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26 Italian women who made history

26 Donne Italiane che hanno fatto la storia

(English follows)

Sono tante le grandi donne italiane che hanno lasciato il segno nella storia italiana e mondiale. Donne che hanno visto oltre i confini e i limiti imposti loro dalla società del tempo. Spinte da ambizione, pazienza, coraggio, lacrime e la forza di essere donna. Restano ancora oggi delle icone di intraprendenza a cui guardare per trovare ispirazione. Hanno sfidato le convenzioni, stabilito primati e modificato per sempre l’immagine della donna nel nostro paese diventando punti di riferimento per tutte noi nella storia, nell’arte, nella politica, nella scienza, nella letteratura e in molti altri ambiti. Un paragrafetto non basta per narrare la grandezza di queste 26 donne e di tantissime altre che,  per mancanza di spazio, non sono incluse qui. Spero che questo sia uno spunto per approfondirne la conoscenza,  e per ispirarti a continuare il lavoro iniziato da loro.

Sibilla Aleramo
Tina Anselmi
Augusta Bassi
Cristina Trivulzio di Belgiojoso
Milla Baldo Ceolin
Samantha Cristoforetti
Grazia Deledda
Christine de Pizan
Matilde di Canossa
Oriana Fallaci
Artemisia Gentileschi 
Margherita Hack
Nilde Iotti
Anna Magnani
Alda Merini
Mina
Tina Modotti
Rita Levi Montalcini
Maria Montessori
Fernanda Pivano
Miuccia Prada
Teresa Sarti – Strada
Matilde Serao
Franca Viola
Monica Vitti
Lina Wertmüller

Sibilla Aleramo
Sibilla Aleramo, nata ad Alessandria nel 1876, è lo pseudonimo di Marta Felicina Faccio. E’ stata una scrittrice e poetessa femminista italiana meglio conosciuta per le sue rappresentazioni autobiografiche della vita di una donna nell’Italia della fine del XIX secolo. Si è distinta non solo per il suo talento in campo giornalistico e di scrittura, ma per una scelta di vita: prendere la decisione di abbandonare un marito violento e coltivare i propri talenti dedicandosi al lavoro. Il suo romanzo capolavoro intitolato “Una Donna”, racconta il proprio percorso di rinascita.

Tina Anselmi
Tina Anselmi, nata a Castelfranco Veneto nel 1927, è stata una importante politica e partigiana italiana e la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana.
E’ nota soprattutto per essere stata la principale proponente delle leggi italiane sulle pari opportunità, per cui si è sempre battuta nella sua vita politica. Infatti, nel 1977, ha approvato un disegno di legge che riconosceva i padri come tutori primari dei propri figli e consentiva sia ai padri che alle madri di avere del tempo libero per i propri figli. Nello stesso anno è stata varata un’importante legge sulla parità di genere nelle condizioni di lavoro, di cui Anselmi fu una sostenitrice fondamentale. Ha presieduto la Commissione Nazionale Pari Opportunità fino al 1994. Il suo ruolo è stato significativo nell’introduzione del Servizio Sanitario Nazionale in Italia.

Augusta Bassi
Augusta Bassi, nata a Milano nel 1926, è stata uno dei principali e più agguerriti avvocati per la difesa dei diritti delle donne. Celebre per aver difeso i diritti di Donatella Colasanti contro Angelo Izzo nel processo sul Massacro del Circeo. Si è distinta per la sua posizione fin dai primi anni Settanta in modo particolare per la tutela di Fiorella, una 18enne vittima di stupro. Questo è stato il primo Processo per stupro ad essere filmato e mandato in onda dalla RAI. In linea con il suo impegno per le cause femminili è stata una delle socie fondatrici del Telefono Rosa.

Cristina Trivulzio di Belgiojoso
Cristina Trivulzio di Belgiojoso, nata a Milano nel 1808,  è stata una nobildonna e scrittrice italiana che ha partecipato attivamente al Risorgimento italiano, entrando in contatti con tutti i maggiori protagonisti dell’epoca, tra cui Carlo Alberto e con Napoleone III.  Si e’ separata molto presto dal marito Belgiojoso con il quale ha avuto una figlia. Ha sovvenzionato insurrezioni, organizzato un battaglione a Napoli per contribuire alle Cinque Giornate di Milano, ha diretto gli ospedali a Roma durante gli scontri del 1849. A Parigi ha tenuto salotti con ospiti illustri e si è avventurata da sola in Oriente organizzando una comunità agricola partendo dal nulla. Tornata a Locate nel 1855 ha  costruito asili, scuole e modernizzato il paese, portandolo ad un livello sociale molto al di sopra della situazione tipica di quel periodo.

Milla Baldo Ceolin
Milla Baldo Ceolin, nata a Legnano nel 1924, chiamata la signora del neutrino, è stata una fisica italiana e tra le protagoniste che hanno dato il maggior contributo allo sviluppo della fisica del XX secolo. E’ stata la prima professoressa a salire in cattedra all’Università di Padova. La sua ricerca si è concentrata su particelle elementari e interazioni deboli. In particolare tra le sue scoperte è  quella sui mesoni K. E’ stata direttrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Padova e ha diretto per cinque anni l’Istituto di Fisica “Galileo Galilei”. Ha lavorato alle macchine acceleratrici del CERN e anche negli Stati Uniti, in Russia e in Francia. Il 21 maggio 2008 è diventata socio dell’Accademia delle scienze di Torino.

Samantha Cristoforetti
Samantha Cristoforetti, nata a Milano nel 1977, è un’aviatrice, ingegnere, astronauta militare italiana, e la prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea. Ha conseguito il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo, 199 giorni,  con la missione ISS Expedition 42/Expedition 43 Futura del 2014-2015.
Cristoforetti ha comandato la missione NEEMO 23 nel 2019 per testare tecnologie e obiettivi per missioni nello spazio profondo ed esplorazioni lunari sul fondo del mare. Il 21 luglio 2022 la Cristoforetti ha completato la sua prima passeggiata spaziale, durata 7 ore e 5 minuti.

Grazia Deledda
Grazia Deledda, nata a Nuoro nel 1871, è stata la prima donna italiana a vincere nel 1926 il Premio Nobel per la letteratura. Scrittrice di romanzi e opere teatrali, è ricordata per la sua non convenzionalità e potenza espressiva. Le sue opere traggono ispirazione dalle sue storie personali che trattano con profondità e con calore di problemi di generale interesse umano, quali il dolore e la morte, ed anche delle tradizioni patriarcali della società sarda.

Christine de Pizan
Christine de Pizan, o anche Cristina da Pizzano, nata a Venezia nel 1364, è riconosciuta come la prima scrittrice e poetessa di professione nel Medioevo apprezzata in tutta Europa. Ha vissuto in Francia alla corte di Carlo V. Con le sue opere è riuscita a soli 25 anni, rimasta vedova e senza padre, a provvedere al benessere economico della propria famiglia. «Dovetti diventare un uomo», scriveva riferendosi al suo compito di sostenere i tre figli e la madre. E’ diventata  famosa per la rivendicazione del sapere e della dignità femminile. Le sue opere liriche e narrative traevano spunto dalla propria esperienza di vita, e non dalla tradizione religiosa o mitologica, come era frequente al tempo. Ha dato inizio alla cosiddetta Querelle des femmes (“Querela delle donne”) dopo avere letto due opere rispettivamente di Boccaccio e di Jean de Meun, i quali consideravano la donna un essere vizioso per natura. Nell’opera intitolata Livre de la Cité des Dames (“Libro della Città delle Dame”), elencava esempi di donne virtuose e importanti nella storia dell’umanità.

Matilde di Canossa
Matilde di Canossa, nata forse a Mantova nel 1046, è stata una delle poche donne che hanno avuto nella storia italiana un ruolo tanto importante. Ha retto per quarant’anni uno Stato che si estendeva su buona parte dell’Italia settentrionale e centrale, e ha partecipato da protagonista alla lotta tra l’Impero e la Chiesa.  E’ diventata un’assidua sostenitrice del Papato dopo essere stata fatta prigioniera dall’imperatore Enrico III, insieme alla madre, un’esperienza che l’ha molto impressionata. Si è separata da Goffredo il Gobbo, al quale era stata data in sposa, dopo soli tre anni. Quando nel 1076 ha preso pieno possesso dei domini del padre, è diventata la più importante alleata di Papa Gregorio VII, che era fermamente intenzionato a dichiarare la superiorità del potere divino su tutti i poteri terreni, compreso l’Impero. E’ entrata nella storia e nella leggenda come nessuna donna prima di lei. Oggi riposa nella tomba scolpita dal Bernini ed è detta “onore e gloria d’Italia”.

Artemisa Gentileschi
Artemisia Gentileschi, nata nel 1593 a Roma, è stata una delle prime pittrici italiane riuscite a imporre il proprio talento in una società chiusa in cui le donne non avevano possibilità di emergere. Suo padre, un artista di origini toscane amico del pittore Caravaggio, ha incoraggiato il suo talento artistico. L’arte di Artemisia era originale, nonostante l’influenza caravaggesca, con capolavori di grande realismo nel complesso e fervente panorama artistico della Roma di inizio ‘600. La sua storia è anche legata al processo di stupro di cui era vittima, e che ha avuto il coraggio di denunciare. Artemisia ha sfidato le convenzioni del suo tempo ed è oggi ricordata come un’artista di primo piano nella storia dell’arte italiana.

Oriana Fallaci
Oriana Fallaci, nata a Firenze nel 1929 era una giornalista e scrittrice tra le più controverse del XX secolo. Sin da giovanissima, il clima di oppressione in cui è cresciuta l’ha spinta a prendere parte alla Resistenza come staffetta partigiana antifascista. La sua vocazione per il giornalismo è stata precoce e si coniugava all’attivismo politico. E’ diventata famosa per le sue indagini e i suoi reportage nel suo stile frontale e diretto, come quello relativo alla guerra del Vietnam nel 1967. Riusciva come poche figure della nostra cultura intellettuale a mettere in disaccordo le parti. Il suo è stato un ruolo da protagonista in una società dominata principalmente da figure maschili.

Margherita Hack
Margherita Hack, nata a Firenze nel 1922, conosciuta con il soprannome di “signora delle stelle”, è stata un’astrofisica e divulgatrice scientifica italiana. E’ stata professore ordinario di astronomia all’Università di Trieste, e membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche tra cui l’ESA e la NASA. Ha scoperto Epsilon Aurigae, una supergigante lontana 6500 anni luce e duecentomila volte più luminosa del sole. Nel 1994 ha ricevuto la Targa Giuseppe Piazzi per la ricerca scientifica e nel 1995 ha ricevuto il Premio Internazionale Cortina Ulisse per la divulgazione scientifica.
Si è distinta anche nella lotta per i diritti civili anche nella protezione degli animali.

Nilde Iotti
Leonilde Iotti, detta Nilde, nata a Reggio nell’Emilia nel 1920, è stata una politica italiana, prima donna eletta Presidente della Camera dei deputati per tre legislature, tra il 1979 e il 1992, per ben 12 anni e 307 giorni diventando la presidente della Camera rimasta in carica più a lungo in assoluto nella storia della Repubblica Italiana.
E’ stata una figura politica fondamentale nell’Italia del dopoguerra e nella neonata Repubblica. Come partigiana e comunista si è impegnata attivamente in numerose battaglie etiche e sociali. 
Era una riformista con il Vangelo della Costituzione sempre in mano e sosteneva che la democrazia deve rinnovarsi se vuole essere democrazia. Il suo pensiero si traduceva in azioni, lotte, proposte di riforme istituzionali. 

Anna Magnani
Anna Magnani, nata a Roma nel 1908, è considerata una delle maggiori attrici femminili della storia e simbolo del cinema del neorealismo italiano dell’epoca. Era profondamente legata alla città di Roma ed è la donna a cui probabilmente più si lega la storia dello spettacolo in Italia. Sono celebri soprattutto le sue interpretazioni in film come “Roma città aperta”, “Bellissima”, “Mamma Roma” e “La rosa tatuata”, per cui ha vinto un Oscar nel 1956 come miglior attrice protagonista.
Grazie alla sua bravura e la sua fama è una delle poche attrici italiane che è riuscita a conquistare anche una stella sulla Walk of Fame di Hollywood. 

Alda Merini
Alda Merini, nata a Milano nel 1931, è sicuramente la più grande poetessa italiana del 20esimo secolo. Già dall’età di 15 anni scriveva le sue poesie. Anche se viveva in una condizione di povertà a causa della guerra, lei perseguiva i suoi sogni. E’ nota per la profondità dei suoi componimenti che sono stati ispirati dalla sua vita travagliata. Infatti a causa di sofferenze mentali, dovuti anche a violenze coniugali, è stata internata in un ospedale psichiatrico. E’ qui che ha constatato la crudeltà di dottori e religiosi e ne è uscita con una grande consapevolezza sul dolore e sulla condizione umana. 
Lei stessa scriveva “Dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita”. Le sue frasi sull’amore e sulla vita sono di ispirazione a tutte le donne.

Mina
Mina, pseudonimo di Mina Anna Maria Mazzini, nata a Busto Arsizio nel 1940, è senza dubbio la cantante italiana pop più famosa di sempre. È ricordata per la sua tecnica impeccabile e per la sua grande varietà interpretativa. Ha collaborato con vari autori e musicisti, tra cui Ennio Morricone, il quale ha creato per lei l’arrangiamento della canzone “Se telefonando”. Mina era un vero personaggio pubblico che è entrato nelle televisioni di tutti gli italiani, ma anche una donna anticonformista che ha fatto scandalo per le sue scelte di vita. Infatti è stata anche la prima donna italiana a indossare una minigonna in televisione.

Tina Modotti
Tina Modotti, nata a Udine nel 1896, è considerata una delle più grandi fotografe dell’inizio del XX secolo. I più importanti istituti e musei di tutto il mondo conservano le sue opere fotografiche.
Ha emigrato appena sedicenne dall’Italia agli Stati Uniti, dove ha vissuto una vita bohemienne grazie anche all’incontro di personaggi che vivevano l’arte a tutto tondo, come il fotografo Edward Weston, che è diventato il suo mentore. Si è innamorata della cultura messicana alla quale ha dedicato i propri scatti che includono persone e paesaggi fino al 1928 quando ha incontrato il fondatore del partito comunista cubano Julio Antonio Mella assassinato l’anno successivo. A causa delle sue idee politiche e per i suoi legami con il partito comunista la fotografa è stata esiliata e dal ’31 si è concentra totalmente sull’attivismo politico.

Rita Levi Montalcini
Rita Levi Montalcini, nata nel 1909 a Torino, è stata neurologa e senatrice a vita italiana. Suo padre era autoritario e disapprovava fortemente l’istruzione post-secondaria delle donne. A 20 anni Rita Levi aveva capito che non poteva assolutamente adattarsi a un ruolo femminile come concepito da suo padre e gli ha chiesto il permesso di studiare medicina. Essendo poco istruita, in soli otto mesi ha studiato i programmi completi di greco, latino e matematica ed è stata ammessa alla facoltà di medicina all’Università di Torino.
Ha iniziato la sua carriera scientifica in pericolo, come ebrea nell’Italia fascista per poi trionfare con le sue ricerche negli anni cinquanta sul sistema nervoso che l’hanno portata alla scoperta e all’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, per la quale ha vinto il Nobel per la medicina 1986. Ha continuato il suo lavoro da ricercatrice fino all’età di 103 anni.

Maria Montessori
Maria Montessori, nata a Chiaravalle nel 1870, è stata una delle prime donne a ottenere una laurea in medicina in Italia. E’ conosciuta per il metodo educativo che porta il suo nome “Il Metodo Montessori”, adottato in tutto il mondo in migliaia di scuole materne, elementari e superiori. Il suo metodo pedagogico montessoriano si fonda sull’idea centrale secondo cui ciascun bambino possiede un potenziale psichico ed intellettivo unico ed irripetibile e che per questo, nel rispetto del proprio sviluppo, deve essere accompagnato nella crescita in modo da potersi esprimere liberamente. Ha viaggiato in vari paesi per diffondere la propria teoria educativa. In India ha vissuto anche un’esperienza di prigionia con il figlio durante la seconda guerra mondiale, in quanto cittadina di un paese nemico. Le scuole montessoriane vengono ancora oggi preferite ad altre.

Fernanda Pivano
Fernanda Pivano, detta Nanda, nata a Genova nel 1917, è stata una traduttrice e saggista italiana. Una figura di rilievo nel panorama culturale italiano per il suo impegno nella traduzione e divulgazione di opere della letteratura americana contemporanea, in particolare le opere della beat generation. Come saggista, ha confermato in Italia un metodo critico basato sulla testimonianza diretta, sulla storia del costume e sull’indagine storico-sociale degli scrittori e dei fenomeni letterari.  Era una vivacissima animatrice della cultura, scopritrice di talenti. Una intellettuale indipendente in un periodo in cui i giovani intellettuali erano oppressi dal regime, dalla guerra, dalla povertà e da un isolamento che non era soltanto personale. Attraverso lo studio ha manifestato il modo in cui la donna italiana è potuta uscire dai ruoli mediocri imposti dall’epoca e dal fascismo.

Miuccia Prada
Miuccia Prada, nata a Milano nel 1949,  è una stilista e imprenditrice italiana. Ha trasformato il marchio Prada, che ha ereditato nel 1978 dal nonno fondatore in un simbolo di eleganza e avanguardia conosciuto e ammirato in tutto il mondo. Ha iniziato a progettare accessori e ha firmato la prima linea di prêt-à-porter, imponendo a livello internazionale il marchio Prada come la griffe tra le più rappresentative del gusto minimalista. Il successo del marchio sono dovute alle sue intuizioni e alle sue collaborazioni. Ha ricevuto il dottorato onorario dal Royal college of art di Londra nel 2000 per la continua sperimentazione di materiali e l’originale innovazione estetica. Nel 2015 è stata insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Teresa Sarti – Strada
Teresa Sarti, coniugata Strada, nata a Sesto San Giovanni nel 1946, è stata una filantropa e docente italiana, cofondatrice con il marito Gino Strada della ONG Emergency nel 1994, della quale è stata anche prima presidente. L’idea di creare un presidio medico in zone di guerra è proprio di Teresa.  Inoltre era convinta che bisognava partire dalle scuole per creare una nuova coscienza e mettere le basi per un mondo migliore. Infatti ha prodotto per gli studenti un fumetto ad hoc, con protagonista il Lupo Alberto, molto amato da bambini e adolescenti. Il motto è: sopra la guerra c’è chi campa, sotto la guerra c’è chi crepa. E’ classificata tra le tredici donne che hanno fatto l’Italia.

Matilde Serao
Matilde Serao, nata a Patrasso nel 1856, è stata una scrittrice e giornalista. Una vera e propria icona nel campo del giornalismo, è stata la prima donna ad aver fondato e diretto un quotidiano, Il Mattino. Il mondo napoletano, così ricco di ispirazione e contraddizioni, nutriva la sua voglia di scrivere, raccontare, e parlare. Per lei il giornalismo era terreno di osservazioni, di costumi, che poi raccontava nei suoi romanzi.. Alle sue note sulla moda, sui cibi, lo sport, gli eventi mondani, le novità del progresso, gli usi e costumi faceva da contraltare un’attenzione particolare a fatti e avvenimenti sociali. Pubblicava articoli anche sul Giornale delle Donne, una delle principali riviste emancipazioniste del tempo.

Franca viola
Franca Viola, nata a Trapani nel 1947, è passata alla storia per essere stata la prima donna italiana ad aver rifiutato un matrimonio riparatore.  A soli diciassette anni, ha avuto il coraggio di alzare la voce e rifiutare il matrimonio riparatore con l’uomo che l’aveva stuprata per otto giorni, riuscendo a denunciarlo e facendogli ottenere una condanna di 11 anni. All’epoca l’articolo 544 del codice penale prevedeva il “matrimonio riparatore”. Infatti la legge la imputava come “donna svergognata”. Secondo la condanna morale del tempo, la ragazza non essendo più vergine doveva sposare il suo stupratore per mantenere l’onore della famiglia, oppure sarebbe rimasta zitella per sempre. Franca e la sua famiglia pronunciarono un rivoluzionario “no”. Per la prima volta nella storia italiana una donna si è opposta alla legge degli uomini e ha cambiato per sempre il corso della giustizia nei casi di abuso. Se oggi la violenza sessuale è un reato punito dalla legge in Italia, il merito va a questa giovane donna fiera e coraggiosa.

Monica Vitti
Monica Vitti, pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli, nata a Roma nel 1931, è stata un’attrice italiana molto famosa nel mondo del cinema. Ha iniziato la sua carriera cinematografica negli anni ’50 in film diretti da registi come Michelangelo Antonioni, Federico Fellini e Mario Monicelli. E’ stata spesso associata alla “trilogia dell’incomunicabilità” di Antonioni, in cui ha interpretato il ruolo di donne inquiete e insoddisfatte, in cerca di un significato nella vita. Un’icona di stile per la sua bellezza e il suo senso di moda. La sua caratteristica voce roca e l’innato brio di attrice comica l’hanno accompagnata per quasi quarant’anni di carriera. Ha vinto numerosi premi per la sua carriera cinematografica. E’ stata anche attivista per i diritti degli animali.

Lina Wertmüller
Lina Wertmüller, nata a Roma nel 1928, è stata una regista, sceneggiatrice e scrittrice italiana. Ha iniziato la sua carriera collaborando con Federico Fellini come aiuto regista. È stata la prima donna in assoluto ad aver ricevuto una candidatura agli Oscar come migliore regista per il film “Pasqualino Settebellezze” nella cerimonia del 1977. Temi dei suoi film sono vizi e virtù degli uomini e delle donne, di ogni tempo. Mescolava la guerra sessuale e la politica di sinistra in film provocatori che lei definiva grotteschi e che sfidano il genere come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” e “Pasqualino Settebellezze”, che l’hanno affermata come una delle registe più originali degli anni ’70. Nel 2020 le è stato assegnato il Premio Oscar onorario alla carriera.


English version

There are many great Italian women who have left their mark on Italian and world history. Women who have seen beyond the boundaries and limits imposed on them by the society of the time. Driven by ambition, patience, courage, tears and the strength of being a woman. Still today they are icons of resourcefulness to look up to for inspiration. They have challenged conventions, established records and forever changed the image of women in our country, becoming points of reference for all of us in history, art, politics, science, literature and many other fields. A paragraph is not enough to narrate the greatness of these 26 women and many others who, due to lack of space, are not included here. I hope this is a starting point to deepen their knowledge, and to inspire you to continue the work started by them.

Sibilla Aleramo
Sibilla Aleramo, born in Alessandria in 1876, is the pseudonym of Marta Felicina Faccio. She was an Italian feminist writer and poet best known for her autobiographical depictions of a woman’s life in late 19th-century Italy. She stood out not only for her talent in journalism and writing, but for a life choice: making the decision to abandon an abusive husband and cultivate her talents by dedicating herself to work. Her masterpiece novel entitled “A Woman”, tells of her own path of rebirth.

Tina Anselmi
Tina Anselmi, born in Castelfranco Veneto in 1927, was an important Italian politician and partisan and the first woman to have held the position of minister of the Italian Republic. She is known above all for having been the main proponent of Italian laws on equal opportunities, for which she has always fought in her political life. Indeed, in 1977, she passed a bill that recognized fathers as the primary guardians of their children and allowed both fathers and mothers to have time off for their children. In the same year, an important law on gender equality in working conditions was passed, of which Anselmi was a fundamental supporter. She chaired the National Commission for Equal Opportunities until 1994. Her role was significant in the introduction of the National Health Service in Italy.

Augusta Bassi
Augusta Bassi, born in Milan in 1926, was one of the main and most aggressive lawyers for the defense of women’s rights. She is famous for having defended the rights of Donatella Colasanti against Angelo Izzo in the trial on the Circeo massacre. She has stood out for her position since the early 1970s, especially for the protection of Fiorella, an 18-year-old rape victim. This was the first Rape Trial to be filmed and broadcast by RAI. In line with her commitment to women’s causes she was a founding member of Telefono Rosa.

Cristina Trivulzio of Belgiojoso
Cristina Trivulzio di Belgiojoso, born in Milan in 1808, was an Italian noblewoman and writer who actively participated in the Italian Risorgimento, coming into contact with all the major protagonists of the time, including Carlo Alberto and Napoleon III. She separated very early from her husband Belgiojoso with whom she had a daughter. She subsidized insurrections, organized a battalion in Naples to contribute to the Five Days of Milan, directed hospitals in Rome during the clashes of 1849. In Paris she held salons with illustrious guests and ventured alone in the East by organizing an agricultural community starting from nothing. She returned to Locate in 1855 and built kindergartens, schools and modernized the country, bringing it to a social level far above the typical situation of that period.

Milla Baldo Ceolin
Milla Baldo Ceolin, born in Legnano in 1924, called the lady of the neutrino, was an Italian physicist and one of the protagonists who made the greatest contribution to the development of 20th century physics. She was the first female professor to take the chair at the University of Padua. Her research has focused on elementary particles and weak interactions. In particular, among her discoveries is the one on mesons K. She was director of the National Institute of Nuclear Physics (INFN) in Padua and directed the “Galileo Galilei” Institute of Physics for five years. She worked on accelerator machines at CERN and also in the United States, Russia and France. On 21 May 2008 she became a member of the Turin Academy of Sciences.

Samantha Cristoforetti
Samantha Cristoforetti, born in Milan in 1977, is an Italian aviator, engineer, military astronaut, and the first Italian woman in the crews of the European Space Agency. She achieved the European record and the female record for staying in space in a single flight, 199 days, with the ISS Expedition 42 / Expedition 43 Futura mission of 2014-2015. Cristoforetti commanded the NEEMO 23 mission in 2019 to test technologies and targets for deep space missions and lunar seabed explorations. On July 21, 2022, Cristoforetti completed his first spacewalk, which lasted 7 hours and 5 minutes.

Grace Deledda
Grazia Deledda, born in Nuoro in 1871, was the first Italian woman to win the Nobel Prize for literature in 1926. She wrote novels and plays, and is remembered for her unconventionality and her expressive power. Her works draw inspiration from her personal stories which deal with issues of general human interest, such as pain and death, in a deep and warm manner, as well as with the patriarchal traditions of Sardinian society.

Christine de Pizan
Christine de Pizan, or even Cristina da Pizzano, born in Venice in 1364, is recognized as the first professional female writer and poet in the Middle Ages appreciated throughout Europe. She lived in France at the court of Charles V. With her works she managed at only 25 years old, left a widow and without a father, to provide for the economic well-being of her family. “I had to become a man,” she wrote, referring to her task of supporting her three children and her mother. She became famous for claiming female knowledge and female. Her lyrical and narrative works drew inspiration from her own life experience, and not from religious or mythological tradition, as was frequent in her time. She started the so-called Querelle des femmes (“Women’s lawsuit”) after reading two works respectively by Boccaccio and Jean de Meun, who considered women to be vicious by nature. In the work entitled Livre de la Cité des Dames (“Book of the City of Ladies”), she listed examples of virtuous and important women in the history of humanity.

Matilda di Canossa
Matilde di Canossa, perhaps born in Mantua in 1046, was one of the few women who played such an important role in Italian history. She ruled for forty years a State that extended over a large part of northern and central Italy, and participated as a protagonist in the struggle between the Empire and the Church. She became a staunch supporter of the Papacy after being taken prisoner by Emperor Henry III, along with her mother, an experience which greatly impressed her. She separated from Goffredo il Gobbo, to whom she was given in marriage, after only three years. When in 1076 she took full possession of her father’s domains, she became the most important ally of Pope Gregory VII, who was determined to declare the superiority of divine power over all earthly powers, including the Empire. She entered history and legend like no woman before her. Today she rests in the tomb sculpted by Bernini and is called the “honor and glory of Italy”.

Artemisa Gentileschi
Artemisia Gentileschi, born in 1593 in Rome, was one of the first Italian painters who managed to impose her talent in a closed society in which women had no chance to emerge. Her father, a Tuscan-born artist friend of the painter Caravaggio, encouraged her artistic talent. Artemisia’s art was original, despite the Caravaggio influence, with masterpieces of great realism in the complex and fervent artistic panorama of early 1600s Rome. Her story is also linked to the rape process of which she was a victim, and which she had the courage to denounce. Artemisia defied the conventions of her time and is remembered today as a leading artist in the history of Italian art.

Oriana Fallaci
Oriana Fallaci, born in Florence in 1929, was one of the most controversial journalists and writers of the 20th century. From a very young age, the climate of oppression in which she grew up prompted her to take part in the Resistance as an anti-fascist partisan relay. Her vocation for journalism was precocious and was combined with political activism. She became famous for her investigations and reports in her frontal and direct style, such as the one relating to the Vietnam War in 1967. She was able, like few figures in our intellectual culture, to put the parties at odds. Hers was a leading role in a society dominated mainly by male figures.

Margherita Hack
Margherita Hack, born in Florence in 1922, known by the nickname of “lady of the stars”, was an Italian astrophysicist and science popularizer. She was a fulltime professor of astronomy at the University of Trieste, and a member of the most prestigious physics and astronomy societies including ESA and NASA. She discovered Epsilon Aurigae, a supergiant 6,500 light years away and two hundred thousand times brighter than the sun. In 1994 she received the Targa Giuseppe Piazzi for scientific research and in 1995 she was granted the Cortina Ulisse International Prize for scientific dissemination. She has also distinguished herself in the fight for civil rights and in the protection of animals.

Nilde Iotti
Leonilde Iotti, known as Nilde, born in Reggio Emilia in 1920, was an Italian politician, the first woman elected President of the Chamber of Deputies for three legislatures, between 1979 and 1992, for 12 years and 307 days, becoming the president of the Chamber who remained in office for the longest time ever in the history of the Italian Republic.
She was a key political figure in post-war Italy and in the newly formed Republic. As a partisan and communist she actively engaged in numerous ethical and social battles. She was a reformist with the Gospel of the Constitution always in hand and maintained that democracy must renew itself if it wants to be democracy. Her thoughts translated into actions, struggles, proposals for institutional reforms.

Anna Magnani
Anna Magnani, born in Rome in 1908, is considered one of the greatest female actresses in history and a symbol of the Italian neorealist cinema of the time. She was deeply attached to the city of Rome and is probably the woman to whom the history of entertainment in Italy is most closely linked. Her most famous interpretations are in films such as “Rome, open city”, “Bellissima”, “Mamma Roma” and “The tattooed rose”, for which she won an Oscar in 1956 as best actress. Thanks to her acting skill and her fame, she is one of the few Italian actresses who has managed to also have a star on the Hollywood Walk of Fame.

Alda Merini
Alda Merini, born in Milan in 1931, is certainly the greatest Italian poet of the 20th century. She wrote her poems from the age of 15. Even though she lived in poverty due to the war, she pursued her dreams. She’s known for the depth of her poems that were inspired by her troubled life. In fact, because of mental suffering, also due to conjugal violence, she was interned in a psychiatric hospital. It was here that she witnessed the cruelty of doctors and religious persons and she came away from it with a great awareness of pain and the human condition. She herself wrote “I often tell everyone that that cross without justice that was my asylum has only revealed to me the great power of life”. Her phrases about love and life are an inspiration to all women.

Mina
Mina, pseudonym of Mina Anna Maria Mazzini, born in Busto Arsizio in 1940, is undoubtedly the most famous Italian pop singer of all time. She is remembered for her impeccable technique and for her great variety of interpretations. She collaborated with various authors and musicians, including Ennio Morricone, who created for her the arrangement of the song “Se telefonando”. Mina was a real public figure who entered the televisions of all Italians, but also a nonconformist woman who caused a scandal for her life choices, in fact she was also the first Italian woman to wear a miniskirt on television.

Tina Modotti
Tina Modotti, born in Udine in 1896, is considered one of the greatest photographers of the early 20th century. The most important institutes and museums around the world preserve her photographic works. She emigrated from Italy to the United States at the age of sixteen, where she lived a bohemian life thanks also to meeting personalities who lived art all round, such as the photographer Edward Weston, who became her mentor. She fell in love with Mexican culture to which she dedicated her shots that include people and landscapes until 1928 when she met the founder of the Cuban communist party Julio Antonio Mella, assassinated the following year. Because of her political ideas and her ties to the communist party, the photographer was exiled and since 1931 she has totally concentrated on political activism.

Rita Levi Montalcini
Rita Levi Montalcini, born in 1909 in Turin, was a neurologist and Italian senator for life. Her father was authoritarian and strongly disapproved of women’s post-secondary education. At the age of 20, Rita Levi had understood that she absolutely could not adapt to a female role as conceived by her father and asked him for permission to study medicine. Being poorly educated, in just eight months she studied the full programs of Greek, Latin and mathematics and was admitted to the medical school at the University of Turin. She began her scientific career in danger, as a Jew in fascist Italy and then triumphed with her research on the nervous system in the 1950s which led her to the discovery and identification of the nerve fiber growth factor or NGF, for which she won the Nobel Prize for medicine in 1986. She continued her work as a researcher until the age of 103.

Mary Montessori
Maria Montessori, born in Chiaravalle in 1870, was one of the first women to obtain a medical degree in Italy. She is known for the educational method that bears her name “The Montessori Method”, adopted worldwide in thousands of kindergartens, elementary and high schools. Her Montessori pedagogical method is based on the central idea according to which each child possesses a unique and unrepeatable psychic and intellectual potential and that for this reason, in respect of their own development, they must be accompanied in their growth in order to be able to express themselves freely. She traveled to various countries to spread her educational theory. In India she also lived an experience of imprisonment with her son during the Second World War, as a citizen of an enemy country. Montessori schools are still preferred to others today.

Fernanda Pivano
Fernanda Pivano, known as Nanda, born in Genoa in 1917, was an Italian translator and essayist. She was an important figure in the Italian cultural panorama for her commitment in the translation and dissemination of works of contemporary American literature, in particular the works of the beat generation. As an essayist, she confirmed in Italy a critical method based on direct testimony, on the history of customs and on the historical-social investigation of writers and literary phenomena. She was a very lively promoter of culture, discoverer of talents. She was an independent intellectual at a time when young intellectuals were oppressed by the regime, by war, by poverty and by an isolation that was not only personal. Through her studies she demonstrated the way in which the Italian woman was able to emerge from the mediocre roles imposed by the time and by fascism.

Miuccia Prada
Miuccia Prada, born in Milan in 1949, is an Italian fashion designer and entrepreneur. She transformed the Prada brand, which she inherited in 1978 from her founding grandfather, into a symbol of elegance and avant-garde, renowned and admired all over the world. She started designing accessories and signed the first prêt-à-porter line, establishing the Prada brand internationally as one of the most representative of minimalist taste. The success of the brand is due to her insights and her collaborations. She was awarded an honorary doctorate from the Royal college of art in London in 2000 for continued experimentation with materials and original aesthetic innovation. In 2015 she was awarded the title of Knight Grand Cross of the Order of Merit of the Italian Republic.

Teresa Sarti – Strada
Teresa Sarti, married Strada, born in Sesto San Giovanni in 1946, was an Italian philanthropist and Italian teacher, co-founder with her husband Gino Strada of the NGO Emergency in 1994, of which she was also the first president. The idea of creating a medical facility in war zones belongs to Teresa. Furthermore, she was convinced that it was necessary to start from the schools to create a new awareness and lay the foundations for a better world. In fact, she produced an ad hoc comic strip for the students, starring Lupo Alberto, much loved by children and adolescents. The motto is: above the war there are those who live, under the war there are those who die. She is classified among the thirteen women who made Italy.

Matilde Serao
Matilde Serao, born in Patras in 1856, was a writer and journalist. A true icon in the field of journalism, she was the first woman to have founded and directed a newspaper, Il Mattino. The Neapolitan world, so full of inspiration and contradictions, nourished his desire to write, tell and speak. For her, journalism was a field of observations, of customs, which she then recounted in her novels. Her notes on fashion, food, sport, worldly events, the novelties of progress, customs and traditions were counterbalanced by particular attention to social facts and events. She also published articles in the Giornale delle Donne “The Women’s Magazine”, one of the leading emancipationist magazines of the time.

Franca Viola
Franca Viola, born in Trapani in 1947, went down in history for being the first Italian woman to have refused a shotgun wedding. At just seventeen, she had the courage to raise her voice and refuse the shotgun wedding with the man who had raped her for eight days, managing to report him and getting him an 11-year sentence. At the time, article 544 of the penal code provided for the “shotgun wedding”. In fact, the law imputed her as a “shameless woman”. According to the moral condemnation of the time, the girl, no longer a virgin, had to marry her rapist to maintain the family honor, or else she would remain a spinster forever. Franca and her family pronounced a revolutionary “no”. For the first time in Italian history, a woman opposed the law of men and changed the course of justice in cases of abuse forever. If today sexual violence is a crime punishable by law in Italy, the credit goes to this proud and courageous young woman.

Monica Vitti
Monica Vitti, pseudonym of Maria Luisa Ceciarelli, born in Rome in 1931, was a very famous Italian actress in the world of Italian cinema. She began her film career in the 1950s in films by directors such as Michelangelo Antonioni, Federico Fellini and Mario Monicelli. She was often associated with Antonioni’s “Trilogy of Incommunicability”, in which she played the role of restless and dissatisfied women, in search of meaning in life. She is a style icon for her beauty and her fashion sense. Her characteristic husky voice and her innate comedic panache accompanied her for almost forty years of career. She has won numerous awards for her film career. She was also an animal rights activist.

Lina Wertmüller
Lina Wertmüller, born in Rome in 1928, was an Italian director, screenwriter and writer. She began her career collaborating with Federico Fellini as assistant director. She was the first woman ever to have received an Oscar nomination for best director for the film “Pasqualino Settebellezze” in the 1977 ceremony. Themes of her films are the vices and virtues of men and women, of all times. She mixed sex warfare and left-wing politics in provocative films she described as grotesque and genre-defying such as “Metalworker Mimì Wounded in Honor,” “Swept Away by an Unusual Fate in the Blue Sea of August,” and “Pasqualino Settebellezze.” , which established her as one of the most original directors of the 1970s. In 2020 she was awarded the Honorary Academy Award for Her Lifetime Achievement.

Let’s discover the Tremiti Islands

Scopriamo le Isole Tremiti

(English follows)

Quante isole italiane conosci? Sicuramanete le più visitate dagli stranieri sono le isole siciliane, sarde, campane e dell’arcipelago toscano. Comunque, olte a queste meraviglie, ci sono altresì le Isole Tremiti, dette anche Isole Diomedee, che si trovano nel mare Adriatico di fronte al Molise e alla Puglia. Scopriamole insieme!

Le Isole Tremiti si trovano a circa 12 miglia a largo del Parco Nazionale del Gargano, nel nord della Puglia e sono l’unico arcipelago nel mare Adriatico. La natura qui si presenta ancora selvaggia ed incontaminata con una vegetazione rigogliosa. Il suo mare è limpido, i fondali puliti, il clima gradevole e l’aria pura.

Sono una meta ideale per chi cerca una vacanza tranquilla e in piena libertà a contatto con la natura.

Il nome

Il nome delle isole è legato alla loro pericolosità sismica dovuta a una storia di terremoti nella zona. Infatti tremiti deriva dal verbo “tremare”. Sono conosciute anche come Isole Diomedee, dal nome degli uccelli marini “diomedee” dal canto molto particolare e simile al vagito di un bambino che qui vivono in abbondanza.

La morfologia

La morfologia dell’isola si alterna tra baie e promontori, coste basse e sabbiose, ma anche alte e rocciose con falesie a strapiombo sul mare.

Caratteristica di tutto l’arcipelago sono le piccole insenature e calette tra cui Cala delle Arene, l’unica spiaggetta di una certa dimensione presente nell’arcipelago; Cala Matano che scende a strapiombo sul mare; Cala degli Inglesi, dove un battello inglese di contrabbandieri affondò; Cala Tamariello, da cui si accede direttamente al mare e nella quale è possibile l’attracco di piccoli natanti; Cala Tonda, che forma un suggestivo laghetto. Per gli appassionati di diving da non perdere le splendide Grotte delle Viole e i fondali blu nei pressi dei faraglioni dei Pagliai. Per chi ama lo snorkeling ci sono almeno 23 sentieri subacquei.

Le sue isole

Cinque isole compongono l’arcipelago: San Domino, San Nicola, Caprara, Cretaccio e Pianosa.

San Domino è l’isola più estesa e un tempo era chiamata dai monaci benedettini l’Orto del Paradiso per la sua bellezza paesaggistica e naturalistica. E’ ricoperta da una foresta di pini d’Aleppo. Intorno all’isola visitabili con la barca si trovano la grotta del Bue Marino, la grotta delle Viole, la grotta delle Rondinelle.

San Nicola è considerata un museo a cielo aperto che testimoniania la storia delle isole. E’ ricchissima di monumenti: torri, fortificazioni imponenti, muraglie, chiese e chiostri di una fortezza-abbazia, Santa Maria a Mare, che ricopre un rilevante interesse storico e artistico. In epoca medioevale l’abbazia di San Nicola diede ospitalità ad illustri personaggi.

Caprara non ha alberi né edifici, ma è coperta d’erbe e di fiori, meta e dimora di una sterminata colonia di gabbiani.

Cretaccio, poco più che uno scoglio, è un ponte naturale tra San Domino e San Nicola e per diverso tempo fu davvero il “pilone” di un possente ponte in legno che collegava le due isole maggiori.

Pianosa, posta ad una ventina di chilometri a nord-est dell’isola di Capraia, è un’isola a sé, anche se rientra amministrativamente nel comune delle Isole Tremiti. Costituisce riserva integrale del Parco Marino.

Un altro aspetto interessante è la presenza di numerose grotte sottomarine create dall’erosione del calcare. Le diverse configurazioni delle tre isole e coste si riflettono nel tipo di fondale che le circonda. Le pendici sudorientali di San Domino e Caprara hanno un fondo roccioso che si estende per una profondità non superiore a 10-15 m. Nei pressi dell’isola di San Nicola, il fondo roccioso è costituito da pietre crollate. Mentre il litorale di Caprara, ha un fondale roccioso che non supera i 30 metri. La costa nord-occidentale è caratterizzata da scogliere alte e ripide.

La storia

Migliaia di anni di storia si trovano in questo piccolo arcipelago conservata in un grande museo a cielo aperto.

Un tempo le Tremiti erano conosciute come “Insulae Diomedeae”, dal nome di Diomede, l’eroe greco di Omero che fu sepolto qui. Si racconta che Venere abbia mutato i suoi compagni di viaggio negli uccelli marini “diomedee”, destinati a piangere in eterno l’amico perduto e a vegliarne la sua tomba.

La storia documentata delle Tremiti ha inizio con la costruzione dell’abbazia “Santa Maria a mare”, edificata sull’isola di San Nicola da un eremita, ampliata dai benedettini e fortificata da Carlo II d’Angiò. Abbandonata dopo essere stata depredata dai sanguinari pirati di Almissa, che intorno al 1300 sterminarono la comunità monastica, l’abbazia tornò all’antico splendore con l’arrivo dei canonici regolari lateranensi di San Frediano.

A metà ottocento Ferdinando II, re delle Due Sicilie, con l’intento di ripopolare le isole, vi fece insediare diversi indigenti provenienti dei bassifondi napoletani, che poterono così sfruttare proficuamente la pescosità del mare, dando luogo così ad una seconda colonizzazione delle Tremiti.

Le isole sono state un luogo di confinamento fin dai tempi antichi. L’imperatore Augusto fece esiliare sua nipote, Giulia la Giovane, in una di queste isole, poi chiamata Trimerus, dove morì dopo 20 anni. Le isole furono anche utilizzate per l’internamento dei prigionieri politici durante il regime fascista di Benito Mussolini.

LUCIO DALLA e le isole tremiti

Il cantautore Lucio Dalla aveva scelto le isole come il suo refugio preferito e ne ha tratto ispirazione per la sua musica. Aveva anche una sala di registrazione. Ci trascorreva molti giorni dell’anno e aveva persino una casa che si affacciava sul mare, proprio su Cala Matana a San Domino (quella stessa caletta che ha dato il titolo alla canzone Luna Matana che ricorda i pleniluni sulla baia).

IL PARCO MARINO

Nel 1989 fu costituito il parco marino delle Isole Tremiti all’interno del Parco Nazionale del Gargano. E’ uno degli habitat naturali più belli dell’intero mediterraneo con la sua natura aspra e selvaggia. La sua riserva naturale comprende l’area costiera che circonda le cinque isole, un patrimonio ittico di pesci e crostacei che vivono protetti alle diverse profondità e che, assieme alle formazioni algali, rendono il panorama sottomarino di rara bellezza, ideale per le immersioni subacquee, anche a caccia di foto dei tanti relitti storici nascosti sui fondali.

English version:

How many Italian islands do you know? Surely the most visited by foreigners are the islands of Sicily, Sardinia, Campania and the Tuscan archipelago. However, in addition to these wonders, there are also the Tremiti Islands, also called Diomedee Islands, which are in the Adriatic Sea facing Molise and Puglia. Let’s discover them together!

The Tremiti Islands are located about 12 miles off the Gargano National Park, in the north of Puglia and are the only archipelago in the Adriatic Sea. Nature here is still wild and uncontaminated with flourishing vegetation, its sea is clear, clean sea bottoms, pleasant climate and pure air. It’s an ideal destination for those looking for a quiet holiday in full freedom in contact with nature.

THE NAME
of the islands is linked to their seismic danger due to a history of earthquakes in the area. In fact, tremiti derives from the verb “tremare” (to tremble). They are also known as the Diomedee Islands, from the name of the seabirds “diomedee” who live here in abundance. They have a very particular song similar to the cry of a child

THE MORPHOLOGY
of the island alternates between bays and promontories, low and sandy coasts, but also high and rocky cliffs overlooking the sea. Characteristic of the entire archipelago are the small inlets and coves including Cala delle Arene, the only beach of a certain size in the archipelago; Cala Matano that falls overhanging the sea; Cala degli Inglesi, where an English smuggler boat sank; Cala Tamariello, which leads directly to the sea and where it is possible to dock small boats; Cala Tonda, which forms a suggestive lake. For diving enthusiasts there’s the splendid Caves of Violets and the blue seabed near the stacks of the Pagliai. And for those who love snorkeling there are at least 23 underwater trails.

THE ISLANDS
Five islands make up the archipelago:
San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio and Pianosa.

San Domino is the largest island and was once called the Garden of Paradise by the Benedictine monks for its scenic and naturalistic beauty. It is covered by a forest of Aleppo pines. Around the island, which can be visited by boat, are the cave of the Bue Marino, the cave of the Violets, the cave of the Rondinelle.
San Nicola is considered an open-air museum that testifies to the history of the islands. It is very rich in monuments: towers, imposing fortifications, walls, churches and cloisters of a fortress-abbey, Santa Maria a Mare, which holds a significant historical and artistic interest. In medieval times, the Abbey of San Nicola gave hospitality to illustrious personalities.
Caprara has no trees or buildings, but is covered with grass and flowers, the destination and home of an endless colony of seagulls.
Cretaccio, little more than a rock, is a natural bridge between San Domino and San Nicola and for some time it was really the “pillar” of a mighty wooden bridge that connected the two major islands.
Pianosa, located about twenty kilometers north-east of the island of Capraia, is an island in itself, even if it falls administratively within the municipality of the Tremiti Islands. It constitutes an integral reserve of the Marine Park.

Another interesting aspect is the presence of numerous underwater caves created by the erosion of limestone. The different configurations of the three islands and coasts are reflected in the type of seabed that surrounds them. The south-eastern slopes of San Domino and Caprara have a rocky bottom that extends to a depth of no more than 10-15 m. Near the island of San Nicola, the rocky bottom is made up of collapsed stones. While the coast of Caprara has a rocky bottom that does not exceed 30 meters. The northwest coast is characterized by high and steep cliffs.

HISTORY
Thousands of years of history can be found in this small archipelago preserved in a large open-air museum. Once the Tremiti were known as “Insulae Diomedeae ‘, from the name of Diomede, the Greek hero of Homer who was buried here. It is said that Venus tuned his traveling companions into the seabirds “diomedee”, destined to cry in eternal the lost friend and to watch over his grave.

The documented history of the Tremiti begins with the construction of the abbey “Santa Maria a mare”, built on the island of San Nicola by a hermit, enlarged by the Benedictines and fortified by Charles II of Anjou. Abandoned after being plundered by the bloodthirsty pirates of Omiš, who exterminated the monastic community around 1300, the abbey returned to its former glory with the arrival of the Lateran canons regular of San Frediano. In the mid-nineteenth century Ferdinand II, king of the Two Sicilies, with the intention of repopulating the islands, had several poor people from the Neapolitan slums settle there, who were able to profitably exploit the of the sea, thus giving rise to a second colonization of the Tremiti.

The islands have been a place of confinement since ancient times. Emperor Augustus had his niece, Julia the Younger, exiled to one of these islands, later called Trimerus, where she died after 20 years. The islands were also used for the internment of political prisoners during the fascist regime of Benito Mussolini.

THE TREMITI AND LUCIO DALLA
The singer-songwriter Lucio Dalla had chosen the islands as his favorite refuge and drew inspiration from it for his music. He also had a recording studio here.
He spent many days of the year here and even had a house that overlooked the sea, right on Cala Matana in San Domino (the same cove that gave the title to the song Luna Matana which recalls the full moons on the bay).


THE MARINE PARK
In 1989 the marine park of the Tremiti Islands was established within the Gargano National Park. It is one of the most beautiful natural habitats in the entire Mediterranean with its harsh and wild nature. Its nature reserve includes the coastal area that surrounds the five islands, a fish heritage of fish and crustaceans that live protected at different depths and which, together with the algal formations, make the underwater panorama of rare beauty. Ideal for scuba diving, even hunting for photos of the many historical wrecks hidden on the seabed.

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Top Italian articles of the year | Gli articoli migliori dell’anno

Nel 2021 abbiamo esplorato la lingua italiana, ma anche dei gioielli culturali.
In 2021 we explored the Italian language, but also some cultural jewels.

“Domus volusi fausti”, una scritta davanti a una casa tra le rovine di Pompei –
“I wanted a happy home”, a sign in front of a house in the ruins of Pompeii.

Rintracciamo il percorso fatto insieme quest’anno attraverso la bellissima lingua italiana, la magica cultura, l’infinito vocabolario e, dulcis in fundo, i viaggi nella magnifica terra italiana.

Quale ti è piaciuto di piu?

Let’s trace the journey made together this year through the beautiful Italian language, the magical culture, the infinite vocabulary and, last but not least, traveling to the magnificent Italian land.
Which one did you like the most?

Viaggiare in Italia

Un viaggio virtuale in Campania
– A virtual trip in Campania
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A virtual trip in Trentino-Alto Adige
Soggiorno gratis a Macchiagodena, Molise, in cambio di un libro
– Free stay in exchange for a book in Macchiagodena, in Molise
10 Castelli Italiani – Storia e fascino
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Lingua italiana

Scioglilingua basati su una simmetria della frase
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5 attività per l’ascolto e la pronuncia
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– How to use CI and NE with the verb PENSARE

Vocabolario italiano

Come usare le interiezioni in italiano
– How to use interjections in italian
Non fare questi 8 errori di vocabolario italiano
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Impara il vocabolario dei mobili, prima parte
– Learn Italian furniture words: vocabulary list part #1
Impara il vocabolario dei mobili, seconda parte
– Learn Italian furniture words: vocabulary list part #2
La frutta secca
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Cultura italiana

Celebriamo il sommo poeta- 2021 l’anno di Dante
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Schiacciata con l’uva ricetta
– Grape pizza recipe

Virtual travel in Trentino-Alto Adige – Travelling in Italy

Un viaggio virtuale in Trentino-Alto Adige

Lago di Garda – foto di Egle Sidaraviciute

Arriva la primavera, allora continuiamo i nostri viaggio virtuali.
Dalla Campania questa volta andiamo in Trentino- Alto Adige. Uno dei miei viaggi scolastici preferiti alle superiori fu proprio in questa regione montuosa in cui si parla anche il tedesco, lingua della quale ero appassionata. Infatti era una delle mie materie preferite a scuola.

E’ affascinante vedere convivere in questa regione italiana 3 lingue diverse con le loro rispettive tradizioni.

Spring is coming, so let’s continue our virtual trips.
From the Campania region this time we’re going to Trentino-Alto Adige. One of my favorite school trips in high school was to this mountainous region where German is also spoken, a language I was passionate about. In fact it was one of my favorite subjects at school.

It’s fascinating to see 3 different languages and their respective traditions coexist in this Italian region.

Buon viaggio!

L’Alto Adige: uno dei posti più belli al Mondo

L’ Alto Adige: one of the most beautiful places in the world

Una panoramica della regione da togliere il fiato che ti trasporta da valli e vette.

A breathtaking overview of the region that transports you from valleys and peaks.

La regione del Trentino-Alto Adige – un po’ di geografia

The Trentino-Alto Adige region – a bit of geography

Una lezione di geografia in cui impariamo delle sue caratteristiche morfologiche e delle sue straordinarie bellezze.

A geography lesson in which we learn about its morphological characteristics and its extraordinary beauties.

Alto Adige – La vita nel gioiello della natura – Parte 1/2

Alto Adige – Life in the jewel of nature – Part 1/2

Viaggiamo nella regione più montuosa d’Italia e scopriamo immensi scenari di paesaggi dove si nascondono tesori, sconosciuti alla maggior parte della gente. È lo spazio vitale tra le minacciose vette delle Dolomiti e le regioni mediterranee della Bassa Atesina. I luoghi di culto dimenticati rispecchiano la complessa cultura ladina. Sono messi in mostra con gran cura e con atteggiamento critico i gioielli della natura altoatesina ed i permanenti conflitti fra tradizioni e nuove tendenze.

Let’s travel to the most mountainous region of Italy and discover immense sceneries of landscapes where treasures are hidden, unknown to most of the people. It’s the living space between the threatening peaks of the Dolomites and the Mediterranean regions of Bassa Atesina. The forgotten places of worship reflect the complex Ladin culture. The jewels of South Tyrolean nature and the permanent conflicts between traditions and new trends are displayed with great care and with a critical attitude.

Tre italiani a Bolzano

Three Italian in Bolzano

Storie di gente che rispecchiano l’arte di vivere di tedeschi e italiani nella capitale altoatesina.

Stories of people that reflect the art of living of Germans and Italians in the South Tyrolean capital.

Trento -una passeggiata in città

Trento – a stroll around the city

Leggi qui la storia di Curon, il paese sommerso / Read here the story of Curon, the submerged village

Campitello di Fassa – foto di Mike Kienle

Altri viaggi virtuali/ more virtual trips:


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Un viaggio virtuale in Campania – Travelling to Campania

A virtual trip in Campania

Procida
Il nostro prossimo viaggio virtuale è in Campania, la regione famosa per la pizza autentica. Le localita piu’ conossciute sono la Costa Amalfitana, Sorrento, Ravello e Positano.

Sai che Procida, un’isola fiabesca nel comune di Napoli, è stata proclamata Capitale della Cultura del 2022? Tanti eventi culturali ci attendono.   Quindi impariamone di più e prepariamoci a salpare il mare l’anno prossimo!

Our next virtual trip is to Campania, the region famous for authentic pizza. The most well-known locations are the Amalfi Coast, Sorrento, Ravello e Positano.

Did you know that Procida, a fairytale island in the municipality of Naples, has been proclaimed the Capital of Culture of 2022? Many cultural events await us. So learn more and get ready to set sail next year!

Campania tra storia, arte e bellezze

Campania between history, art and beauty

La regione Campana – un po’ di geografia

The Campania region – a bit of geography

Vediamo le sue caratteristiche e delle sue straordinarie bellezze. Bisogna precisare che il Vesuvio è un vulcano attivo!

It should be noted that Vesuvius is an active volcano!Let’s see its characteristics and its extraordinary beauties.

Procida – la più piccola isola del Golfo di Napoli

Procida – the smallest island in the Gulf of Naples

Procida, detta la perla del Golfo di Napoli, ha un atmosfera da sogno e magia in un luogo fatto di colori e di splendida natura. Meravigliosi tesori si nascondono nell’affascinante Isola di Procida, la più piccola del Golfo di Napoli nata, secondo la mitologia, dalla battaglia tra Zeus e i Giganti.

Elsa Morante ne “L’isola di Arturo” l’ha descritta con un’aura di mistero. E’ stata premiata per la sua bellezza, la sua storia e la sua natura. La prima volta che un’isola si aggiudica questo titolo. La bella notizia ha riempito di orgoglio gli abitanti e tutti i campani. La vittoria del riconoscimento di Capitale Italiana della cultura è una grande opportunità per qualsiasi città/isola italiana, poichè il MiBact (ministero dei beni culturali) assegna 1 milione di euro a chi vince il riconoscimento, in modo da preparare per l’anno successivo, eventi, manifestazioni e programmi culturali con cui sviluppare e rilanciare la propria visibilità. Quindi il prossimo anno Procida ci stupirà con tanti progetti culturali.

Procida, the pearl of the Gulf of Naples, has a dreamy and magical atmosphere in a place made of colors and beautiful nature. Wonderful treasures are hidden on the fascinating island of Procida, the smallest in the Gulf of Naples born, according to mythology, from the battle between Zeus and the Giants.
Elsa Morante in “The Island of Arturo” described it with an aura of mystery. It was awarded for its beauty, its history and its nature. The first time an island has won this title. The good news filled the inhabitants of the island and Campania with pride. The victory of the recognition of the Italian Capital of Culture is a great opportunity for any Italian city/island, as the MiBact (ministry of cultural heritage) assigns 1 million euros to those who win the recognition, in order to prepare for the following year, events, manifestations and cultural programs, with which to develop and relaunch their visibility, So next year Procida will amaze us with many cultural projects.

La Reggia di Caserta, l’ottava meraviglia

La Reggia di Caserta, the eighth wonder

La reggia di Caserta è uno storico palazzo reale, con parco annesso, situata a Caserta. E’ la residenza reale più grande al mondo per volume. Commissionata nel XVIII secolo da Carlo di Borbone, re di Napoli e di Sicilia, su progetto di Luigi Vanvitelli, occupa un’area di 47 000 m² e, con oltre 1 000 000 m³.

The Royal Palace of Caserta is a historic royal palace, with an adjoining park, located in Caserta. It is the largest royal residence in the world by volume. Commissioned in the 18th century by Charles of Bourbon, king of Naples and Sicily, based on a project by Luigi Vanvitelli, it occupies an area of 47,000 m² and, with over 1,000,000 m³.

Pompeii – l’ultimo giorno

Pompeii – the last day

Pompei è un vasto sito archeologico della regione Campania. Un tempo fiorente e sofisticata città romana, Pompei fu sepolta sotto metri di cenere e pomice dalla catastrofica eruzione del Monte Vesuvio nel 79 d.C. Non lontano dalla costa del Golfo di Napoli, le rovine di questo sito archeologico possono essere esplorate liberamente dai visitatori.

Pompeii is a vast archaeological site in the Campania region. Once a thriving and sophisticated Roman city, Pompeii was buried under meters of ash and pumice from the catastrophic eruption of Mount Vesuvius in 79 AD. Not far from the coast of the Gulf of Naples, the ruins of this archaeological site can be freely explored by visitors.


The Roman letters that traveled from graves to Hollywood

Did you know that in Italian there’s la font (feminine) and il font (masculine)? Me neither! La font represents the name of the font, while il font is the technical file with all the typographic variations of la font … my brother, an expert in the field, explained it to me and talks to us here about a particular font, the Trajan. 

Lo sapevi che in italiano esiste la font (femminile) e il font (maschile)? Neanch’io! La font rappresenta il nome del carattere, mentre il font è il file tecnico con tutte le variazioni tipografiche della fonte…me lo ha spiegato mio fratello, esperto del mestiere, che qui ci parla di una font in particolare, il Trajan.

Did you know that in Italian there’s la font (feminine) and il font (masculine)? Me neither! La font represents the name of the font, while il font is the technical file with all the typographic variations of la font … my brother, an expert in the field, explained it to me and talks to us here about a particular font, the Trajan.


“Cos’è un carattere (font)? Fino a qualche decennio fa era un argomento per soli addetti al settore, ma con il computer le cose sono cambiate, di punto in bianco chiunque poteva e doveva scegliere una font con cui scrivere il suo documento, Arial, Times New Roman? Negli anni questa scelta è aumentata esponenzialmente fino ai giorni nostri, in cui tramite i social network usare una font non è solo un’esigenza ma uno strumento per esprimersi.

What’s a character (font)? Until a few decades ago it was a subject for industry professionals only, but with the computer, things changed, anyone could and had to choose a font with which to write their document, Arial, Times New Roman? Over the years, this choice has increased exponentially to the present day, in which through social networks using a font is not just a need but a tool for self-expression.

Ma voglio parlarvi di una font in particolare, il Trajan, che probabilmente non avrete usato nei vostri documenti, a meno che non siate dei grafici o non facciate comunicazione.

But I want to talk to you about a particular font, the Trajan, which you probably will not have used in your documents, unless you are a graphic designer or work in communication.

Voglio parlarvene, perché molto probabilmente a vostra insaputa l’avete vista mille volte, ad esempio al cinema, tanto da essere stata ribattezzata The Movie Font. Infatti è stata usata in film come Io sono Legenda, Unbreakable, L’Ultimo Samurai, A Beautiful Mind, The Gladiator. Il grafico Yves Peters dice che sono più di 400 i poster realizzati con questa font.

Ma veniamo al dunque.

I want to talk to you about it, because most probably you’ve seen it a thousand times before, for example at the cinema, so much so that it was renamed The Movie Font. In fact it was used in films like “I’m Legend”, “Unbreakable”, “The Last Samurai”, “A Beautiful Mind”, “The Gladiator”. The graphic designer Yves Peters says that there are more than 400 posters made with this font.

But let’s get to the point.

Se per molti Poster cinematografici il Trajan è una scelta azzeccata, per altri un po’ meno e nel caso di Artificial Intelligence totalmente errata.
Per capirlo scopriamo com’è nato il Trajan

If for many movie posters Trajan is a good choice, for others a little less, and in the case of Artificial Intelligence, it’s totally wrong. To understand this let’s discover what Trajan is and how it was born.

Alla fine degli anni ’80 la designer Carol Twombly studia i caratteri lapidari romani, quindi la scrittura in uso durante l’impero romano e se andate a Roma la città ne è piena, tutti i templi, le tombe e luoghi più importanti hanno incisioni su pietra realizzati secondo questo stile. Carol nei suoi studi si concentra prevalentemente sulle incisioni alla base della Colonna di Traiano e ne viene fuori un carattere classico ed elegante che dopo quasi trent’anni resta uno dei caratteri più utilizzati nel mondo della comunicazione visiva.

At the end of the 80s the designer Carol Twombly studied the Roman lapidary characters, then the writing in use during the Roman Empire and if you go to Rome the city is full of it, all the temples, the graves and most important places have engravings on stone made according to this style. In her studies Carol focuses mainly on the engravings at the base of the Trajan’s Column and what emerges is a classic and elegant character that after almost thirty years remains one of the most used characters in the world of visual communication.

Date le sue origini si capisce che il Trajan si presta benissimo per realizzare poster come quello de Il Gladiatore, ambientato in epoca romana e quindi perfettamente in linea con lo stile romano della font, al contrario di Artificial Intelligence in cui l’utilizzo è incoerente con l’argomento trattato. La prossima volta che vedrete un poster cinematografico fate caso a che carattere hanno utilizzato, magari è proprio un Trajan.

Given its origins it’s understood that the Trajan lends itself beautifully to create posters such as that of “The Gladiator”, set in Roman times and therefore perfectly in line with the Roman style of the font, as opposed to “Artificial Intelligence” in which its use is inconsistent with the topic covered. The next time you see a movie poster, notice what character they used, maybe it’s a Trajan.”


Leo Colalillo è un designer grafico laureato con la Lode all’Istituto Europeo del Design di Roma. Lavora tra Roma e Milano. I suoi lavori si trovano su MyFonts e sono pubblicati su Typodarium (2016, 2017, 2019).
Web: http://leocolalillo.com/

Leo Colalillo is a graphic designer graduating with honors at the European Institute of Design in Rome. He works between Rome and Milan. His works can be found on MyFonts and are published on Typodarium (2016, 2017, 2019).
Web: http://leocolalillo.com/


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History of the Italy: The Etruscans | La Storia della Cultura Italiana: Gli Etruschi

Written by Janine C. Funk / Scritto da Janine C. Funk 

Article edited by Mirella. For simplicity we used passato prossimo instead of passato remoto

The History of Italian Culture / La Storia della Cultura Italiana

Part 1: The Etruscans / Capitolo I: Gli Etruschi

When you think of Italy, you probably think of Rome, the ancient heart of the Classical world and the center of one of history’s most esteemed empires. With 7.3 million international visitors in 2017, the city remains a top tourist destination and cultural landmark. But before the Colosseum and the Forum, before the Pantheon and the Arch of Constantine, when Rome was just a small collection of pastoral settlements whose names have been long lost to history, Italy belonged to the Etruscans.

Quando pensi all’Italia, pensi probabilmente a Roma, il cuore antico del mondo Classico ed il centro di uno degli imperi più stimati della storia. Con 7,3 milioni di turisti internazionali nel 2017, la città rimane una destinazione superlativa e una pietra miliare della cultura. Però, prima del Colosseo e del Foro, prima del Pantheon e del Arco di Constantino, quando Roma era solo un piccolo gruppo di cittadine pastorali i cui nomi si perdono nella storia, l’Italia ha appartenuto agli Etruschi.

la Chimera d’Arezzo, ca. 375-350 a.C., Firenze, Museo dell’Archaeologia

The Etruscans were a group of indigenous peoples that inhabited the area of central Italy between the Arno river, which passes through Florence and Pisa, and the Tiber river, which flows through Rome, from at least the eleventh to the first century B.C.E. . Their political and cultural influence, however, reached far beyond the borders of Etruria – today, accounting for parts of Tuscany, Lazio and Umbria – across both space and time. Due to their significant impact on the development of modern Italian culture, including the adoption and adaptation of the Greek alphabet, mythology and art, the Etruscans are considered to be “… the most important of the indigenous peoples of pre-Roman Italy…”

Gli etruschi erano un gruppo di persone indigene che abitavano l’area dell’Italia centrale tra il fiume Arno, che attraversa Firenze e Pisa, e il fiume Tevere, che attraversa Roma, almeno dall’undicesimo secolo al primo secolo a.C. Però, l’influenza politica e culturale degli Etruschi si estendeva lontana oltre i confini di Etruria – oggi, include parte della Toscana, del Lazio e dell’Umbria – attraversando spazio e tempo. A causa del loro significativo impatto sull’evoluzione della cultura Italiana moderna, compresa l’adozione e la modificazione dell’alfabeto, della mitologia e dell’arte dei greci, gli etruschi sono considerati “…la più importante popolazione indigena dell’Italia prima dei romani…”

The Etruscans are particularly famous for their artistic achievements. Beginning in the late eighth century B.C.E., Etruscan art was heavily influenced by their Aegean and Levantine trading partners, which introduced new materials, techniques, and iconography such as “…the human figure, real and fantastic beasts (especially the lion), and vegetal and geometric motifs…” It is during this era, referred to as the Orientalizing period (late 8th – early 6th centuries B.C.E.), that the art forms for which the Etruscans are most celebrated – bronze work, pottery, sculpture, and wall paintings – emerged.

In particolare, gli etruschi sono famosi per le loro realizzazioni artistiche. Iniziando nell’ottavo secolo a.C., l’arte etrusca è stata molto influenzata dai loro compagni di commercio Egei e Levantini, che hanno introdotto nuovi materiali, nuove tecniche, e nuove iconografie come “…la figura umana, le bestie reali e fantastiche (specialmente il leone), e motivi vegetali e geometrici…”. Durante quest’epoca, che si chiama il periodo dell’Orientalizzazione (dalla fine dell’ottavo secolo fino all’inizio del sesto secolo a.C.), sono nate le forme di arte per cui gli Etruschi sono più celebri: la bronzistica, la ceramica, la scultura, e l’imbiancatura.

Thanks to rich local metal deposits, and contact with traders from Greece and the eastern Mediterranean, Etruscan production of bronze goods flourished. Even in antiquity, northern Etruscan cities were well known for their abilities to shape bronze into beautifully engraved hand-held mirrors, which were often decorated with scenes from Greek mythology, and votive statuettes, which were presented as offerings at sanctuaries and other sacred sites. However, it was not until the Classical period (c. 480-300 B.C.E.) that large-scale hollow-cast masterpieces – including perhaps the most famous Etruscan bronze, the Chimera of Arezzo (c. 375-350 B.C.E., Florence, Museum of Archaeology) – appeared. The curious elongated bronze figures of Volterra, including the Evening Shadow (c. 2nd century B.C.E., Volterra, Museo Etrusco Guarnacci), also began appearing during this era; these abstract votives would later inspire the early Italian tradition of board-like statuettes.

Grazie a depositi ricchi di metallo e il contatto con i mercanti della Grecia e del Mediterraneo orientale, la produzione delle merci di bronzo prosperava. In antichità, le città etrusche del nord erano famose per le loro abilità di plasmare bellissimi specchi incisi che ornavano spesso con scene della mitologia greca, e le statuine votive che offrivano ai santuari e ad altri luoghi sacri. Comunque, capolavori più grandi – come il bronzo etrusco più famoso, la Chimera d’Arezzo (c. 375-350 a.C., Firenze, Museo dell’Archaeologia) – non sono apparsi prima del periodo Classico (c. 480-300 a.C.). Durante quest’era, le curiose statuette allungate di Volterra, come l’Ombra della Sera (c. 200 a.C., Volterra, Museo Etrusco Guarnacci), hanno iniziato anche ad apparire; queste votive astratte hanno in seguito ispirato una tradizione italiana delle statuette schiacciate.

L’Ombra della Sera, ca. 200 a.C., Volterra, Museo Etrusco Guarnacci

Bucchero, or “grey ware”, was developed in Ceveteri, as early as 675 B.C.E., and exported as far as Iberia and the Levant. This pottery was esteemed for its glossy dark grey to black finish, caused by the oxidation of the clay’s reddish ferric oxide while in the kiln. The forms that bucchero took are believed to have been inspired by both Greek pottery styles and contemporary metalwork, especially bronze. In addition to commonplace items like bowls, cups and jugs, bucchero was also shaped into cleverly designed vessels resembling animals, such as the cockerel of Viterbo. Most bucchero vessels were not decorated, but those that were embellished were incised or embossed with simple lines, geometeric patterns, motifs, and scenes from Greek mythology; some bucchero, in imitation of metalwork, were covered with gold or silver leaf, or with a thin layer of tin.

Bucchero si è sviluppato a Ceveteri circa 675 a.C., ed esportato fuori dell’Italia, alla penisola Iberica, al levante, e altre aree dell’Europa. Questa ceramica era pregiata per la sua lucida finitura nera, causata dell’ossidazione del rosso ossido ferrico nell’argilla. Le forme del bucchero s’ispiravano alle ceramice greche e ai metalli contemporanei, specialmente i bronzi. In aggiunta agli articoli usuali come le ciotole, le calici e le caraffe, bucchero veniva plasmato in recipienti ingegnosi che assomigliavano ad animali, come il galletto di Viterbo. La maggior parte del bucchero non è decorato, ma alcuni recipienti sono decorati con solchi semplici, disegni geometrichi, motivi, e scene di mitologia greca. Altri recipienti sono coperti con fogliame d’oro, di argento, o di latta per imitare i metalli.

Bucchero, Ceveteri, ca. 675 a.C

The Etruscans used sculpture primarily for funerary or religious purposes, including sarcophagi, ash urns and votive offerings made from terracotta, local stone such as alabaster, limestone, sandstone and tufa, and bronze. Beginning in the seventh century B.C.E., large stone and terracotta figures began appearing in tombs as either representations of tomb guardians, like those in the Tomb of Five Chairs in Cerveteri (c. 625-600 B.C.E.), or replacements for the bodies of the deceased, as seen in terracotta and bronze urns in Chiusi. Some painted terracottas, such as the Sarcophagus of the Spouses (c. 525-500 B.C.E., Rome, Villa Giulia Museum), offer some insight into the nature of everyday Etruscan life, as well as funerary rituals. The Sarcophagus of Spouses, which depicts a married couple reclining on a banqueting couch, once brightly coloured, suggests that Etruscan women were regarded with more significance than their Greek counterparts. In addition, the wineskin cushions upon which the couple lounges may be a reference to the sharing of wine, an important aspect of Etruscan funerary ritual; the woman also appears to be pouring something, perhaps perfume, into her husband’s palm, alluding to the offering of perfume, another essential element of the Etruscan funeral.

Gli etruschi usavano principalmente le sculture per scopi funerari o religiosi come i sarcofaghi, le urne e le offerte votive di terracotta, di pietra locale come alabastro, calcare, arenaria e tufo, e bronzo. Dal 700 a.C., grandi figure di pietra e terracotta cominiciavano ad apparire nelle tombe in veste di rappresentazioni dei guardiani delle tombe, come quelle nella Tomba di Cinque Sedie a Cerveteri (c. 625-600 a.C.), o come sostituzioni dei corpi dei defunti, come le urne di terracotta e bronzo a Chiusi. Qualche terracotta dipinta, come il Sarcofago degli Sposi (c. 525-500 a.C., Roma, Museo Villa Giulia), offre alcuni scorci della natura della vita ordinaria degli etruschi, e anche dei riti funerari. Il Sarcofago degli Sposi raffigura una coppia sposata su un divano banchetto, che suggerisce che le donne etrusche avevano maggiore importanza delle donne greche. Inoltre i cuscini [WINESKIN] sono probabilmente un riferimento alla condivisione di vino, che era un aspetto importante dei riti funerare. La donna sembra versare qualcosa, forse profumo, sul palmo della mano del marito; quest’azione allude all’offerta dei profumi, che era un’altra parte essenziale dei funerali etruschi.

Sarcofago degli Sposi, ca. 525-500 a.C., Roma, Museo Villa Giulia

Many of the best examples of Etruscan painting were discovered in cemeteries, or necropoli, such as Monterozzi, near Tarquinia in Lazio, where huge works, depicting scenes of aristocratic life in Etruria, cover the interior walls of rock-cut chamber-tombs. One such tableau, found in the Tomb of the Lionesses in Monterozzi (c. 560 B.C.E.), illustrates a banquet, with dancers and musicians, and finely dressed nobles attended by naked servants. A second Monterozzi tomb painting, found in the Tomb of Hunting and Fishing (c. 510 B.C.E.), depicts a man hunting birds with what appears to be a slingshot, and a boat of fishermen casting a net. The murals of Monterozzi, along with a few other major centers, account for the largest surviving collection of wall paintings in the ancient world, outside of Egypt, Pompeii and Herculaneum.

Molti buoni esempi delle imbiancature etrusche sono state scoperte a necropoli, come Monterozzi vicino a Tarquinia nel Lazi, dove grandi imbiancature coprono le pareti delle tombe e mostrano scene della vita aristocratica in Etruria. Per esempio, un’imbiancatura nella Tomba delle Leonesse a Monterozzi (c. 560 a.C.) raffigura un banchetto con i ballerini, i musicisti, e i servi nudi che assistano gli aristocratichi. Una seconda imbiancatura a Monterozzi, nella Tomba della Caccia e della Pesca (c. 510 a.C.), raffigura un uomo che caccia gli uccelli con una fionda, e una barca con pescatori che gettano una rete. I murali di Monterozzi insieme a pochi altri centri importanti, sono considerati la  più grande collezione di delle imbiancature del mondo antico fuori dall’Egitto, di Pompeii, e di Erculano.

Tomba delle Leonesse a Monterozzi, ca. 560 a.C.

When the Romans conquered the Etruscans in the late third century B.C.E., much of their culture disappeared as Etruscan nobles discarded their traditions for those of the dominant Greco-Roman society. However, the Etruscans also had a significant impact on Roman culture, as seen in the Roman adoption of Etruscan art, dress, music, and language. Today, the Etruscans survive in more than just museum collections; they survive in the artistic and cultural developments of their successors, and in the modern language that we know as Italian.

Quando i romani hanno conquistato gli etruschi nell’terzo secolo a.C., la maggior parte della loro cultura è morta,  perché gli etruschi aristocratichi  hanno abbandonato le loro tradizioni in favore di quelle della società greco-romana. Però, gli etruschi hanno avuto un’impatto significativo sulla cultura dei romani, che hanno adottato l’arte, i costumi, la musica e la lingua degli etruschi. Oggi, gli etruschi sono sopravvissuti non solo nelle collezioni dei musei; ma sono sopravvissuti negli sviluppi artistichi e culturali dei loro successori, e nella lingua moderna che conosciamo come la lingua italiana.


About the author:

Janine studies anthropology and history at university. She has a passion for the culture and the history of Italy, and she likes to share what she learns. He has been studying Italian with Mirella for several years. Some day she hopes to become a curator in a big museum in Europe, perhaps in beautiful Italy.

Janine studia antropologia e storia all’universita’. Ha una passione per la cultura e la storia d’Italia, e le piace condividere quello che impara. Studia l’Italiano con Mirella da parecchi anni. Qualche giorno spera diventare una curatrice in un museo grande in Europa, forse nella bella Italia.


 

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