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The career of the movie icon, Sophia Loren

La carriera di Sophia Loren

(English follows)

Sophia Loren è una donna italiana amata e rispettata in tutto il mondo, un’icona del cinema internazionale, armata non solo di bellezza e fascino, ma soprattutto di rigore, tenacia e disciplina.

Dietro tanto successo si nasconde un’infanzia di estrema povertà e anni di duro lavoro. La sua vita è un affresco della società della seconda metà del secolo scorso.

Sophia Loren è il nome d’arte di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, nata a Roma il 20 settembre 1934 in un reparto d’ospedale per donne non sposate. Sua madre Romilda Villani è una bellissima donna che sogna di diventare una stella del cinema e vince il concorso come sosia di Greta Garbo, ma non riesce a realizzare il suo sogno di andare a Hollywood. Suo padre Riccardo Scicolone, un giovane ingegnere, finge di essere un produttore cinematografico, una delle sue tante bugie. 

Sposato con un’altra donna, rifiuta di adottare la figlia illegittima, ma le permette di prendere il suo cognome.

Intanto la madre continua la sua relazione con Riccardo con cui concepisce nel 1937 la seconda figlia, Maria, ma lui rifiuta di riconoscerla.

Non potendosi permettere di vivere a Roma, Romilda torna con le figlie a vivere a Pozzuoli con la sua famiglia. Sofia cresce in estrema povertà e da bambina ha anche il soprannome di “stuzzicadenti” a causa della sua magrezza.

In questo periodo l’Italia è trascinata da Mussolini nella seconda guerra mondiale e la vita diventa un inferno a Pozzuoli. Il cibo manca e bisogna ricorrere a misure estreme per sopravvivere. Per circa 5 anni lottano contro la fame, la malattia e il pericolo.

Alla fine della guerra Sofia trova rifugio nel nuovo cinema di paese dove guarda film americani. I suoi preferiti sono i film romantici con Cary Grant e Tyrone Power. Da bambina magra e malata, Sofia diventa un’adolescente di una bellezza sorprendente. La mamma realizza che la bellezza della figlia offre una speranza di sfuggire alla povertà e l’accompagna a Roma in cerca di successo.

Nel 1950 vince il titolo di Miss Eleganza al concorso di Miss Italia a Roma durante il quale incontra il produttore Carlo Ponti, che diventa suo pigmalione artistico e la cambia il nome a Sophia Loren. Inizia la carriera di modella e fa il suo debutto cinematografico recitando in “Quo Vadis?”. Tra il 1950 e il 1952 recita in diversi fotoromanzi e fa piccole apparizioni in film minori che le permettono di pagare un modesto bilocale con la madre e la sorella.

Negli anni seguenti ottiene ruoli principali in una dozzina di film come “L’Africa sotto i mari”, “Aida”, e “Attila” con Anthony Quinn.

Nel 1954 inizia una lunga e proficua collaborazione con il regista Vittorio De Sica, che dirige  alcuni dei suoi più grandi successi.

La stampa italiana chiama l’anno 1955, l’anno di Sofia. A 21 anni ha già alle spalle 36 film.

Ormai una stella in Italia, Carlo Ponti pianifica il suo approdo a Hollywood. Sofia prende lezioni d’inglese e lancia la sua carriera internazionale. 

Riconoscendo le sue doti artistiche Paramount Pictures le offre un contratto di 4 film.  

Le apparizioni cinematografiche degne di nota in questo periodo includono “Orgoglio e Passione” (“The Pride and the Passion”), “La Baia di Napoli” (“It Started in Naples”) e “Un marito per Cinzia” (“Houseboat”) con Cary Grant.

Nel film “L’orchidea nera”, dove torna a recitare al fianco di Anthony Quinn, rivela la sua bravura a immergersi nella propria psiche.

Nel 1959 tutto quello che lei, sua madre e Carlo sognavano diventa realtà quando al Festival di Venezia Sofia vince il premio come migliore attrice nel film “L’orchidea nera”. 

Nel 1960 Vittorio De Sica annuncia di voler scegliere Sofia nel film “La Ciociara” come la figlia di una contadina durante la 2a guerra mondiale, ma Anna Magnani nel ruolo della madre rifiuta di essere la madre di Sofia. De Sica sorprende tutti e sceglie Sofia come la madre, nonostante i timori di Sofia di non avere la maturità e la profondità richieste dal ruolo a soli 26 anni. Ma De Sica sa che l’infanzia di Sofia le ha dato la preparazione necessaria. Parlando del ruolo, Sofia dice che si è immedesimata nella vita di sua madre.

Per il suo ruolo in “La Ciociara” vince molti premi tra cui  l’Oscar nel 1962. E’ la prima artista a vincere un Oscar per un film straniero con il miglior ruolo da protagonista.

Sofia continua a mostrare di essere un’attrice di grande talento e spessore nei suoi ruoli successivi tra cui “El Cid” e “la Caduta dell’Impero Romano.” La sua spontaneità napoletana non è comune nel cinema americano.

Sofia, Carlo e Vittorio iniziano a una serie di nuovi progetti. Nel 1963 recita con Marcello Mastroianni in “Ieri, oggi, domani” che dà inizio al loro duo romantico dello schermo. Con “Matrimonio all’italiana” riceve la sua seconda nomination agli Oscar.

Sofia è ora l’attrice preferita al mondo richiesta dai maggiori studi cinematografici. Assume ruoli in film prestigiosi come “Arabesque” con Gregory Peck e “la Contessa di Hong Kong” con Marlon Brando, diretto da Charlie Chaplin.

Nel 1975 “Un giorno speciale” con Marcello Mastroianni diventa un altro acclamato successo internazionale. Sofia dice che “La ciociara” è il film della sua giovinezza, mentre “Un giorno speciale” è quello dell’età adulta.

Dopo aver messo su famiglia all’inizio degli anni ’70, la Loren sceglie di fare solo apparizioni cinematografiche occasionali e anche film per la TV, tra cui “Mamma Lucia”.

Pubblica anche un’autobiografia intitolata “Sophia’s Life and Love: Her Own Story”, che vende milioni di copie.

Nel 1991 Sophia riceve l’Oscar alla carriera e la Legion d’Onore francese. 

Nel 1994 torna sul set con il suo amato Marcello nella commedia Pret-a-porter.  Negli anni successivi, appare in film americani come “Grumpier Old Men” e “Nine”, ispirato a “Otto e mezzo” di Fellini.

Nel 1998 vince il Leone d’Oro, il Premio alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia, e il Pallone d’Oro.

Nel 1999 riceve il Premio David di Donatello alla carriera. Sofia detiene il record con sei David di Donatello come migliore attrice.

Nel 2014 partecipa in una serie di iniziative volte a festeggiare i suoi 80 anni.

Al 67mo Festival di Cannes è omaggiata Fuori Concorso con il cortometraggio diretto dal figlio Edoardo Ponti, “Voce umana”, in cui è protagonista.

Sofia recita nel 2021 nel film “La vita davanti” diretto dal figlio, Edoardo Ponti, il quale dice che il ruolo è perfetto per sua madre, che ha una combinazione di forza, fragilità, umorismo e irriverenza, ma soprattutto amore.


  • Nome: Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone
  • Nome d’arte: Sophia Loren
  • Data di Nascita: 20 settembre 1934
  • Luogo di nascita: Roma, Lazio, Italia
  • Madre: Romilda Villani
  • Padre: Riccardo Scicolone
  • Sorella: Anna Maria Scicolone
  • Marito: Carlo Ponti
  • Figlio: Carlo Ponti Jr. (n. 29-Dec-1968)
  • Figlio: Edoardo Ponti (n. 6-Jan-1973)

Filmografia:

  1. 1949 – Cuori sul mare – Attore – Ragazza al ristorante ‘Zi Teresa’
  2. 1950 – Le sei mogli di Barbablù – Attore – Una delle ragazze rapite
  3. 1950 – Luci del varietà – Attore – Ballerina
  4. 1950 – Il voto – Attore – Una popolana
  5. 1950 – Lebbra bianca – Attore – Una ragazza della pensione Gorini
  6. 1950 – Io sono il Capataz – Attore – Segretaria del Dittatore
  7. 1951 – Anna – Attore – Assistente di Vittorio al Night …
  8. 1951 – Era lui… sì! sì! – Attore – Odalisca/Modella
  9. 1951 – Il sogno di Zorro – Attore – Conchita
  10. 1951 – Il mago per forza – Attore – La sposina
  11. 1951 – Totò Tarzan – Attore – Ragazza del Circolo Tarzanista
  12. 1951 – Milano miliardaria – Attore – Commessa del bar
  13. 1951 – Il padrone del vapore – Attore – Ballerinetta
  14. 1952 – La tratta delle bianche – Attore – Elvira
  15. 1952 – Africa sotto i mari – Attore – Barbara Lama
  16. 1952 – È arrivato l’accordatore – Attore – Amica di Giulietta
  17. 1952 – La favorita – Attore – Leonora di Guzman
  18. 1953 – Ci troviamo in galleria – Attore – Marisa
  19. 1953 – Un giorno in pretura – Attore – Anna la ladra
  20. 1953 – La domenica della buona gente – Attore – Ines
  21. 1953 – Aida – Attore – Aida
  22. 1953 – Il paese dei campanelli – Attore – Bonbon
  23. 1953 – Due notti con Cleopatra – Attore – Cleopatra/Nisca
  24. 1953 – Carosello napoletano – Attore – Sisina
  25. 1954 – Pellegrini d’amore – Attore – Beppina Delli Colli/Giulietta
  26. 1954 – Miseria e nobiltà – Attore – Gemma, figlia di Don Gaetano
  27. 1954 – Peccato che sia una canaglia – Attore – Lina Stroppiani
  28. 1954 – Attila – Attore – Onoria
  29. 1954 – Tempi nostri – Attore – La ragazza (“La macchina fotografica”)
  30. 1954 – L’oro di Napoli – Attore – Sofia, la pizzaiola (“Pizze a …
  31. 1955 – Pane, amore e… – Attore – Sofia la “smargiassa”
  32. 1955 – Il segno di Venere – Attore – Agnese Tirabassi
  33. 1955 – La bella mugnaia – Attore – Carmela, la mugnaia
  34. 1955 – La donna del fiume – Attore – Nives Mangolini
  35. 1956 – La fortuna di essere donna – Attore – Antonietta Fallari
  36. 1957 – Timbuctù – Attore – Dita
  37. 1957 – Il ragazzo sul delfino – Attore – Fedra
  38. 1957 – Orgoglio e passione – Attore – Juana
  39. 1958 – Orchidea nera – Attore – Rosa Bianco
  40. 1958 – Un marito per Cinzia – Attore – Cinzia Zaccardi
  41. 1958 – La chiave – Attore – Stella
  42. 1958 – Desiderio sotto gli olmi – Attore – Anna Cabot
  43. 1959 – Quel tipo di donna – Attore – Kay
  44. 1959 – Il Diavolo in calzoncini rosa – Attore – Angela Rossini
  45. 1960 – La miliardaria – Attore – Epifania Parerga
  46. 1960 – La ciociara – Attore – Cesira
  47. 1960 – Olympia – Attore – Principessa Olympia
  48. 1960 – La baia di Napoli – Attore – Lucia Curcio
  49. 1961 – El Cid – Attore – Jimena de Gormaz
  50. 1961 – Madame Sans-Gêne – Attore – Catherine Heubscher detta Madame Sans-Gê…
  51. 1962 – Boccaccio ’70 – Attore – Zoe (“La riffa”)
  52. 1962 – Il coltello nella piaga – Attore – Lisa Macklin
  53. 1962 – I sequestrati di Altona – Attore – Johanna
  54. 1963 – Ieri, oggi, domani – Attore – Adelina Sparano/Anna Molteni/Mara
  55. 1964 – La caduta dell’Impero romano – Attore – Lucilla
  56. 1964 – Matrimonio all’italiana – Attore – Filumena Marturano
  57. 1965 – Judith – Attore – Judith
  58. 1965 – Operazione Crossbow – Attore – Nora
  59. 1965 – Lady L – Attore – Lady L/Louise Lendale
  60. 1966 – Arabesque – Attore – Yasmin Azir
  61. 1967 – C’era una volta – Attore – Isabella Candeloro
  62. 1967 – La contessa di Hong Kong – Attore – Natascia Alexandroff
  63. 1967 – Questi fantasmi – Attore – Maria Lojacono
  64. 1969 – I girasoli – Attore – Giovanna
  65. 1970 – La moglie del prete – Attore – Valeria Billi
  66. 1971 – La mortadella – Attore – Maddalena Ciarrapico
  67. 1972 – L’uomo della Mancha – Attore – Aldonza/Dulcinea
  68. 1972 – Bianco, rosso e… – Attore – Suor Germana
  69. 1974 – Breve incontro – Attore – Anna Jesson
  70. 1974 – L’accusa è: violenza carnale e omicidio – Attore – Teresa Leoni
  71. 1974 – La pupa del gangster – Attore – Pupa
  72. 1974 – Il viaggio – Attore – Adriana De Mauro
  73. 1975 – Un sorriso, uno schiaffo e un bacio in bocca – Attore
  74. 1976 – Cassandra Crossing – Attore – Jennifer Chamberlain
  75. 1977 – Angela – Il suo unico peccato era l’amore… il suo unico amore era il figlio – Attore – Angela Kincaid
  76. 1977 – Una giornata particolare – Attore – Antonietta Tiberi
  77. 1978 – Obiettivo “Brass” – Attore – Mara
  78. 1978 – Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova, si sospettano moventi politici – Attore – Concetta Paternò
  79. 1979 – Bocca da fuoco – Attore – Adele Tasca
  80. 1980 – SuperTotò – Attore
  81. 1984 – Qualcosa di biondo – Attore – Aurora
  82. 1986 – Madre coraggio – Attore – Marianna Miraldo
  83. 1988 – Mamma Lucia – Attore – Lucia
  84. 1989 – La ciociara – Attore – Cesira
  85. 1990 – Sabato, domenica e lunedì – Attore – Rosa Priore
  86. 1994 – Pret-a-Porter – Attore – Isabella de la Fontaine
  87. 1995 – That’s Amore – Due improbabili seduttori – Attore – Maria Sophia Coletta Ragetti
  88. 1997 – Soleil – Attore – Mamma Lévy
  89. 2001 – Francesca e Nunziata – Attore – Francesca Montorsi
  90. 2002 – Cuori estranei – Attore – Olivia
  91. 2004 – La terra del ritorno – Attore – Teresa Innocente
  92. 2004 – Peperoni ripieni e pesci in faccia – Attore – Maria
  93. 2007 – Sophia: ieri, oggi, domani – Attore – Se stessa
  94. 2009 – Nine – Attore – Madre di Guido
  95. 2010 – L’ultimo Gattopardo – Ritratto di Goffredo Lombardo – Attore – Se stessa
  96. 2011 – Schuberth – L’Atelier della Dolce Vita – Attore
  97. 2012 – Love, Marilyn – Attore – Se stessa
  98. 2013 – Voce umana – Attore – Angela
  99. 2015 – Dietro gli occhiali bianchi – Attore – Se stessa
  100. 2020 – La vita davanti a sé – Attore – Madame Rosa

Documentario su Sophia Loren

GUARDA DUE FILM:

Peccato che sia una canaglia (1954)

La fortuna di essere donna (1956)

English version:

Sophia Loren is an Italian woman loved and respected all over the world, an icon of international cinema, armed not only with beauty and charm, but above all with rigor, tenacity and discipline.

Behind so much success, hides a childhood of extreme poverty and years of hard work. Her life is a fresco of the society of the second half of the last century.

Sophia Loren is the stage name of Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, born in Rome on 20 September 1934 in a hospital ward for unmarried women. Her mother Romilda Villani is a beautiful woman who dreams of becoming a movie star and wins the competition as an impersonator of Greta Garbo, but she fails to realize her dream of going to Hollywood. Her father Riccardo Scicolone, a young engineer, pretends to be a film producer, one of his many lies.

Married to another woman, he refuses to adopt his illegitimate daughter, but allows her to take her surname.

Meanwhile, her mother continues her relationship with Riccardo with whom she conceives in 1937 her second daughter, Maria, but he refuses to recognize her.

Unable to afford to live in Rome, Romilda returns with her daughters to live in Pozzuoli with her family. Sofia grows in extreme poverty and as a child her nickname is “toothpick” (stuzzicadenti) due to her thinness.

In this period, Italy is dragged by Mussolini into the Second World War and life becomes hell in Pozzuoli. Food is lacking and extreme measures must be used to survive. For about 5 years they fight against hunger, disease and danger.

At the end of the war, Sofia finds refuge in the new village cinema where she watches American films. Her favorites are romantic films with Cary Grant and Tyrone Power. From a thin and sick child, Sofia becomes a teenager of surprising beauty. Her mother realizes that the beauty of her daughter offers a hope of escaping poverty and she accompanies her to Rome in search of success.

In 1950 she wins the title of Miss Elegance at the Miss Italia contest in Rome during which she meets the producer Carlo Ponti, who becomes her artistic pygmalion and changes her name to Sophia Loren. She begins her modeling career and makes her film debut starring in “Quo Vadis?”. Between 1950 and 1952 she stars in several photo novels and makes small appearances in minor films that allowed her to pay for a modest one-bedroom apartment with her mother and sister.

In the following years she lands leading roles in a dozen films such as “Africa Under the Sea”, “Aida”, and “Attila” with Anthony Quinn.

In 1954 she begins a long and fruitful collaboration with film director Vittorio De Sica, who directs some of her greatest films.

The Italian press calls the year 1955 the year of Sofia. At 21, she already has 36 films behind her.

Now a star in Italy, Carlo Ponti plans her arrival in Hollywood. Sofia takes English lessons and launches her international career.

Recognizing her artistic talents, Paramount Pictures offers her a 4-film contract.

Notable film appearances during this period include “Pride and the Passion”, “La Baia di Napoli”, and “Houseboat” ) with Cary Grant.

In the film “The Black Orchid”, where she returns to act alongside Anthony Quinn, she reveals her ability to immerse herself in her own psyche.

In 1959, everything she, her mother and Carlo dreamed of become reality when Sofia wins the award for best actress in the film “The Black Orchid” at the Venice Film Festival.

In 1960 Vittorio De Sica announces that he wants to choose Sofia in the film “La Ciociara” (Two Women) as the daughter of a peasant woman during the 2nd World War, but Anna Magnani in the role of her mother refuses to be Sofia’s mother. De Sica surprises everyone and chooses Sofia as the mother, despite Sofia’s fears of not having the maturity and depth required by her role at just 26 years old. But De Sica knows that Sofia’s childhood gave her the necessary preparation. Speaking of her role, Sofia says that she identified with the life of her mother.

For her role in “La Ciociara” she wins many awards including the Oscar in 1962. She is the first artist to win an Oscar for a foreign film with the best leading role.

Sofia continues to show that she is an actress of great talent and depth in her later roles including “El Cid” and “The Fall of the Roman Empire.” Her Neapolitan spontaneity is not common in American cinema.

Sofia, Carlo and Vittorio begin a series of new projects. In 1963 she stars with Marcello Mastroianni in “Yesterday, today, tomorrow” which begins their romantic screen duo. With “Matrimonio all’italiana” she receives her second Oscar nomination.

Sofia is now the world’s favorite actress requested by major film studios. She takes on roles in prestigious films such as “Arabesque” with Gregory Peck and “The Countess of Hong Kong” with Marlon Brando, directed by Charlie Chaplin.

In 1975 “A special day” with Marcello Mastroianni becomes another acclaimed international success. Sofia says that “La ciociara” is the film from her youth, while “A special day” is that of adulthood.

After starting a family in the early 1970s, Loren chooses to make only occasional film appearances and some TV movies, including “Mamma Lucia”.

She also publishes an autobiography called “Sophia’s Life and Love: Her Own Story”, which sells millions of copies.

In 1991 Sophia receives the Academy Award for Lifetime Achievement and the French Legion of Honor.

In 1994 she returns to the set with her beloved Marcello in the comedy Pret-a-porter. In the following years, she appears in American films such as “Grumpier Old Men” and “Nine”, inspired by Fellini’s “Eight and a Half”.

In 1998 she won the Leone d’Oro, the Lifetime Achievement Award at the Venice Film Festival, and il Pallone D’Oro.

In 1999 she receives the David di Donatello Award for her career. Sofia holds the record with six David di Donatello as best actress.

In 2014 she participates in a series of initiatives aimed at celebrating her 80th birthday.

At the 67th Cannes Film Festival she is honored Out of Competition with the short film directed by her son Edoardo Ponti, “Human voice”, in which she is the protagonist.

Sofia stars in 2021 in the film “La vita prima” directed by her son, Edoardo Ponti, who says that the role is perfect for his mother, who has a combination of strength, fragility, humor and irreverence, but above all love.

Let’s discover the Tremiti Islands

Scopriamo le Isole Tremiti

(English follows)

Quante isole italiane conosci? Sicuramanete le più visitate dagli stranieri sono le isole siciliane, sarde, campane e dell’arcipelago toscano. Comunque, olte a queste meraviglie, ci sono altresì le Isole Tremiti, dette anche Isole Diomedee, che si trovano nel mare Adriatico di fronte al Molise e alla Puglia. Scopriamole insieme!

Le Isole Tremiti si trovano a circa 12 miglia a largo del Parco Nazionale del Gargano, nel nord della Puglia e sono l’unico arcipelago nel mare Adriatico. La natura qui si presenta ancora selvaggia ed incontaminata con una vegetazione rigogliosa. Il suo mare è limpido, i fondali puliti, il clima gradevole e l’aria pura.

Sono una meta ideale per chi cerca una vacanza tranquilla e in piena libertà a contatto con la natura.

Il nome

Il nome delle isole è legato alla loro pericolosità sismica dovuta a una storia di terremoti nella zona. Infatti tremiti deriva dal verbo “tremare”. Sono conosciute anche come Isole Diomedee, dal nome degli uccelli marini “diomedee” dal canto molto particolare e simile al vagito di un bambino che qui vivono in abbondanza.

La morfologia

La morfologia dell’isola si alterna tra baie e promontori, coste basse e sabbiose, ma anche alte e rocciose con falesie a strapiombo sul mare.

Caratteristica di tutto l’arcipelago sono le piccole insenature e calette tra cui Cala delle Arene, l’unica spiaggetta di una certa dimensione presente nell’arcipelago; Cala Matano che scende a strapiombo sul mare; Cala degli Inglesi, dove un battello inglese di contrabbandieri affondò; Cala Tamariello, da cui si accede direttamente al mare e nella quale è possibile l’attracco di piccoli natanti; Cala Tonda, che forma un suggestivo laghetto. Per gli appassionati di diving da non perdere le splendide Grotte delle Viole e i fondali blu nei pressi dei faraglioni dei Pagliai. Per chi ama lo snorkeling ci sono almeno 23 sentieri subacquei.

Le sue isole

Cinque isole compongono l’arcipelago: San Domino, San Nicola, Caprara, Cretaccio e Pianosa.

San Domino è l’isola più estesa e un tempo era chiamata dai monaci benedettini l’Orto del Paradiso per la sua bellezza paesaggistica e naturalistica. E’ ricoperta da una foresta di pini d’Aleppo. Intorno all’isola visitabili con la barca si trovano la grotta del Bue Marino, la grotta delle Viole, la grotta delle Rondinelle.

San Nicola è considerata un museo a cielo aperto che testimoniania la storia delle isole. E’ ricchissima di monumenti: torri, fortificazioni imponenti, muraglie, chiese e chiostri di una fortezza-abbazia, Santa Maria a Mare, che ricopre un rilevante interesse storico e artistico. In epoca medioevale l’abbazia di San Nicola diede ospitalità ad illustri personaggi.

Caprara non ha alberi né edifici, ma è coperta d’erbe e di fiori, meta e dimora di una sterminata colonia di gabbiani.

Cretaccio, poco più che uno scoglio, è un ponte naturale tra San Domino e San Nicola e per diverso tempo fu davvero il “pilone” di un possente ponte in legno che collegava le due isole maggiori.

Pianosa, posta ad una ventina di chilometri a nord-est dell’isola di Capraia, è un’isola a sé, anche se rientra amministrativamente nel comune delle Isole Tremiti. Costituisce riserva integrale del Parco Marino.

Un altro aspetto interessante è la presenza di numerose grotte sottomarine create dall’erosione del calcare. Le diverse configurazioni delle tre isole e coste si riflettono nel tipo di fondale che le circonda. Le pendici sudorientali di San Domino e Caprara hanno un fondo roccioso che si estende per una profondità non superiore a 10-15 m. Nei pressi dell’isola di San Nicola, il fondo roccioso è costituito da pietre crollate. Mentre il litorale di Caprara, ha un fondale roccioso che non supera i 30 metri. La costa nord-occidentale è caratterizzata da scogliere alte e ripide.

La storia

Migliaia di anni di storia si trovano in questo piccolo arcipelago conservata in un grande museo a cielo aperto.

Un tempo le Tremiti erano conosciute come “Insulae Diomedeae”, dal nome di Diomede, l’eroe greco di Omero che fu sepolto qui. Si racconta che Venere abbia mutato i suoi compagni di viaggio negli uccelli marini “diomedee”, destinati a piangere in eterno l’amico perduto e a vegliarne la sua tomba.

La storia documentata delle Tremiti ha inizio con la costruzione dell’abbazia “Santa Maria a mare”, edificata sull’isola di San Nicola da un eremita, ampliata dai benedettini e fortificata da Carlo II d’Angiò. Abbandonata dopo essere stata depredata dai sanguinari pirati di Almissa, che intorno al 1300 sterminarono la comunità monastica, l’abbazia tornò all’antico splendore con l’arrivo dei canonici regolari lateranensi di San Frediano.

A metà ottocento Ferdinando II, re delle Due Sicilie, con l’intento di ripopolare le isole, vi fece insediare diversi indigenti provenienti dei bassifondi napoletani, che poterono così sfruttare proficuamente la pescosità del mare, dando luogo così ad una seconda colonizzazione delle Tremiti.

Le isole sono state un luogo di confinamento fin dai tempi antichi. L’imperatore Augusto fece esiliare sua nipote, Giulia la Giovane, in una di queste isole, poi chiamata Trimerus, dove morì dopo 20 anni. Le isole furono anche utilizzate per l’internamento dei prigionieri politici durante il regime fascista di Benito Mussolini.

LUCIO DALLA e le isole tremiti

Il cantautore Lucio Dalla aveva scelto le isole come il suo refugio preferito e ne ha tratto ispirazione per la sua musica. Aveva anche una sala di registrazione. Ci trascorreva molti giorni dell’anno e aveva persino una casa che si affacciava sul mare, proprio su Cala Matana a San Domino (quella stessa caletta che ha dato il titolo alla canzone Luna Matana che ricorda i pleniluni sulla baia).

IL PARCO MARINO

Nel 1989 fu costituito il parco marino delle Isole Tremiti all’interno del Parco Nazionale del Gargano. E’ uno degli habitat naturali più belli dell’intero mediterraneo con la sua natura aspra e selvaggia. La sua riserva naturale comprende l’area costiera che circonda le cinque isole, un patrimonio ittico di pesci e crostacei che vivono protetti alle diverse profondità e che, assieme alle formazioni algali, rendono il panorama sottomarino di rara bellezza, ideale per le immersioni subacquee, anche a caccia di foto dei tanti relitti storici nascosti sui fondali.

English version:

How many Italian islands do you know? Surely the most visited by foreigners are the islands of Sicily, Sardinia, Campania and the Tuscan archipelago. However, in addition to these wonders, there are also the Tremiti Islands, also called Diomedee Islands, which are in the Adriatic Sea facing Molise and Puglia. Let’s discover them together!

The Tremiti Islands are located about 12 miles off the Gargano National Park, in the north of Puglia and are the only archipelago in the Adriatic Sea. Nature here is still wild and uncontaminated with flourishing vegetation, its sea is clear, clean sea bottoms, pleasant climate and pure air. It’s an ideal destination for those looking for a quiet holiday in full freedom in contact with nature.

THE NAME
of the islands is linked to their seismic danger due to a history of earthquakes in the area. In fact, tremiti derives from the verb “tremare” (to tremble). They are also known as the Diomedee Islands, from the name of the seabirds “diomedee” who live here in abundance. They have a very particular song similar to the cry of a child

THE MORPHOLOGY
of the island alternates between bays and promontories, low and sandy coasts, but also high and rocky cliffs overlooking the sea. Characteristic of the entire archipelago are the small inlets and coves including Cala delle Arene, the only beach of a certain size in the archipelago; Cala Matano that falls overhanging the sea; Cala degli Inglesi, where an English smuggler boat sank; Cala Tamariello, which leads directly to the sea and where it is possible to dock small boats; Cala Tonda, which forms a suggestive lake. For diving enthusiasts there’s the splendid Caves of Violets and the blue seabed near the stacks of the Pagliai. And for those who love snorkeling there are at least 23 underwater trails.

THE ISLANDS
Five islands make up the archipelago:
San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio and Pianosa.

San Domino is the largest island and was once called the Garden of Paradise by the Benedictine monks for its scenic and naturalistic beauty. It is covered by a forest of Aleppo pines. Around the island, which can be visited by boat, are the cave of the Bue Marino, the cave of the Violets, the cave of the Rondinelle.
San Nicola is considered an open-air museum that testifies to the history of the islands. It is very rich in monuments: towers, imposing fortifications, walls, churches and cloisters of a fortress-abbey, Santa Maria a Mare, which holds a significant historical and artistic interest. In medieval times, the Abbey of San Nicola gave hospitality to illustrious personalities.
Caprara has no trees or buildings, but is covered with grass and flowers, the destination and home of an endless colony of seagulls.
Cretaccio, little more than a rock, is a natural bridge between San Domino and San Nicola and for some time it was really the “pillar” of a mighty wooden bridge that connected the two major islands.
Pianosa, located about twenty kilometers north-east of the island of Capraia, is an island in itself, even if it falls administratively within the municipality of the Tremiti Islands. It constitutes an integral reserve of the Marine Park.

Another interesting aspect is the presence of numerous underwater caves created by the erosion of limestone. The different configurations of the three islands and coasts are reflected in the type of seabed that surrounds them. The south-eastern slopes of San Domino and Caprara have a rocky bottom that extends to a depth of no more than 10-15 m. Near the island of San Nicola, the rocky bottom is made up of collapsed stones. While the coast of Caprara has a rocky bottom that does not exceed 30 meters. The northwest coast is characterized by high and steep cliffs.

HISTORY
Thousands of years of history can be found in this small archipelago preserved in a large open-air museum. Once the Tremiti were known as “Insulae Diomedeae ‘, from the name of Diomede, the Greek hero of Homer who was buried here. It is said that Venus tuned his traveling companions into the seabirds “diomedee”, destined to cry in eternal the lost friend and to watch over his grave.

The documented history of the Tremiti begins with the construction of the abbey “Santa Maria a mare”, built on the island of San Nicola by a hermit, enlarged by the Benedictines and fortified by Charles II of Anjou. Abandoned after being plundered by the bloodthirsty pirates of Omiš, who exterminated the monastic community around 1300, the abbey returned to its former glory with the arrival of the Lateran canons regular of San Frediano. In the mid-nineteenth century Ferdinand II, king of the Two Sicilies, with the intention of repopulating the islands, had several poor people from the Neapolitan slums settle there, who were able to profitably exploit the of the sea, thus giving rise to a second colonization of the Tremiti.

The islands have been a place of confinement since ancient times. Emperor Augustus had his niece, Julia the Younger, exiled to one of these islands, later called Trimerus, where she died after 20 years. The islands were also used for the internment of political prisoners during the fascist regime of Benito Mussolini.

THE TREMITI AND LUCIO DALLA
The singer-songwriter Lucio Dalla had chosen the islands as his favorite refuge and drew inspiration from it for his music. He also had a recording studio here.
He spent many days of the year here and even had a house that overlooked the sea, right on Cala Matana in San Domino (the same cove that gave the title to the song Luna Matana which recalls the full moons on the bay).


THE MARINE PARK
In 1989 the marine park of the Tremiti Islands was established within the Gargano National Park. It is one of the most beautiful natural habitats in the entire Mediterranean with its harsh and wild nature. Its nature reserve includes the coastal area that surrounds the five islands, a fish heritage of fish and crustaceans that live protected at different depths and which, together with the algal formations, make the underwater panorama of rare beauty. Ideal for scuba diving, even hunting for photos of the many historical wrecks hidden on the seabed.

Altri viaggi virtuali/ more virtual trips:


Continue reading “Let’s discover the Tremiti Islands”

Italy between past and present | L’Italia tra passato e presente

Buon 25 aprile. Oggi per le Festa della Liberazione d’Italia ripenso alla storia italiana dal 1945 ed anche oltre, tipo gli Etruschi e i Sanniti di cui parlerò prossimamente. Certo che abbiamo ancora tanta strada da fare per avere un futuro più stabile.

Happy 25th April. Today for the Italian Liberation Day I think back to Italian history from 1945 and even beyond, like the Etruscans and the Samnites that I will talk about shortly. Of course we still have a long way to go to have a more stable future.

Quando pensi all’Italia, pensi probabilmente a Roma, il cuore antico del mondo Classico ed il centro di uno degli imperi più stimati della storia. Con 7,3 milioni di turisti internazionali nel 2017, la città rimane una destinazione superlativa e una pietra miliare della cultura. Però, prima del Colosseo e del Foro, prima del Pantheon e del Arco di Constantino, quando Roma era solo un piccolo gruppo di cittadine pastorali i cui nomi si perdono nella storia, l’Italia ha appartenuto agli Etruschi.

When you think of Italy, you probably think of Rome, the ancient heart of the Classical world and the center of one of history’s most esteemed empires. With 7.3 million international visitors in 2017, the city remains a top tourist destination and cultural landmark. But before the Colosseum and the Forum, before the Pantheon and the Arch of Constantine, when Rome was just a small collection of pastoral settlements whose names have been long lost to history, Italy belonged to the Etruscans.

Sapevi che Roma è stata due volte capitale d’Italia? La cosa potrebbe non sorprendere poiché nel corso della storia italiana è stata al centro di molteplici vicende che hanno interessato la penisola italiana. Primo fra tutti l’Impero Romano quando la città era veramente l’ombelico del mondo. Successivamente all’interno della Città Stato, che per molti secoli ha posto Roma nel cuore della cristianità. Tuttavia, la città eterna è tra altre quattro città italiane a detenere il titolo di capitale d’Italia.

Did you know that Rome has been the capital of Italy twice? This might not come as a surprise since it has been at the centre of multiple events throughout history that have concerned the Italian peninsula. First and foremost the Roman Empire, when the city was truly the belly of the world. And afterwards within the Church State (Città Stato), which for many centuries established Rome as the heart of Christianity. However, the Eternal city is among four other Italian cities to hold the title of capital of Italy.

Il 2021 è stato un anno difficile non solo a causa della pandemia. L’Italia ha registrato un aumento di migranti sulle coste, oltre 60 mila, e tra quelli che ce l’hanno fatta, c’erano tante mamme e bambini. I femminicidi sono anche aumentati. I miei pensieri vanno a tutte le persone che hanno sofferto e mi auguro che il 2022 porti un po’ di luce.
Allora solleviamoci con alcuni avvenimenti importanti e belli allo stesso tempo.

2021 was a difficult year not only because of the pandemic. Italy has registered an increase in migrants on the coasts, over 60 thousand, and among those who made it, there were many mothers and children. Femicides have also increased. My thoughts go out to all the people who have suffered and I hope that 2022 will bring some light.
So let’s rise up with some events that are important and beautiful at the same time.

Uso la parola inglese “optional” non a caso visto che sempre più parole straniere entrano ogni giorno nel gergo italiano. Così mentre tanti stranieri si prodigano ad impare la nostra bella lingua, i politici italiani la deturpano senza vergogna.

I use the English word “optional” not by chance as more and more foreign words enter Italian jargon every day. So while many foreigners do their utmost to learn our beautiful language, Italian politicians disfigure it without shame.

Nel 2021 l’italia ha compiuto 200 anni. La storia dell’italia, nelle sue secolari  invasioni, conquiste, regni, imperi, ci lascia con una domanda: qual è l’origine del suo nome, Italia?

In 2021 Italy turned 200 years old. The history of Italy, in its centuries-old invasions, conquests, kingdoms, empires, leaves us with a question: what is the origin of its name, Italy?


7 Italian phrases about freedom | 7 frasi italiane sulla libertà

Alcuni pensieri di pensatori italiani per trovare ispirazione / Some thoughts of Italian thinkers to find inspiration

Un popolare proverbio italiano si trasforma con un gioco di parole bello/bellico e piace/pace in un’affermazione pro-pace.

Non è bello ciò che è bellico, ma è bello ciò che è pace.
– Versione originale: Non è bello ciò che è bello,ma è bello ciò che piace.

A popular Italian proverb turns into pro-peace word play of the words bello/bellico (beautiful/war) and piace/pace (like/peace)

What is beautiful is not bellic, but what is beautiful is peace.
– Original version: What is beautiful is not beautiful, but what you like is what is beautiful.

Troviamo ispirazione con questi 7 pensieri italiani sulla libertà
~
Let’s find inspiration with these 7 Italian thoughts about freedom:

“Lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso, difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà, la libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere.”
🕊️ Oriana Fallaci – giornalista, scrittrice e partigiana italiana

“Fight, think with your brain, remember that everyone is someone, a precious, responsible individual, creator of h*self, defend your ego, the core of all freedom, freedom is a duty, before being a right it is a duty.”

“Se i popoli della terra, coralmente, potessero esprimersi, al di sopra di ogni differenza ideologica, politica, di ogni razza, al di sopra di ogni credo, e di ogni differenza di credo religioso, tutti i popoli della terra si pronuncerebbero per la pace contro la guerra.”
🕊️ Sandro Pertini – politico, giornalista e partigiano italiano

“If the peoples of the earth, unanimously, could express themselves, above every ideological, political difference, of every race, above every creed, and every difference in religious belief, all the peoples of the earth would speak out for the peace against war. “

“Nei campi di sterminio era la poesia a tenere vicine le teste mangiate dai pidocchi, nelle baracche gelide, dimentiche delle piaghe, della dissenteria, della fame che lacerava lo stomaco. Chi conosceva una poesia a memoria, la ripeteva lentamente a voce alta e gli altri ascoltavano in cerchio, silenziosi, incantati.”
🕊️ Dacia Maraini – scrittrice

“In the extermination camps it was poetry that kept the heads eaten by lice close to each other, in the cold shacks, oblivious to the sores, the dysentery, the hunger that tore the stomach. Those who knew a poem by heart would repeat it slowly aloud and the others would listen in a circle, silent, enchanted. “

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.”
🕊️ Pietro Calamandrei – politico, avvocato e accademico italiano

“Freedom is like air: you realize what it’s worth when it begins to fail.”

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.”
🕊️ Primo Levi – scrittore, chimico, partigiano e superstite dell’Olocausto

“If understanding is impossible, knowing is necessary, because what happened can return, consciences can again be seduced and obscured: ours too.”

“Io sono diventata ‘ministro’ dell’Ossola quando ancora le donne non avevano il diritto di voto […] per la prima volta nella storia del nostro Paese, una donna che non fosse una regina, una principessa, una badessa, è diventata una dirigente di governo.”
🕊️ Gisella Floreanini – prima ministra italiana

“I became a ‘minister’ of Ossola when women still did not have the right to vote […] for the first time in the history of our country, a woman who was not a queen, a princess, an abbess, became a government executive.”

“La guerra non si abolisce coi trattati, ma stimolando la riflessione e la cultura di tutti. 9 volte su 10 la vittima è un civile, 1 su 3 è un bambino.”
🕊️ Gino Strada – medico, attivista e scrittore

“War is not abolished with treaties, but by stimulating everyone’s reflection and culture. 9 times out of 10 the victim is a civilian, 1 out of 3 is a child. “


🕊️

L’indimenticabile Monica Vitti – The unforgettable Monica Vitti

Il 2 febbraio 2022 si è spenta a 90 anni Monica Vitti una delle più grandi attrici dell’intero cinema mondiale, non solo di quello italiano.



On February 2, 2022, Monica Vitti, one of the greatest actresses in the entire world cinema, not only in Italy, passed away at the age of 90.

«Sono stata l’unica donna ad avere il coraggio di essere comica. Per essere comici bisogna essere spudorati, non ci si può nascondere dietro un alone di mistero e di bellezza». Epoca, 1993

«Far ridere, per una donna, è sempre molto difficile, per mantenere il pudore, senza rinunciare alla propria femminilità, senza scadere nella volgarità.» Corriere della Sera, 1997

“I was the only woman who had the courage to be comical. To be comical you have to be shameless, you can’t hide behind an aura of mystery and beauty ». Epoca, 1993

“Making people laugh is always very difficult for a woman, to maintain modesty, without renouncing one’s femininity, without falling into vulgarity.”
Corriere della Sera, 1997

Un cambiamento epocale è arrivato con Monica Vitti nei film di tutto il mondo. Rappresentava il cambiamento di un’intera forma d’arte con un viso bello, ma irrequieto e spigoloso, in cui non c’era traccia di celebrità standard o di profonda popolanità.
Invece era una donna nervosa e fragile, con una voce roca e commovente, e un modo introietto di comunicare le sue emozioni.

Da bambina, Monica Vitti, metteva in scena spettacoli casalinghi per distrarre i suoi fratelli dagli orrori delle bombe negli ultimi anni di guerra.

Monica Vitti, pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli, naque a Roma nel 1931. Da adolescente apparve in produzioni teatrali amatoriali, raffinando poi il suo talento all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Il suo primo ruolo cinematografico è stato in “Ridere Ridere Ridere” di Scola nel 1954. L’ultimo è stato “Scandalo Segreto” nel 1989, che ha scritto, diretto e interpretato.

Il nome d’arte fu una scelta artistica su consiglio del suo insegnante in Accademia Sergio Tofano: Monica seguita da metà del cognome di sua madre, Vittiglia.

An epochal change has come with Monica Vitti in films all over the world. Monica represented the change of an entire art form with a beautiful, but restless and angular face, in which there was no trace of standard celebrity or deep folk.
She instead she was a nervous and fragile woman, with a hoarse and moving voice, and an introject way of communicating her emotions.

As a child, Monica Vitti staged home shows to distract her brothers from the horrors of bombs in the last years of the war.
Monica Vitti, pseudonym of Maria Luisa Ceciarelli, was born in Rome in 1931. As a teenager she appeared in amateur theatrical productions, then refining her talent at the National Academy of Dramatic Art in Rome. Her first film role was in Scola’s “Ridere Ridere Ridere” (“Laughing Laughing Laughing”) in 1954. Her last was “Secret Scandal” in 1989, which she wrote, directed and starred in.

Her name was an artistic choice on the advice of her teacher at the Academy, Sergio Tofano: Monica followed by half of her mother’s surname, Vittiglia.

“L’avventura”

Film del 1960 diretto da Michelangelo Antonioni

Una donna scompare durante una gita in barca nel Mediterraneo. Durante la ricerca, il suo amante e la sua migliore amica sono attratti l’uno dall’altro.
Questo film è il primo capitolo della cosiddetta “trilogia esistenziale” o “trilogia dell’incomunicabilità”, seguita da “La notte” e conclusa con “L’eclisse”. Il film segna l’inizio del sodalizio sentimental-artistico tra Antonioni e Monica Vitti.
Alla premiere del 1959 al Festival di Cannes, Michelangelo e Monica fuggirono dal teatro, a causa della violenta reazione del pubblico al loro film, che tuttavia ha vinto il Premio della Giuria
Il film è uscito contemporaneamente a “La Dolce Vita” di Federico Fellini. Entrambi furono presentati al Festival di Cannes del 1960. Il film di Fellini ha vinto la Palma d’Oro mentre, “L’Avventura” ha vinto il Premio della Giuria.

A woman goes missing on a boat trip in the Mediterranean. While searching, her lover and her best friend are attracted to each other.
This film is the first chapter of the so-called “existential trilogy” or “incommunicability trilogy”, followed by “The night” and concluded with “The eclipse”. The film marks the beginning of the sentimental-artistic partnership between Antonioni and Monica Vitti.
At the 1959 premiere at the Cannes Film Festival, Michelangelo and Monica fled the theater, due to the violent reaction of the public to their film, which nevertheless won the Jury Prize
The film was released at the same time as Federico Fellini’s “La Dolce Vita”. Both were presented at the 1960 Cannes Film Festival. Fellini’s film won the Palme d’Or while, “L’Avventura” won the Jury Prize.

“La ragazza con la pistola”

Film del 1968 diretto da Mario Monicelli

Una commedia italiana che affronta i temi del rapimento della sposa e del delitto d’onore, ancora attuali nella cultura meridionale dell’Italia dell’epoca e in una certa misura normalizzati dalla legge italiana. Solo di recente erano stati contestati quando Franca Viola si rifiutò pubblicamente di sposare l’uomo che l’ha violentata.
Monica Vitti ha vinto il David di Donatello come migliore attrice.
Il film è stato nominato per l’Oscar al miglior film in lingua straniera.

An Italian comedy that deals with the themes of bride kidnapping and honor killing, still current in the southern Italian culture of the time and to a certain extent normalized by Italian law. They had only recently been challenged when Franca Viola publicly refused to marry the man who raped her.
Monica Vitti won il David di Donatello for best actress.
The film was nominated for the Oscar for Best Foreign Language Film.

“Teresa, la ladra”

Film del 1973 diretto da Carlo Di Palma

Un grande classico del cinema italiano. Questa commedia all’italiana è tratta dal romanzo “Ricordi di un ladro” scritto da Dacia Maraini nel 1972. È una storia vera ambientata durante la seconda guerra mondiale.
Teresa Numa, figlia orfana di un contadino senza cuore del Lazio, rimane incinta e vedova di guerra. Sarà costretta a reinventarsi come ladra e truffatrice per cercare di cavarsela. La sua entrata in delitto aprirà le porte del carcere e successivamente anche quelle del manicomio, senza poter riconciliarsi con il figlio.

A great classic of Italian cinema. This Italian comedy is based on the novel “Memories of a Thief” written by Dacia Maraini in 1972. It is a true story set during the Second World War.
Teresa Numa, orphaned daughter of a heartless peasant from Lazio, becomes pregnant and a war widow. She will be forced to reinvent herself as a thief and scammer to try and get away with it. Her entering into crime will open the doors of the prison and subsequently also those of the asylum, without being able to reconcile with her son.

“Amore mio aiutami”

Film del 1969, diretto da Alberto Sordi.

Una commedia all’italiana che vede i due protagonisti, Giovanni e Raffaella, felicemente sposati da dieci anni, ma il loro rapporto va in crisi quando Raffaella si innamora di Valerio Mantovani, un bel quarantenne che ha conosciuto durante i concerti di musica da camera che frequenta settimanalmente con sua madre.
Il film è stato il numero uno a Roma nel suo primo fine settimana di apertura.

An Italian comedy that sees the two protagonists, Giovanni and Raffaella, happily married for ten years, but their relationship goes into crisis when Raffaella falls in love with Valerio Mantovani, a handsome forty-year-old man she met during chamber music concerts which she attends with with her mother weekly.
The film was the number one film in Rome in its first opening weekend.

“Cintura di castità”

Film del 1967 diretto da Pasquale Festa Campanile

È un film di genere avventura in cui il Duca Pandolfo prima di partire dal suo castello per le crociate pone una cintura di castità alla moglie, Boccadoro. Inoltre nomina nobile il cavaliere Guerrando, del quale Boccadoro si è innamorata. Appena parte il marito, Boccadoro rientra subito in possesso della chiave della cintura di castità.

It’s an adventure film in which Duke Pandolfo, before leaving his castle for the crusades, places a chastity belt on his wife, Boccadoro. He also appoints the knight Guerrando as nobleman, with whom Boccadoro falls in love. As soon as her husband leaves, she immediately regains possession of the key to the chastity belt.

Qual è il tuo film preferito di Monica Vitti? – What’s your favorite film with Monica Vitti?

Buona visione!

Top Italian articles of the year | Gli articoli migliori dell’anno

Nel 2021 abbiamo esplorato la lingua italiana, ma anche dei gioielli culturali.
In 2021 we explored the Italian language, but also some cultural jewels.

“Domus volusi fausti”, una scritta davanti a una casa tra le rovine di Pompei –
“I wanted a happy home”, a sign in front of a house in the ruins of Pompeii.

Rintracciamo il percorso fatto insieme quest’anno attraverso la bellissima lingua italiana, la magica cultura, l’infinito vocabolario e, dulcis in fundo, i viaggi nella magnifica terra italiana.

Quale ti è piaciuto di piu?

Let’s trace the journey made together this year through the beautiful Italian language, the magical culture, the infinite vocabulary and, last but not least, traveling to the magnificent Italian land.
Which one did you like the most?

Viaggiare in Italia

Un viaggio virtuale in Campania
– A virtual trip in Campania
Un viaggio virtuale in Trentino-Alto Adige
A virtual trip in Trentino-Alto Adige
Soggiorno gratis a Macchiagodena, Molise, in cambio di un libro
– Free stay in exchange for a book in Macchiagodena, in Molise
10 Castelli Italiani – Storia e fascino
– 10 Italian Castles – History and charm
Villaggi intelligenti
– Smart Villages
Alitalia, l’ultimo volo – economia e storia
– Alitalia, the last flight – Economics and history

Lingua italiana

Scioglilingua basati su una simmetria della frase
– Italian tongue twisters based on sentence symmetry
5 attività per l’ascolto e la pronuncia
– 5 Italian activities for listening and pronunciation
10 Canzoni per praticare l’italiano
– 10 songs to practice Italian
Come usare il futuro anteriore
– How to use futuro anteriore / the future perfect
Come usare ce l’ho – How to use ce l’ho
Come usare l’imperetto prospettivo
– How to use the imperfetto prospettivo
Come usare CI e NE con il verbo PENSARE
– How to use CI and NE with the verb PENSARE

Vocabolario italiano

Come usare le interiezioni in italiano
– How to use interjections in italian
Non fare questi 8 errori di vocabolario italiano
– Don’t make these 8 Italian word mistakes
Impara il vocabolario dei mobili, prima parte
– Learn Italian furniture words: vocabulary list part #1
Impara il vocabolario dei mobili, seconda parte
– Learn Italian furniture words: vocabulary list part #2
La frutta secca
– Dried fruits and nuts

Cultura italiana

Celebriamo il sommo poeta- 2021 l’anno di Dante
– Celebrating the great poet – 2021 the year of Dante
Quiz su Dante e la Divina Commedia
– Quiz on Dante and the Divine Comedy
Maria Messina, la scrittrice siciliana dimenticata
– Maria Messina, the forgotten Sicilian writer
Roma e le altre quattro capitali d’Italia
– Rome and the other four capitals of Italy
Schiacciata con l’uva ricetta
– Grape pizza recipe

10 Italian Castles – History and charm | 10 Castelli Italiani – Storia e fascino

Da nord a sud, il paesaggio italiano è costellato di bellissimi castelli un tempo molto importanti.
A differenza dei castelli delle fiabe, molti di loro non hanno avuto un lieto fine. Infatti queste antiche strutture sono state abbandonate per secoli lasciando tracce indelebili della vita di chi le ha vissute. La maggior parte di noi ha sognato di vivere in un castello fin dall’infanzia, ma in realtà possederne uno richiede alti costi di manutenzione. Questo spiega perché innumerevoli castelli in Italia sono stati abbandonati e lasciati in rovina. Orami vivono in armonia con il paesaggio circostante e non hanno mai perso il loro fascino. Il territorio italiano ha prodotto una varietà di stili di castelli in base all’epoca e al territorio in cui sono stati eretti. Questi sono alcuni dei castelli abbandonati più affascinanti che si trovano in dieci diverse regioni italiane.

From North to South, the Italian landscape is dotted with beautiful Castles that were once very important.. 
Unlike the castles in fairy tales, many of them have not had a happy ending. In fact these ancient structures have been abandoned for centuries leaving behind indelible traces of the lives of those who lived in them. Most of us have dreamed of living in a castle since childhood, but in reality owning one requires high maintenance costs. This explains why countless castles in Italy have been abandoned and left in ruins. They now live in harmony with the surrounding landscape and have never lost their charm. The Italian land has produced a variety of styles of castles based on the era and the territory in which they were erected. These are some of the most fascinating abandoned castles found in ten different Italian regions.

Castello di Binetto – Puglia

Il Castello di Binetto è un maestoso palazzo baronale settecentesco in un piccolo borgo a sud-ovest di Bari in Puglia, nel sud Italia. Disabitato da decenni, porta ancora il nome del suo capostipite, Salvatore D’Amel, che ne restaurò ed elevò il piano nobile. Ne fece quindi la sua residenza principale. La sua famiglia, che a metà Ottocento prese anche il cognome Melodia, abitò nel palazzo per più di duecento anni, fino alla metà del ‘900, quando divenne definitivamente disabitato. La sua imponente facciata grigia si staglia sulla piazza principale del paese. Entrando nel castello si trovano saloni riccamente decorati, androni con arcate, soffitti a cassettoni e altari nascosti. La struttura cela anche un suggestivo e labirintico sottosuolo. Purtroppo la struttura non è in ottime condizioni e alcuni elementi strutturali sono addirittura crollati a causa dei molti anni di abbandono. Tuttavia, il suo innegabile fascino eclissa il degrado del castello.

Castello di Binetto – Puglia / https://www.barinedita.it

The Castle of Binetto is a majestic eighteenth-century baronial palace in a small village south-west of Bari in Puglia, in southern Italy. It has been uninhabited for decades and still bears the name of its forefather, Salvatore D’Amel, who restored and elevated its noble floor. He then made it his main residence. His family, who also took the surname Melodia in the mid-19th century, lived in the building for more than two hundred years, until the mid-20th century, when it became definitively uninhabited. Its imposing gray facade stands out on the main square of the town. Upon entering the castle one finds abundantly decorated halls, hallways with arcades, coffered ceilings, and hidden altars. The structure also conceals an evocative and labyrinthine underground. Unfortunately the structure is not in excellent condition and some structural elements have even collapsed due to the many years of neglect. However, its undeniable charm eclipses the deterioration of the castle.

Castello di  Rovasenda – Piemonte

Il castello abbandonato di Rovasenda, in Piemonte, ha una storia originale. In realtà è una copia perfetta, anche se molto più bella, di un castello medievale del 1170 che si trova a soli 200 metri di distanza. Nasce da una lite familiare sui diritti di successione. Il conte, parente che vantava diritti di eredità sull’originario castello, per ripicca ne fece una copia fedele. La posizione di questo castello medievale abbandonato è segreta per preservarne l’integrità e la sicurezza, tuttavia sorge in una piccola radura tra gli alberi e le colline piemontesi. Nonostante si trovi in ​​uno stato di quasi totale abbandono, stupiscono la struttura e le sale completamente affrescate con scene bucoliche o che narrano la storia del paese. Presenta quattro torri merlate, fossato, ponte levatoio e porta con grata retrattile. Il cortile interno, ora sommerso dalla vegetazione, racchiude uno splendido pozzo artesiano in pietra e ferro. Come in ogni castello non mancano finestre policrome, stemmi nobiliari e passaggi segreti.

Castello di  Rovasenda – Piemonte

The abandoned Rovasenda Castle in the region of Piemonte has an original story to it. It is actually a perfect copy, albeit much more beautiful, of a medieval castle from 1170 which is located just 200 meters away. It was born from a family quarrel over inheritance rights. Out of spite, the count, a relative who boasted inheritance rights over the original castle, made a faithful copy of It. The location of this abandoned medieval castle is secret to preserve its integrity and safety, however it stands in a small clearing among the Piedmontese trees and hills. Although it lies in a state of almost total abandonment, the structure and the completely frescoed rooms displaying bucolic scenes or narrating the history of the town are astounding. It has four crenelated towers, a moat, a drawbridge, and a door with a retractable grill. The internal courtyard, which is now submerged by vegetation, encloses a splendid artesian well in stone and iron. As in every castle there is no shortage of polychrome windows, noble coats of arms, and secret passages.

Castello di Burgos – Sardegna

Questo castello fortezza medievale sorge su un picco granitico nella parte settentrionale della Sardegna ed è ricco di memorie storiche e racconti leggendari. E’ conosciuto anche come Castello del Goceano, dal nome di un’area storica che la rocca domina da 650 metri di altezza. Prende però il nome dal grazioso paesino che sorge ai suoi piedi. L’imponente struttura fu edificata intorno al 1134 per volontà di Gonario I di Torres. Da sempre considerato uno dei manieri meglio protetti, passò di proprietà per oltre 300 anni attraverso molteplici violente battaglie tra sardi, pisani e aragonesi. Intorno al 1478 il castello fu abbandonato e gli elementi del tempo hanno prevalso. Il castello di Binetto è costituito da una triplice cinta muraria a forma di ‘U’ realizzata con blocchi di granito e pietra. La massiccia torre principale a due piani si eleva per 16 metri al centro del cortile. Nel cortile si accede ad un vano interrato, una grande cisterna voltata a botte intonacata, destinata all’acqua piovana. A nord della torre si trovano i resti di una serie di stanze per truppe e servi. Il castello è visibile da lontano ed emana un fascino legato al Medioevo sardo.

Castello di Burgos – Sardegna

This medieval fortress castle stands on a granite peak in the northern part of Sardinia and is rich in historical memories and legendary tales. It is also known as the Goceano Castle, the name of a historical area that the fortress overlooks from 650 meters above. However, it takes its name from the pretty village that stands at its feet. The imposing structure was built around 1134 by the will of Gonario I of Torres. It has always been considered one of the best protected manors and changed ownerships for over 300 years through multiple violent battles among Sardinians, Pisans and Aragonese. Around 1478 the castle was abandoned and the elements of time have prevailed. The castle of Binetto consists of a triple ‘U’ shaped wall made with blocks of granite and stone. The massive two-storey main tower rises for 16 meters at the center of the courtyard. In the courtyard is the entrance to an underground compartment, a large plastered barrel vaulted cistern, intended for rainwater. North of the tower are the remains of a series of rooms for troops and servants. The Castle is visible from afar and exudes a charm linked to the Sardinian Middle Ages.

Castello di Sammezzano – Toscana

Il Castello di Sammezzano in Toscana risale all’epoca romana. È circondato da un grande parco e si trova nel comune di Reggello vicino a Firenze. In tempi moderni il castello è stato utilizzato come ambientazione per diversi film e video musicali italiani. Il feudo appartenne nei secoli a molte importanti famiglie: gli Altoviti, i Medici, che lo vendettero infine a Sebastiano Ximenes. La famiglia Ximenes d’Aragona ne fu proprietaria fino alla morte dell’ultimo erede, Ferdinando, nel 1816. Lo stile dell’edificio principale rispecchia lo stile eclettico moresco della famiglia Ximenes D’Aragon che eseguì lavori di ristrutturazione nel 1605. Ha una struttura imponente di notevole volumetria, con bastione e scala d’ingresso. Mentre non ci sono più tracce delle scale di accesso. Il suo parco circostante è stato realizzato a metà dell’ottocento ed è uno dei più vasti della Toscana.

Castello di Sammezzano – Toscana

The Castle of Sammezzano in Tuscany dates back to Roman times. It’s surrounded by a large park and is located in the town of Reggello near Florence. In modern days the castle has been used as a setting for several Italian films and music videos. The estate belonged to many important families during the centuries: the Altovites, the Medicis, who finally sold it to Sebastiano Ximenes. The Ximenes d’Aragona family owned it until the last heir, Ferdinand, died in 1816. The style of the main building reflects the eclectic Moorish-style of the Ximenes D’Aragon family who carried out renovations in 1605. It has an imposing structure of considerable volume, with bastion and entrance stairs. While there are no longer traces of the access stairs. Its surrounding park was built in the middle of the nineteenth century and is one of the largest in Tuscany.

Castello di Rocca Calascio – Abruzzo

Il Castello di Rocca Calascio in Abruzzo ha ottenuto fama internazionale grazie a film famosi come Ladyhawke (1985) e Il nome della rosa (1986). Il Castello di Rocca Calascio fu costruito nel XII secolo ma fu gravemente danneggiato durante il terremoto del 1703. Questo evento fece scendere la maggior parte degli abitanti del paese ai piedi della rocca verso il paese di Calascio. Come molti altri castelli, il Castello di Rocca Calascio veniva utilizzato come punto di osservazione militare. E, per la sua posizione molto favorevole dal punto di vista difensivo, era in comunicazione con altre torri e castelli vicini, fino all’Adriatico. La struttura è in pietra bianca con bugne squadrate e composta da una struttura centrale. Presenta una cinta muraria merlata in ciottoli, e quattro torri angolari a base circolare. Al castello si accede dal lato orientale tramite una rampa di legno. Il castello è completamente disabitato dal Novecento ed è stato oggetto di una serie di restauri conservativi tra il 1986 e il 1989, finalizzati al suo recupero architettonico-funzionale.

Castello di Rocca Calascio – Abruzzo

The Castle of Rocca Calascio in Abruzzo gained international fame thanks to famous films such as Ladyhawke (1985) and The Name of the Rose (1986). The castle  of Rocca Calascio was built in the 12th century but it was severely damaged during the earthquake in 1703. This event caused most of the inhabitants of the village at the foot of the fortress to descend towards the town of Calascio. Similar to many other castles, the Castle of Rocca Calascio was used as a military observation point. And, because of its very favorable position from a defensive point of view, it was in communication with other nearby towers and castles, up to the Adriatic. The structure is in white stone with squared ashlars and composed of a central structure. It has a crenelated pebble wall, and four corner towers with a circular base. There is an access to the castle on the eastern side via a wooden ramp. The castle has been completely uninhabited since the twentieth century and was the subject of a series of conservative restorations between 1986 and 1989, aimed at its architectural-functional recovery.

Castello di Civita Superiore – Molise

Un’escursione sull’Appennino da Bojano, comune del Molise in provincia di Campobasso, conduce ad un antico borgo noto come Civita. Questa zona fu uno dei centri più importanti della storia dell’Italia meridionale. In cima a Civita si trova Civita Superiore dove giacevano i ruderi della grande fortezza del Castello. Già nel 1053 il conte Rodolfo de Moulins rafforzò ulteriormente la fortezza introducendo una delle pagine più importanti della storia del Molise. Il Castello di Civita Superiore è tra le più importanti testimonianze storiche, artistiche e architettoniche della storia italiana. Mentre i reperti di epoca sannitica mostrano la presenza di questo magnifico popolo nella valle, quelli di epoca medievale si concentrano a Civita Superiore, a testimonianza del cosiddetto inglobamento. I primi lavori di fortificazione iniziarono intorno al IX secolo ad opera dei Longobardi come difesa contro le incursioni barbariche che nel tempo fecero di Bojano un punto di riferimento per la Contea.

Castello di Civita Superiore – Molise

A hike up the Apennine Mountain from Bojano, a municipality of Molise in the province of Campobasso, leads to an ancient town known as Civita. This area was one of the most important centers in the history of southern Italy. At the top of Civita is Civita Superiore where the ruins of the great Castle fortress lay. Count Rodolfo de Moulins further strengthened the fortress back in 1053 introducing one of the most important pages in the history of the Molise region. The Castle of Civita Superiore is among the most important historical, artistic and architectural testimonies in Italian history. While the finds from the Samnite era show the presence of this magnificent population in the valley,  those from the Middle Ages are concentrated in Civita Superiore, as evidence of the so-called embedding. The first fortification works began around the 9th century by the Longobards as a defense against the barbarian incursions who ended up, over time, making Bojano a point of reference for the County.

Castello di Stazzano Vecchio – Lazio

Nascosto nella campagna della regione Lazio si trova il segreto Castello Di Stazzano Vecchio, nella piccola città dimenticata di Stazzano Vecchio immerso nei suoi magnifici boschi e nascosto agli occhi del pubblico. Ancora oggi Stazzano Vecchio non è citato né descritto in nessuna guida turistica dedicata al Lazio e per il particolare status di “proprietà privata” del sito il castello non è aperto al pubblico. Anche le indicazioni stradali sono oscure, il che rende difficile trovare il sito. Non si sa molto del castello. L’antropizzazione del Castello potrebbe essersi verificata in epoca costantiniana, e le fortificazioni costruite in epoca altomedievale, forse su iniziativa della vicina Abbazia di Farfa e successivamente ricostruite dai Savelli e dagli Orsini. Del castello restano l’antico mastio quadrato e quattro torri circolari con fossato laterale. A causa del terremoto del 24 aprile 1901, misurato all’ottavo grado della scala Mercalli, seguito da secoli di declino causato da epidemie di malaria, Stazzano fu definitivamente abbandonato.

Hidden in the countryside of the Lazio region is the secret Castle Of Stazzano Vecchio, in the small forgotten town of  Stazzano Vecchio immersed in its magnificent woods and concealed from the public eye. Still today Stazzano Vecchio is not mentioned nor described in any tourist guide dedicated to Lazio and due to the special “private property” status of the site the castle is not open to the public. The driving directions are also obscure making it  difficult to find the site. Not much is known about the castle. Anthropization of the Castle may have occurred in the Constantinian era, and fortifications were built in the early Medieval period, perhaps on the initiative of the nearby Farfa Abbey and later reconstructed by the Savellis and Orsini. All that remains of the castle are the ancient square keep and four circular towers with a moat on the side. Due to the earthquake of April 24, 1901, measured at the eighth degree of the Mercalli scale, followed by centuries of decline caused by malaria epidemics, Stazzano was definitively abandoned.

Castello di Beldiletto -Marche

Il Castello di Beldiletto fu costruito nel 1371 ed è il primo esempio in Italia di castello trasformato in villa rinascimentale. Si trova nelle Marche nella zona paludosa all’interno della Riserva della Polverina. Rievoca il periodo massimo della dinastia dei Varano e un tempo una parte importante del sistema difensivo della regione. Il nome “Bel-diletto”, “delizia”, fu dato al castello nel Rinascimento, quando era di moda dare nomi evocativi alle residenze dove i signori trascorrevano molte ore piacevoli. Fu edificato da Giovanni II di Berardo da Varano su un preesistente castrum. Ha forma rettangolare con torri angolari a base quadrata e terrapieno sui quattro lati. In origine era circondato da un ampio e profondo fossato, alimentato dalle acque del vicino fiume, e accessibile tramite un ponte levatoio che conduceva ad un’aula voltata a botte. Entrambi furono smantellati da Giulio Cesare Varano che lo modificò per la vita di corte. Infatti nel 1464 fu trasformata in villa fortificata. Sessanta personaggi storici quasi a grandezza naturale, ormai quasi del tutto illeggibili, evocanti la cultura della poesia cavalleresca, furono dipinti nella grande sala. Dopo il 1528 il palazzo cambiò molti proprietari e fu abbandonato a causa dei costi di ristrutturazione.

Affreschi del Castello di Beldiletto -Marche / https://www.turismo.marche.it

The Castle of Beldiletto was built in 1371 and is the first example in Italy of a castle transformed into a Renaissance villa. It’s located in the Marche region in the marshland within the Polverina Reserve. It is reminiscent of the greatest period of the Varano dynasty and once an important part of the defensive system of the region. The name  ‘Bel-diletto’, “delight”,  was given to the castle in the Renaissance, when it was fashionable to give evocative names to residences where the lords spent many pleasant hours. It was built by Giovanni II di Berardo da Varano on a pre-existing castrum. It has a rectangular shape with square based corner towers and embankment on its four sides. Originally it was surrounded by a large and deep moat, fed by the waters of the nearby river, and accessible via a drawbridge that led to a barrel-vaulted hall. Both were  dismantled by Giulio Cesare Varano who modified it for court life. Infact in 1464 it was transformed into a fortified villa. Sixty historical figures nearly life-size, now almost completely illegible, evoking the culture of chivalrous poetry,  were painted in the great hall. After 1528 the palace changed many owners and was abandoned due to renovation costs.

Castello di Cly – Valle D’Aosta

La Valle D’Aosta è una regione ricca di castelli e uno dei più antichi è il Castello di Cly. È probabile che risalga al 1207 quando fu menzionato per la prima volta nelle fonti storiche. Appartiene allo stile primitivo dei castelli valdostani, costituito da un massiccio mastio centrale circondato da un’imponente cinta muraria, che racchiudeva al suo interno anche una serie di altri edifici oltre al mastio. Le mura, ancora quasi integralmente conservate, erano sormontate da una merlatura e racchiudevano un’area di circa 2800 mq. All’interno delle mura si trovano anche i resti di una chiesa romanica dedicata a San Maurizio. Il castello può essere suddiviso in due parti principali: la parte occidentale era destinata ad ospitare civili in caso di attacco; quella a sud-est ospitava le stanze del Signore e della sua corte, le stalle e un grande salone. Anche questo castello cadde in decadenza nonostante sia stato acquistato dal comune e dall’associazione “Il Manero di Cly” che organizza diverse manifestazioni culturali ed eventi storici.

Castello di Cly – Valle D’Aosta

Valle D’Aosta is a region rich in castles and one of its oldest is the Castle of Cly. It is likely to date back to 1207 when it was first mentioned in historical sources. It belongs to the primitive style of Valle d’Aosta castles, consisting of a massive central donjon surrounded by an imposing wall, which enclosed within it also a series of other buildings in addition to the keep. The walls, still almost entirely preserved, were surmounted by a battlements and enclosed an area of approximately 2800 square meters. The remains of a Romanesque church dedicated to San Maurizio also lie within the walls. The castle can be divided into two main parts: the western part was intended to house civilians in the event of an attack; the one to the south-east housed the rooms of the Lord and his court, the stables and a large hall. This castle also fell into decline although it was bought by the municipality and the association “Il Manero di Cly” which organizes various cultural events and historical events.

Castel Lodrone – Trentino-Alto Adige

Nella regione settentrionale del Trentino-Alto Adige sorge il castello di Lodrone, noto dal 1600 anche come Santa Barbara per ricordare la cappella di Santa Barbara situata nel castello. Fu la più antica sede della famiglia Lodron e venne menzionata per la prima volta alla fine del XII secolo quando Calapino di Lodrone, feudatario dei Conti di Appiano, vi si stabilì nel 1185. A partire dal XVI secolo fu progressivamente abbandonata quando i conti preferivano le residenze più comode costruite sulle rive dei fiumi Caffaro e Lodrone. Rappresenta una tipologia in cui i caratteri militari prevalgono su quelli residenziali. Si trattava infatti di una vera e propria roccaforte, pensata e costruita soprattutto come strumento di guerra. La difesa esterna è compatta, in molti punti spessa oltre due metri e alta circa sei metri senza aperture. La cinta muraria segue una linea spezzata strettamente collegata alla torre per fungere da castello-torre con perimetro poligonale e sperone proteso verso il monte. Un’unica porta permetteva l’accesso al cortile e un’altra conduceva alla torre. Le strutture interne sono quasi interamente crollate. Verso sud e verso est il complesso era completato da edifici, probabilmente destinati a servizi, e da una torre semicircolare. Sul lato nord c’era una torretta che fungeva da estremo meccanismo di difesa.

Castello di Lodrone – Trentino-Alto Adige

In the northern region of Trentino-Alto Adige stands the castle of Lodrone, also known as Santa Barbara since 1600 to recall the chapel of St. Barbara located in the castle. It  was the oldest seat of the Lodron family and was mentioned for the first time at the end of the 12th century when Calapino di Lodrone, feudal lord of the Counts of Appiano, settled here in 1185. Starting from the 16th century it was gradually abandoned when the counts preferred the more comfortable residences built on the banks of the Caffaro and Lodrone rivers. It represents a typology in which military characteristics prevail over residential ones. It was in fact a real stronghold, conceived and built above all as a war instrument. The external defense is compact, in many points over two meters thick and about six meters high without openings. The wall follows a broken line closely connected to the tower in order to function as a castle-tower with a polygonal perimeter and a spur extending towards the mountain. A single door allowed access to the courtyard and another led to the tower. The internal structures have almost entirely collapsed. Towards the south and east the complex was completed by buildings, probably intended for services, and by a semicircular tower. On the north side was a turret which served as an extreme defense mechanism.

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