogarla e finalmente lo trova: deve uccidere. E ora che l’ha scoperto non può più farne a meno. L'autrice di questo episodio è Francesca Notaro. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
  1. Numeri – La rabbia di Tiago da Rocha
  2. La nota stonata – L'omicidio di Bruino
  3. La fine del gioco – L'ossessione di Kim Tae-Hyun
  4. La notte del naufragio – Dov'è Roberta Ragusa?
  5. Il terrore nei tuoi occhi – Le notti di Richard Ramirez

Ecco altri podcast che ti potrebbero piacere.

Here are few other podcasts you might enjoy.

Ad alta voce: ascolta la grande letteratura di scrittrici e scrittori italiani quali Ginzberg, Deledda, Collodi, Calvino, ecc.

Listen to the great literature of Italian writers such as Ginzberg, Deledda, Collodi, Calvino, etc.

Racconti: storie di autori classici e contemporanei. Per tutti, famiglie, ragazzi e bambini. Come un di più, per amore della leggerezza.

Short stories of classical and contemporary authors. For everyone, families, teens and children. As a plus, for the sake of lightness.

Antologia di Sherlock Holmes: una raccolta dei più famosi e amati racconti di Sherlock Holmes, nati dalla sapiente penna di Arthur Conan Doyle.

A collection of the most famous and beloved Sherlock Holmes stories, born from the wise pen of Arthur Conan Doyle.

Il Grande Nulla Agricolo: ogni episodio una nuova strana storia dalla profonda provincia romagnola: cani scomparsi, misteriose luci nel cielo, auto fantasma e molti altri eventi inspiegabili.

Each episode a new strange story from the deep Romagna province: missing dogs, mysterious lights in the sky, ghost cars and many other unexplained events.

Scientificast è stato il primo podcast indipendente a tema scientifico in Italia.Fondato nel 2007, Scientificast si propone di portare alle orecchie di un pubblico appassionato, informazioni, news e concetti di carattere scientifico con un taglio divulgativo, semplice ma rigoroso.

Is the first independent scientific-themed podcast in Italy. Founded in 2007, Scientificast aims to bring scientific information, news and concepts to the ears of a passionate public with a popular, simple but rigorous slant.

BISTORY è un racconto di vita e di morte: un bisturi che indaga il lato B della Storia, piena di grandi personaggi potenti e carismatici raggiunti dall’oblio o dalla leggenda dopo una fine incredibile. Idoli cruenti, amanti disperati, utopisti condannati, folli creatori di bellezza in un racconto pieno di verità e immaginazione, alla ricerca di quel foglio dimenticato, dove è la Storia a scrivere le storie.

It’s a tale of life and death: a scalpel that investigates the B side of history, full of great powerful and charismatic characters reached by oblivion or by legend after an incredible end. Bloody idols, desperate lovers, condemned utopians, crazy creators of beauty in a story full of truth and imagination, in search of that forgotten sheet, where history writes the stories.

Il cinema alla radio: ogni domenica l’ascolto o la rilettura di un classico del cinema o un’anteprima con tutte le anticipazioni.

Every Sunday listening to or rereading a classic film or a preview with all the previews.

Notizie del giorno con Start: il podcast del Sole 24 Ore che ogni mattina ti racconta tre notizie che possono esserti utili nella tua giornata.

The podcast of the Sole 24 Ore that every morning tells you three news that can be useful in your day.

Morgana: storie di donne che non hanno avuto bisogno di sposare un uomo con i soldi. Donne fuori dagli schemi, controcorrente, strane, pericolose, esagerate, stronze, a modo loro tutte diverse e difficili da collocare. Donne che con le proprie vite e il proprio lavoro hanno contribuito o contribuiscono a colmare il gender gap proprio partendo dalla possibilità e capacità di gestire in autonomia il proprio denaro.

Stories of women who didn’t need to marry a man with money. Women outside the box, against the tide, strange, dangerous, exaggerated, bitches, all different in their own way and difficult to place. Women who with their lives and work have contributed or contribute to bridging the gender gap starting from the possibility and ability to manage their money independently.

Quali sono i tuoi podcast preferiti? Mi raccomando fammi sapere nei commenti!

Buon ascolto,

Mirella


Il significato de Il sabato del villaggio

The explanation with English translation of “Il sabato del villaggio”, Saturday in the village, by Giacomo Leopardi.

Qual è il significato de Il sabato del villaggio?
“Il sabato del villaggio” è una poesia scritta da Giacomo Leopardi nel 1829 a Recanati. Descrive in modo allegorico le attività dei paesani di Recanati durante un sabato, quando gli abitanti si preparano con ansia al giorno di festa della domenica. Il sabato rappresenta l’allegoria della giovinezza, dei sogni e delle speranze e la domenica, invece, simboleggia l’età adulta con la caduta delle illusioni. Secondo Leopardi la gioia umana si manifesta nell’attesa di un piacere irraggiungibile, ed è quindi fugace ed effimera.

What is the meaning of Saturday in the village?
“Il sabato del villagio” is a poem written by Giacomo Leopardi in 1829 in Recanati. It allegorically describes the activities of the villagers of Recanati on a Saturday, when the inhabitants are anxiously preparing for the Sunday feast day. Saturday represents the allegory of youth, dreams and hopes and Sunday, on the other hand, symbolizes adulthood with the fall of illusions. According to Leopardi, human joy manifests itself in the expectation of unattainable pleasure, and is therefore fleeting and ephemeral.

Il giovane Leopardi usava accostare il suo tavolino accanto a una finestra per ottimizzare lo sfruttamento della luce solare: tale finestra si affacciava su una piazza dove gli abitanti di Recanati si ritrovavano per organizzare le piccole feste domenicali. È proprio questa piazza ad ispirargli la stesura del “Sabato del villaggio“.

The young Leopardi used to place his table next to a window to optimize the use of sunlight: this window overlooked a square where the inhabitants of Recanati gathered to organize small Sunday parties. It is this square that inspired him to write “Il sabato del villaggio”.

Testo

La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell’erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,                                Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
Su la scala a filar la vecchierella,
Incontro là dove si perde il giorno; E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì della festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei
Ch’ebbe compagni dell’età più bella.
Già tutta l’aria imbruna,
Torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre
Giù da’ colli e da’ tetti,
Al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno                                
Della festa che viene;            
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta,                            
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo.        

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto l’altro tace,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,          
E s’affretta, e s’adopra
Di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia                                
Recheran l’ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
È come un giorno d’allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo’; ma la tua festa        
Ch’anco tardi a venir non ti sia grave.

Parafrasi

La ragazzetta torna dalla campagna,
mentre il sole sta tramontando, con il suo fascio d’erba;
e porta in mano anche un mazzolino di rose e di viole,
con cui – come sua abitudine –
si adornerà il petto e i capelli per l’indomani, giorno di festa.
La vecchietta se ne sta seduta
con le sue vicine sulla scala
a filare, rivolta ai raggi del sole che tramonta, e ricorda e parla della sua giovinezza, quando era lei, ancora sana e slanciata, ad agghindarsi e a danzare la sera insieme
a quelli che ebbe compagni della stagione più bella della vita.
Già tutta l’aria imbrunisce, il cielo sereno si fa scuro e si disegnano le ombre delle colline e delle case
al chiarore della luna appena sorta. Ora la campana ricorda a tutti la festa
che sta arrivando, e potresti dire che il cuore si riconforta a quel suono.
I bambini nella piazza si rincorrono gridando di entusiasmo, rompendo allegramente il silenzio:
e intanto ritorna fischiettando alla sua cena il contadino che pensa al giorno di riposo.

Poi, quando tutte le luci sono spente, e tutto il paese è addormentato, si sente il picchiare
del martello, e la sega del falegname ancora sveglio al chiarore della lucerna per ultimare in fretta
il suo lavoro prima dell’alba.

Questo, di tutta la settimana, è il giorno più gradito, pieno di speranza e di gioia: domani le ore porteranno con sé tristezza e noia, e ciascuno ripenserà al consueto lavorio feriale.

Ragazzino che scherzi con leggerezza, questa età in fiore è un giorno di allegria, un giorno luminoso, sereno, che precede la festa della tua vita.
Divertiti, mio caro ragazzo;
è un momento incantato, questo,
il periodo più felice.
Non voglio svelarti altro; e se la tua
festa tarda ad arrivare,
non essere triste.


English translation of the Paraphrase:

The little girl returns from the countryside,
while the sun is setting, with her bundle of grass;
and she’s also carrying in her hand a bouquet of roses and violets,
with which – as usual – she will adorn her bosom and hair for the next day, a holiday.
The old lady is sitting with her neighbors spinning on the staircase, facing the rays of the setting sun, and remembering and talking about her youth, when she was still healthy and slender, and would also dress up and dance in the evening with her friends of the most beautiful season of life.
Already all the air becoming dim, the clear sky is darkening and the shadows of the hills and houses are drawn
in the light of the newly risen moon. Now the bell reminds everyone of the celebration that is coming, and you could say that the heart is comforted by that sound.
The children in the square chase each other shouting with enthusiasm, happily breaking the silence:
and in the meantime the peasant who is thinking of his day of rest returns whistling to his supper.

Then, when all the lights are out, and the whole town is asleep, one hears the pounding of the hammer, and the saw of the carpenter who still awake in the light of the lamp to quickly finish his work before dawn.

This, of the whole week, is the most pleasant day, full of hope and joy: tomorrow the hours will bring with them sadness and boredom, and everyone will start thining about the common workday.

Little boy you who are playing with levity lightly, this blossoming age is a day of joy, a bright, serene day that precedes the celebration of your life.
Have fun, my dear boy;
this is an enchanted moment
the happiest time.
I don’t want to reveal anything else; and if your
celebration is late in coming,
do not be sad.

E tu cosa ne pensi? Sei d’accordo con Giacomo Leopardi? //

What do you think? Do you agree with Giacomo Leopardi?


Leggi ancora altri articoli:

La Posca dei legionari romani

I romani usavano questa bevanda energizzante e disinfettante per dissetarsi.

(English follows)

“POSCA FORTEM….VINUM EBRIUM FACIT”
-la POSCA fortifica mentre il vino inebria-

Sappiamo quanto sia importante bere tanta acqua per mantenersi idratati. Lo sapevano soprattutto i legionari romani che facevano massacranti marce di oltre 30 chilometri al giorno carichi di 20 chili e più di bagagli. Una cosa è certa, un esercito non può vincere se ha sete.
La bevanda che li sosteneva era chiamata dal latino posca, affine a potare “bere”. Questa miscela di aceto e acqua – e probabilmente anche sale, erbe e altri ingredienti – occupa un posto speciale nella storia delle bevande grazie al suo ruolo essenziale nell’esercito romano.

Storia
Già nella metà dell’era della Repubblica Romana (509-27 a.C.), i militari razionavano la posca alle truppe insieme a cereali e, molto occasionalmente, carne e formaggio. Questo sistema è continuato per secoli, fino all’Impero Romano.
I soldati romani, ovviamente, bevevano acqua, ma documenti storici suggeriscono che non era la loro bevanda preferita. Infatti ecco cosa scrisse Plutarco di Catone il Vecchio, un ufficiale durante la Seconda Guerra Punica (218-202 a.C.), riguardo alla sua sete:
“L’acqua era ciò che beveva nelle sue campagne, tranne per il fatto che di tanto in tanto, in una sete furiosa, voleva l’aceto, o quando la sua forza veniva meno, aggiungeva un po’ di vino.”
Come Catone, i romani apprezzavano il vino per i suoi presunti benefici per la salute.
Ciò rese la posca, che conteneva l’aceto fatto con il vino andato a male, di gran lunga preferibile alla semplice vecchia H20. Inoltre il vino all’epoca era abbondante. I ricchi romani ne producevano volumi titanici. Man mano che la portata dell’imperialismo romano si diffondeva in tutta Europa, è aumentata la viticoltura, che dava agli eserciti un accesso immediato ai depositi di vino quasi ovunque.
Per i funzionari militari, il vino era una fonte economica di calorie da distribuire alla rinfusa. Diluendolo con acqua per fare la posca si raddoppiava il volume di razione liquida da dare ai soldati a un costo molto basso.
Anche nella Bibbia c’è un passo in cui è protagonista proprio la posca: quando Gesù sulla croce, ormai vicino alla morte, lamenta di aver sete, un legionario infila in una canna una spugna pregna di aceto e gliela offre. Nella tradizione cristiana era stato visto nei secoli come un gesto di estremo sfregio nei riguardi del Cristo Redentore. In realtà si era trattato di un gesto misericordioso, infatti il legionario aveva impregnato la spugna proprio di posca, la bevanda che ogni legionario aveva con sé nella borraccia.

Benefici
L’acido acetico presente nell’aceto eliminava gran parte dei microrganismi responsabili di disturbi gastrici, per cui il consumo della posca riduceva notevolmente la possibilità di ammalarsi di dissenteria.
I romani, ovviamente, non sapevano a cosa fosse dovuta tale proprietà, ma notarono che si ammalavano meno e per questo il consumo della posca si diffuse quasi ovunque nell’Impero.
L’acidità della bevanda e la leggera gradazione alcolica neutralizzano i batteri, rendendola più sicura del bere acqua pura. Questo era un grande vantaggio, dato che l’acqua contaminata è nota per aver devastato più eserciti delle battaglie stesse.
Aveva anche proprietà dissetanti straordinarie al punto da ridurre di oltre un terzo il fabbisogno giornaliero rispetto all’acqua per ogni soldato, questa proprietà aveva positive ripercussioni anche nel trasporto e ingombro delle scorte, dovendo trasportare meno riserve d’acqua.
La sua utilità non aveva soltanto una funzione dissetante, ma anche antisettica, sia per sanare ferite e abrasioni, sia per purificare l’acqua trovata durante il cammino. Inoltre si pensava che combattesse lo scorbuto.
Persino all’esercito americano durante la Guerra Messicana nel 1800 veniva dato l’aceto di mele per le sue false virtù antiscorbutiche.
Intendiamoci, i capi militari e altre élite in genere non si degnavano di bere la posca, che era più una bevanda della gente comune. Sia tra i soldati che tra la gente comune, la posca ha continuato a godere della sua fama anche nel Medioevo.
Dunque, che sapore aveva la posca? È un po’ difficile dirlo, ma a causa della sua ubiquità nella letteratura romana possiamo tranquillamente concludere che consisteva di acqua e aceto di vino rosso. Dal momento che non esistono ricette di posca romane non sappiamo se fosse caratterizzata da altri gusti.
Tuttavia, grazie agli scrittori medici bizantini non siamo completamente al buio. Ezio di Amida e Paolo di Egina, entrambi medici bizantini greci del sesto e settimo secolo, rispettivamente, scrivevano di ricette per una posca “appetibile e lassativa” che includeva cumino, semi di finocchio, semi di sedano, anice, timo e sale.
È una bevanda che senz’altro aiuta a recuperare acqua e sali minerali persi durante l’esercizio fisico, o semplicemente sudando molto. Infatti andare in giro per l’Europa e l’Asia Minore mentre si è sellati con armature e sacchi pesanti faceva senza dubbio sudare.

Posca al gusto mela e cannella — Posca apple and cinnamon flavor (photo Sarah Gualtieri/Unsplash)

La ricetta
Per quanto riguarda i “moderni sudori”, perché comprare bevande sportive commerciali per placare la tua sete quando puoi farti la “Gatorade” degli antichi?
Preparare la posca è semplicissimo e alla portata di tutti. Ecco una ricetta per aiutarti. Assicurati di usare solo aceto fermentato – vino rosso, nero, balsamico o sidro di mele, per esempio – e non distillato. È probabible che la posca fosse dolicificata a volte con del miele.

Ingredienti per una posca “forte”:
500 ml d’acqua,
2 cucchiai di aceto di mele,
un pizzico di sale,
erbe aromatiche a piacere (cumino, semi di finocchio, semi di sedano, anice, timo),
dolcificare con miele o sciroppo d’acero.

Portare tutti gli ingredienti ad ebollizione, poi cuocere a fuoco lento per 30 minuti. Filtrare prima di bere. La bevanda può essere consumata anche fredda.
Personalmente preferisco non cuocere gli ingredienti, ma consumarli a crudo. La mia versione è una posca leggera, siccome non sono una legionaria! Inoltre mi piace macerarci della frutta per aumentarne il valore vitaminico e renderla più gustosa.

I miei gusti preferiti: mela +cannella, ananas, agrumi, mirtillo, fragola, lampone, menta.

Si può lasciare la frutta per alcune ore prima di rimuoverla e poi filtrare la posca, la quale divido in tre “livelli di forza”:

  • posca leggera 1 cucchiaino di aceto di mele, 500 ml acqua
  • posca media 1 cucchiaio di aceto di mele, 500 ml acqua
  • posca forte 2 cucchiai di aceto di mele, 500 ml acqua

Ed ecco fatto, adesso puoi dissetarti e godere di ottima salute come un legionario. Bere la posca ormai fa parte del mio rituale quotidiano e in estate se fa tanto caldo aggiungo anche qualche cubetto di ghiaccio!

Colonna Traiana, rilievo XV. Alcuni exploratores conducono un prigioniero dace al cospetto dell’imperatore, per essere interrogato. Traiano, dall’alto di un accampamento fortificato, affiancato da due collaboratori, ispeziona lo status dei lavori sottostante, dove numerosi legionari stanno costruendo un nuovo ponte fisso su di un fiume, mentre altri legionari sono intenti a scavare un profondo fossato, utilizzando delle ceste per il trasporto del materiale. — Trajan’s Column, relief XV. Some exploratores lead a dace prisoner before the emperor to be interrogated. Trajan, from the top of a fortified camp, flanked by two collaborators, inspects the status of the works below, where numerous legionaries are building a new fixed bridge over a river, while other legionaries are intent on digging a deep moat, using baskets for the transport of the material. (via Wikipedia)

English version:

“POSCA FORTEM….VINUM EBRIUM FACIT”
-POSCA fortifies while wine intoxicates-

We know how important it is to drink lots of water to stay hydrated. The Roman legionaries who faced grueling marches of over 30 kilometers per day laden with 20 kilos and more of baggage knew it well. One thing is certain, an army cannot win if it’s thirsty.
The drink that supported them was derived from the Latin word posca, akin to prune “drink”. This mixture of vinegar and water – and possibly salt, herbs and other ingredients – occupies a special place in the history of drinks thanks to its essential role in the Roman army.

History
As early as the middle of the era of the Roman Republic (509-27 BC), the military rationed the troops with cereals and, very occasionally, meat and cheese. This system continued for centuries, until the Roman Empire.
Roman soldiers obviously drank water, but historical records suggest that it was not their favorite beverage. In fact, here is what Plutarch wrote of Cato the Elder, an official during the Second Punic War (218-202 BC), about his thirst:
“Water was what he drank in his campaigns, except for the fact that occasionally, in a raging thirst, he wanted vinegar, or when his strength waned, he added some wine.”
Like Cato, the Romans appreciated wine for its alleged health benefits.
This made posca, which contained vinegar made with wine gone bad, far preferable to good old H20. In addition, wine was abundant at the time. The rich Romans produced titanic volumes of it. As Roman imperialism spread across Europe, viticulture followed, giving armies immediate access to wine supplies almost everywhere.
For military officials wine was an inexpensive source of calories to be distributed in bulk. Diluting it with water to make posca doubled the volume of liquid to be rationed to soldiers at a very low cost.
Even in the Bible there is a passage in which posca is the protagonist: when Jesus on the cross is near death, he laments that he is thirsty, so a legionary places a sponge soaked with vinegar on a cane and offers it to him. In the Christian tradition it was seen over the centuries as a gesture of extreme scarring towards Christ the Redeemer. In reality it was a merciful gesture, in fact the legionary had soaked the sponge in posca, the drink that every legionary had inside his bottle.

Benefits
The acetic acid present in the vinegar eliminated most of the microorganisms responsible for gastric disorders, so the consumption of posca significantly reduced the possibility of getting sick with dysentery.
The Romans, of course, did not know what this property was due to, but they noticed that they became less sick and therefore the consumption of posca spread almost everywhere in the Empire.
The acidity of the drink and the slight alcohol content neutralize the bacteria, making it safer than drinking pure water. This was a big plus, as contaminated water is known to have wreaked havoc on armies more than the battles themselves.
It also had extraordinary thirst-quenching properties to the point of reducing by more than a third the daily requirement with respect to water for each soldier. This property had positive repercussions also in the transport and bulk of the stocks, having to carry fewer water reserves.
Its usefulness had not only a thirst-quenching function, but also an antiseptic one, both to heal wounds and abrasions, and to purify the water found along the journey. It was also thought to fight scurvy.
Even the American army during the Mexican War in 1800 was given apple cider vinegar for its false antiscorbutic virtues.
Mind you, military leaders and other elites in general did not deign to drink posca, which was more a drink for ordinary people. However, both among soldiers and ordinary people, posca continued to enjoy its fame even in the Middle Ages.
So what did posca taste like? It’s a little difficult to say, but because of its ubiquity in Roman literature we can safely conclude that it consisted of water and red wine vinegar. Since there are no Roman posca recipes we don’t know if it was characterized by other flavors.
However, thanks to Byzantine medical writers we are not completely in the dark. Ezio di Amida and Paolo di Egina, both Greek Byzantine doctors of the sixth and seventh centuries, respectively, wrote of recipes for a “palatable and laxative” posca that included cumin, fennel seeds, celery seeds, anise, thyme, and salt.
It’s a drink that certainly helps to recover water and minerals lost during exercise, or simply by sweating a lot. In fact, going around Europe and Asia Minor while saddled with armor and heavy bags certainly made one sweat.

Recipe
As for the “modern sweats”, why buy commercial sports drinks to quench your thirst when you can make yourself the “Gatorade” of the ancients?
Preparing posca is very simple and affordable for everyone. Here is a recipe to help you. Make sure to use only fermented vinegar, red, black wine, balsamic or apple cider vinegar, for example, and not distilled. It’s possible that posca was at times sweetened with honey.

Ingredients for a “strong” posca:
500 ml of water,
2 tablespoons of apple cider vinegar,
a pinch of salt,
aromatic herbs for taste (cumin, fennel seeds, celery seeds, anise, thyme),
sweeten with honey or maple syrup.

Bring all the ingredients to a boil, then simmer for 30 minutes. Filter before drinking. The drink can also be consumed cold.

Personally I prefer not to cook the ingredients, but to consume them raw. My version is a light posca, since I’m not a legionary! In addition, I like to macerate fruit in it to increase its vitamin value and make it tastier.

My favorite flavors: apple + cinnamon, pineapple, citrus, blueberry, strawberry, raspberry, mint.
You can leave the fruit for a few hours before removing it and filtering the posca, which I divide into three “strength levels”:

light posca 1 teaspoon of apple cider vinegar, 500 ml of water
medium posca 1 tablespoon of apple cider vinegar, 500 ml of water
strong posca 2 tablespoons of apple cider vinegar, 500 ml of water

And that’s it, now you can quench your thirst and enjoy excellent health like a legionary. Drinking posca is now part of my daily ritual and in the summer, if it’s very hot, I also add some ice cubes!


The History and Recipe of Pinzimonio

La Storia e la Ricetta del Pinzimonio

L’usanza di consumare le verdure in pinzimonio è piuttosto antica, già diffusa nei banchetti rinascimentali.

The custom of consuming vegetables in pinzimonio is quite ancient, already widespread in Renaissance banquets.

A gennaio durante il corso di Italiano Ogni Giorno una delle parole era pinzimonio. Siccome ha fatto scaturire molto interesse, ho pensato di parlarne in un blog .

In January, during the course Italiano Ogni Giorno , one of the words was pinzimonio. As it sparked a lot of interest, I thought I’d talk about it in a blog.

Il nome Pinzimonio è una combinazione di pinze e matrimonio e si riferisce all’usanza di pinzare le verdure tra le due dita e sposarle nella salsa di olio d’oliva con sale e pepe. Si mangia all’inizio o alla fine del pasto.

The name Pinzimonio is a combination of pincers and marriage and refers to the custom of pinzare pinching the vegetables between the two fingers and marrying them in the olive oil sauce with salt and pepper. It is eaten at the beginning or at the end of the meal.

Il pinzimonio è facile da preparare, anche perché non è prevista la cottura. Tuttavia, le verdure devono essere tagliate in pezzi più o meno della stessa forma e dimensione per dare loro l’aspetto armonioso che si associa a questo particolare piatto. Seguendo la stagionalità dei prodotti vegetali, puoi preparare un pinzimonio diverso per ogni mese dell’anno e aggiungere qualsiasi verdura che si presta ad essere consumata cruda.

The pinzimonio is easy to prepare, also because it does not require cooking. However, the vegetables need to be cut into pieces of roughly the same shape and size to give them the harmonious look that is associated with this particular dish. By following the seasonality of produce, you can prepare a different pinzimonio for each month of the year and add any vegetables that are suitable to be eaten raw.

STORIA. Quello del pinzimonio è un uso molto antico, già diffuso nei banchetti rinascimentali. A quel tempo la frutta e la verdura arricchivano i vassoi di portata per scopi puramente decorativi. La verdura iniziava ad essere consumati intinta nei sughi delle carni che aveva decorato. Nel XIX sec. si consolida l’abitudine di sostituire i sughi con l’olio d’oliva, perché le verdure fresche diventano una vera pietanza, affidata nella composizione alla discrezione di chi allestiva il pranzo.
In Toscana si mangiano in pinzimonio: carciofi, carote, finocchi, sedani, ravanelli, porri, cipolline ecc.

HISTORY. The pinzimonio is a very ancient custom, already widespread in Renaissance banquets. At that time fruit and vegetables enriched serving trays for purely decorative purposes. The vegetables began to be eaten dipped in the sauces of the meats that it decorated. In the nineteenth century the habit of replacing sauces with olive oil is consolidated, because fresh vegetables become a real dish, entrusted in the composition to the discretion of those who prepared the lunch.
In Tuscany eaten in pinzimonio are: artichokes, carrots, fennel, celery, radishes, leeks, onions etc.

Era conosciuto a Roma e dintorni con il termine dialettale cazzimperio, che probabilmente proviene dall’italiano arcaico cazza, che significa mestolo, utensile tipico degli alchimisti.  L’usanza di consumare le verdure in pinzimonio è oggi diffusa in tutta Italia.

It was known in and around Rome with the dialect term cazzimperio, which probably comes from the archaic Italian cazza, which means ladle, a typical tool of alchemists. The custom of consuming vegetables in pinzimonio is now widespread throughout Italy.

RICETTA. Contorno o antipasto che sia, questo piatto è perfetto per tutto l’anno, soprattutto in vista del caldo estivo, visto che consente di non accendere i fornelli. Come preparare un pinzimonio perfetto?

RECIPE. As a side dish or appetizer, this dish is perfect all year round, especially in view of the summer heat, as it allows you not to turn on the stove. How to prepare a perfect pinzimonio?

Le verdure devono essere molto fresche e croccanti, per cui è bene scegliere prodotti di stagione, più saporiti e profumati. Le verdure vanno pulite e tagliate a bastoncino, tutte più o meno della stessa forma e lunghezza, per creare un piatto molto ordinato. Classici del pinzimonio sono il sedano, le carote, i finocchi e i peperoni, ma ben vengano altri prodotti crudi, come i ravanelliradicchioindivia belga o cetrioli. L’importante è conservare le verdure in acqua fresca fino a poco prima di servirle: una volta tagliate, infatti, tendono ad annerirsi e a perdere consistenza.

The vegetables must be very fresh and crunchy, so it is good to choose seasonal products, more tasty and fragrant. The vegetables should be cleaned and cut into sticks, all more or less of the same shape and length, to create a very neat dish. Classics of pinzimonio are celery, carrots, fennel and peppers, but other raw produce are welcome, such as radishes, radicchio, Belgian endive or cucumbers. The important thing is to keep the vegetables in fresh water until just before serving them: once cut, in fact, they tend to blacken and lose consistency.

La salsa è classicamente composta da una emulsione di olio extravergine d’oliva, sale, pepe (nero o bianco), cui si aggiungono eventualmente aceto o limone. Si ottiene sbattendo gli ingredienti con una forchetta, fino a incorporarli l’uno con l’altro. Del pinzimonio esiste anche una variante siciliana, in cui sono aggiunti anche il pomodoro pelato, l’aglio, la menta e un po’ d’acqua.

The sauce is classically composed of an emulsion of extra virgin olive oil, salt, pepper (black or white), possibly adding vinegar or lemon. It is obtained by beating the ingredients with a fork, until they are incorporated into each other. There is also a Sicilian variant of the pinzimonio, in which peeled tomatoes, garlic, mint and a little water are also added.

Il Pinzimonio rappresenta la dieta mediterrana genuina per eccellenza, verdure crude e olio d’oliva. Un piatto perfetto per tutto l’anno.

Pinzimonio represents the genuine Mediterranean diet par excellence, raw vegetables and olive oil. A perfect dish for the whole year.

Buon appetito!

Mirella


10 idee per studiare italiano in estate o in vacanza

10 ideas for studying Italian in the summer or on vacation

Ci sono così tante alternative per praticare l’italiano in modo divertente. Cucinare, leggere, ascoltare musica. Puoi trovare ispirazione da ciò che ti piace. Ti presento 10 idee!

There are so many alternatives to practice Italian in a fun way. Cooking, reading, listening to music. You can just find inspiration from what you enjoy. These are 10 ideas!

1. Imparare vocabolario nuovo

Secondo me imparare il vocabolario è più importante che sapere la grammatica. Le parole sono immediate nella comunicazione.

I think learning vocabulary is more important than learning grammar. Words are immediate in communication.

2. Ascoltare podcast italiani

I migliori podcast italiani, lingua e dintorni
I migliori podcast italiani, lingua e dintorni

Si possono ascolare i podcast ovunque anche mentre si viaggia. Ormai esistono centinaia di podcast su qualsiasi argomento. La cosa bella è che l’esercizio di ascolto aiuta a migliorare la pronuncia e ad aumentare il vocabolario oltre a rendersi più informati.

You can listen to podcasts anywhere even while traveling. There are now hundreds of podcasts on any topic. The great thing is that listening exercises help improve pronunciation and increase vocabulary as well as make you more informed.

3. Leggere libri

Leggere: un’attività che aiuta non solo a godersi un po’ di meritato riposo, ma anche a migliorare la lingua e ad approfondire le conoscenze culturali dell’Italia.

Reading: an activity that helps not only to enjoy some well-deserved rest, but also to improve the language and deepen the cultural knowledge of Italy.

4. Cucinare ricette italiane

Pizza di patate

E ancora cibo!! Amo la pizza di patate. Conosci la canzone napoletana ‘A pizza’ di Giorgio Gaber? “Ma tu vuliv’a’pizza a’pizza a’pizza”… Pausa musicale: https://www.youtube.com/watch?v=eoIl5-2fYTo

And more food !! I love potato pizza. Do you know the Neapolitan song ‘A pizza’ by Giorgio Gaber:? “Ma tu vuliv’a’pizza a’pizza a’pizza … Music pause.

5. Studiare la storia italiana

Quando viaggiamo in Italia troviamo molte scritte romane, che a volte non capiamo. Neanch’io che ho studiato il latino a scuola! Sai che una tipologia di lettera in particolare è molto usata nel cinema.

When we travel in Italy we find many Roman writings, which we sometimes don’t understand. I don’t either even though I studied Latin at school! Did you know that a particular type of letter is widely used in cinema.

6. Fare esercizi divertenti di pronuncia

Uno degli esercizi più divertenti è fare pratica di pronuncia con degli scioglilingua quasi impossibili da dire velocemente!

One of the funnest exercises is practicing pronunciation with tongue twisters, almost impossible to say quickly!

7. Imparare aforismi italiani

Siamo beati dai tanti colori in estate. Il paesaggio ci offre tante opportunità e ispirazioni per esercitarci.

We are blessed with many colors in the summer. The landscape offers us so many opportunities and inspirations to practice.

8. Ascoltare musica

canzoni italiane allegre, happy Italian songs

Un altro esercizio di ascolto ma che ti fa anche cantare e ballare. In fondo la lingua è musica!

Another listening exercise but one that also makes you sing and dance. After all, language is music!

9. Esplorare la cultura e la geografia

L’estate e le vacanze sono i periodi migliori per abbandonarci alle nostre esplorazioni della cultura.

Summer and holidays are the best times to indulge in our explorations of culture.

10. Imparare una cosa nuova di grammatica

E perché no…imparare o perfezionare le nozioni di grammatica. In questo modo si fa una bella figura in viaggio per l’Italia!

And why not … learn or perfect your notions of grammar. This way you’ll make a great impression on your trip to Italy!


E poi ….leggere barzellette italiane e miglirare la grammaticA…

Laughing and learning italian ebook

And then …. read Italian jokes and improve your grammar…

You cannot copy content of this page